Salve
a tutti, lettori a cui è piaciuto il primo capitolo e che vogliono vedere cosa
succederà ai nostri eroi, o quantomeno qualcosa da bollino rosso! XD
All’inizio
pensavo di fare una one-shot, ma poi, vedendo che le pagine venivano fuori come
niente, mi sono reso conto che era troppo grossa e l’ho divisa: mi sa che il
mio lato VM18, a lungo sopito, ha intenzione di tornare in auge! In effetti,
scrivere questa si sta rivelando uno spasso, anche se, come ora vedrete, mi sto
accanendo non poco su questi innocentini! Buona lettura, commentate!
PS:
GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!
PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
AVVISO:
I
personaggi di questa fanfic sono tutti maggiorenni, e comunque non sono
realmente esistiti o realmente esistenti. I fatti descritti sono del tutto
frutto di fantasia.
Erza
scostò le tendine e girò il pomello.
Uno
dopo l’altro entrarono, ma Natsu subito dopo di lei, il quale espresse subito
la sua opinione…
“…
Tutto qui?”
Lunghi
scaffali che delimitavano tre corridoi, un bancone sul fondo con tanto di
cassa… Le apparenze di un normalissimo negozio, decorato giusto un po’ da
alcuni fasci di perline colorate che pendevano dal soffitto.
“Mi
aspettavo di peggio… Erza, siamo sicuri che non ci siamo sbagliati?”
Erza era invece coi nervi a fior di pelle: guardava fisso davanti a sé e aveva
costantemente una mano al pomo della spada!
“Non abbassare la guardia! Ma soprattutto cercate di non guardarvi troppo
intorno. Ricordate, questo… è il luogo in cui i maniaci vengono a rifornirsi, a
trovare di che soddisfare i loro primitivi istinti! È un luogo di perdizione!”
“Mah…
A me non pare poi questo granché, qui vedo solo robaccia…”
Sordo agli avvertimenti, il ragazzo, col fido Happy al seguito, prese a passare
in rassegna gli oggetti sparsi poco ordinatamente lungo i ripiani degli
scaffali, e come uno attirò la sua attenzione, con somma incoscienza, lo
afferrò.
“Ad
esempio questo di tubo di gomma colorata… Ehi, guarda, si muove! Che strano, a
che dovrebbe servi…”
STONK!
“NON
TOCCARE NULLA, CRETINO!” -ringhiò Erza coi denti stretti dopo averlo messo al
tappeto con un pugno sulla zucca- “E rimettilo a posto!”
“Ahio… Perché non lo fai tu?”
“Non
ho intenzione di toccare quel… quella cosa!” sbraitò lei, rossa come i suoi
capelli.
Natsu
allora si girò verso Lucy e Juvia, e pure loro, rosse, distolsero lo sguardo.
“Ma
che sarà mai questo coso?”
“Compattatevi!”
I
cinque ragazzi ed Happy si strinsero, come fossero circondati dai nemici, e
cominciarono a farsi avanti a passi brevi e concitati in uno dei corridoi tra
le scaffalature.
“Mi
raccomando, non toccate nulla, non solo sono oggetti deplorevoli, sono anche
oggetti magici!”
Lucy
all’improvviso ruppe la formazione saltando via: “Eeek! Qualcosa mi ha toccato
la schiena!”
“Scusa, pensavo fossi Gray…” la rassicurò la maga dell’acqua…
“Ah,
meno ma… MA COME?!”
Juvia
la fulminò con lo sguardo per essersi messa in mezzo (secondo lei…): “Rivale in
amore!”
Forse
la maga degli spiriti stellari doveva guardarsi da Juvia piuttosto.
“Natsu,
copri gli occhi ad Happy: curioso com’è potrebbe cacciarsi nei guai! Inoltre
dobbiamo preservare il suo ingenuo candore!”
“Il
mio che?”
“Nulla
di personale amico.”
Gray scrollò le spalle e si allontanò: “Bah, ma andiamo, ora non ti sembra di
esagerare, Erza?”
Purtroppo,
quando si è per la prima volta in un posto la curiosità è inevitabile, e anche
una persona assennata come Gray può arrivare a pensare che buttando
un’occhiatina senza toccare nulla non ci si possa certo mettere nei guai.
Così,
senza dire nulla agli altri, ancora tutti spaesati, cercò di rendere ragione
della propria sicurezza dando un’occhiata ad un vaso di terracotta con
all’interno quella che doveva essere una pianta, ma che sembrava piuttosto un
mazzetto di strani tubi viscidi.
“<<
Tentacolaris Cattivella >>… Che
strana pianta…”
E
pensò che fosse ancora più strana quando la vide muoversi impercettibilmente! Avvicinò
un dito… e uno degli steli a forma di tubo ci si avvinghiò!
“Ehi,
ma… AAAAAAHHH!”
“!!!”
Il
tempo per gli altri di girarsi e…
“ARGH! MA CHE ROBA È?!?!?”
La
pianta era istantaneamente cresciuta a dismisura, e i suoi steli era diventati
simili a tentacoli vischiosi che si erano avvolti tutti intorno al corpo
seminudo di Gray.
“……”
Uno
dei tentacoli teneva le mani bloccate in alto sopra la testa, esponendo
completamente il suo corpo e i muscoli tesi; altri due gli tenevano ferme le
gambe, ma non si limitavano a quello… le risalivano, percorrendogli gambe e
cosce fin sotto i boxer! Altri ancora lo abbracciavano da dietro la schiena, e
uno di questi, più audace di tutti, stava lentamente avvicinandosi ai boxer,
pronto ad entrarvi dall’alto così come i suoi fratellini stavano attaccando dal
basso.
Lucy
ed Erza avevano la bocca oscenamente spalancata dinanzi a quanto oscenamente
legato era stato il loro amico!
Per
Juvia invece, quella situazione risultava così sensuale che si presentava ai
suoi occhi come circondata da luccichini!
“Che cavolo fate?! Muovetevi, questo schifo si sta infilando dappertutto!”
“UAAAAHHH!”
A
quel punto Juvia esplose e svenne, emettendo il fischio di una teiera!
“…
Ehm, soprassediamo! Qualcuno mi aiuta per favore?”
“Tsk!
Te l’avevo detto di non toccare nulla!”
“Ah ah ah, dovresti vederti!”
Lucy
invece non voleva guardare oltre: il masochismo vegetale era troppo per lei!
Happy
volò da Gray e provò a tirar via un tentacolo, ma senza successo…
“Tranquillo
ragazzo, non c’è nulla da avere paura.”
Saperlo
lo rassicurò ancora prima di vedere arrivare finalmente il gestore del negozio:
una donna sulla quarantina, bassina, coi capelli ramati coperti da un foulard
legato sotto il collo.
“È
innocua e per togliersela di torno basta gettarci addosso un pizzico di sale.”
Salita
su uno scalino, buttò alcuni grani da una saliera dentro il vaso, e subito i
tentacoli liberarono Gray tornando delle dimensioni originarie.
“Brrrr,
che schifo, erano viscosi… e molto espansivi, troppo!”
“Sono
fatti per questo, bello mio!” lo derise la signora.
Lucy
la guardò sorpresa: “Non mi aspettavo che un sexy-shop magico potesse essere
gestito da…”
“Una
donna? Che ti credi, che solo gli uomini siano dei pervertiti? Eh eh, forse
devi crescere un altro po’!”
“Umpf…”
In
effetti però era meglio così… Quando aveva sentito di un sexy-shop, aveva
tremato al pensiero di trovarsi a che fare con qualche grosso omone maniaco e
bavoso, pronto a guardarle nella scollatura e magari ad allungare le mani.
Invece
la signora aveva persino gli zoccoli ai piedi e il grembiule da lavoro sul
vestito, e sembrava una donna onesta e rispettabile come tantissime altra.
Meno
male che a volte la fantasia toppa di brutto…
“Benvenuti nel mio negozio!” –li accolse, facendosi poi sempre più torva man
mano che li scrutava uno per uno- “Voi… SIETE TUTTI MAGGIORENNI, NON È COSÌ?”
Erza,
Natsu, Lucy, Gray e Juvia mostrarono le loro tessere di identità della gilda,
verificando la loro età.
Happy non aveva ancora compiuto 10 anni, ma per lui si sarebbe fatta
un’eccezione: figuriamoci se un gatto antropomorfo parlante non rappresenti un
eccezione!
“È
insolito che vengano in comitive nel mio negozio, figuriamoci comitive miste…
Così giovani e già così birichini, eh?”
I cinque si fecero paonazzi e poi rossi in rapidissima successione.
“N-noi siamo qui per lavoro a dire il vero…”
“Prego,
fatevi avanti allora! Scusate il disordine, eh?”
La
donna ritornò verso il bancone, dietro il quale, a destra, si notava un'altra
porta, velata da nastri di perline. Nel complesso l’ambiente era sobrio, e
nulla veniva spiattellato dinanzi gli occhi a meno di andarselo a cercare, era
un sollievo.
“Prego,
date pure un’occhiata in giro.”
“Noi non siamo qui per fare acquisti…” fece Lucy stringendosi nelle spalle.
“Beh,
non si può mai dire. Io ho una cosetta da sbrigare nel retrobottega, aspettatemi
qualche minuto e sarò da voi.”
Natsu
si avvicinò ad Erza, che, stoica come la sua fulgida corazza, pareva pronta a
respingere qualsiasi tentazione: “A quanto pare non sta andando poi così male,
no?”
Lui
la disavventura di Gray coi tentacoli non la considerava come un inconveniente…
anzi era stato uno spasso!
“Già,
sembra una tipa a posto, forse ci sbrigheremo.”
“Sul
bancone ci sono delle caramelle accanto alla cassa, servitevi pure.”
Erza,
la più vicina al bancone, adocchiò delle sferette rosse, dall’aspetto gommoso, in
un contenitore di latta rotondo: “Oh, grazie, molto gentile.”
La
signora stava ancora scostando con una mano le perline, quando, per caso, si
era voltata vedendo Erza prenderne una: “NO! NON QUELLE, LE ALTRE!”
Disgraziatamente
non fece in tempo!
“P-perché?”
-fece Erza subito dopo averne ingoiata una, mentre notava un altro contenitore
di caramelle incartate- “Mi scusi, credevo… !!!”
La
rossa non concluse la frase; di botto si era irrigidita!
“Erza!
Che ti prende?” gridò Lucy preoccupata.
Improvvisamente
avvertì caldo, caldo dappertutto! Tanto caldo da sudare!
“Ti
senti bene?!”
“Anf…
Io… anf… anf…”
Sotto
gli occhi dei suoi compagni, cominciò ad ansimare sempre più forte!
Poi
arrivarono i brividi! Strinse le gambe e prese a sfregarle tra loro, cercando
di tenersi in piedi poggiandosi al bancone, ma queste sembravano farsi sempre
più deboli e tremolanti.
“Anf! Anf! Anf! Ah!
Ah!”
“……”
Con
tutti quei “versi” gli altri ora più che preoccupati… erano imbarazzati!
“AAH!
AHH! GNNN!”
Le
scosse e i gemiti diventavano sempre più forti! A tratti stringeva i denti e sembrava
stesse lottando contro qualcosa, qualcosa che non riusciva a controllare!
Sudava e ansimava sempre di più…
“AAH!
MF! AAAH! AH…”
E inevitabilmente…
“KYAAAAAAAHHH!”
Subito
dopo, si schiantò a terra, colpendo il pavimento di piena faccia.
“……”
“Ha…
Ha fatto “Kya!”…”
“C-che
carina…”
A
volte anche Natsu e Gray si ripetevano!
Lucy
si inginocchiò: “Ehm, Erza…”
La rossa staccò la faccia da terra, mostrando un’espressione che non si
aspettavano… Beata!
“Anf… Anf… Eh eh… Eh eh eh… ♥♥♥”
“Che le è successo? Sembra ubriaca.” fece Happy osservandola ridere come una
scema e sbavare sul pavimento!
Il
sospirare della padrona del negozio preannunciò la comprensibile spiegazione
del fenomeno: “Ha sbagliato contenitore. Ha mangiato una flash-pleasure candy:
ne butti giù una e hai un amplesso garantito.”
“Un che?” chiese Happy, ma i suoi amici si vergognavano troppo per
rispondergli!
“Tranquilli,
non ve la metterò in conto, è stato un incidente.”
Lucy
provò a sollevarla da terra: “Oh, cielo! Povera Erza! Ma perché abbiamo
accettato questa missione?! Sigh! Erza, dimmi qualcosa!”
Erza,
la cui testa dondolava come se le girasse, sembrò non averla sentita: “Anf… Eh
eh! Eh eh! Uuhh… ♥♥♥ Che
bello! Ho visto l’elefante rosa, che bello! Anf… ♥♥♥ Uuuhh… ♥♥♥”
“Elefante…
rosa?” –ripeté Natsu alzando gli occhi al cielo per immaginarsi tale strano
pachiderma!- “Esiste una roba del genere?”
Gray
si batté una mano in faccia: “Che idiota, ma non l’hai ancora capito?!”
Lucy
provò a rimettere Erza in piedi, ma le gambe ancora erano molli e malferme,
così dovette reggerla!
“Eh eh eh… Che bello… L’elefante… ♥♥♥”
continuava a ripetere come una rimbambita, lei, Erza Scarlet, quella che era
stata la più rigorosa e marziale maga della storia di Fairy Tail!
E
Natsu, stupido com’era: “Wow! Che figata! Voglio vederlo anch’io questo coso
rosa!”
“FERMO,
CHE FAI!?!?”
Ne
mangiò una e…
“!!!...
URGH!”
Prese
anche lui a sudare e ansimare, e, dopo pochi secondi di rigidità totale… portò
entrambe la mani al cavallo dei pantaloni.
“Oh…
Oh… cavolo…”
Non
c’era fuoco più rosso della sua faccia in quel momento!
“SEI
UNA BESTIA!” sbraitò Lucy che a fatica riusciva a reggere l’imbambolata
corazzata!
“Quella
te la metto in conto.”
“Ehm…
c’è… c’è… un bagno… d-da queste parti?” chiese a testa bassissima.
“Quella porta lì.” sbuffò la signora con la bandana prima di sparire finalmente
nel retrobottega.
Quanto
più velocemente gli consentisse la sua andatura a gambe divaricate e a braccia
strette sul “pacco”, Natsu andò in bagno a darsi una ripulita…
“Vado
con lui: ho un cambio!” lo seguì il suo gatto togliendosi dalle spalle il
fagotto!
Si,
perché in un modo dove le avventure sono all’ordine del giorno, non puoi
permettere che il tuo migliore amico esca di casa senza un cambio di
biancheria!
La
porta si richiuse, e nel negozio silenzioso rimasero gli altri quattro, ora
però decisamente più guardinghi!
“Ti
devo delle scuse Erza.” –iniziò Gray- “Avevi ragione tu a… Eh? Dov’è andata?”
Juvia
indicò per terra: Erza era lì, gattoni, come avesse un macigno nero sulla
schiena.
“Ehm…
Erza?” provò a scuoterla Lucy.
Un lamento cupo e disperato giunse in risposta: “Ho copulato dinanzi i miei
amici… Ho copulato di fronte a tutti… Questa onta non potrò mai dimenticarla!
SIGH! La mia reputazione e la mia autostima sono volate via… SIGH!”
Gray
le mollò una pacca sull’armatura: “Dai, non fare così, non è successo niente,
giusto ragazze?”
“Juvia
non ha visto Erza copulare selvaggiamente di fronte a lei… Cioè, Juvia non ha
visto Erza fare assolutamente nulla.”
“Nessuno
lo verrà mai a sapere, lo giuriamo!” rilanciò Lucy!
“D-davvero?”
I
tre si misero la mano sul cuore: “Ciò che avverrà in questa missione resterà in
questa missione!”
Erza
si rialzò, senza mostrare subito il volto, ancora un po’ sconvolta: “E va bene
allora… Non è accaduto nulla!” –strinse il pugno- “Gray non è stato quasi
violentato da una pianta, a Juvia non è piaciuto godersi lo spettacolo, Natsu
non si è sporcato le mutande e io non… NON HO VISTO NESSUN ELEFANTE ROSA!”
“Questo è lo spirito!”
Mentre
Natsu era ancora in bagno, e mentre la signora del negozio si attardava nel
retro, a loro quattro non restava che aspettare, tenendo bene le mani a posto.
Quella tattica li ripagò di un intero minuto senza incidenti.
“Ehi,
guarda!”
“LUCY, FERMA!”
“N-non
tocco nulla, lo giuro! Ma venite a vedere anche voi!”
Sul
bancone, vicino ad alcuni portachiavi dall’aspetto esplicito (che non
descriveremo di certo…), c’era, impossibile da non notare, un cofanetto con una
chiave degli spiriti stellari. Lucy non poteva certo restarne indifferente.
“Perché
mai una chiave degli spiriti stellari dovrebbe essere in vendita in un negozio
come questo?”
“Forse
appartiene alla proprietaria.” azzardò Juvia.
La
chiave era insolitamente di colore rosso rubino. Il simbolo della costellazione
era un motivo geometrico che ricordava due anelli di una catena intrecciati.
“Chissà
di che spirito stellare si tratta.”
Il rumore di una sega sotto i loro piedi li costrinse a guardare verso il
basso; nel pavimento dietro di loro si aprì d’improvviso un buco tondo da cui uscirono
dei capelli rosa e una cuffietta da cameriera.
“Quella
è la chiave dello spirito stellare Andromeda, dell’omonima costellazione.”
“Virgo!”
“Buongiorno, signorina Lucy.” si inchinò rispettosamente appena uscita dal
buco.
“La
conosci?”
“Si, è una mia cara amica.”
“E
che tipo è? Se è tua amica potrei anche comprarla.”
Aveva
riunito già Aries e Loki dopotutto.
“Se è disponibile posso provare a chiamarla, così te la presento.” –si avvicinò
al cofanetto e fece segno di stare indietro, poi bussò sulla chiave rossa con
un dito- “Andromeda? Ci sei?”
La
chiave emanò una nuvoletta di fumo rosso-rosa, da cui si sentì uscire una voce
femminile: “Si, sono disponibile, uh uh uh!”
Il
fumo non si era ancora diradato tutto che gli occhi di Gray schizzarono fuori
(con gran disappunto di Juvia che non aveva ancora suscitato in lui reazioni
simili!).
Dalla
nuvoletta era emerso un spirito donna notevolmente attraente, con vaporosi
capelli rossi, labbra carnose, occhi verdi e ciglia affilatissime. E come se
non bastasse, portava un un tanga nero e nient’altro! A coprirle il resto del
corpo, giusto lì dove occorreva, erano delle catene che si avvolgevano
ripetutamente intorno a lei, formando anche una sorta di reggiseno un po’
ridotto!
Per
non parlare della voce! Pronunciò un “Ciao…” lento e sensuale, ancora più
ansimante dell’ansimare di Erza di poco prima!
Persino
per un’amante degli spiriti stellari come Lucy si preannunciava un’incontro a
dir poco sconcertante!
“Ok…
Ora so perché sei in vendita in un negozio per adulti!”
“Q-quindi… anche tra gli spiriti stellari ci sono dei pervertiti?!” chiese
Gray.
“Io
non sono una pervertita, e combatto come tutti gli altri spiriti e anche bene…
Ho solo dei gusti strani, uh uh uh!”
“Ciao
Andromeda.”
“Ciao
Virgo, come mai mi hai chiamata? Hai voglia di essere… punita?” fece lo spirito
vermiglio, badando bene di rendere l’ultima parola il più attizzante possibile.
Ma
la cameriera stellare restò posata come sempre: “No, Andromeda, la padroncina
Lucy è l’unica che può punirmi… A meno che lei non sia d’accordo.” finì
guardandola.
“NO
CHE NON LO SONO!”
A
quella risposta, Andromeda fece un passo verso di lei e piazzò il suo davanzale
sotto gli occhi della ragazza: “Forse allora sei tu quella che vuole essere
punita dalla sottoscritta? Hai proprio l’aria della ragazza cattivella!”
“Aye!” –fece la testolina di Happy facendo capolino dal bagno- “È molto
cattivella!”
“CHE CAVOLO DICI, GATTACCIO?!?!?”
Andromeda
leccò lascivamente una delle sue catene… e poi la tese tra due mani, come una
frusta! Forse poteva arrivarci prima: uno spirito “maso” come la sua Virgo non
poteva che andare d’accordo con uno spirito tanto “sado”!
“Allora?
Sicura di voler rinunciare? Io sono molto brava a punire! Mhmmm…”
Lucy
prese a indietreggiare: “S-SICURISSIMA, NON VOGLIO ESSERE PUNITA, GRAZIE
MILLE!”
“Lucy,
sta attenta!”
Troppo
presa a farsi indietro scandalizzata, Lucy arrivò ad urtare una scaffalatura,
dal cui ripiano più alto le cadde in testa una scatolina che nell’urto si aprì!
“AHIA!”
Ne
uscì una specie di polvere giallo brillante che le si posò in parte addosso e
in parte ricadde per terra.
“Ma
che roba era?”
Pfffff...
“Uh?
Cos’è questo sibilo?”
“L-LUCY!!!”
“Eh?”
Abbassò
lo sguardo come Erza le stava indicando, e vide che era lei a fare quel suono
simile a un palloncino bucato…
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!”
LE
SUE TETTE SI STAVANO SGONFIANDO A VISTA D’OCCHIO!
Lucy
fu costretta ad assistere impotente al triste spettacolo della sua quarta che retrocedeva
pian piano, fino ad una umiliante prima…
“…… N-n-n-n… NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
Andromeda
mollò la catena: “Vedo che è un brutto momento, quindi levo il disturbo. Stammi
bene, ciao ciao!”
<<
PUFF! >>
Virgo,
capendo di essere in parte colpevole, preferì non attardarsi: “Vado anch’io
principessa…”
E
quando fu sparita nel suo buco (che venne da lei ritappato alla perfezione),
Natsu uscì dal bagno.
“Che
è successo? Anche Lucy ha mangiato una di quelle caramelle?”
La
bionda era crollata, in ginocchio, ma anche psicologicamente.
“Le
mie… le mie… le mie…”
Mai
tastandosi il petto aveva sentito una tale levigata piattezza! Più toccava
quell’inesistenza e più gli occhi le si inumidivano!
“Ueeeeh…
Sigh!”
“Su,
Lucy, non è mica la fine del mondo.”
Anche
Juvia volle incoraggiarla: “Gray ha ragione, è quello che c’è dentro una donna
che conta.”
Ma
intanto, nella sua testa… << MUAHAHAH!
Con un seno così piccolo non ha più alcuna chance con Gray! Sarà il mio seno
quello che farà da cuscino al suo meraviglioso viso! AH AH AH! Addio, rivale in
amore! >>
“Erano…
sniff… Erano un motivo d’orgoglio! Sniff… Uaaaah!”
La
magi-sexy-negoziante tornò da loro, preannunciata dal rumore dei suoi zoccoli
di legno: “Ti è caduta addosso della polvere riduttrice, giusto? È usata dalle
donne col complesso del seno troppo grosso.”
“IO
NON L’HO MAI AVUTO! Guardatemi! Sembro un maschio! Il mio reggiseno è così
vuoto!” disse tirandolo fuori con estrema facilità dalla giacchetta… Poi si
accorse che non stava bene mostrarlo così a tutti e lo nascose!
“Su
su, dopo vedrò di farti tornare le tette delle dimensioni giuste. Piuttosto,
avete trovato qualche articolo interessante?”
Articolo
interessante?! Quel negozio era una bottega degli orrori!
Per
scongiurarne altri, ed evitare altre esperienze scioccanti e orgasmi
indesiderati a sé stessa e ai suoi amici, Erza andò dritta al dunque!
“Mi
spiace, ma come detto prima non siamo qui per fare acquisti! Ora le spiego!”
““Mhmm…
capisco. Si, c’è stato un tipo come me l’avete descritto che ha voluto
usufruire dell’offerta sul calendario sexy personalizzato, ma poi se ne è
andato via mentre sviluppavo le foto. Quel crapulone poteva venire a
prenderselo da solo piuttosto che scomodare dei ragazzi tanto sensibili come
voi!”
“INFATTI!” si lagnarono in coro tutti i Fairy Tail.
“Siamo
disposti a pagare qualunque cifra.”
“Il fatto è che temo di aver smarrito quel calendario nel retro: sapete sto
facendo l’inventario e c’è molto disordine, sia lì dietro che qui sugli
scaffali.”
“Quindi non sa dove sia?!”
“È
sparito… come le mie tette! SIGH!”
“Wow,
che effetto che fa vederti piatta! Sembri un tavolo!”
CIAFF!
“Scusa…”
“Aye!
Te lo sei meritato.”
<<
Anche tu ti meriteresti un bel cazzotto,
gattaccio! Chi sarebbe la “ragazza cattivella”?! Beh, tanto con questo seno
quasi inesistente non posso più neanche sembrarlo… Ueeeh! >>
“La
prego, dobbiamo completare la nostra missione… al più presto se possibile…”
“Mhmm…
Mi siete simpatici e voglio venirvi incontro! Venite con me nel retro e
aiutatemi a fare l’inventario dei miei articoli: in questo modo certamente
quelle foto verranno fuori, e in cambio ve le restituirò gratis.”
L’uno
dopo l’altro, si colorarono di rosso intenso!
“I-inventario?!”
“D-di
articoli magici erotici?!”
“N-nel
retro?!”
“A-Aye?!”
“Juvia…
Juvia pensa che sia un buon accordo…” disse a bassa voce, emettendo il rumore dell’acqua
che bolle!
“Ma ti rendi conto di cosa mai potremmo trovare lì dentro?!”
“Forse
degli articoli ancora peggiori di questi!”
I ragazzi fissarono quella porta. Le file di perline, smosse dagli spifferi
d’aria, sembravano emettere un’agghiacciante risata.
“……”
Impressione? O forse no?
Gray sospirò: “Mi sa che dobbiamo: in fondo, prima lo troviamo, prima ce ne
andiamo.”
“Incrociamo
le dita.”
“E tenete al sicuro le tette!” fece Lucy stringendosi ciò che restava del suo
petto.
“E
chi non le ha che deve mettere al sicuro?” chiese Natsu.
“Usa
l’immaginazione…” lo freddò Gray…
Credete
che io sia stato eroticamente crudele finora? Ebbene, non avete ancora visto
niente! MUAHAHAHA!
Altri
osceni avvenimenti stanno per accadere! Gusti sessuali saranno svelati, oggetti
magici da non toccare saranno toccati, e il candore degli eroi della gilda sarà
ancora macchiato!
Restate
con NaruXHina per il seguito: arriverà prestissimo!
Intanto, fatemi sapere che ne pensate del mio sexy-umorismo finora, dai! ^__^
Buon proseguimento d’estate!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!