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Autore: Hi Ban    27/07/2011    7 recensioni
La commedia inizia con la morte e si chiude con essa, mentre chi decide le sorti altrui ride.
L’Akatsuki non ha riguardi e non merita compassione, merita solo la stessa sorte di chi ha giostrato.
In fondo è solo la tragedia di chi ha voluto ingannare ed è stato ingannato. Chi ha voluto versare sangue altrui si è ritrovato ad agonizzare nel proprio.
Chi ha voluto uccidere è stato ucciso.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The theatre of the executioners



Akatsuki. Luna Rossa. Luna dal colore del sangue che versa ogni volta che decide di agire.
Sono assassini, coloro che ne fanno parte. Assassini, ninja macchiati dalla smania di potere e dalla ricerca di vendetta; traditori del proprio villaggio, della propria famiglia, della propria umanità.
Riversano la loro agonia nei gesti con cui ne procurano altrettanta. Struggente dolore a cui pongono fine con la morte. C’è chi inganna e chi è ingannato, chi lo fa per sé, chi per proteggere l’unica cosa che reputa importante. Nessuno, però, è innocente.
Il sangue che scorre tra le loro mani non può essere scusato dal rimorso, né dalla consapevolezza delle proprie azioni.

È silenziosa, agisce nell’anonimato. Nelle retrovie, senza palesare la propria presenza. È morte mascherata da assassino, è vita macchiata da sangue innocente. È una pacata indifferenza dinnanzi alla morte, che volta le spalle alle scempio di cui si macchia.
È tradimento.

Itachi Uchiha.



Colpisce creando scompiglio. Spargendo sangue e terrore, non preoccupandosi delle vittime collaterali. Alba è spietata, crudele e violenta. Porta a termine le sue missioni con la sua forza bruta e si riflette in un distorto specchio di sangue, i cui frammenti uccidono.

Kisame Hoshigaki.



Quando colpisce è come un’esplosione. Quando attacca accade tutto in un attimo di effimera staticità. In un attimo tutto si dissolve in un boato, la sorpresa non fa in tempo a manifestarsi. È l’euforia di un momento di cui non si ci può pentire perché racchiude l’unica essenza della vita che sceglie chi asseconda il sangue.

Deidara.



Non lascia traccia, né prove del proprio passaggio. Tutto è come deve essere, senza lasciare adito ad esitazioni. Rasenta la perfezione che continua incessante a cercare in una scarlatta macchia di vita. Una gabbia di cristallo senza pecche. Quando viene raggiunta è il momento di eliminarla.

Sasori.



Puoi sconfiggerla una, due e anche tre volte, ma ritornerà. Più spietata di prima e il sangue che non ha versato in precedenza scorrerà senza pietà in abbondanza. L’Akatsuki è immortale.
Ogni cosa prenderà le sfumature di quel colore e nell’aria, oltre al suo acre odore, ci saranno solo urla e risate.
È godere della morte altrui.

Hidan.



Essa è alla ricerca della potenza, le forze portanti sono un bersaglio, ciò che proteggono vale molto più della vita che vanno a spezzare per impadronirsene.
L’Akatsuki è un covo di ricchezze inestimabili, non solo per i membri al suo interno. È un oro rosso, quello che versano incuranti, strappando vite. È un palpito assordante che rievoca la vita che hanno preso.

Kakuzu.



La Luna Rossa ha due volti. Non si mostra mai per quello che è in realtà. È doppiogiochista. Porta una maschera a favore di un potere superiore, per ammaliare e nascondere.
Ti inganna e ti persuade, dopodiché la maschera cade a terra e a sfilarla è stata la Morte.
Poi, tu muori.

Zetsu.



Circolo di sangue e di morte, cerca pace nella distruzione di ogni difficoltà che si oppone sul cammino, nell’abbattimento del dolore del passato. Finisce col macchiare tutto del cremisi della linfa vitale, sporca ciò che è candido e rende lurido anche ciò che è più puro.
L’Akatsuki è come un foglio di carta che imprigiona le scie di sangue che lascia dietro di sé, come un monito della propria potenza.
Sono le ali spezzate della speranza, che sprofonda in un mare di preghiere che non vengono mai esaudite.

Konan.



Alba ha una gerarchia, c’è chi uccide e chi viene ucciso. Non c’è spazio per la vita in favore del perdono, ha scampo solo chi abbandona tutto per ciò che vuole.
Relegare l’affetto in un angolo della mente, lasciandosi persuadere dall’odore della morte e dal fascino della vittoria.
Il piano viene prima, la vittoria e il potere lo accompagnano, la vendetta regna sovrana. Il sangue scivola sinuosamente su quella piramide, al cui fondo si trova la vita.
Morire non è più sbagliato di vivere, all’Akatsuki.

Pain.



Strisciare silenziosamente nell’ombra per la vendetta. Distruggere con forza e senza alzare lo sguardo sulla morte che si lascia appresso. Non avere riguardi, far esplodere la furia, non lasciando traccia di ciò che è avvenuto, del sangue versato. Perfezionare ciò che già rasenta l’immortalità, impedire che il tempo porti distrazioni alla meta. Assecondare l’eternità di una vita che ha davanti agli occhi solo il rosso scarlatto della morte. Trarre vita dalla morte altrui, giocando in bilico tra quelle due realtà per ricavare un lauto guadagno. Coprire la verità con un manto scuro, ingannando chi presto sarà solo persuaso che la sua morte non sarà dolorosa. Macchiare la purezza e annegarla nell’oblio. Guidare dall’alto e giudicare il sangue che viene versato.
È l’Akatsuki, che uccide e ferisce senza voltare per un attimo lo sguardo su chi implora pietà. Infine c’è chi ha deciso tutto questo.
L’Akatsuki non è altro che un teatro in cui i fili dei burattini sono magistralmente tirati ad arte da chi ha sempre orchestrato tutto lo spettacolo.

Madara.



La commedia inizia con la morte e si chiude con essa, mentre chi decide le sorti altrui ride.
L’Akatsuki non ha riguardi e non merita compassione, merita solo la stessa sorte di chi ha giostrato. In fondo, è solo la tragedia di chi ha voluto ingannare ed è stato ingannato. Chi ha voluto versare sangue altrui si è ritrovato ad agonizzare nel proprio.
Chi ha voluto uccidere è stato ucciso.





Ed eccomi qua con una delle mie solite cagatucce!xD No, in verità questa storia stava marcendo allegramente in una cartella del mio computer che non avrei nemmeno trovato se non lo avessimo formattato! Ha ben due anni, perciò è un mezzo disastro, io mi sono limitata a correggere qualche errore qua e là, perciò è più o meno come l’ho scritta allora!:)
L'avevo scritta per un contest, mi pare, ma poi ne avevo mandata un'altra. E' anche vagamente nonsense. La posto così, tanto per ricordare un po’ com’era l’Akatsuki prima che Kishimoto desse fondo alla sua scorta di sakè d’annata... cioè, prima che in Naruto succedesse tutto quello che stava succedendo!^^’
Spero vi piaccia e che non sia un totale disastro!xD
  
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