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Autore: thats    27/07/2011    0 recensioni
-Quando l’abbiamo scoperto?-
Ginny scuote la chioma folta e ramata e si volta sorridendo ad Audrey, Fleur e Angelina.
Angelina fa spallucce sorridendo.
-Ma dire da subito non è completamente scorretto..-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Hermione

 

Saluta il collega con la mano mentre quella libera porta un cracker in bocca. Con la piuma sul foglio scarabocchia qualche altra frase e torna a guardarsi attorno.

Il cielo è grigiastro oggi. La finestra simula il tempo burrascoso che imperversa su tutta Londra. Si sente stanca e scombussolata. Tutto è cambiato ma lavorare dietro ad una scrivania e pensare a cosa preparare per cena quando tornerà a casa.. Beh questo vuol dire che ora è proprio cresciuta. Ormai è adulta e autosufficiente.

Fa volteggiare qualche pratica e poi si raccoglie i capelli arruffati in una coda di cavallo non troppo resistente. Un post-it le svolazza attorno e lo prende prima che possa posarsi a lato del tavolo.

Quando le note esplodono dalle bocche-auto parlanti sobbalza quasi. È l’ora di pranzo ed il tempo è letteralmente volato.

Si dirige verso l’ascensore e riaffiora nella aula magna adibita a refettorio. Esibisce la collana in argento su cui placca c’è scritto il cognome e la professione nel ministero ed  il bancone della cucina fa vaporizzare il vetro protettivo. Difronte a lei ogni specialità culinaria e cibo di ogni dove le si presenta davanti. Per pranzo non ha l’abitudine di mangiare molto, di fatti questi sono tutti avanzi della colazione che propone il Ministero alle 8. Lei non fa quasi mai colazione a lavoro, preferisce mangiare comodamente nella sua piccola cucina.

Prende un po’ d’insalata e cerca con gli occhi la grande tavolata dove siede sempre Harry. Gli si avvicina e si siede di fronte all’amico.

-Salve.-

Harry alza la testa dal piatto ancora perso nei suoi pensieri. Le sorride educatamente e poi si passa una mano fra i capelli neri e folti.

-Tutto bene?-

Harry allora torna a fissarla per poco sorridendole. Mormora un “benissimo” con la bocca ancora piena del boccone di cibo.

-Che cespuglio che hai.. Non volevi tagliarli i capelli?-

Harry acconsente con la testa, se ne dimentica ogni volta. Una piccola mano curata laccata di azzurro accarezza le spalle al Salvatore del mondo che sobbalza.

-Oh ciao Grace.-

La ragazzina dai capelli rossi accesi ridacchia divertita. Inclina il capo lievemente verso il lato destro. Sorride educatamente ad Hermione.

-Noi non ci conosciamo.. Tu sei?-

Hermione ricambia lo sguardo cordiale e le porge la mano con diffidenza.

-Hermione Granger.-

La ragazza tentenna per un po’ poi, esaltata e come illuminata, ricambia il saluto con effervescenza.

-Jordan Grace. Sono assolutamente estasiata di conoscerti. Harry mi ha parlato più volte di te.-

Hermione, seppur sorpresa, scambia qualche frase di cortesia e poi la ragazza si dilegua con un lieve cenno del capo ad Harry.

-Non ricordo nessuna Grace fra i tuoi colleghi di cui mi parli.-

Harry allora indica la porta e i due si avviano verso i cuscinetti a lato della stanza.

-Lavora Ufficio Brevetti Ridicoli, al settimo. Qualche volta passa a salutare. Suo marito lavora con me.-

Accavallando le gambe Hermione cerca con lo sguardo la ragazza. Minuta, elegante e apparentemente docile. Sta scherzando con un gruppo di uomini quarantenni poco lontano da loro.

-Ma è giovanissima.-

Harry annuisce.

-Ha la stessa età di Luna.-

Immobile, senza guardare l’amico negli occhi, sussurra tentennante.

-Come Ginny anche..-

Un rumore sordo fa voltare non solo Hermione ma un paio di colleghi vicini a loro. Harrysi alza addirittura in piedi.

Il rumore proviene dal corridoio. Incuriositi i due amici spuntano nel corridoio dove una donna in carne sta aiutando un ragazzino spaurito a raccogliere alcuni fascicoli.

Rialzandosi la donna, Mrs Fleuman, si avvicina ai due e sorride.

-Piccolo, lavora qui da due giorni, il segretario di Parcy. Non lo invidio di certo.-

Sorridendo Hermione torna a guardare l’amico che, con gesto divincolante, fa la mimica del ritardo.

-Corro in ufficio!-

Hermione sbuffa e torna lentamente verso la sua scrivania  al quarto livello. Alcuni sono già seduti a lavorare, altri parlottano fra di loro.

La seria Hermione porta dietro all’orecchio una ciocca di capelli ribelli e pensa a Grace. Si accomoda sulla sedia. Molti erano i matrimoni sorti prima della guerra. Il pensiero si inceppò nel viso timido di Ron. Sorrise addolcita e gli occhi corsero alla foto che teneva incorniciata poco lontano da lì.

Ron ed Harry fanno le facce buffe alla macchina fotografica.

“Meglio non pensarci, Hermione. Lavora e non pensare a distrazioni.. Anche se considerare Ronald una distrazione..”

Sbuffa ad alta voce e il collega tedesco se ne accorge, complice le sussurra.

-Io anche odiare il mercoledì..-

-Oh no io non odio, io stavo.. Vabbè lasciamo perdere, mi crederesti pazza.-

Ridacchia ma il collega non deve aver capito nulla. Sorride poco convinto a Hermione e se ne distanzia leggermente, preoccupato.


 

 

Harry

 

Si passa una mano sulla faccia. Stanco, assonnato e preoccupato allo stesso tempo.

Il Ministro ha lasciato nel suo ufficio l’odore delicato del suo dopobarba. Nella stanza tutto è provvisorio. Gli scatoloni a terra, fascicoli un po’ ovunque. Passa una mano sulla scrivania di mogano scurissimo, molto bello. Fatto personalmente dalle mani dai folletti.

Sulla parete ha appeso solo una fotografia del primo anno. Sono lui, Hermione e Ron che gli sorridono divertiti. L’anno era appena finito e qual luogo accogliente gli stava dando l’arrivederci.

Tornando alla finestra l’ansia lo pervase con ferocia.

Prese un foglio a caso e passo gli occhi fra le righe evidenziate.

Il suono delicato invase la stanza. Posò tutto in un cassetto e si avviò verso la mensa chiudendo a chiave. Un altro Auror gli passo vicino mentre saliva nell’ascensore.

-Come vanno i lavori?-

Harry sogghigna.

-Divinamente!-

L’uomo complice asseconda la risata e parlano per un po’ della moltitudine di lavoro da compiere.

Si siede al solito posto vicino ad un uomo sempre serio e pieno di cicatrici che molti dicono abbia combattuto al fianco di Silente nella prima guerra.

Hermione lo raggiunge e parlano di questo o quello. Non se la sente di parlare dell’accaduto. Magari quella sera, quando li raggiungerà Ron.

Grace si presenta all’amica ma pare di fretta e Harry non ha certo intenzione di fermarla, vuole distrarsi per un paio di minuti ma come una coltellata in pieno petto arriva il nome di Ginny. L’immagine della fulva e splendida ragazza lo percuote, si sente triste, arrabbiato anche un po’ sconsolato.

Nell’ufficio tamburella con le mani percorso da mille paure. La segretaria bussa titubante. C’è una visita per lui, può farlo entrare?.

Harry muove le mani facendo segno di accomodarsi, con la bacchetta scosta lo scatolone dalla sedia destinata agli ospiti.

Alto e magrolino fa il suo ingresso Neville con il capo chino, tutta quella formalità lo infastidisce.

-Neville!-

Con grandi gesti Harry saluta l’amico, un abbraccio veramente caloroso. I due si scambiano qualche frase di circostanza. Si accomodano con un’allegria ancora impressa sul viso.

-Cosa ti porta da me? Potevamo vederci una sera di questa settimana.-

Neville si fa serio e schiarisce la voce.

-Non posso proprio, mi hanno assunto come professore ad una scuola di York e devo partire a breve. Sono passato per salutare e soprattutto per portarti questo.-

Con la bacchetta fece apparire un fascicolo di fogli azzurri e li posò poco distante dalle mani dell’amico.

Harry diventa improvvisamente bianco in viso, impaurito. Non sfiora le carte.

-Immaginavo che Kingsley fosse già passato ad avvisarti.-

-N, non pensavo che anche tu ne fossi informato.-

-Oh sì. Certo. Ho aiutato personalmente gli studiosi, ho lasciato Luna per questo. Anche Ron e George lo sanno. Entrambi sono collaboratori.-

Come sollevato Harry sfiora le carte.

-Avevo paura di non poterlo dire nemmeno a Ron ed Hermione..-

Neville si spinge verso l’amico con preoccupazione.

-Hermione non sa nulla! Quando è venuto alla conoscenza Ron ha obbligato Kingsley al silenzio verso Hermione.-

Questo certo complicava le cose anche se, paradossalmente, le spiegava allo stesso tempo.

  
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