Nuovi
incontri! Il maestro senz’arma e l’arma senza maestro
sono destinati o è solo un caso?
« Allora,
vediamo un po’… ma dove ho messo gli esami? Forse… ecco qua! Lucy Gin, 15 anni, gruppo AB… tutto giusto fin qua? »
Lucy annuì, mentre Maka esclamò:« Lucy!
Hai veramente 15 anni??? Pensavo ne avessi 10 o 11! »
La ragazza sorrise:« Ne ho sempre
dimostrati di meno… »
Il professor Stain sospirò:« Vuoi
sapere i risultati ora o preferisci che mandi fuori gli altri? »
Lucy si voltò verso Maka, Soul, Black Star e Tsubaki, poi
rispose:« No, può dire tranquillamente! »
« Come
ti ho spiegato, ho voluto fare un’analisi del DNA per stabilire in cosa ti puoi
trasformare… ma il risultato mi ha lasciato un po’ perplesso! »
Soul intervenne:« Perché? È una
falce come me, no? »
« Non
solo! »
Tutti guardarono l’insegnante con aria perplessa e lui
continuò:« Sembra che Lucy abbia più di una
trasformazione. Di per sé non è una cosa poi così strana, anche Tsubaki lo può
fare, però… »
« Però?
»
« Le
trasformazioni di Lucy sembrano… assemblate a casaccio! »
« ??? »
« Provo
a spiegarmi meglio: per quanto sia una cosa abbastanza rara, un’arma può avere
più di una trasformazione… ma prendiamo ad esempio Tsubaki: tutte le sue armi
sono legate al mondo dei ninja, mentre le tue non sembrano avere alcuna
connessione fra loro… »
« E
allora? La smetta di lasciarci sulle spine! Quali sono? »
Stain riprese il foglio con le analisi:«
Falce, arco, fioretto, boomerang… »
Lucy guardò molto perplessa l’insegnante. Davvero poteva
diventare tutta quella roba? Gli altri cercarono di congratularsi, ma Stain li
interruppe:« Veramente i misteri non sono finiti! »
Riottenuta l’attenzione del gruppo, continuò:« Dalle analisi risulta che Lucy ha cinque possibili trasformazioni… »
Il silenzio calò sul gruppo, fino a quando Black Star non
esclamò:« E allora? Non vedo dove
sia il problema! Falce, arco, fioretto, boomerang… ???
»
Il ragazzo ripeté il conto aiutandosi con le dita:« Falce, arco, fioretto, boomerang… mi sbaglio o ne manca
una? »
Stain sospirò:« Promosso almeno
in matematica, Black Star! Il problema è proprio questo, ragazzi: ho
controllato più volte gli esami, ma il risultato è sempre lo stesso! Non ho mai
visto un’arma con quel codice genetico… in parole povere, non ho la più pallida
idea di quale sia l’ultima trasformazione di Lucy! »
Con tutti questi strani discorsi per la testa, Lucy entrò
alla Shibusen per il suo primo giorno di scuola. Aveva le idee ancora più
confuse di quando era arrivata: era andata lì per scoprire qualcosa di più su
se stessa, ma sembrava che neanche gli insegnanti sapessero che pesci prendere…
Un gridolino la fece sobbalzare. Una ragazzina vestita con
una camicia rossa e un paio di pantaloni a pinocchietto azzurri la fissava con
curiosità:« E tu chi sei? »
Lucy la guardò perplessa, ma Maka
intervenì:« Patty! Ciao, come stai? Lei è Lucy, la ragazza che siamo andati a
prendere l’altro giorno… »
« Patty!
Dove ti sei andata a cacciare? »
Patty agitò il braccio:« Liz!!!
Sorellona, vieni! »
Un’altra ragazza, più alta ma vestita allo stesso modo
della prima, si avvicinò accompagnata da un altro ragazzo vestito di nero.
Maka sorrise ai nuovi arrivati:« Ciao
Liz! Tutto bene? Kid, hai risolto la crisi dell’ingresso? »
Il ragazzo annuì:« Ho chiamato
immediatamente il piastrellista… ora il mio ingresso è perfettamente simmetrico
come doveva essere! »
Soul si affrettò a fare le presentazioni:« Loro sono le sorelle Tompson,
lei è Liz e l’altra è Patty… »
Liz sorrise:« Ehi, ciao! Come va?
»
« Lui
invece è il figlio di Lord Shinigami… ti ricordi chi è, vero? »
« Sì,
il tizio vestito di nero con la maschera strana che parla come se avesse
davanti dei bambini di due anni… »
Soul fece una faccia sconvolta:« Seee… è lui… anche se ti consiglio di non descriverlo così
davanti ad altri! »
Il ragazzo vestito di nero porse educatamente la mano:« Piacere, sono Death the Kid, ma chiamami semplicemente
Kid… »
« Death…
Death the Kid? Dove ho già sentito questo nome? Ah, già! »
Lucy tirò fuori dalla borsa un taccuino e una penna:« Tu devi essere il campione di skateboard! Per favore, puoi
farmi un autografo per un bambino del mio villaggio? È un tuo fan… »
Soul esclamò:« Ma come, non
conoscono la Shibusen e conoscono Kid? E da quando sei campione di skateboard?
»
Il ragazzo si mise le mani fra i capelli:« Non me lo ricordare! Ho partecipato a quel torneo quando
avevo cinque anni… è ancora un incubo, se ci penso! »
Maka lo guardò sbigottita:« Cinque
anni? Sei diventato campione mondiale a
cinque anni??? »
Kid continuò imperterrito:« La
pista su cui mi fecero esibire era totalmente asimmetrica… e il trofeo? Pendeva
a sinistra di ben 3mm!!! L’ho nascosto in cantina per
dimenticare… »
Lucy lo guardò non sapendo bene se doveva scusarsi o no,
ma tutti gli altri la presero e la trascinarono in classe rassicurandola. Era
già suonata la campanella di inizio lezione.
Tsubaki sorrise a Lucy mentre si sedeva al suo fianco. Era
una scuola strana, sì, ma almeno l’ingresso dei nuovi studenti era stato uguale
a quello di un istituto normale. Maka si era affrettata a farle conoscere un
altro ragazzo dall’aria molto timida di nome Chrona che l’aveva accolta con
molta educazione e Lucy tirò un sospiro di sollievo:
nessuno l’aveva guardata male ed era una cosa che non le capitava da molti anni
fuori dal suo villaggio.
Il professor Stain si alzo dalla sedia da ufficio a
rotelle:« Bene ragazzi, oggi facciamo un’esercitazione
pratica… siete pregati di uscire in cortile accompagnati dalla vostra arma o
maestro… »
Tutti si alzarono e si avviarono verso l’uscita, ma Lucy, una volta raggiunta la porta, si fermò. Non
aveva un maestro.
Come se le avesse letto nel pensiero, il professore le
disse:« Lucy, per oggi puoi allenarti con quel ragazzo
laggiù… si chiama Simon Onpu, e attualmente è l’unico
maestro della Shibusen senza un’arma. Non è detto che dobbiate per forza
continuare insieme, se non vi troverete potrete
aspettare entrambi dei nuovi ingressi, ma almeno per oggi dovrete collaborare!
»
Fu allora che lo notò. Scese le scale lentamente
dall’ultima fila di posti in alto, dove occupava una sedia d’angolo. Era un
ragazzo abbastanza alto e molto magro, con i capelli biondi e il viso pallido,
su cui risaltava un paio di occhi in un blu intenso, di una tonalità che alla
ragazza ricordò il cielo del suo villaggio dopo un temporale. Aveva l’aria di
uno che non sorrideva da molto tempo, ma non perché non volesse. Semplicemente
non sembrava aver trovato ancora un buon motivo per farlo.
Lucy gli sorrise e gli porse la
mano:« Piacere, mi chiamo Lucy e sono… »
Simon ignorò la mano della ragazza:« Sei
quella nuova, no? Visto che la mia presentazione l’ha
già fatta il professore, ometterò inutili preamboli. In cosa ti puoi
trasformare? »
« I-in
una falce, per ora… a quanto pare ho altre trasformazioni, ma per il momento
non so come… »
« Se
non sai come fare, è inutile parlarne. »
Completamente spiazzata, Lucy annuì e lo seguì
all’esterno.
Tutti le coppie,
o i trii, erano già in posizione da combattimento, con le armi già trasformate.
Rendendosi conto di essere in ritardo, Lucy tentò di diventare una falce, ma
aveva un problema: la trasformazione non le veniva ancora spontanea, ogni volta
aveva bisogno di ripassare mentalmente il discorso che le aveva fatto Soul la
prima volta. Dopo un minuto abbondante, finalmente Lucy riuscì a diventare una
falce e si aspettò che Simon la prendesse, ma il ragazzo la ignorò
completamente e lei cadde a terra.
« Ehi!
Non mi hai vista? »
Simon continuò a guardare il cielo ignorandola.
« Mi
senti o sei sordo? »
Il ragazzo finalmente abbassò lo sguardo verso di lei:« Ti conviene andartene ora, finché non hai ancora deluso nessuno. »
Dalla sorpresa Lucy riprese forma umana senza quasi
neanche rendersene conto. Ora era coricata a terra che guardava il suo
interlocutore con la faccia più sconvolta che fu in grado di fare.
« Se
sei qui solo per far piacere a qualcuno, ti conviene andartene ora: un’arma che
non sa trasformarsi è inutile… così come un maestro senz’anima! »
Simon si allontanò da lei:« Ehi,
prof! Io esco, tanto sono maggiorenne e posso farlo! »
E senza aggiungere altro uscì dal cortile della Shibusen.
Lucy rimase coricata a terra fino a quando Maka non le
porse la mano e l’aiutò ad alzarsi:« Non pensare a
quello che ti ha detto, Simon è sempre stato un po’… strano! »
Lucy si rialzò e seguì l’amica. Durante tutta quella
discussione era suonata la campanella di fine lezione.
Soul, Black Star, Tsubaki, Kid, Liz, Patty e Chrona si
unirono a loro.
Maka continuò:« Quel ragazzo non
ha mai dato troppa confidenza a nessuno, nemmeno alle feste o alle occasioni informali.
»
Soul annuì:« Sembrava un po’ più
affabile i primi giorni di scuola, ma poi si è sempre più chiuso in sé stesso…
soprattutto da quando si è reso conto di non riuscire a sincronizzare la sua
anima con nessuna arma! »
« È
allora che gli è venuta quell’assurda idea di non avere un’anima. »
Lucy rifletté: in effetti poco
prima aveva avuto l’impressione che il ragazzo parlasse più a se stesso che non
a lei.
« Ed
è vero che non ha un’anima? »
Maka sbottò:« Certo che ce
l’ha!!! Io posso vederle, e ti assicuro che Simon ha un’anima come tutti gli
altri! »
Kid aggiunse:« L’unica cosa che
sono riuscito a capire è che lui non aveva la minima intenzione di iscriversi
alla Shibusen, sono i suoi genitori che glielo hanno imposto… ma non ha mai
capito dove volesse andare! Comunque sia, Simon non si è mai impegnato molto
qui, si vede che della scuola non gliene frega niente… »
Lucy rimase in silenzio per qualche secondo, poi aggiunse:« Comunque sia, almeno su una cosa ha ragione! »
Tutti la fissarono interdetti.
« Un’arma
che non si sa trasformare serve a poco. »
Simon passeggiava senza meta per le strade di Death City.
Si era reso conto di aver esagerato con la matricola, ma non sarebbe tornato a
scusarsi. In fondo era stato un po’ duro, ma le aveva detto
la verità, e la verità è sempre una buona cosa rispetto a una bugia detta anche
a fin di bene.
Il ciuffo biondo continuava a finirgli sugli occhi mentre
si lasciava guidare dal vento e dal dolce suono che faceva con le foglie degli
alberi. In poco tempo si ritrovò in un parco giochi di periferia. Non andava
mai da quelle parti, a malapena sapeva come tornare indietro.
« Ok,
forza, ricominciamo! Falce, umana, falce, umana, falce… »
Simon si sporse dal tronco di un albero e la vide: la
ragazzina che quella mattina aveva maltrattato era in uno spiazzo e si stava
trasformando ripetutamente in falce per poi tornare alla sua forma umana.
« …
umana, falce, umana… ops! »
Per errore, nel tentativo di tornare al suo solito
aspetto, Lucy non riuscì a coordinare bene i suoi sforzi: le gambe e il corpo
rimasero a forma di bastone, mentre la falce ritornò a essere le braccia e le
testa della ragazza. Il risultato fu che, visto il precario equilibrio, Lucy
tirò un nasata sul cemento e gridò dal dolore.
Simon si sbatté una mano sulla fronte: mai vista una
ragazza più imbranata!
Lucy si strofinò il naso, poi, recuperando interamente la
sua forma umana, si alzò e si andò a sedere su un muretto. Da lì poteva
ammirare tutta Death City dall’alto: com’era grande rispetto al suo piccolo villaggio!
Le salì un piccolo groppo alla gola nel ricordare
tutte i visi familiari che non poteva più vedere… o forse sì?
Lucy tirò fuori dalla tasca una fotografia di gruppo
scattata a un compleanno e osservò tutti i bambini soffermandosi su ogni volto.
Quanto le mancavano?
Lucy sorrise: sapeva che non potevano sentirla, però…
Simon continuò ad osservare
quella strana ragazza. Non capiva cosa stesse facendo.
Improvvisamente un suono si diffuse nell’aria, prima
appena percettibile, poi, piano che acquistava sicurezza, sempre più forte:
« Vola, vola,
fino all’aurora,
sempre
più alto nel cielo…
vola ancora,
nel tuo mistero,
piccola stella,
mio pensiero… »
Simon sbarrò gli occhi. Era la voce più bella che lui
avesse mai sentito. Riusciva perfettamente a comunicare tutta la sua malinconia anche se era solo una filastrocca da bambini…
« Sì, Simon, è solo una filastrocca per
bambini… ma a volte comunicano di più queste canzoncine che certi grandi brani
di musica classica! »
Simon scosse la testa: perché gli era tornato in mente
quell’episodio? Della persona che gli aveva rovinato la vita, poi…
Il ragazzo si allontanò in silenzio, senza che Lucy si
accorgesse nemmeno della sua presenza. Ma Simon
proprio non riusciva a togliersi quella filastrocca dalla mente…
Lucy era sempre lì. Era passato un giorno, ma la ragazza
non si era ancora arresa e continuava il suo allenamento. Finalmente era
riuscita a passare rapidamente dalla sua forma umana a quella di falce ed era
molto soddisfatta. Era arrivato il momento di provare qualcosa di più.
« Bene,
e adesso… proviamo a diventare un arco! »
Lucy si concentrò e tentò la trasformazione. Il risultato,
però, fu alquanto deludente: la ragazza riuscì solo a diventare una falce
piegata come se fosse un arco.
« AHI,
AHI, AHI, AHI!!! LA MIA SCHIENA!!! »
Lucy ritornò immediatamente normale e riprese fiato. No,
forse aveva preteso un po’ troppo al secondo giorno di allenamenti. Era meglio
fermarsi un po’ e riposare.
Lucy si risedette sul muretto, come il giorno precedente.
Non aveva con sé la foto, ma c’era ancora lo stesso venticello leggero. Era fortemente tentata di ricominciare a cantare, sembrava quasi
che il vento portasse con sé la melodia…
No, non era un’impressione! C’era veramente quella melodia
nell’aria!
Lucy si voltò. Simon era dietro di lei.
Il ragazzo teneva gli occhi chiusi, rapito dalla melodia
che le sue stesse dita stavano producendo. Ripensava a molti anni prima, quando
sua zia, chiromante famosa per non sbagliare mai una predizione, disse ai suoi
genitori che lo aveva visto iscritto alla Shibusen; aggiunse poi che in quel
luogo le era sembrato molto felice. I suoi da allora non avevano mai smesso di
tentare di convincerlo a entrare in quell’istituto, ignorando le sue vere
aspirazioni. Già da piccolo Simon era affascinato dalla musica, seppure non
avesse ancora un vero e proprio strumento. Fu proprio la zia a regalargli
quello che teneva fra le mani. Non avrebbe mai dimenticato la loro discussione.
« Che cos’è, zia? »
« Uno strumento che ti renderà felice, Simon…
è quello che produce il suono che ti piace tanto! »
« Davvero??? Grazie, grazie mille, zia!
Ma come si usa? »
« Oh, questo è ancora un po’ grande per
te… vedi? Il tuo braccio è ancora piccolino! Ma presto
crescerai e vedrai che ti andrà bene! »
« Zia, mi insegni a suonare? »
« Come vuoi, piccolo mio! Adesso mi
metto al pianoforte e ti faccio vedere… »
« … zia, questa non è la musica che
sento di solito! »
« Lo so. »
« Questa è la ninnananna che mi canta
la mamma! »
« Oh, l’hai riconosciuta! Hai un ottimo
orecchio musicale, Simon! »
« Perché non mi insegni la musica dei
dischi, zia? »
« Perché quella è musica da grandi! »
« E io sono un bambino, la conosco la
storia… quindi mi insegnerai solo questa filastrocca per bambini? »
« Sì, Simon, è solo una filastrocca per
bambini… ma a volte comunicano di più queste canzoncine che certi grandi brani
di musica classica! »
Simon sorrise al ricordo. Chissà se sua zia aveva previsto
quel giorno e non gli avesse dato gli strumenti per affrontare tutto questo.
Probabilmente non lo avrebbe mai saputo, ma in fondo non era così importante.
Lucy lo guardò ammirata per un po’, poi, finalmente, trovò
il coraggio per unirsi alla melodia:
« Vola, vola,
fino all’aurora,
sempre
più alto nel cielo…
vola ancora,
nel tuo mistero,
piccola stella,
mio pensiero… »
Maka si ritrovò a passare da quelle parti per puro caso e
li vide: una ragazza dall’aspetto di bambina che cantava una ninnananna
accompagnata al violino da un ragazzo biondo che sorrideva come mai aveva fatto
prima d’ora. E, soprattutto, poté osservare la migliore sincronizzazione di
anime che avesse mai visto.
Lucy:« Uao! Hai visto, Simon? È la
nostra prima anticipazione insieme! »
Simon:« Già… »
Lucy:« Allora, nel prossimo episodio accadrà di tutto, però ci
hanno detto che non possiamo spoilerare niente… ma
allora che razza di anticipazione è? »
Simon:« Potremo dire almeno che i protagonisti del prossimo
capitolo siamo noi due? »
Lucy:« Non lo so! »
Simon:« Allora è un’anticipazione inutile! »
Soul
Eater, Povere incantata, 4
capitolo: I duri allenamenti di Lucy e Simon! Ti uccido o mi faccio un
pisolino?
Lucy:« Simon, sai cosa devi dire adesso? »
Simon:« Certo! »
Lucy:« E allora vai! »
Simon:« Ti suonerò
l’anima! »
Lucy:« Ehm… ci sei quasi! »
Ciao
a tutti!!! Allora, spero proprio che l’ingresso di
Simon vi sia piaciuto… e non preoccupatevi se ora è un po’ antipatico, già dal
prossimo capitolo migliorerà molto il suo carattere! XD
Vi voglio
svelare un segreto: i cognomi dei miei personaggi non sono dati a caso! Provate
ad andare su un traduttore e traducete i nomi dal giapponese all’italiano…
hanno molto a che fare con le caratteristiche del personaggio!
Detto
questo, ci tengo a ringraziare tutti coloro che
seguono la storia e che la mettono fra le preferite, le seguite e le ricordate,
in particolare Cami_e_Mati, Jan Itor 19 e Sakurax16
che hanno recensito lo scorso capitolo!
Spero
di vedere presto altri commenti!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata
92