Sesta classificata al contest “De Solitudine”
indetto da Wynne_Sabia.
- La pioggia
batte sulle finestre -
“Non
voglio più essere da solo con me stesso”
Remus mi passa un bicchiere di Idromele
Barricato proprio mentre lancia un’occhiata ansiosa a
Lily, che fissa senza vederlo davvero l’orologio appeso al muro.
Si versa da bere e si siede, in attesa.
Fuori inizia a piovere.
Plinc.
Il rumore della
pioggia sulle finestre non mi infastidisce, anzi.
Mi impedisce di
pensare a tante cose terribili, mi riempie la testa, occupa tutto lo spazio che
c’è.
Eppure non riesce a
chiudere fuori tutto il dolore.
Fabian e Gideon sono
stati uccisi da quattro Mangiamorte.
James e Malocchio
sono andati a cercare di recuperare i
corpi.
Dovrebbero essere
tornati un’ora fa.
Non mi sono mai
sentito più solo.
Plinc.
Non è un acquazzone violento, non è un
temporale.
Eppure un lampo sferza il cielo,
illuminando la stanza per un attimo.
Quando se ne va, la fioca luce della
candela non basta più ad illuminare i volti delle persone al mio fianco.
Plinc.
L’attesa si fa opprimente.
Nessuno parla.
Non ha ancora smesso di piovere.
Plinc.
Remus prende a
fissare il camino, Lily non muove un muscolo mentre
guarda intensamente fuori dalla finestra.
Rumore di passi,
poi la sensazione di una mando calda sulla spalla.
Non alzo gli occhi,
ho riconosciuto il profumo.
Dorcas stringe la
presa sulla mia maglia e rimane così, immobile al mio fianco.
Plinc.
La pioggia continua
incessantemente a cadere, e la porta si spalanca con un tonfo sordo.
James entra
barcollando, mentre Lily si butta tra le sue braccia senza proferire parola.
Il silenzio è
interrotto solo dal gocciolio dei vestiti bagnati fradici di James sul
pavimento di legno scuro.
Tutti gli occhi
sono fissi su di lui, ora.
E’ provato, stanco,
forse persino ferito, ma è vivo.
Chiudo appena gli
occhi, dopo aver incontrato lo sguardo di James.
Si lascia cadere
sul divano, sorretto da Lily.
Remus va lentamente
a chiudere la porta, poi mi lancia un’occhiata incerta e torna a fissare le
fiamme nel camino.
Plinc.
Richiudo gli occhi
e mi siedo di nuovo.
Sento Dorcas
inginocchiarsi al mio fianco e posarmi una mano su una guancia.
Sono tutti qui, ma
ognuno è solo.
Ci cattureranno uno
ad uno, perché sanno che separati non siamo nulla.
Ma io non voglio
più essere da solo con me stesso.
Appoggio la mano
sopra la sua e la richiudo nella mia stretta.
Fuori non ha ancora
smesso di piovere, eppure nemmeno la pioggia può lavare via la solitudine.
La candela si
consuma lentamente, e sul nostro silenzio cala il buio.
Plinc, plinc.
Selene’s Corner
Non so questo orrore da
dove è venuto fuori. Cercavo di dire qualcosa di sensato in poche parole, ma non
credo di esserci riuscita bene.
Spero comunque di aver
reso bene la sensazione si solitudine che provano i
personaggi, Sirius per primo.
Come dice
La perdita dei fratelli Prewett, descritti così coraggiosi, dev’essere stata
destabilizzante per tutti loro.
A cui, come puoi ben vedere, ho stabilmente aggiunto Dorcas, visto
che mi hai fatto innamorare del suo personaggio così poco Mary Sue e così
battagliera.
E’ un po’ nonsense, ma è così che la volevo.
Nessuno parla, nessuno
dice assolutamente nulla. Sono semplicemente tutti lì, in
attesa che qualcosa davvero succeda.
Spero solo di aver reso
al meglio la sensazione di essere soli anche in una stanza con altre persone,
perché è così che Voldemort voleva farli sentire.
Sirius non vorrebbe
sentirsi solo anche a fianco di James, Dorcas, Remus, Lily e tutti loro, ma non
può farne a meno.
Ora che ci penso, mi sa
tanto di nonsense.
Va beh, spero vivamente
di non aver fatto un macello con questa roba.
Non volevo cadere nel
banale, perché di Sirius si parla soprattutto di Azkaban (e lì si che sarebbe stato solo con se stesso) oppure a Grimmauld Place (anche lì, solo come un cane).
Di seguito riporto il giudizio si Wynne_Sabia
6° Classificata:
SeleneLightwood con “La pioggia batte sulel finestre”
Grammatica: 10/10
Stile e Forma: 10/10
Originalità: 10/10
Utilizzo della citazione: 9,5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10
Gradimento personale: 9/10
Eventuali punti bonus: 0/4
Totale: 58/64
Emm, ok, il tuo è
un punteggio puttosto tondo.
La grammatica è impeccabile, non ho
nessun appunto da farti, e lo stile mi piace molto. E' scorrevole e leggere, facile, ma non per questo scontato o dotato di un lessico
carente. Mi piace il fatto che, ogni tanto, tu abbia inserito il rumore della
pioggia, come se fossero le gocce a scandire il tempo della loro attesa.
L'originalità abbonda, hai parlato di
morte ma non della morte di James e Lily, come era scontato che fosse, e non
del periodo di solitudine di Sirius a Grimmauld Place o della sua infanzia. Trovo sia contesto che idea
molto originali: tutti insieme e al contempo ognuno è solo con se stesso,
brava!
La citazione è utilizzata e ripetuta,
tuttavia, non so perché, mi sembra che non abbia una grande importanza
all'interno del testo, non ne è il tema conduttore, in un certo senso, e
potrebbe benissimo essere sostituita da un'altra. Si tratta di poco,
ovviamente, infatti ho tolto solo mezzo punto, eppure
non ho potuto ignorare la cosa. La caratterizzazione, forse, è un po'
condizionata dal nonsense. Sirius è caratterizzato
bene, ed essendo all'interno dei suoi pensieri possiamo capire il suo stato
d'animo anche senza l'utilizzo di parole; sono presenti però
altri quattro personaggi che, per quanto personaggi minori in questa storia,
non dicendo nemmeno una parola risultano un po' come “trascurati”, ed essendo
un numero abbastanza significativo non mi sono sentita di ignorare la cosa.
Mi è piaciuta, l'idea è molto bella, ma
a dire il vero non vado matta per il nonsense. Hai
usato molti personaggi che amo, e questo è un punto a tuo favore, ma non farli
parlare, per quanto contribuisse al senso della storia, secondo me ha fatto perdere un po' di emotività. In ogni caso, è
bella come sempre, e ti faccio i miei complimenti!