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Autore: Feel Good Inc    28/07/2011    8 recensioni
Multipairing è bello. Sfigapairing lo è anche di più ♥
Spell #001: Tergeo ~ Aberforth/Rosmerta
Spell #002: Duro ~ Albus/Minerva
Spell #003: Waddiwasi ~ Arthur/Molly
Spell #004: Avada Kedavra ~ Barone/Helena
Spell #005: Crucio ~ Bartemius/Bellatrix
Spell #006: Colloportus ~ Bill/Fleur
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti
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complications ;

guida pratica alla manutenzione domestica babbana

 

 

 

 

 

C’era un che di maniacale nella costanza e nella dedizione che Arthur impiegava in quella sua dannata mania. In tutta onestà, Molly credeva di averle tentate tutte pur di fargliela passare: ma a niente erano servite minacce di cene non preparate, uscite serali rimandate, un po’ di urlacci e conseguenti bronci protratti per lunghi finesettimana. L’uomo che per disgrazia aveva scelto di sposare era, semplicemente, un fissato. Sospirò forte, guardando il pavimento della cucina invaso da tubi e pomelli e accarezzandosi il pancione; prima o poi, si disse, uno dei due avrebbe dovuto cedere – ma non era poi così sicura che sarebbe stato Arthur.

« Tesoro » esordì, per quella che sarebbe potuta essere la trilionesima volta. « Tesoro, davvero, non credi che sia il caso di...? »

« No, Molly » giunse la voce di Arthur, eccitata ma categorica, dalle ante sotto il lavabo da cui spuntavano le sue gambe nervose. « I Babbani fanno così, li ho visti mille volte, e se lo fanno loro posso farlo anch’io. Cooperazione interspecie, ricordi? »

Molly si accigliò. « Montare un impianto idraulico senza magia non è questa gran prova di cooperazione interspecie, sai; ci vuole ben altro per quella. » Non ottenendo risposta dalla nicchia sotto il lavabo si sentì incoraggiata a proseguire, sfilando la bacchetta magica da una tasca della veste. « Se solo mi permettessi di aiutarti... »

« Ho detto di no, Molly. Ti ringrazio » rincarò Arthur, sbucando finalmente alla luce e mostrandole un’espressione raggiante di eccitazione, « ma desidero con tutte le mie forze riuscire a fare qualcosa dal loro punto di vista, capisci cosa intendo? È un’esperienza affascinante. »

Molly sospirò ancora, rabbuiata. Non trovava nulla di affascinante in un mucchio di vecchi tubi arrugginiti.

Arthur avvitò qualche altro aggeggio, si alzò, scosse via la polvere dai vestiti e mosse fiducioso le mani verso il rubinetto sovrastante l’enorme pasticcio di ferrivecchi che aveva messo insieme. Girò la manopola dell’acqua calda. Come Molly temeva, quella non sgorgò da nessuna parte.

Arthur gemette d’impazienza. « Non capisco! Dov’è che ho sbagliato? Sono certo di non aver tralasciato nulla... Cara, vieni qui » e nel dirlo già spariva nuovamente nell’anfratto buio al di là delle ante, « avvisami quando l’acqua scorre. Cercherò di spostare qualche tubo. »

Per nulla convinta, Molly distolse la bacchetta dal ricamo appena avviato e si sollevò con cautela, raggiungendo l’arnese che tanto appassionava suo marito. Vi si appoggiò con uno sguardo truce, e solo allora le venne in mente di osservarlo più da vicino.

Dal rubinetto emergeva qualcosa... come un sassolino, ma...

« La sento scorrere, qui dentro » obiettò Arthur con voce soffocata, da qualche parte dentro il mobile. « Com’è possibile? Molly, cara, ancora niente? »

« Ancora niente » confermò lei, appena prima di portare una mano al forellino da cui si supponeva che l’acqua dovesse cadere. Sì, c’era proprio un sasso. Ma dove li aveva pescati, Arthur, quei tubi? In una discarica?

Ci fu un rumore di ferraglia, seguito da una nuova domanda affaticata. « E adesso? »

« Waddiwasi » borbottò Molly, e il sasso schizzò via dal rubinetto assieme a un getto caldo e forte.

Arthur lo udì e si raddrizzò subito. Non vide il sasso – stretto nella mano di Molly assieme alla bacchetta – ma i suoi occhi radiosi ammirarono per un lungo secondo il rubinetto ora perfettamente funzionante, prima di posarsi con gioia sulla moglie.

« Molly, ce l’ho fatta! Hai visto? Ce l’ho fatta! Ho fatto una cosa da Babbano! Altro che idropici... »

Per un attimo sembrò che volesse mettersi a sciaguattare le mani nell’acqua come un bambino. Guardandolo, Molly sentì svanire tutto il disappunto. Sì, suo marito era un fissato – ma, forse, avrebbe anche potuto lasciar vincere lui, per un po’.

Fece sparire il sassolino nella tasca e sorrise, accarezzandosi di nuovo il pancione.

« Tesoro... Ti piace il nome ‘William’? »

 

 

 

[ 616 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Non chiedetemi perché, ma ho sempre immaginato un giovanissimo Arthur Weasley intento nella costruzione (non magica) della Tana. Babbanofilo com’è, ce lo vedo benissimo a cercare di montare un rubinetto senza richiedere l’aiuto di un idraulico babbano! Il finale è un velato riferimento alla peculiarità di papà Weasley: ‘William’ deriva dal germanico ‘wilja’, ‘volontà’, un tratto di Arthur che Molly spera inconsciamente di conferire anche al loro primogenito.

I coniugi Weasley sono, per me, qualcosa di molto simile ai genitori ideali. Spero di aver reso almeno in minima parte la magia che li tiene uniti – e che non ha nulla a che vedere con bacchette magiche e strane parole latine. Perlomeno, io li vedo così.

Siete ancora qui? No, perché, attenti, io ci sto prendendo gusto, eh! xD

Aya ~

   
 
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