Sfide
Con
l'inizio delle lezioni, era arrivata anche la nuova stagione del
campionato di Quidditch.
Le
squadre delle rispettive case si allenavano assiduamente.
Le
rivalità si erano di gran lunga sedate anche se…
-Mi
raccomando, nella prossima partita dovete schiacciare i
serpeverde! Se lo
farete…- Ron
si dovette interrompere quando vide la
preside uscire nel cortile della scuola
-…Beh
ragazzi, sono contento che siate venuti da me per avere dei
consigli, però non posso dirvi di più, sarebbe
ingiusto nei confronti delle
altre squadre, quindi su ora andate…- disse con un tono di
voce ben udibile.
I
ragazzi che lo circondavano lo guardarono confusi.
Ma
se un attimo prima gli stava dicendo di annientare gli avversare
della partita successiva?
Con
un gesto della mano li congedò e, con un’innata
abilità nello
sparire, se la squagliò velocemente, sparendo dietro il
pesante portone di
legno.
La
McGranitt scosse la testa esasperata.
Non
sarebbe mai finita.
-Oggi
tratteremo un nuovo argomento- disse Hermione ai ragazzi del
terzo anno –Oggi, parleremo di animagus. Chi sa dirmi qualcosa in proposito?-
Un
ragazzo di Corvonero alzò la mano.
-Dimmi
Ortey- fece lei
-Un
animagus è un mago in grado di assumere le sembianze di un
animale-
spiegò
-Molte
bene, cinque punti a Corvonero-
Hermione
, da qualche settimana, si era riproposta di rimediare al
pasticcio che avevano creato Ron e Malfoy, lasciandosi prendere un
po’la
mano...
Finita
la spiegazione, per appurare che tutti avessero appreso, fece
fare ai ragazzi una sorta di test, ma senza valutazione, su quello che
avevano
fatto fino ad allora, giusto per rendersi conto del livello generale
della
classe.
Quando
la lezione si concluse e dopo che l’ultimo studente ebbe
lasciato
l’aula di trafigurazione, anche Hermione uscì,
decisa ad andare in biblioteca.
La sua passione per i libri non aveva fatto altro che aumentare.
Percorse
il corridoio per qualche metro, quando vide Ron voltare
l’angolo.
-Ron!-
lo salutò
-Hermione,
cercavo te!-
-Si?
Come mai?- chiese lei incuriosita
-No
niente…io…volevo…- aveva le punte
delle orecchie di un acceso rosso
–si…insomma…questo fine settimana ci
sono le uscite per Hogsmead e mi chiedevo
se…dato che anche noi professori possiamo
andarci…se ti andava di venirci con
me…ecco- emise un profondo respiro.
Hermione
sorrise felice –Certo, mi farebbe molto piacere- rispose
entusiasta.
A
Ron si allargò un mega sorriso sul viso.
Mentre
si mettevano d’accordo, una figura spuntò da
dietro l’angolo,
andando ad intruppare proprio contro Ron, che cadde rovinosamente a
terra.
-Ehi!
Guarda dove cammini- fece il rosso voltandosi arrabbiato,
incrociando il freddo sguardo di un irritato Draco Malfoy.
-Cosa?-
fece l’ultimo –Casomai, sei tu Weasley che devi
stare attento a
dove ti fermi a fare delle stupide moine- lo liquidò
allontanandosi a passo
svelto, senza dare modo di replicare.
-Non
sono delle stupide moine!- gli urlò dietro Hermione, di modo
che
potesse udire per bene.
Uno
‘tsè’ si levò
nell’aria in risposta.
Ron
si alzò da terra, sistemando i vestiti leggermente sgualciti.
-Sarà
quel che sarà, ma rimane sempre il solito, stupido e
cretino,
Draco Malfoy- disse riducendo gli occhi a due fessure, quasi a volergli
trafiggere la nuca
-Dai
Ron andiamo, per favore- lo tirò per una manica la ragazza,
cercando di dissuaderlo dal corrergli dietro.
Toc.Toc.
-Avanti-
disse Ginny, sistemando delle riserve di medicinali nel suo
armadietto –Possibile che oggi ci sia un tale via vai?-
chiese ad alta voce,
convinta che qualche altro studente malato fosse entrato in infermeria.
-Scusi
madama Ginevra, ma credo di essere terribilmente
malato…malato di
cuore- una voce familiare le giunse alle orecchie.
Stupita
alzò lo sguardo.
Un
Harry, con degli irrimediabili capelli spettinati, una camicia
sbottonata e la cravatta decisamente allentata avanzava verso di lei
con una
mano posata sulla parte sinistra del petto.
-Che
dice…morirò?- le chiese avvicinandosi di
più.
Un
dolce sorriso nacque sulle sue labbra.
Il
ragazzo la guardava da dietro il vetro dei suoi occhiali. Il verde
smeraldo dei suoi occhi sembrava traboccare di desiderio.
Ogni
volta che la guardava così, Ginny si sentiva investire da un
mare
di emozioni. Nonostante fosse passato diverso tempo da quando si erano
fidanzati, quelle maledette farfalle non accennavano a smettere di
svolazzarle
nello stomaco se solo lui incrociava i suo occhi.
-Beh
dovrei visitarla-
gli disse
poi
-Allora
senta qui…- fece lui prendendole la mano destra e
posizionandosela sul petto.
Come
da carattere, arrossì abbassando lo sguardo.
Harry
la strinse forte a sé.
-Ti
amo- le sussurrò, premendo le labbra contro i suoi capelli.
Ginny
si alzò sulla punta dei piedi, affondando il viso
nell’incavo del
suo collo.
-Anche
io- rispose, sospirando sulla sua pelle.
Dolcemente,
Harry la staccò da sé, per poi imprimerle un
bacio a fior di
labbra.
-Sarà
meglio che vada, fra una decina di minuti ho lezione con i ragazzi
del secondo anno…Serpeverde e Grifondoro…- le
spiegò con un’occhiata eloquente.
Lei
sorrise, cercando di confortarlo –Hai visto di peggio- gli
disse poi
facendo l’occhiolino
-Eh
già! Ci vediamo dopo tesoro- la salutò e ,dopo
averle dato un ultimo
bacio, uscì dall’infermeria.
-Idiota…ma
come caspita si fa! Signore si può essere più
imbecilli?
Proprio non riesco a capacitarmi di cosa trovi la Granger in quello
stupido di
un Weasley?- Un Draco alquanto alterato non faceva altro che fare
avanti e
indietro per la sua stanza, sbraitando come un ossesso.
Ad
un tratto si fermò di botto, con una perplessa espressione
sul volto.
-O
forse…l’imbecille sono io…
Finito
anche questoooooo!!!Ringrazio di tutto cuore coloro che hanno
commentato, ho risposto privatamente a tutti voi =)
Spero
continuiate a seguirmi >.< è davvero molto
bello ricevere
vostri commenti su ciò che scrivo!
Spero
siate numerosi anche sa volta!
Un
bacio ed un abbraccio a tutti!!!
Un
saluto speciale, vostra
-Val-