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Autore: hinata 92    29/07/2011    9 recensioni
Nuovi arrivi alla Shibusen: un'arma che ha appena scoperto i suoi poteri e che nasconde un enorme segreto; un maestro senza arma a cui non interessa nulla delle lezioni e un'altra arma alla quale è stata nascosta la verità per molto tempo...
Molti nemici li attendono, ma forse solo uno è reale... quello che si nasconde nell'ombra e attende...
Tutti i protagonisti e tanti nuovi personaggi in una saga avventurosa e divertente in puro stile Soul Eater!!!
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Polvere incantata'
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Nuovi incontri

Nuovi incontri! Il maestro senz’arma e l’arma senza maestro sono destinati o è solo un caso?

 

« Allora, vediamo un po’… ma dove ho messo gli esami? Forse… ecco qua! Lucy Gin, 15 anni, gruppo AB… tutto giusto fin qua? »

Lucy annuì, mentre Maka esclamò:« Lucy! Hai veramente 15 anni??? Pensavo ne avessi 10 o 11! »

La ragazza sorrise:« Ne ho sempre dimostrati di meno… »

Il professor Stain sospirò:« Vuoi sapere i risultati ora o preferisci che mandi fuori gli altri? »

Lucy si voltò verso Maka, Soul, Black Star e Tsubaki, poi rispose:« No, può dire tranquillamente! »

« Come ti ho spiegato, ho voluto fare un’analisi del DNA per stabilire in cosa ti puoi trasformare… ma il risultato mi ha lasciato un po’ perplesso! »

Soul intervenne:« Perché? È una falce come me, no? »

« Non solo! »

Tutti guardarono l’insegnante con aria perplessa e lui continuò:« Sembra che Lucy abbia più di una trasformazione. Di per sé non è una cosa poi così strana, anche Tsubaki lo può fare, però… »

« Però? »

« Le trasformazioni di Lucy sembrano… assemblate a casaccio! »

« ??? »

« Provo a spiegarmi meglio: per quanto sia una cosa abbastanza rara, un’arma può avere più di una trasformazione… ma prendiamo ad esempio Tsubaki: tutte le sue armi sono legate al mondo dei ninja, mentre le tue non sembrano avere alcuna connessione fra loro… »

« E allora? La smetta di lasciarci sulle spine! Quali sono? »

Stain riprese il foglio con le analisi:« Falce, arco, fioretto, boomerang… »

Lucy guardò molto perplessa l’insegnante. Davvero poteva diventare tutta quella roba? Gli altri cercarono di congratularsi, ma Stain li interruppe:« Veramente i misteri non sono finiti! »

Riottenuta l’attenzione del gruppo, continuò:« Dalle analisi risulta che Lucy ha cinque possibili trasformazioni… »

Il silenzio calò sul gruppo, fino a quando Black Star non esclamò:« E allora? Non vedo dove sia il problema! Falce, arco, fioretto, boomerang… ??? »

Il ragazzo ripeté il conto aiutandosi con le dita:« Falce, arco, fioretto, boomerang… mi sbaglio o ne manca una? »

Stain sospirò:« Promosso almeno in matematica, Black Star! Il problema è proprio questo, ragazzi: ho controllato più volte gli esami, ma il risultato è sempre lo stesso! Non ho mai visto un’arma con quel codice genetico… in parole povere, non ho la più pallida idea di quale sia l’ultima trasformazione di Lucy! »

 

 

Con tutti questi strani discorsi per la testa, Lucy entrò alla Shibusen per il suo primo giorno di scuola. Aveva le idee ancora più confuse di quando era arrivata: era andata lì per scoprire qualcosa di più su se stessa, ma sembrava che neanche gli insegnanti sapessero che pesci prendere…

Un gridolino la fece sobbalzare. Una ragazzina vestita con una camicia rossa e un paio di pantaloni a pinocchietto azzurri la fissava con curiosità:« E tu chi sei? »

Lucy la guardò perplessa, ma Maka intervenì:« Patty! Ciao, come stai? Lei è Lucy, la ragazza che siamo andati a prendere l’altro giorno… »

 

« Patty! Dove ti sei andata a cacciare? »

 

Patty agitò il braccio:« Liz!!! Sorellona, vieni! »

Un’altra ragazza, più alta ma vestita allo stesso modo della prima, si avvicinò accompagnata da un altro ragazzo vestito di nero.

Maka sorrise ai nuovi arrivati:« Ciao Liz! Tutto bene? Kid, hai risolto la crisi dell’ingresso? »

Il ragazzo annuì:« Ho chiamato immediatamente il piastrellista… ora il mio ingresso è perfettamente simmetrico come doveva essere! »

Soul si affrettò a fare le presentazioni:« Loro sono le sorelle Tompson, lei è Liz e l’altra è Patty… »

Liz sorrise:« Ehi, ciao! Come va? »

« Lui invece è il figlio di Lord Shinigami… ti ricordi chi è, vero? »

« Sì, il tizio vestito di nero con la maschera strana che parla come se avesse davanti dei bambini di due anni… »

Soul fece una faccia sconvolta:« Seee… è lui… anche se ti consiglio di non descriverlo così davanti ad altri! »

Il ragazzo vestito di nero porse educatamente la mano:« Piacere, sono Death the Kid, ma chiamami semplicemente Kid… »

« Death… Death the Kid? Dove ho già sentito questo nome? Ah, già! »

Lucy tirò fuori dalla borsa un taccuino e una penna:« Tu devi essere il campione di skateboard! Per favore, puoi farmi un autografo per un bambino del mio villaggio? È un tuo fan… »

Soul esclamò:« Ma come, non conoscono la Shibusen e conoscono Kid? E da quando sei campione di skateboard? »

Il ragazzo si mise le mani fra i capelli:« Non me lo ricordare! Ho partecipato a quel torneo quando avevo cinque anni… è ancora un incubo, se ci penso! »

Maka lo guardò sbigottita:« Cinque anni? Sei diventato campione mondiale a cinque anni??? »

Kid continuò imperterrito:« La pista su cui mi fecero esibire era totalmente asimmetrica… e il trofeo? Pendeva a sinistra di ben 3mm!!! L’ho nascosto in cantina per dimenticare… »

Lucy lo guardò non sapendo bene se doveva scusarsi o no, ma tutti gli altri la presero e la trascinarono in classe rassicurandola. Era già suonata la campanella di inizio lezione.

 

 

Tsubaki sorrise a Lucy mentre si sedeva al suo fianco. Era una scuola strana, sì, ma almeno l’ingresso dei nuovi studenti era stato uguale a quello di un istituto normale. Maka si era affrettata a farle conoscere un altro ragazzo dall’aria molto timida di nome Chrona che l’aveva accolta con molta educazione e Lucy tirò un sospiro di sollievo: nessuno l’aveva guardata male ed era una cosa che non le capitava da molti anni fuori dal suo villaggio.

 

Il professor Stain si alzo dalla sedia da ufficio a rotelle:« Bene ragazzi, oggi facciamo un’esercitazione pratica… siete pregati di uscire in cortile accompagnati dalla vostra arma o maestro… »

Tutti si alzarono e si avviarono verso l’uscita, ma Lucy, una volta raggiunta la porta, si fermò. Non aveva un maestro.

Come se le avesse letto nel pensiero, il professore le disse:« Lucy, per oggi puoi allenarti con quel ragazzo laggiù… si chiama Simon Onpu, e attualmente è l’unico maestro della Shibusen senza un’arma. Non è detto che dobbiate per forza continuare insieme, se non vi troverete potrete aspettare entrambi dei nuovi ingressi, ma almeno per oggi dovrete collaborare! »

 

Fu allora che lo notò. Scese le scale lentamente dall’ultima fila di posti in alto, dove occupava una sedia d’angolo. Era un ragazzo abbastanza alto e molto magro, con i capelli biondi e il viso pallido, su cui risaltava un paio di occhi in un blu intenso, di una tonalità che alla ragazza ricordò il cielo del suo villaggio dopo un temporale. Aveva l’aria di uno che non sorrideva da molto tempo, ma non perché non volesse. Semplicemente non sembrava aver trovato ancora un buon motivo per farlo.

 

Lucy gli sorrise e gli porse la mano:« Piacere, mi chiamo Lucy e sono… »

Simon ignorò la mano della ragazza:« Sei quella nuova, no? Visto che la mia presentazione l’ha già fatta il professore, ometterò inutili preamboli. In cosa ti puoi trasformare? »

« I-in una falce, per ora… a quanto pare ho altre trasformazioni, ma per il momento non so come… »

« Se non sai come fare, è inutile parlarne. »

Completamente spiazzata, Lucy annuì e lo seguì all’esterno.

 

Tutti le coppie, o i trii, erano già in posizione da combattimento, con le armi già trasformate. Rendendosi conto di essere in ritardo, Lucy tentò di diventare una falce, ma aveva un problema: la trasformazione non le veniva ancora spontanea, ogni volta aveva bisogno di ripassare mentalmente il discorso che le aveva fatto Soul la prima volta. Dopo un minuto abbondante, finalmente Lucy riuscì a diventare una falce e si aspettò che Simon la prendesse, ma il ragazzo la ignorò completamente e lei cadde a terra.

« Ehi! Non mi hai vista? »

Simon continuò a guardare il cielo ignorandola.

« Mi senti o sei sordo? »

Il ragazzo finalmente abbassò lo sguardo verso di lei:« Ti conviene andartene ora, finché non  hai ancora deluso nessuno. »

Dalla sorpresa Lucy riprese forma umana senza quasi neanche rendersene conto. Ora era coricata a terra che guardava il suo interlocutore con la faccia più sconvolta che fu in grado di fare.

« Se sei qui solo per far piacere a qualcuno, ti conviene andartene ora: un’arma che non sa trasformarsi è inutile… così come un maestro senz’anima! »

Simon si allontanò da lei:« Ehi, prof! Io esco, tanto sono maggiorenne e posso farlo! »

E senza aggiungere altro uscì dal cortile della Shibusen.

 

Lucy rimase coricata a terra fino a quando Maka non le porse la mano e l’aiutò ad alzarsi:« Non pensare a quello che ti ha detto, Simon è sempre stato un po’… strano! »

Lucy si rialzò e seguì l’amica. Durante tutta quella discussione era suonata la campanella di fine lezione.

Soul, Black Star, Tsubaki, Kid, Liz, Patty e Chrona si unirono a loro.

Maka continuò:« Quel ragazzo non ha mai dato troppa confidenza a nessuno, nemmeno alle feste o alle occasioni informali. »

Soul annuì:« Sembrava un po’ più affabile i primi giorni di scuola, ma poi si è sempre più chiuso in sé stesso… soprattutto da quando si è reso conto di non riuscire a sincronizzare la sua anima con nessuna arma! »

« È allora che gli è venuta quell’assurda idea di non avere un’anima. »

Lucy rifletté: in effetti poco prima aveva avuto l’impressione che il ragazzo parlasse più a se stesso che non a lei.

« Ed è vero che non ha un’anima? »

Maka sbottò:« Certo che ce l’ha!!! Io posso vederle, e ti assicuro che Simon ha un’anima come tutti gli altri! »

Kid aggiunse:« L’unica cosa che sono riuscito a capire è che lui non aveva la minima intenzione di iscriversi alla Shibusen, sono i suoi genitori che glielo hanno imposto… ma non ha mai capito dove volesse andare! Comunque sia, Simon non si è mai impegnato molto qui, si vede che della scuola non gliene frega niente… »

Lucy rimase in silenzio per qualche secondo, poi aggiunse:« Comunque sia, almeno su una cosa ha ragione! »

Tutti la fissarono interdetti.

« Un’arma che non si sa trasformare serve a poco. »

 

 

Simon passeggiava senza meta per le strade di Death City. Si era reso conto di aver esagerato con la matricola, ma non sarebbe tornato a scusarsi. In fondo era stato un po’ duro, ma le aveva detto la verità, e la verità è sempre una buona cosa rispetto a una bugia detta anche a fin di bene.

Il ciuffo biondo continuava a finirgli sugli occhi mentre si lasciava guidare dal vento e dal dolce suono che faceva con le foglie degli alberi. In poco tempo si ritrovò in un parco giochi di periferia. Non andava mai da quelle parti, a malapena sapeva come tornare indietro.

 

« Ok, forza, ricominciamo! Falce, umana, falce, umana, falce… »

Simon si sporse dal tronco di un albero e la vide: la ragazzina che quella mattina aveva maltrattato era in uno spiazzo e si stava trasformando ripetutamente in falce per poi tornare alla sua forma umana.

« … umana, falce, umana… ops! »

Per errore, nel tentativo di tornare al suo solito aspetto, Lucy non riuscì a coordinare bene i suoi sforzi: le gambe e il corpo rimasero a forma di bastone, mentre la falce ritornò a essere le braccia e le testa della ragazza. Il risultato fu che, visto il precario equilibrio, Lucy tirò un nasata sul cemento e gridò dal dolore.

Simon si sbatté una mano sulla fronte: mai vista una ragazza più imbranata!

 

Lucy si strofinò il naso, poi, recuperando interamente la sua forma umana, si alzò e si andò a sedere su un muretto. Da lì poteva ammirare tutta Death City dall’alto: com’era grande rispetto al suo piccolo villaggio! Le salì un piccolo groppo alla gola nel ricordare tutte i visi familiari che non poteva più vedere… o forse sì?

Lucy tirò fuori dalla tasca una fotografia di gruppo scattata a un compleanno e osservò tutti i bambini soffermandosi su ogni volto. Quanto le mancavano?

Lucy sorrise: sapeva che non potevano sentirla, però

 

Simon continuò ad osservare quella strana ragazza. Non capiva cosa stesse facendo.

Improvvisamente un suono si diffuse nell’aria, prima appena percettibile, poi, piano che acquistava sicurezza, sempre più forte:

 

« Vola, vola,

fino all’aurora,

sempre più alto nel cielo…

vola ancora,

nel tuo mistero,

piccola stella,

mio pensiero… »

 

Simon sbarrò gli occhi. Era la voce più bella che lui avesse mai sentito. Riusciva perfettamente a comunicare tutta la sua malinconia anche se era solo una filastrocca da bambini…

 

« Sì, Simon, è solo una filastrocca per bambini… ma a volte comunicano di più queste canzoncine che certi grandi brani di musica classica! »

 

Simon scosse la testa: perché gli era tornato in mente quell’episodio? Della persona che gli aveva rovinato la vita, poi…

Il ragazzo si allontanò in silenzio, senza che Lucy si accorgesse nemmeno della sua presenza. Ma Simon proprio non riusciva a togliersi quella filastrocca dalla mente…

 

 

Lucy era sempre lì. Era passato un giorno, ma la ragazza non si era ancora arresa e continuava il suo allenamento. Finalmente era riuscita a passare rapidamente dalla sua forma umana a quella di falce ed era molto soddisfatta. Era arrivato il momento di provare qualcosa di più.

« Bene, e adesso… proviamo a diventare un arco! »

Lucy si concentrò e tentò la trasformazione. Il risultato, però, fu alquanto deludente: la ragazza riuscì solo a diventare una falce piegata come se fosse un arco.

« AHI, AHI, AHI, AHI!!! LA MIA SCHIENA!!! »

Lucy ritornò immediatamente normale e riprese fiato. No, forse aveva preteso un po’ troppo al secondo giorno di allenamenti. Era meglio fermarsi un po’ e riposare.

Lucy si risedette sul muretto, come il giorno precedente. Non aveva con sé la foto, ma c’era ancora lo stesso venticello leggero. Era fortemente tentata di ricominciare a cantare, sembrava quasi che il vento portasse con sé la melodia…

 

No, non era un’impressione! C’era veramente quella melodia nell’aria!

Lucy si voltò. Simon era dietro di lei.

 

Il ragazzo teneva gli occhi chiusi, rapito dalla melodia che le sue stesse dita stavano producendo. Ripensava a molti anni prima, quando sua zia, chiromante famosa per non sbagliare mai una predizione, disse ai suoi genitori che lo aveva visto iscritto alla Shibusen; aggiunse poi che in quel luogo le era sembrato molto felice. I suoi da allora non avevano mai smesso di tentare di convincerlo a entrare in quell’istituto, ignorando le sue vere aspirazioni. Già da piccolo Simon era affascinato dalla musica, seppure non avesse ancora un vero e proprio strumento. Fu proprio la zia a regalargli quello che teneva fra le mani. Non avrebbe mai dimenticato la loro discussione.

 

« Che cos’è, zia? »

« Uno strumento che ti renderà felice, Simon… è quello che produce il suono che ti piace tanto! »

« Davvero??? Grazie, grazie mille, zia! Ma come si usa? »

« Oh, questo è ancora un po’ grande per te… vedi? Il tuo braccio è ancora piccolino! Ma presto crescerai e vedrai che ti andrà bene! »

« Zia, mi insegni a suonare? »

« Come vuoi, piccolo mio! Adesso mi metto al pianoforte e ti faccio vedere… »

« … zia, questa non è la musica che sento di solito! »

« Lo so. »

« Questa è la ninnananna che mi canta la mamma! »

« Oh, l’hai riconosciuta! Hai un ottimo orecchio musicale, Simon! »

« Perché non mi insegni la musica dei dischi, zia? »

« Perché quella è musica da grandi! »

« E io sono un bambino, la conosco la storia… quindi mi insegnerai solo questa filastrocca per bambini? »

« Sì, Simon, è solo una filastrocca per bambini… ma a volte comunicano di più queste canzoncine che certi grandi brani di musica classica! »

 

 

Simon sorrise al ricordo. Chissà se sua zia aveva previsto quel giorno e non gli avesse dato gli strumenti per affrontare tutto questo. Probabilmente non lo avrebbe mai saputo, ma in fondo non era così importante.

 

Lucy lo guardò ammirata per un po’, poi, finalmente, trovò il coraggio per unirsi alla melodia:

 

« Vola, vola,

fino all’aurora,

sempre più alto nel cielo…

vola ancora,

nel tuo mistero,

piccola stella,

mio pensiero… »

 

 

Maka si ritrovò a passare da quelle parti per puro caso e li vide: una ragazza dall’aspetto di bambina che cantava una ninnananna accompagnata al violino da un ragazzo biondo che sorrideva come mai aveva fatto prima d’ora. E, soprattutto, poté osservare la migliore sincronizzazione di anime che avesse mai visto.

 

 

Lucy:« Uao! Hai visto, Simon? È la nostra prima anticipazione insieme! »

Simon:« Già… »

Lucy:« Allora, nel prossimo episodio accadrà di tutto, però ci hanno detto che non possiamo spoilerare niente… ma allora che razza di anticipazione è? »

Simon:« Potremo dire almeno che i protagonisti del prossimo capitolo siamo noi due? »

Lucy:« Non lo so! »

Simon:« Allora è un’anticipazione inutile! »

 

Soul Eater, Povere incantata, 4 capitolo: I duri allenamenti di Lucy e Simon! Ti uccido o mi faccio un pisolino?

 

Lucy:« Simon, sai cosa devi dire adesso? »

Simon:« Certo! »

Lucy:« E allora vai! »

Simon:« Ti suonerò l’anima! »

Lucy:« Ehm… ci sei quasi! »

 

 

Ciao a tutti!!! Allora, spero proprio che l’ingresso di Simon vi sia piaciuto… e non preoccupatevi se ora è un po’ antipatico, già dal prossimo capitolo migliorerà molto il suo carattere! XD

Vi voglio svelare un segreto: i cognomi dei miei personaggi non sono dati a caso! Provate ad andare su un traduttore e traducete i nomi dal giapponese all’italiano… hanno molto a che fare con le caratteristiche del personaggio!

Detto questo, ci tengo a ringraziare tutti coloro che seguono la storia e che la mettono fra le preferite, le seguite e le ricordate, in particolare Cami_e_Mati, Jan Itor 19 e Sakurax16 che hanno recensito lo scorso capitolo!

Spero di vedere presto altri commenti!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92

 

  
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