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Autore: Miyan    28/03/2006    2 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza che si ritrova ad aver di nuovo a che fare con Hogwarts qualche anno dopo al suo diploma... la storia di simpatie, amori e il proseguimento della vicenda di Harry, ipotizzando la morte di Lord Voldemort alla fine del settimo anno... spero che vi piaccia... è stato scritto prima dell'uscita del sesto libro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21

CAPITOLO 21

Erano passati almeno dieci giorni dalla fine degli esami e luglio era ormai alle porte. Il caldo si era fatto opprimente e l’afa rendeva difficile sopportare l’aria nelle ore diurne. Le notti erano gli unici momenti di refrigerio.

Harry quella sera era in cucina mentre stava lavando i piatti usati per la cena. Avrebbe potuto benissimo utilizzare un incantesimo ed andarsene da qualche parte a riposarsi, ma a lui quella cosa non pesava affatto, anzi lo rilassava. Lupin e Silente erano seduti nel giardino sul retro dell’edificio a chiacchierare o a leggere, oppure a preparare qualche piano difensivo contro il nuovo Oscuro Signore e i suoi seguaci.

L’auror non aveva ancora visto May da quando questa aveva lasciato Hogwarts. A volte era stato tentato di mandarle un messaggio tramite gufo o di smaterializzarsi a casa sua, ma sarebbe stato molto pericoloso e più di una volta Lupin lo aveva dissuaso dal farlo.

L’ex professore di difesa contro le arti oscure aveva capito bene che il giovane era legato alla rossa. Non aveva potuto fare a meno di notare che questi la nominava sempre più spesso e che tentasse di nascondere la cosa. Non aveva mai detto a Harry che ne era a conoscenza, ma il ragazzo l’aveva capito benissimo.

Risciacquò un piatto e lo asciugò per poi impilarlo insieme agli altri e sistemarli nella credenza. Si stava dirigendo verso il giardino sul retro quando sentì bussare alla porta d’entrata. Ritornò sui suoi passi ed aprì la porta non prima di essersi assicurato di avere la sua bacchetta.

All’ingresso si stagliava un’alta figura scura che indossava il mantello nero e la maschera d’argento dei mangiamorte. Harry puntò la bacchetta contro di esso.

"Sfregiato fammi passare…"

disse l’uomo togliendosi la maschera e rivelando il viso di Draco Malfoy.

Harry lo fece accomodare e richiuse la porta assicurandosi che nessuno li avesse visti.

"Da quando in qua ti presenti ancora con gli abiti da mangiamorte, Malfoy?"

domandò sprezzante il giovane moro.

"E tu da quando fai domande così sciocche Potter?"

gli occhi di ghiaccio del biondo sorrisero arroganti.

"Smettila di dire stupidate e dimmi perché sei qui…"

affermò Potter stagliandosi di fronte al biondo.

"Devo parlare con Silente. È urgente."

Spiegò il mangiamorte mentre si toglieva il mantello e lo appendeva all’attaccapanni dell’ingresso.

"Seguimi, è fuori con Remus."

Disse Potter avviandosi verso il retro passando dalla porta sotto l’ampia scalinata.

Il preside e Lupin erano seduti su delle sedie di vimini situate sotto ad alcuni alberi da frutto. Nel veder giungere i due giovani smisero di parlare.

"Ecco il nostro Draco. Che notizie ci porti?"

domandò Silente osservando il giovane che si era fermato in piedi davanti a lui.

"Cattive notizie per l’Ordine…"

affermò il giovane mentre si accomodava in una poltrona di vimini senza esservi invitato. Anche Harry si sedette e lo ascoltava in silenzio.

"Mi sembri molto tranquillo Malfoy…"

disse Remus.

"L’agitazione non serve a nulla."

Spiegò mentre prendeva un pacchetto di sigarette da una tasca dei pantaloni neri e ne estrasse una che accese.

"Allora Draco, che succede?"

chiese Silente mantenendo anch’egli la calma.

"Greenflame è pronto ad attaccare di nuovo."

Affermò il biondo portando poi la sigaretta alle labbra ed espirando poco dopo il fumo.

"Malfoy puoi darci ulteriori informazioni?"

chiese Potter. Il biondo lo squadrò da capo a piedi prima di rispondergli.

"Naturalmente. Vogliono entrare ad Azkaban per liberare i mangiamorte lì rinchiusi. Non so dirvi quando, ma sicuramente a breve."

All’udire ciò i tre si guardarono preoccupati.

"Come ne sei venuto a conoscenza?"

chiese Silente.

"L’Oscuro Signore ha convocato tutti i mangiamorte nella sua dimora per questi giorni dicendo che dovremo pianificare bene l’attacco. Credo che faremo qualche esercitazione. È un obiettivo importante."

Raccontò il ragazzo.

"Allora noi li fermeremo. Organizzeremo un piano di difesa della prigione. Intanto Draco ritorna pure da Max e fammi sapere giorno ed ora appena possibile."

Espose il preside con calma.

Il biondo spense la sigaretta gettandola a terra e schiacciandola con il tacco. Si alzò in piedi.

"A presto."

Salutò freddamente dirigendosi poi verso la casa per lasciare il luogo.

May se ne stava sdraiata a pancia in giù mentre leggeva un libro sotto un ombrellone in un grande giardino accanto ad una piscina.

"Hey May vieni anche tu!!!"

sentì urlare da Victoria poco prima che Jason, il suo fidanzato, la cacciasse sott’acqua.

"No, preferisco rimanere qui. Se venissi scommetto che mi combinate qualcosa!"

affermò lei voltandosi verso di loro.

Erano nella cascina dei genitori di Shannon e la ragazza aveva invitato i suoi amici per passare un po’ di tempo insieme. In quel momento arrivò David, il moroso di Shannon, ed un alto ragazzo che approfittarono della sorpresa per prenderla di peso e gettarla in acqua.

Quando tornò a galla aveva gli occhiali completamente bagnati.

"Siete degli stupidi!"

urlò ma si mise subito a ridere. Si issò sul bordo per uscire ma Polly, una sua amica, la prese per un piede e la tirò in acqua.

"Uffa, fatemi togliere almeno gli occhiali!"

disse lei ridendo.

Riuscì finalmente ad uscire dall’acqua e si avvicinò alla sua borsa per prendere il porta occhiali e vide suo fratello in pantaloncini corti e maglietta che la raggiungeva.

"Ciao Gary."

Lo salutò.

"Ciao May."

Salutò la sorella e poi salutò anche gli altri ragazzi presenti.

"May devi venire a casa subito."

Le sussurrò.

"Perché?"

domandò stupita la giovane.

"Siamo convocati da Silente. Dobbiamo raggiungerlo il prima possibile."

Spiegò egli.

May si guardò attorno prima di porre una domanda.

"E Shannon e Victoria?"

Gary alzò le spalle.

"Anche loro purtroppo."

May si asciugò subito con la salvietta per poi infilarsi il vestitino leggero.

"Ehy May dove vai?"

chiese Shannon avvicinandosi ai due.

"Da Silente. Vuole vedere anche voi…"

le rispose cercando di non farsi sentire dagli altri.

"Per la barba di Merlino non posso cacciare i ragazzi… puoi dirgli che vi raggiungerò appena possibile?"

chiese la ragazza.

"Ci penso io. Se vuoi di a Vic di venire con te."

Propose la rossa.

"Ok. Allora ci vediamo più tardi."

La mora si allontanò da lei tornando dagli amici.

"Ma dove va May?"

domandò Jason vedendo l’amica allontanarsi con il fratello.

"È dovuta tornare a casa. Ha detto di salutarvi."

Spiegò lei a tutti per poi fissare negli occhi Victoria facendole intendere che sotto c’era l’Ordine.

Intanto May si era smaterializzata a casa sua seguita dal fratello.

"Vai tu, io vi raggiungo tra dieci minuti, il tempo di una doccia."

Disse al ragazzo prima di chiudersi in bagno.

"Ok ma fai in fretta."

Disse il fratello prima di andarsene.

La ragazza si preparò alla svelta indossando un abito a canottiera fucsia e legando i capelli ancora bagnati in una coda alta.

Quando un quarto d’ora dopo entrò nell’edificio nascosto si ritrovò davanti Piton che la squadrò da capo a piedi.

"Professoressa Pereights le abbiamo fatto fretta?"

domandò lui arcigno.

"Ho preferito darmi un certo contegno, non potevo precipitarmi qui in costume!"

le rispose lei a tono.

In quel momento Harry raggiunse l’ingresso e le sorrise da dietro le spalle di Piton. L’uomo intanto si era diretto verso lo studio dove Silente era intento a discutere con Remus.

Harry le si avvicinò e la baciò su una guancia.

"Ciao, finalmente ci incontriamo…"

le disse guardandola negli occhi.

"Purtroppo a causa di qualcosa di pericoloso o sbaglio?"

chiese lei preoccupata.

"Non sbagli. Ma è meglio aspettare che arrivino tutti gli altri prima di spiegare l’accaduto."

Affermò egli prendendola per mano e conducendola nel giardino sul retro.

Era sera inoltrata quando tutti i membri dell’Ordine furono presenti. May se ne stava in piedi accanto al caminetto spento ascoltando le parole di Silente. La stanza era sovraffollata, erano presenti molte persone che lei nemmeno conosceva. Riconobbe alcuni ragazzi che erano ad Hogwarts, tra di loro Neville Paciok e Oliver Baston con la moglie.

Harry era in piedi dietro alla poltrona in cui era seduto Silente proprio accanto a Draco Malfoy che sembrava non stesse nemmeno ascoltando le parole del preside.

"… così dopodomani i mangiamorte attaccheranno Azkaban nel tentativo di liberare i loro. Noi dobbiamo fermarli in qualsiasi modo altrimenti il loro numero, già superiore al nostro, aumenterà di molto…"

May non lo stava ascoltando. Era già a conoscenza dei fatti, era riuscita a convincere Harry a rivelarle l’accaduto ed ora era persa ad osservare il fratello seduto poco davanti a lei accanto a Victoria e Shannon.

Finito di parlare Silente intervenne Malfoy spiegando i punti del piano di cui era a conoscenza. Alcuni particolari non gli erano ancora stati rivelati ma aveva informazioni necessarie da permettere all’Ordine di preparare una difesa.

May si richiamò all’attenzione, prese un taccuino dalla tasca della lunga gonna colorata ed una biro ed incominciò a prendere appunti su quello che Draco spiegava.

Quando il giovane ebbe terminato la folla che occupava la stanza si sciolse. Molti se ne andarono attraverso le passaporte, altri invece lasciarono l’edificio chi da solo, chi in compagnia, ad intervalli di tempo che non facesse sospettare qualcosa.

May raggiunse il fratello e le amiche che stavano conversando con Eileen.

"… Gary è passato così tanto tempo che non ti riconoscevo! Eri piccolo l’ultima volta che ti ho visto…"

stava dicendo la ragazza salutando il giovane.

"Mi ricordo ancora quando venivi da noi a studiare con mia sorella."

Affermò il ragazzo.

"Ciao ragazzi."

Disse la rossa salutandoli.

"Sai quando possiamo andarcene?"

chiese Victoria osservando la ragazza.

"Credo tra poco. Ormai la maggior parte ha lasciato il posto…"

stava ancora parlando quando Harry si avvicinò.

"Ciao a tutti."

Salutò gentilmente. Gli altri risposero al saluto.

"Senti May, Silente mi ha chiesto di dirti di rimanere qui per qualche giorno…"

affermò il ragazzo ma la giovane non lo lasciò concludere.

"Come mai?"

domandò sorpresa.

"Pare che non si fidi a lasciarti lontana da lui. Sei più al sicuro qui."

Anche lui la pensava allo stesso modo. Si sarebbe sentito più tranquillo sapendola vicina a lui.

"Sarebbe meglio che stasera tornassi a casa. I miei genitori preferirebbero vedermi e dovrei inventarmi una scusa plausibile…"

disse la ragazza.

"Credo che tuo fratello potrebbe reggerti il gioco o sbaglio?"

chiese poi voltandosi verso Gary.

"Si posso tentare."

Affermò il ragazzino.

"Se ti serve una copertura puoi dire che sei venuta da me a Londra per qualche giorno in modo da poter trascorrere del tempo insieme."

Propose Eileen. May guardò perplessa l’amica.

"Non saprei…"

disse appena.

"Ho un piccolo appartamentino dove nessuno fa domande. Mi pare che la cosa possa funzionare."

Cercò di rassicurarla la ragazza.

"Sì May, credo anche io che sia meglio che tu resti qui."

Calcò la mano Shannon.

"Puoi dire ai tuoi che durante il giorno sei molto impegnata perché devi lavorare con noi."

Affermò anche Victoria.

Trovandosi quindi accerchiata accettò con un cenno del capo.

"Shannon, Victoria e Gary se volete potete andare adesso…"

disse in quel momento Remus avvicinandosi a loro.

"Ciao sorellina. Ci penso io a parlare con mamma e papà."

Affermò Gary dandole un bacio su una guancia.

"Ok… Ragazze mi raccomando accompagnatelo a casa!"

si assicurò che le amiche scortassero il fratello anche se lui ormai era grande.

Anche Eileen li salutò qualche minuto dopo prima di lasciare il luogo tramite una passaporta.

La giovane professoressa aveva scorto Hermione uscire da sola in giardino e l’aveva seguita. La donna si era seduta in una poltroncina di vimini dove qualche giorno prima era accomodato Silente. May la raggiunse e si sedette accanto a lei. Vide il volto triste dell’amica.

"Ciao Hermione. Come mai così giù?"

le chiese sorridendole nel tentativo di passarle un po’ di buonumore.

"Ciao May. Sono un po’ preoccupata per gli ultimi avvenimenti. Credevo che dopo la morte di Voldemort avremmo potuto vivere tranquilli ed invece siamo sempre sotto pressione…"

si sfogò la ragazza.

"Credo di poterti comprendere. Tu hai vissuto la lotta all’Oscuro Signore in prima persona mentre io ne sono stata colpita solo di striscio… è brutto ritrovarsi di nuovo in prima linea."

Disse la giovane professoressa.

"Intendo proprio ciò. Contro Voldemort ci sono voluti molti anni prima di riuscire a sconfiggerlo. Spero che l’ordine riesca a fermarne il figlio in breve tempo."

Sospirò la dottoressa.

"Non preoccuparti, ce la faremo."

Si sorrisero, poi Hermione si alzò.

"Devo andare, Ron mi starà aspettando. Dobbiamo andare alla Tana con la sua famiglia."

Disse la ragazza. Le due entrarono insieme in casa e raggiunsero il salotto dove alcuni membri della famiglia Weasley attendevano l’aprirsi della passaporta per la loro casa.

"Ehy Hermione hai visto Ginny?"

domandò Ron alla fidanzata.

"No, non so dove sia."

Rispose questa.

"È sempre la solita… sta per aprirsi il passaggio e lei è in ritardo!"

sbottò Molly guardando l’orologio.

In quel momento la passaporta si aprì ed i Weasley con Hermione vi passarono dopo aver chiesto a May di rintracciare la ragazza.

Quando la passaporta si chiuse la giovane si accorse di non essere da sola nella stanza. Anche Harry era presente e lei non l’aveva nemmeno visto nella confusione degli ultimi minuti.

"Tu non sai dove possa essere quella ragazza?"

domandò la giovane.

"Non saprei, qui non c’è più nessuno. Silente e Lupin sono appena saliti nelle loro stanze ed in giro non ho visto anima viva."

Affermò il ragazzo avvicinandosi alla rossa e prendendole la mano.

"Beh, mi pare strano."

Disse la ragazza.

"Non preoccuparti se ne sarà andata e nella confusione non ce ne siamo accorti. Vieni che ti accompagno nella tua stanza."

le disse il giovane trascinandola con sé facendola uscire dal salotto.

Erano ancora sulla soglia della stanza quando sentirono dei passi provenire dalla scalinata che portava al primo piano e intravidero la figura di Ginny.

"Ehy Ginevra…"

stava per chiamarla la ragazza ma il giovane le mise una mano sulla bocca facendola zittire.

"Sssh May, non vedi che non è da sola?"

le sussurrò il ragazzo facendola rientrare in salotto e socchiudendo la porta.

La professoressa guardò il giovane.

"Ma è Malfoy?"

domandò riconoscendo la figura che accompagnava Ginny.

"Già…"

rispose il ragazzo.

"…aspettiamo che se ne vadano prima di uscire."

Le disse lui.

Rimasero in silenzio e sentirono i due discutere.

"…dannazione Draco, prima o poi i mangiamorte se ne accorgeranno e ti ammazzeranno!"

alzò la voce in quel momento la giovane Weasley.

"Smettila di fare l’isterica Ginevra, sai bene che sono il migliore fra di loro. Se dovessero accorgersi di qualcosa me ne andrò senza correre nessun rischio…"

affermò Malfoy.

"Non farti ammazzare Draco…"

disse piano la ragazza.

"… non lo farò altrimenti come potrò divertirmi ancora con te…"

la frase era risuonata gelida e sprezzante anche agli orecchi dei due in salotto che si guardarono stupiti.

"Sei sempre il solito bastardo Malfoy. Spero che ad Azkaban ti uccidano!"

dopo questa frase si era udita una porta sbattere. Sicuramente la piccola Weasley se n’era andata lasciando il suo compagno da solo.

"Lo so che non lo vuoi…"

disse lui prima di uscire dall’edificio. May ed Harry non credevano alle loro orecchie.

Era passata una decina di minuti ma i due ragazzi erano ancora immobili in salotto ascoltando attentamente che non ci fosse nessuno al di là di quella porta.

"Adesso possiamo andare."

disse il giovane prendendo la mano della ragazza ed uscendo con lei nell’atrio.

"Ti accompagno in camera."

Propose lui.

"Veramente mi è passato il sonno dopo questa sorpresa."

Rispose lei alludendo alla scena di poco prima.

"Vieni allora."

E la condusse nel giardino sul retro. Il giovane si sedette nel piccolo divano in vimini e fece accomodare la ragazza accanto a lui.

"Questa proprio non me la sarei mai aspettata!"

disse la ragazza mentre egli le faceva passare un braccio attorno alle spalle e la attirava a sé facendola appoggiare contro il suo petto.

"Stai parlando di Ginny e Draco?"

chiese lui.

"Sì, di loro. È strano…"

non sapeva nemmeno lei come spiegarsi.

"E perché mai? Malfoy si è rivelato uno dei nostri. Certo, ha ancora il suo pessimo carattere, ma anche lui è in grado di amare qualcuno…"

spiegò Harry.

May sorrise.

"Anche tu che lo difendi è una cosa strana."

Disse lei.

"Non lo sto difendendo. Lui continua a rimanere uno sporco serpeverde borioso ed arrogante, ma credo che anche lui abbia bisogno di qualcuno. Certo è curioso che questa ragazza sia proprio Ginny…"

l’auror parlava con voce calma.

"Perché? Perché lei era molto innamorata di te al tempo della scuola?"

chiese lei titubante. Il ragazzo le fece una carezza sul capo.

"No, era solo un’infatuazione infantile. È perché lei rappresenta tutto quello che Malfoy ha sempre odiato… è di famiglia umile, ex griffondoro e babbanofila…"

espose egli.

"Hai ragione. Si vede che il fato ha voluto prendersi gioco di lui."

Disse May scivolando a sdraiarsi con la schiena contro le gambe del ragazzo e guardandolo così dal basso verso l’alto.

"Sei comoda?"

domandò Harry sorridendole.

"Abbastanza."

Rispose lei.

"Possibile che noi due ci siamo visti così poco ultimamente?"

chiese lui giocando con una ciocca dei capelli della ragazza.

"Non è colpa mia, i tuoi e i miei impegni ci hanno tenuti separati."

Spiegò razionalmente lei.

"Scommetto che Max ti scrive ogni giorno…"

disse Harry.

"Hai indovinato. Mi manda un biglietto quasi ogni mattina. Io però non gli rispondo sempre…"

raccontò la ragazza prendendo tra le sue una mano del giovane.

"Hai qualche notizia da riferirci?"

chiese Harry.

"No, nessuna. Ma ti prego non parliamo di lui."

Domandò con occhi supplichevoli lei.

"Va bene."

Rispose affermativamente per poi abbassarsi a baciare la ragazza.

"È buffo che noi due non possiamo frequentarci come tutti gli altri…"

disse lui poco dopo scostandosi da lei.

"Ma noi non siamo come tutti gli altri."

Affermò la ragazza mordicchiandosi il labbro inferiore. Il ragazzo la baciò nuovamente.

"Forse è meglio andare a letto adesso."

Disse lei alzandosi in piedi. Harry stava sorridendo mentre la guardava.

"Che c’è da ridere?"

chiese lei fissandolo nelle iridi verdi.

"La tua proposta potrebbe essere letta con malizia, ma conoscendoti so che il tuo non era un invito…"

rispose lui.

"Stupido, sai bene che intendo!"

disse lei arrossendo.

"Lo so. Allora ti accompagno alla tua camera."

Disse lui alzandosi e raggiungendola. La abbracciò ed insieme si incamminarono verso la casa.

Ciao a tutti...

spero proprio che questo capitolo sia soddisfacente!!! e di aver aggiornato in tempi brevi!!! [va bene simone??? =)]

mi raccomando commentate e criticate che anche le critiche sono bene accette. Ringrazio come sempre simone, Manny e Francys... per fortuna ci siete voi a commentare!!!! altrimenti mi passerebbe la voglia di scrivere e pubblicare!

cosa dire? a presto!

baci baci

Miyan

  
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