Dormi.
I
capelli lunghi sparsi come una macchia d’inchiostro, un’aureola nera attorno
alla tua testa.
La
frangia ti ricade leggermente sugli occhi, chiusi, velati dalle palpebre
leggere. Le ciglia lunghe fremono ai movimenti oculari del sogno.
La
bocca un po’ aperta, le labbra, le tue morbide, bellissime labbra, dischiuse
nel sonno. Il tuo respiro profumato sfugge da loro. Si curvano un po’, stai
sognando? Un bel sogno, lo immagino.
Il
tuo collo, le tue spalle, il tuo petto, nivee distese, parti meravigliose di
un’incredibile scultura.
Il
tuo seno si alza e si abbassa lento, seguendo il ritmo del tuo calmo respiro.
Bellissimo. Due floride colline, templi del mio desiderio.
I
tuoi fianchi scendono sinuosi, segnando la strada verso luoghi più felici,
luoghi più sacri. I tuoi glutei, due morbide mezzelune, illuminati dalla luce
argentea del satellite, sono statuari. Meravigliosi. Ed io li adoro.
Lunghe
gambe snelle, leggermente piegate, giacciono parallele sul lenzuolo. Così
forti, così scattanti, agili… come te.
Ti
osservo dormire, così serena e pacifica, senza preoccupazioni o pensieri. Solo
tu, nella tua pace più totale.
Ma
non durerà.
Domani
si ricomincia a combattere.
E
tu sarai là in mezzo.
Come
me.
Ti
starò accanto. Ti proteggerò io. Metterò delle copie a proteggerti, non
permetterò che tu venga ferita.
Non
ora che sei diventata il mio terzo Sole.
Mamma,
papà e tu.
Ti
rigiri nel sonno e ti stringi contro a me. Sento il tuo corpo aderire al mio,
una gamba si aggrappa alla mia. Ti abbraccio e ti bacio sui capelli. Sospiri e
sollevi su di me i tuoi occhi, finalmente aperti.
Non
sorridi subito: pensi anche tu a quello che penso io. Alla guerra. A stanotte.
A noi due.
Poi
decido che ancora c’è tempo, ancora si può aspettare prima della paura, della
consapevolezza.
Ti
accarezzo una guancia.
-Ciao.-
-Ciao…-
è quasi un pigolio, un sussurro leggero. So che hai paura. Lo vedo nei tuoi
occhi: non è paura per la guerra, no, è paura per il presente, per le
conseguenze di ieri notte. Ma non sono qui per vedere quello sguardo
spaventato. Mi chino su di te e ti bacio, ti bacio in modo profondo, voglio
farti sentire tutto il mio amore, voglio riportare alla tua mente i ricordi, i
sentimenti, le emozioni di ieri notte, quando tu sei stata mia, in questa
tenda, in mezzo all’accampamento. Voglio ricordare il tuo sguardo mentre ti
spogliavo, mentre mi spogliavi, quando siamo rotolati l’uno sull’altra, l’uno
nell’altra, uniti in quel momento e per l’eternità da allora in poi.
Voglio
che tu capisca che ti amo anche se non te lo dico.
Perché
sarebbe come firmare la condanna a morte di uno dei due: il destino non deve
sapere che ci amiamo. Ci distruggerebbe come ha fatto con mamma e papà.
Finisco
il bacio e ti guardo per un po’. Come sei bella… così bella da star male.
Restiamo
a fissarci in silenzio, sorridendo entrambi, riempiendoci gli occhi con i
nostri visi. Saranno ciò che ci spronerà a sopravvivere. Saranno la nostra
salvezza.
Vedo
dei raggi di Sole entrare nella tenda: è già l’alba. Qualcuno si sta già
muovendo fuori. Tra poco dovremo dividerci. Tra poco dovremo combattere.
Ritrovo la paura nei tuoi occhi. Ora sì, ora è il momento di provarla.
Ti
amo, voglio dirtelo, voglio che tu sappia ciò che provo per te, in caso
qualcosa andasse male. Ma non voglio dirtelo, non posso. Cerco di fartelo
capire, spero che tu lo veda nei miei occhi. Ti amo e sempre ti amerò. Un altro
bacio ed iniziamo a rivestirci.
La
maglia a rete, la felpa, i pantaloni, le armi.
La
divisa dei chuunin per te.
Il
coprifronte di Konoha.
Il
coprifronte degli shinobi per te.
Ti
accucci, fai per uscire dalla tenda, ma no, non posso lasciarti andare, non ci
riesco.
Ti
trattengo per una mano.
-Ti
prego…- ti guardo supplicandoti di restare ancora un po’, ancora per poco tra
le mie braccia. Voglio sentirti ancora solo per un po’. Vedo nei tuoi occhi lo
stesso desiderio, lo stesso amore, la stessa disperazione mentre ti abbandoni
contro di me, stringendomi come se non volessi più lasciarmi andare.
E
io vorrei restare così per sempre.
Vorrei
fondermi in te, vorrei essere sempre con te.
Il
mio Sole.
I
comandanti chiamano le loro sezioni.
-Devo
andare.- ti trema la voce. Paura, tristezza.
Ti
guardo uscire dalla mia tenda in silenzio.
Non
sono riuscito a convincerti a restare fuori dalla battaglia.
Non
sono riuscito a dirti che ti amo.
…
…
…
Maledizione!!!!
Corro
fuori dalla tenda, incespico, cado a terra, nella polvere. Mi rialzo, ti
chiamo. Urlo il tuo nome. Qualche metro davanti a me, tu ti volti piangendo.
Ti
corro incontro.
Ti
raggiungo.
Ti
bacio davanti a tutti, in mezzo al campo. Nessuno fiata, nessuno dice niente.
Ti bacio con tutto l’amore che provo, con tutta la passione di cui sono capace.
Quando
ci separiamo alcune lacrime rigano entrambi i nostri volti.
Non
sei mai stata così bella.
-Non
morire.-
-Neanche
tu.- così decisa, così forte nonostante tutto.
-Se
tu sarai qui ad aspettarmi, non lo farò.-
-Ti
aspetterò per sempre.-
Una
carezza sul viso.
-Fai
attenzione, Hinata.-
-Fai attenzione, Naruto-kun.-
Note dell'autrice.Niente da segnalare. Spero vi piaccia!