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Autore: ste87    29/07/2011    14 recensioni
Questa è la mia prima ff in assoluto!! siate buone!cosa sarebbe successo se dopo il bacio che Bella da a Jacob in Eclipse, Edward avesse reagito in maniera totalmente diversa da come ci ha proposto la Meyer?e se Edward e Bella si lasciassero? scordatevi tutto quello che succede dopo eclipse! si ritroveranno? il loro amore è così forte da poter sopravvivere a tutto? lo scopriremo strada facendo.. intanto spero di avervi incuriosito!dal prologo: Il cancello all’ingresso del campus mi metteva di fronte ad una realtà che avrei dovuto sostenere da li a breve. Era come se ci fosse scritto BENVENUTA ISABELLA SWAN!
Era il cancello della“DARTMOUTH UNIVERSITY”.Sapevo che varcato quello sarebbe cominciata la mia nuova vita.Mi sarei dovuta lasciare tutto alle spalle per il mio bene perché continuare a soffrire non mi avrebbe certo riportato lui.
Scossi la testa cercando di rimanere con la mente al presente ma irrimediabilmente ecco passarmi davanti tutti i mesi appena strascorsi..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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E buongiorno!!! Eccomi qui dopo.. non so neanche io quanto tempo è passato e vi chiedo infinitamente scusa! Vi chiedo anche scusa per non aver risposto alle vostre magnifiche e splendide recensioni! Ma se l’avessi fatto avrei rimandato il momento della pubblicazione e il tempo a mia disposizione già è quello che è! Non volevo farvi attendere oltre e spero che mi perdonerete!

Ringrazio chi mi ha cercato in privato chiedendomi che fine avessi fatto!^_^ vi adoro!

Bene.. non voglio tediarvi oltre. Vi lascio al capitolo. Anzi “IL” capitolo! Chi vuole intendere intenda!* sguardo ammiccante *

Ci vediamo sottooooooo

Ps. CiùCiù questo capitolo è per te!♥

Capitolo 32


-Merci beaucoup..- dissi nel mio stentato francese.
-pas du tout, au revoir Mademoiselle..-  mi rispose gentilmente il signore di fronte a me.
Mi allontanai salutandolo con la mano mentre sorridevo incamminandomi lungo la via di Chateau Landon, via che avevo imparato a conoscere molto bene in soli due giorni di permanenza. Ero felice.
-ma la vuoi smettere di mangiare!- ecco adesso non sorridevo più.
-ma la vuoi smettere di ripetermelo? Che c’è non ti piaccio più se metto su un paio di chili?- dissi guardandolo di sbieco mentre addentavo la mia crêpe al cioccolato. Era una delle cose più buone che avessi mai assaggiato in vita mia.
-ma cosa centra questo? Lo sai che ti amerei comunque. Non è la bellezza esteriore che conta per me..- lo guardai ancora più male - cioè non che tu non sia bellissima, voglio dire lo sei, eccome se lo sei..ma non è quello l’importante per me..aaaaaaaaaaah quando mi sono infilato in questo circolo vizioso di preciso?- disse sbuffando ed io risi. Quanto lo amavo!
-tranquillo amore sei riuscito a spiegarti benissimo!- dissi prendendolo in giro.
-ma come siamo simpatiche oggi eh?-
-si è vero. Oggi mi sono svegliata con il sorriso sulle labbra..-
-che vuoi dire scusa? Non è perché ti svegli tutte le mattine con me al tuo fianco che di vedo sorridere? Non ti faccio sempre lo stesso effetto?-mi bloccai di colpo avvicinandomi a lui tirandolo verso di me.
-ogni secondo che passa ti amo sempre di più..di più.. di più..-  dissi suadente al suo orecchio. Lo vidi deglutire a fatica e non potei evitare ad un misto di eccitazione e stupore di attraversarmi il corpo per quello che ero in grado di trasmettergli.
Da quando eravamo atterrati sul suolo di Parigi il nostro rapporto non aveva fatto altro che saldarsi sempre di più, rendendoci felici come e di più del periodo che stavamo insieme. Sarà stata l’aria o l’atmosfera magica che si respirava, sta di fatto che non mi ero mai sentita così euforica e su di giri.
-anche io ti amo lo sai. E non voglio assolutamente dire che stai ingrassando o qualsiasi altro termine che ti provocherebbe una crisi di panico in piena regola! Voglio solo dire che non ti ho mai visto mangiare così tanto! Da quando siamo qui non fai altro che accompagnare ogni boccone con l’espressione “mhhh buono!”-
-cosa posso farci se ho capito di amare la cucina francese?- gli dissi continuando a rimanere abbracciati.
-si penso se ne siano accorti tutti! Anche quel povero cameriere che ieri sera non faceva altro che servirti la raclette!-
Solo a sentire il nome mi venne l’acquolina in bocca! – mhh quanto mi è piaciuta!-
-lo so! È questo che voglio dire.. tu sei fatta così, quando ami qualcosa dai tutta te stessa e non mi riferisco solo a me..- disse con un sorriso sghembo che mi fece tremare le ginocchia – ma a tutto!-
-e non ti piace questo aspetto di me?-
-lo adoro!-
Ci staccammo da quell’abbraccio così intimo e riprendemmo a camminare mano nella mano senza riuscire ad abbandonare l’espressione da pesce lesso che mi accompagnava da giorni ormai.  
Un merito particolare ce l’aveva senza dubbio Edward ma non potevo negare che centrasse anche Parigi!
Mi ero innamorata a distanza di questa città guardando i vari documentari, studiando i periodi storici che l’avevano segnata e gli innumerevoli artisti e letterati che avevano contribuito a renderla ciò che era. Cioè una città dai mille aspetti e piena, piena di cose da scoprire!
Inutile dire che non mi lasciai sfuggire per nulla quest’occasione.
Il giorno stesso del nostro arrivo, lungo la strada che ci avrebbe condotti in albergo, proprio nella via di Chateau Landon, mi persi ad ammirare dal finestrino del taxi tutto quello che appariva davanti ai miei occhi rimanendo per minuti interi con la bocca spalancata. Parigi era un museo a cielo aperto. Ovunque decidevi di guardare c’era sempre qualcosa pronta a rubarti il respiro. Quando giungemmo in albergo però ci fu un’altra cosa con cui dovemmo fare i conti. La sistemazione che mio padre aveva deciso per entrambi non comprendeva la possibilità di dormire assieme.
-non prendertela Bella. In fin dei conti ha organizzato tutto questo quando credeva che fossimo semplici amici..- mi aveva detto Edward e dopo la delusione iniziale non potei non dargli ragione. E poi mi aspettavo davvero che Charlie scegliesse una camera matrimoniale per far dormire la sua unica figlia in compagnia del suo ex fidanzato adesso diventato amico? Naturalmente no.
Avremmo voluto disdire le prenotazioni e prendere un'unica camera ma scoprimmo che l’importo del soggiorno sarebbe stato addebitato tutto quanto sul conto di mio padre e alla fine come avrei giustificato il fatto che invece di pagare due stanze ne avrebbe pagato una sola?
Dovemmo accettare per forza quella sistemazione che a primo impatto ebbe l’effetto di una pugnalata in pieno petto ma che alla fine non apparì poi così tragica.
Avremmo potuto passare la notte insieme anche se risultavamo registrati separatamente. Edward sarebbe venuto in stanza da me e tutto si sarebbe risolto. L’unica cosa della quale mi dispiaceva era che mio padre sarebbe stato costretto a pagare le spese di una camera a vuoto. Anche se tecnicamente lo avrebbe fatto comunque. Edward era pur sempre un vampiro. A cosa gli sarebbe servito il letto?
Distrutta per via del viaggio quella notte dormii così bene che il mattino dopo mi sentii scattante e piena di energie. Trovai ad attendermi il sorriso di Edward e capii che con quell’accoglienza la giornata sarebbe cominciata bene ugualmente. Ci coccolammo un po’ nel letto giocando e sfiorando per la prima volta il nostri corpi in maniera diversa dal solito.
Lo desideravo da impazzire e qualunque momento sarebbe stato buono per sentirlo vicino.
A metà mattinata cominciò finalmente il nostro tour della città. Edward come avevo immaginato parlava correttamente il francese e non fu difficile per noi spostarci da un luogo all’ altro. E poi eravamo proprio vicini alla metropolitana! Spostarci sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Visitammo la basilica del Sacro Cuore o  Sacré-Cœur che dir si voglia che era proprio vicino al nostro albergo posizionata sulla collina di Montmartre, il punto più alto di Parigi. Rimasi incantata dalla sua maestosità e dai suoi marmi bianchi. Era bellissima. La visitammo per intero e volli anche salire su fino in cima. Quello che non avevo calcolato però era che per farlo dovemmo salire la bellezza di 300 scalini stretti e ripidi. Ma una volta in cima alla cupola lo spettacolo mozzava il fiato. Un panorama a 360° di tutta Parigi. Meraviglioso!
Ci spostammo poi verso uno dei quartieri più famosi della città. Il quartiere di Montmartre. Il luogo di ritrovo per gli artisti di strada che effettuano giochi di prestigio e d'intrattenimento e pittori che cercano di carpire la magica atmosfera parigina su carta con colori suggestivi.
Nel pomeriggio ci spostammo verso l’Arc de Triomphe e percorremmo a piedi tutti gli Champs Elysee decorati a festa per via del periodo natalizio.
La sera quando tornammo in albergo ero così stanca che andai a letto senza neanche mangiare. Avevamo camminato così tanto che l’unica cosa che desideravo fare era dormire!
Il giorno dopo riprendemmo la nostra gita turistica visitando il Louvre e dire che fosse magnifico era dire poco! Diviso in tre sezioni era incredibilmente enorme e visitarlo tutto si dimostrò abbastanza stancante. Ma ne valse la pena! Le opere che erano contenute al suo interno erano così preziose che non avrei rinunciato ad ammirarle neanche per tutto l’oro del mondo. Amai in modo particolare la sezione degli artisti italiani, Leonardo, Caravaggio, Raffaello, Giotto...
Era pomeriggio tardi quando tornammo in albergo e come era accaduto la sera prima crollai esattamente 5 minuti dopo esserci messi a letto. Il giorno dopo avrei voluto visitare il museo d'Orsay ma a quanto pare Edward aveva un idea diversa dalla mia.
Mi resi conto troppo tardi che avevamo oltrepassato l’uscita della metropolitana e mi bloccai di colpo. Una cosa del genere poteva capitare a tutti, a me specialmente ma non a lui.
-Edward..  dove stiamo andando?- gli chiesi sospettosa sapendo già che ci fosse qualcosa dietro.
-oggi ti porto in un posto-
-e quando avevi intenzione di dirmelo?- chiesi un po’ scocciata che avesse deciso tutto da solo.
-quando avresti visto questa..-
Mi condusse verso una macchina parcheggiata a pochi metri di distanza da noi e quando fece scattare le chiusure capii subito che la nostra meta non sarebbe stata dietro l’angolo. L’assecondai sedendomi a mia volta sul sedile del passeggero e un po’ incuriosita sul dove mi stesse portando cercai di godermi il viaggio il più tranquillamente possibile.

**************


-posso sapere esattamente dove mi stai portando?- dissi spazientita dal fatto che non si decidesse a dirmi neanche una parola.

Erano ore che cercavo di estorcergli qualche informazione ma lui si rifiutava anche di guardarmi.  Lo vidi cambiare marcia e spostarsi sul sedile di pelle nero con la sua solita grazia.
-non ti basta che ti abbia detto che è una sorpresa? Da quando in qua sei così curiosa?-
-da quando mi hai fatto mettere in questa macchina e non ti sei degnato neanche di dirmi se torneremo in albergo stasera!-
-ahh adesso è questo il tuo problema?- disse soffocando a stento una risata.
-certo!- dissi ovvia- ci stiamo allontanando da Parigi e il fatto che mi stai portando da qualche parte implica che faremo tardi proprio perché saremo impegnati in questa fantomatica “sorpresa”..-
-stai scherzando spero!- disse allibito rivolgendomi uno sguardo stupito.
- no. Non sto scherzando!-
-bene.. comunque non ti dirò niente lo stesso, quindi è inutile che spremi le meningi per riuscire a trovare un modo di farmi parlare. Non attacca..-
Mi voltai a trucidarlo con gli occhi- sei.. sei un.. sei così..sei, ahhh!-
-cosa? cosa sono?- disse divertito stando al gioco.
Provai ad avvicinarmi un po’ verso di lui e languida gli sussurrai all’orecchio- sei così sexy quando mi guardi così che è difficile resisterti..- naturalmente non potei evitare di arrossire a mia volta ma era la verità, perché avrei dovuto nascondermi?
-Bella..-
-si?-
-neanche così attacca..-
Subito sbuffai e mi misi a sedere buona buona sul mio sedile mentre guardavo la metropoli diradarsi e lasciare spazio alla campagna più isolata.
-ma mi spieghi perché proprio oggi? Volevo andare al museo d'Orsay lo sai..-
-perché è oggi che dobbiamo andare! Abbiamo tempo per visitare quel museo tranquilla..-
-ok, se lo dici tu..-
-si, lo dico io! Dammi un bacio..- disse prendendomi per un braccio e costringendomi con la forza  a buttarmi su di lui per poter raggiungere il suo viso. Ci scambiammo un bacio veloce a fior di labbra e quando lui cercò di approfondirlo lo scansai ridendo pur rimanendo avvinghiata a lui.
-dai.. Edward stai guidando! Non vorrai andare a sbattere da qualche parte- dissi anche se sapevo già che non sarebbe mai stato possibile.
Infatti per tutta risposta mi guardò male come a volermi rimproverare per la poca fiducia che dimostravo di avere nelle sue capacità di pilota.
Si rilassò del tutto quando gli diedi un bacio sotto l’orecchio e mi accoccolai di più sul suo braccio destro posando la testa nella piega del suo collo.
-Bella congelerai così..- mi ammonì dolcemente.
-shh lo sai che non mi da fastidio. Starei ore appoggiata con il naso nel tuo collo. Hai un odore così buono- mi lasciai sfuggire beandomi sempre di più di quel profumo soave di miele e vaniglia.
Girò la testa per quel poco che riusciva e mi lasciò un bacio dolcissimo sui capelli.
Non ricordo molto bene quello che successe dopo. Ma ricordo però che mi addormentai e nell’incoscienza avvertii una mano gelida accarezzarmi il viso e una sensazione di tepore invadermi le braccia e il busto, sicuramente Edward mi aveva coperto con qualcosa.
 Per tutto il tempo sognai quei tre giorni che avevamo trascorso a Parigi e anche nella fase rem non potei evitare di sentirmi felice. C’era Edward al mio fianco.. come poteva essere altrimenti!?
Mi svegliai solo quando la macchina si arrestò ed Edward si avvicinò a me cominciando a torturarmi i fianchi con le dita baciandomi dappertutto. Come sarebbe stato giusto avrei dovuto solo arrabbiarmi per il modo in cui aveva deciso di svegliarmi, ma non ero assolutamente in grado di farlo. Non c’era spazio per la rabbia in quel momento perché sentivo solo il desiderio che mi provocavano i suoi baci infuocati sul collo, dietro l’orecchio, sulla mandibola, sul mio naso..sulle mie labbra. E le sue mani le sentivo accarezzarmi e non infastidirmi. Le volevo sul mio corpo, volevo che mi toccassero, che mi facessero venire i brividi, che mi dessero il piacere che tanto anelavo.
-tesoro..- disse pronunciando quella parola con una specie di motivetto musicale – lo so che sei sveglia è ora di alzarsi, siamo arrivati-
Non risposi. Mi limitai ad attirarlo verso di me e a baciarlo appassionatamente.
Si lasciò sfuggire un gemito di piacere che ebbe l’effetto di coinvolgermi sempre si più e mi spinse ad intrecciare le nostre lingue con ancora più desiderio.
Quando non fu più possibile stringersi oltre si staccò guardandomi adorante -è incredibile l’effetto che mi fai..Bella..- disse ansimante provocandomi dei brividi in tutto il corpo.
-lo stesso vale per me..- gli risposi emozionata – .. ti voglio, è normale che mi senta così-
-si, ma non penso sia il luogo giusto per lasciarsi andare -disse guardandomi negli occhi – e sarà meglio se ci sbrighiamo. Non vorrai perderti la sorpresa?-
Sbuffai scontenta alzando gli occhi al cielo. Era così impossibile da credere che in quel momento qualsiasi cosa perdeva d’importanza se al mio fianco c’era lui? se non volevo fare altro che stringerlo forte e dirgli quanto lo amassi?
Ma sapevo quanto fare qualcosa per me fosse importante per lui e perciò armata della più santa delle pazienze lo assecondai.
Scesi dalla macchina e quello che mi colpì subito fu il paesaggio circostante (immense distese d’erba e alberi enormi), il cielo che sembrava si stesse preparando ad una tempesta coi fiocchi e.. e le innumerevoli macchine parcheggiate accanto alla nostra.
Non capivo esattamente dove mi avesse portato tanto che lo guardai accigliata. Sembravamo sostare nel nulla.
-non guardarmi così.. la tua sorpresa è proprio dietro l’angolo-
Lo raggiunsi prendendolo per una mano e mi lasciai condurre da lui.
-ormai puoi anche dirmelo no?-
-dirti cosa?-
-dove mi stai portando..-
-oddio Bella sei impossibile!-
-dai dimmelo.. ti giuro che anche se me lo dirai manterrò la faccia stupita, più sorpresa che tu abbia mai visto!-
 



Scosse la testa trattenendo a stento una risata e non feci in tempo a dire nient’altro che il cartello davanti a me mi ammutolì.



-eccoci qui- disse andando a posizionarsi proprio dietro ad esso. 

-cosa? mi hai portato a Camembert?-
-beh ricordi il discorso che ti ho fatto stamattina? Ricordi che ti ho detto che nessuno è in grado di adorare qualcosa che ti piace quanto te?-
-certo che lo ricordo..-
-allora non ti sarà così difficile accettare di assaggiare la più grande varietà di formaggi di tutto il nord della Francia! Oggi, qui, in questo posto, si svolge la fiera gastronomica più grande e rinomata di tutta la Normandia..-
-non ci credo!- dissi entusiasta mentre dentro cominciavo a comprendere quello che aveva fatto.
-credici perché è così-
-hai fatto tutto questo per me? Mi hai portato qui perché sai quanto adoro il formaggio..-
-esattamente-
Subito gli saltai addosso intrecciando le gambe dietro la sua schiena emettendo un urlo di gioia.
-dio Edward.. grazie! Grazie davvero..-
-tutto per la mia principessa..- dichiarò felice stringendomi forte dondolandosi appena. E in quel momento non potei amarlo di più. Erano mesi che non desideravo altro che sentirgli dire di nuovo quella parola. Principessa.. mi faceva sentire così preziosa ai suoi occhi.
Non riuscii a trattenere le lacrime che subito andarono ad inumidirmi gli occhi.
-ei? Cosa c’è adesso?- disse subito allarmato e dentro sapevo quanto il mio comportamento potesse risultargli incoerente.
-ti amo- dissi semplicemente e lo baciai -senti ma.. secondo me dovresti fare un po’ pace col cervello! Stamattina mi hai detto che mangio troppo! E adesso mi porti ad una fiera gastronomica..-
Rise -chiariamo subito una cosa.. non ti ho detto che mangi troppo! Sei perfetta così..sei semplicemente meravigliosa! E poi.. la fiera è un modo di farti un regalo. So quanto adori il formaggio e non mi sarei lasciato sfuggire una simile occasione per nulla al mondo-
-beh allora grazie mio prode cavaliere..-
-di nulla gentil donzella!-
Contro le mie lamentele mi mise giù e mi aiutò a stringere il giaccone e a coprirmi da una folata di vento.
-sarà meglio andare non credi?- mi disse mentre lo vidi tornare indietro.
Corrucciai le sopracciglia -dove stai andando?-
-a prendere la macchina. Non vorrai congelare..-
-ma no, sto bene- protestai- facciamo una passeggiata. Voglio ricordarmi di questa giornata anche per il mal di piedi che sentirò questa sera quando toglierò le scarpe-
-sei sicura? Io mi preoccupo per te.. lo sai che io non ho nessun problema-
-appunto! Mi sembra sia arrivata l’ora di comportarsi come gli umani non credi? Quando si tratta di camminare noi camminiamo!-
-ok, ok Forrest Gump! Camminiamo..-
Risi alla sua battuta e subito ci incamminammo mano nella mano verso il centro del paese.
Raggiungere la fiera non fu per nulla difficile visto che la sua ubicazione era segnalata ovunque da cartelli e quando arrivammo a destinazione rimasi a bocca aperta per un bel po’alla vista di quanta gente era presente.
Gli stand erano stracolmi di bon gustai intenti ad assaggiare ogni cosa e nell’aria si diffondeva un profumo così sublime che mi fece venire l’acquolina in bocca solo al pensiero di poter assaggiare tanta bontà.
Edward al mio fianco mi seguiva in ogni dove, mi aiutava ad esprimermi in francese quando la mia conoscenza raggiungeva i limiti parlando al posto mio, aspettava paziente che assaggiassi tutto quello che volevo e non mancava di portarmi qualcosa da bere quando il mio bicchiere si svuotava.
La mia passione per la cucina mi aveva portato parecchie volte ad imbattermi nella convinzione che i formaggi francesi fossero tutti accomunati dalla stessa caratteristica.. cioè dal fatto che fossero tutti puzzolenti. Il che, per la maggior parte di essi era vero, ma nessuno poteva mettere in dubbio quanto in realtà fossero buoni accompagnati con del pane, con della frutta, con il miele, con la marmellata, con le noci, con le varie gelatine e mostarde, con le mandorle e lo zenzero o semplicemente al naturale!
Il pomeriggio fu allietato da un gruppo musicale molto interessante e non ci sottraemmo dall’ascoltarlo con piacere. Ad un certo punto un vecchietto arzillo mi invitò anche a ballare e strano a dirsi non rifiutai. Gli concessi due balli sotto lo sguardo divertito di Edward che non la smetteva di sorridermi.
Feci i conti anche con gli sguardi attenti delle ragazze che non facevano altro che mangiarselo con gli occhi ma lui non le degnava neanche di uno sguardo. Quando, corrosa dalla gelosia, glielo feci notare mi disse semplicemente: sono con la più bella ragazza del villaggio perché dovrei voler guardare altre donne?
Il tutto però fu rovinato dall’arrivo della pioggia.
Per tutto il giorno il cielo fu dominato da nuvoloni neri ma non era risultato tanto minaccioso come in quel momento in cui tutti scappavano per trovare riparo.
Io e Edward ci eravamo un po’ allontanati per fare una passeggiata e ci trovammo sommersi d’acqua in un battibaleno.
-non ci credo!- sbuffai esasperata quando sentii le prime goccioline cadermi sul viso.
-avanti Bella non ci siamo allontanati troppo torniamo indietro..-
-a che serve? Tanto ci bagneremo comunque.. la macchina è troppo lontana-
-questo è perché hai insistito a voler camminare! Se mi avessi dato ascolto a quest’ora saremmo al sicuro!-
-ahh adesso è tutta colpa mia certo! Non potevo immaginare che si sarebbe messo a piovere in questo modo!-
-è inutile parlarne adesso.. sta di fatto che rimani sempre la solita testarda!-
-aggrr! Non ti sopporto quando fai così!- dissi infuriata mettendomi a camminare spedita.
-e adesso dove vai?- urlò mentre un altro tuono rimbombava nell’aria.
-torno indietro!- dissi rimanendo girata di spalle.
-Bella?-
-che c’è?- risposi esasperata.
-la via giusta è da quella parte..- e a stento lo vidi trattenersi dal ridere.
Colpita anche da quell’aspetto avvilente che era il mio poco senso dell’orientamento gli passai davanti rimanendo impassibile ma la mia determinazione vacillò quando scoppiò a ridere trascinando anche me.
La sua risata aveva sempre avuto il potere di scaldarmi il cuore e in quel momento anche con il freddo pungente mi sentivo riscaldata dall’interno. Era come una coperta che con il suo calore era in grado di sciogliere ogni più piccolo pezzo di ghiaccio.
Mi avvicinai e lo intrappolai nelle mie labbra baciandolo sotto la pioggia sentendo l’amore per lui scoppiare ancora e ancora e ancora potente dentro di me.
-riesci a sentirmi?- gli chiesi stringendomi ai suoi capelli mentre dalla mia bocca usciva il vapore per via del contrasto freddo con l’esterno – riesci a sentire quello che provo per te?-
-lo sento Bella. È lo specchio del bisogno che ho di te -
Ci baciammo ancora fino a che non cominciai a tremare e a quel punto ci staccammo mettendoci a correre.
Trovammo riparo sotto una tettoia che conduceva all’entrata di quello che aveva tutta l’aria di essere un albergo.
-entra, stai congelando..- disse Edward tenendomi la porta aperta.
Una volta all’interno fui subito colta dal calore di un camino acceso proprio li di fianco alla reception.
- oddio bagnerò tutto!- esclamai senza però avere la forza di allontanarmi da quell’angolo di paradiso.
-non si preoccupi signorina! Lei e il suo amico sembrate due pulcini bagnati..- disse l’uomo che era dietro al bancone. Parlò in inglese senza però abbandonare il suo accento francese.
Si avvicinò ad una cameriera che passava di li e poi ci raggiunse. Lessi il nome “Pier” sul cartellino identificativo.
-ho dato l’ordine di portarvi due asciugamani.. prego sedetevi- ci indicò due poltrone li vicino e insistette affinché ci accomodassimo.
-spero che non duri troppo..- disse Edward scoraggiato dalla quantità d’acqua che cadeva dal cielo e che in meno di 10 minuti si era trasformata in un vero e proprio temporale.
-oh qui è così. Quando inizia a piovere non c’è modo di spostarsi. E poi era prevista una tempesta, e a quanto pare è arrivata!-
-non ci voleva..- sussurrai. In pratica eravamo bloccati in quell’albergo senza la possibilità di raggiungere la macchina e tornarcene a Parigi.
La cameriera arrivò con degli asciugamani e cominciai subito a tamponare i capelli che grondavano acqua. Edward mi fu vicino e mi aiutò con le punte.
-cosa facciamo?- gli chiesi preoccupata.
-non puoi stare a lungo in queste condizioni. Sei bagnata fradicia e stai congelando.. temo che purtroppo dovremmo rimanere qui stanotte..-
Non era allettante come idea ma non potei replicare. Aveva ragione a dirmi che dovevo fare subito una doccia calda se non volevo rischiare di prendere un malanno. Avevo cominciato a tremare quando lo vidi alzarsi e dirigersi al bancone.
-senta.. ha visto anche lei che in queste condizioni non possiamo andare da nessuna parte. Perciò mi chiedevo se avete una stanza libera per noi due stanotte..-
-beh l’albergo è pieno per via della fiera. Molti turisti preferiscono soggiornare qui piuttosto che viaggiare.. solo un momento..- disse spostando lo sguardo sul pc.
Controllò la disponibilità della camera e non mi piacque per niente l’espressione di dispiacere che gli dipinse il volto.
-purtroppo abbiamo finito tutte le camere disponibili ma.. abbiamo la Suite, però non so se per voi..-
-va benissimo grazie!- disse Edward interrompendolo prima che dicesse un eresia e cioè che forse non potevamo permettercela. Mi scappò un risolino.. Edward Cullen che non può permettersi una Suite? Una bestemmia bella e buona! Mi avrebbe comprato anche una stanza nella reggia di Versailles se fosse stato necessario!
-ok.. come desidera Signor?-
-Cullen. Edward Cullen-
-va bene signor Cullen provvederò subito a farla sistemare in Suite. Lei e la signoria..-
-Isabella Swan- dissi raggiungendoli.
-lei e la signorina Swan siete i benvenuti all’hotel Madelene!-   
Lasciammo i nostri documenti e non ci attardammo oltre visto che i brividi di freddo avevano cominciato ad essere insopportabili.
Ci portò al terzo piano e ci condusse, attraverso i corridoi bellissimi in pietra, alla porta della nostra stanza. Mi persi a contemplare quell’ambiente così romantico e suggestivo e improvvisamente l’idea di trascorrere la notte lì non fu poi così malvagia.
-prego, accomodatevi- Pier ci aprì la porta e si congedò subito per lasciarci la nostra privacy e non potei che essergli grata visto che la prima cosa che desideravo fare era infilarmi sotto la doccia.
-Bella sbrigati vai in bagno..-
Edward mi superò ed andò ad aprire l’acqua lasciandomi sola in modo che potessi spogliarmi.
Dopo aver dato un’occhiata veloce all’ambiente poggiai i vestiti bagnati nel bidet e mi infilai in doccia.
L’acqua calda fu un vero toccasana per i miei denti tremanti e un brivido mi percorse la schiena quando la sentii bagnata.
Rimasi li dentro per almeno 10 minuti e quando uscii mi lasciai avvolgere dall’accappatoio tiepido che avevo precedentemente poggiato sul termosifone.
Raccolsi i capelli in un asciugamano e lavai la biancheria con una boccettina di bagnoschiuma. L’appesi al termosifone e sconsolata decisi che non potevo impartire  lo stesso trattamento al resto dei vestiti. Avrei aspettato che finissero di gocciolare.
Un tuono spaventoso mi fece sobbalzare per lo spavento e subito corsi da Edward.
Lo trovai in piedi su un tappeto con i vestiti tutti appiccicati addosso e solo in quel momento mi accorsi che anche lui necessitava di una doccia.
-oddio scusami mi sono attardata troppo..-
-ma no Bella. Lo sai che io non ho le tue stesse esigenze. Mi dispiace solo di aver bagnato questo splendido tappeto-
-non dire stupidaggini! Corri subito in bagno a lavarti!-
-ok “mamma” agli ordini!-
Lo spinsi dentro e gli richiusi la porta alle spalle.
-fai con calma!-
Urlai prima di sedermi sul letto matrimoniale.
Solo dopo aver realizzato che mi trovavo seduta su un letto magnifico con tanto di baldacchino mi accorsi che non avevo neanche dato un occhiata alla stanza.
Percorsi con gli occhi metro dopo metro le pareti in pietra, il tetto spiovente, la tappezzeria elegante, le finestre chiuse con delle vetrate coloratissime, il letto in legno, le poltrone sontuose e i mobili raffinati.
Sembrava di stare in  un castello delle favole.
Era meravigliosa. Non eccessivamente grande come mi immaginavo ma.. perfetta.
L’ambiente era caldissimo e stare in accappatoio non mi pesava poi molto, anche perché avendo tutti i vestiti bagnati non avevo idea di cosa avessi potuto indossare altrimenti.
Chissà cosa indosserà Edward invece.. pensai arrossendo. E subito la visione di lui in accappatoio fece impazzire i miei ormoni.
Non ero pronta però alla visione che mi si sarebbe presentata davanti agli occhi di li a 5 minuti.
Quando la maniglia della porta del bagno si abbassò istintivamente fui colta dalla strana esigenza di trattenere il fiato e vedere Edward con solo un asciugamano in vita ed i capelli bagnati mi fece quasi prendere una sincope.
Mi costrinsi a respirare per non rischiare di svenire ai suoi piedi e anche per evitare di sembrargli una stupida, e a fatica mi imposi di distogliere lo sguardo.
-emmh tutto bene?-  gli chiesi portando una mano a chiudere meglio la scollatura dell’accappatoio sul petto. Ma di cosa mi vergognavo?
-si grazie tutto a posto.. non si può dire certo la stessa cosa dei nostri vestiti!-
-già.. infatti ho dovuto lava..- cazzo! Ho appeso la biancheria intima al termosifone del bagno in bella vista! Ma si può essere più stupide di così?
Arrossii e non riuscii a nascondere l’imbarazzo. Ero proprio una frana!
-che ore sono?- gli chiesi subito per cambiare argomento.
Prese il cellulare da sopra il comodino, che stranamente era riuscito a scampare alla pioggia, e lo guardò.
-quasi le 20.00.. vuoi mangiare qualcosa?-
-no ti prego! È da oggi che non faccio altro che mangiare!-
-e allora che vuoi fare?- disse venendo a sedersi al mio fianco.
Giocare al kamasutra? Avrei voluto dirgli e dovetti mordermi la lingua per non andare oltre.
Improvvisamente la prospettiva di impegnare la bocca con del cibo per non rischiare di dire cavolate non fu poi così cattiva.
-mhh non lo so.. un po’ di tv?-
-lo sai che non riesco a capire il francese se parlato troppo in fretta-
-giusto. Mmm.. un dvd?-
-dici che ci saranno dei film in questa stanza?-
-non lo so, do un occhiata-
Lo seguii dirigersi verso la tv ed aprire uno dei mobili li vicino. La visione della sua schiena muscolosa mi fece sentire uno strano formicolio allo stomaco.
-abbiamo Moulin Rouge, Chocolat, la Maschera di Ferro, Ultimo tango a Parigi.. tutti film ambientati in Francia! Dio, si può essere più patriottici di così?-
-ma sono in inglese?-
-no, ci sono i sottotitoli se vuoi..-
-ok, allora facciamo Ultimo tango a Parigi!-
Lo vidi deglutire -ne sei sicura? L’hai mai visto?-
-a dire la verità no..-
-ok, come vuoi tu, vediamo questo-
Ci posizionammo sul letto e al contrario di quello che avevo detto prima feci portare qualcosa da mangiare in stanza.
Sgranocchiavo un toast francese mentre guardavo Marlon Brando camminare per le strade di Parigi, quelle stesse strade che solo quella mattina anche io avevo visto.
E poi l’incontro con Jeanne e la relativa visita all’appartamento e poi.. poi..
Ecco quello era uno dei momenti in cui avrei preferito che una voragine si aprisse nel pavimento e mi inghiottisse piuttosto che trovarmi in quella stanza con Edward a guardare i due protagonisti fare sesso.
E non solo per una volta! Per tante e tante altre volte!
Edward al mio fianco sul letto non faceva altro che deglutire e tossicchiare e capii quanto potesse risultare imbarazzante quella scena. Avrei voluto dirgli di toglierlo ma non lo feci. Ero sicura che mi sarei sentita ancora più in imbarazzo!
Quando arrivò la scena del burro per poco non mi coprii gli occhi. Trattenni il fiato e beh.. mi sentii morire.
Quando anche l’ultimo fotogramma scomparve lasciando scorrere i titoli di coda tirai immediatamente un sospiro di sollievo.
Edward si alzò a togliere il dvd e a posizionarlo di nuovo nel suo alloggio.
Nessuno dei due aveva parlato per tutto il film e nessuno dei due sembrava intenzionato a farlo in quel momento.
E la verità era che se solo avessi potuto gli sarei saltata addosso in meno di un secondo. Non sapevo dire quanto questo fosse colpa del film, del fatto che ci avesse smosso gli ormoni o se la voglia che avevo di lui doveva essere per forza saziata. Sta di fatto che preferii stare in silenzio per darmi una calmata. Avevo sentito che coppie con problemi a livello sessuale usassero il metodo di vedere film erotici per far salire l’eccitazione, ma mai avrei immaginato che avesse così tanto successo.
In pratica ero una torcia umana che bruciava da dentro pronta a scoppiare da un momento all’altro! E avere Edward a petto nudo a 2 metri di distanza non aiutava affatto!
-vado in bagno, torno subito- disse lasciandomi sola sul letto. E in quel momento lo ringraziai. Tornai a respirare solo quando vidi la porta chiudersi alle sue spalle.
Rimasi immobile a fissare un punto non ben definito della stanza e quasi sobbalzai quando tornò da me. Aveva addosso solo i boxer e la canottiera.
-penso sia ora di mettersi a letto non credi?-
-cosa?- gli chiesi sentendo il battito del mio cuore accelerare.
-dicevo che è tardi e che dovresti dormire-
-o si, vado in bagno a cambiarmi e a sciogliere i capelli. Solo che..- dissi interrompendomi.
-solo che?-
-beh non ho nulla da mettere per la notte..- a parte la biancheria intima che ero certa ormai fosse asciutta.
Si allungò sulla sedia li vicino e prese la sua camicia – questa era solo un po’ umida adesso mi sembra asciutta. Puoi metterla se vuoi..-
-si grazie- la presi e mi avvicinai al suo viso per poterlo baciare. Avrei voluto approfondire ma non potei evitare di pensare che forse mi sarei lasciata andare un po’ troppo. Perciò di malavoglia mi staccai e andai in bagno.
Sciolsi i capelli dal turbante che avevo in testa lasciandoli ricadere sulle spalle e gli asciugai un po’ con il phon.
Indossai la biancheria che come avevo preventivato era asciutta e intiepidita e poi infilai le braccia nella camicia azzurra di Edward.
Mi arrivava alle cosce lasciandomi scoperte le gambe e a piedi nudi tornai da lui.
Sembravo la protagonista di una di quelle commedie sexy che si vestono in quel modo per provocare il proprio partner.
Quando gli fui davanti non riuscì a nascondere lo sguardo stupito e compiaciuto per quello che stava guardando, ed io non potei evitare di arrossire.
-non posso certo dire che non ti stia bene.. sei una visione-
-grazie ma non ho nulla di particolare addosso, è solo una semplice camicia..la tua-
-allora ricordami di prestarti più spesso i miei vestiti perché ti rendono incredibilmente sexy..-
Deglutii mentre sentivo il cuore iniziare a pompare forte. Mi avvicinai al letto e lo raggiunsi infilandomi sotto le coperte.
Fuori il tempo non aveva smesso un attimo di piovere e i tuoni, per quanto potesse suonare assurdo, riuscivano a creare un atmosfera magica.
Ci guardammo negli occhi sotto la luce soffusa della lampada e mi persi, come sempre mi capitava, a contemplare la sua perfezione.
Sei bello da farmi stare male. I tuoi occhi parlano da soli, sono grandi e profondi, mi ci perdo dentro per quanto sono immensi. Hai uno sguardo freddo ma nello stesso tempo dolcissimo. Vorrei sapere quando mi guardi in che modo lo fai, davvero. Chissà cosa si nasconde nei tuoi silenzi quando mi osservi e io con la coda dell'occhio me ne accorgo..pensai.
Ad un certo punto sentii la sua mano accarezzarmi il fianco e non potei non rabbrividire. Allora mi strinsi maggiormente a lui per sentire meglio in contatto.
-Bella tra un po’ batterai i denti..-
-finiscila di rimproverarmi ogni volta che mi avvicino.. tu non sai quanto ne ho bisogno! -
Alzai una mano e la portai al suo viso -non sai per quanto tempo ho agognato le tue labbra, sentire il tuo profumo, stare tra le tue braccia, viverti.. e adesso che lo sto facendo sento come se..- mi fermai non riuscendo a trovare le parole giuste a quel pensiero che mi faceva talmente male da non sopportarlo-  ho paura che possa finire tutto da un momento all’altro, e non voglio, non voglio perdere di nuovo tutto questo..non dopo che ti ho ritrovato. Troppe volte abbiamo messo alla prova il nostro amore, e non sono sicura di riuscire a superare un’altra volta tutto il dolore che comporta perderti. Tu non sai cosa vuol dire per me starti lontano, sentire la tua mancanza fino a stringere i pugni talmente forte da farmi male, è un dolore fisico che si amplifica maggiormente ad ogni passo, ad ogni giorno che ti sono lontana. E la tua temperatura non ha nessuna importanza per me..- sentivo gli occhi già lucidi riempirsi di lacrime
Si portò sopra di me stringendomi forte -shhh Bella, basta non..- ma lo zittii subito mettendogli una mano davanti alla bocca
-no Edward, no.. è giusto che tu sappia, e forse è un bene anche per me parlartene. Ho il cuore che batte talmente forte per la felicità! Sei qui.. non è un sogno, non sei un’illusione. Posso toccarti..- e gli accarezzai una guancia dove subito vi depositai un dolcissimo bacio – posso di nuovo vedere i tuoi bellissimi occhi che hanno sempre avuto il potere di incantarmi..- dissi avvicinandomi per lasciare un bacio appena accennato su quelle perle piene d’amore. – posso sentire il tuo profumo dolcissimo e trovarmi in paradiso ogni volta che mi baci, ogni volta che mi sfiori, ogni volta che mi sorridi, ogni volta che sento di essere al centro dei tuoi pensieri.. ti amo Edward, è banale provare a racchiudere in queste due parole quello che provo per te, perché il sentimento che mi lega a te è immenso e non basterebbero tutti i ti amo di questo mondo per contenere il mio.. tu sei tutto per me, sei tutto per me-
-amore..- disse fermandosi per raccogliere con le sue morbide labbra le lacrime che ormai mi rigavano il viso. Non volevo rovinare quel momento mettendomi a piangere ma era inevitabile non farlo.
- Ti invidio sai?- disse fissandomi - Anche io piangerei in questo momento se potessi.. mi aiuterebbe a sfogare tutta la tensione che mi porto dentro dal momento in cui ti ho rivista e ho capito di amarti senza potertelo dire.. o per tutto il tempo passato a rimpiangere i giorni che abbiamo perso.. o per dimostrarti quanto sono felice. Non sai quanto vorrei piangere per la felicità che provo ad averti di nuovo tra le mie braccia e poterti stringere e farti capire quanto anche io ti amo.. però adesso non piangere più Bella, non sopporto di vederti piangere. Non sopporto di vedere il tuo bellissimo volto rigato dalle lacrime. Non guardiamo più al passato, non pensiamo più a quello che ci siamo lasciati alle spalle. Adesso è tempo di essere felici, di ricominciare ad esserlo insieme, di amarci incondizionatamente, di gioire e scherzare, di crescere insieme, di trovarci a ridere felici senza saperne il motivo, adesso è il tempo di stare insieme, dei baci e delle carezze tanto agognate.. è il tempo di dirti quanto ti amo e che non voglio perderti mai più, di giurarci a vicenda che non affronteremo mai più un litigio o un incomprensione voltandoci le spalle.. Amore mio d’ora in avanti saremo felici te lo prometto! Non dovrai più preoccuparti di perdermi, perché il primo a non volersene andare sono io! Mi hai reso l’uomo più felice e orgoglioso di questa terra donandomi il tuo amore. E non potrei chiedere di più dalla vita che concedermi di starti a fianco per tutto il resto dei miei giorni. Concedimelo Bella, dammi la possibilità di renderti felice e di dimostrarti ogni giorno quanto ti amo e quanto ti appartengo. Perché io sono solo tuo, mi hai rubato l’anima e il cuore e io ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo..- mi ripeteva incessantemente mentre io elaboravo tutto quello che avevo appena sentito uscire dalle sue labbra. Si, adesso lo sapevo. Ci saremmo appartenuti, sempre.
-non chiedo altro dalla vita se non questo!- mi guardò adorante e mi sorrise con uno di quei sorrisi che lo capisci se sono veri o no, uno di quei sorrisi che ti illumina la giornata, che ti fa battere il cuore perché sai inconsciamente che sei tu la causa di quel sorriso tanto bello da fare invidia a chiunque. Gli bastò curvare leggermente la testa in avanti, vista la posizione in cui stavamo, per trovare facilmente le mie labbra che non attendevano altro che essere sfiorate a loro volta dalle sue, morbide e meravigliose. Ero in Paradiso!
Portai subito una mano sulla sua schiena e lo strinsi forte.
Improvvisamente ci ritrovammo a scambiarci un bacio diverso da tutti quelli che ci eravamo scambiati fino ad allora.
Era un bacio carico di desiderio e di voglia di appartenersi e all’improvviso tutte le preoccupazioni che mi avevano colpito poco prima sparirono come cancellate da un colpo di spugna.
Perché stare con Edward era semplice come respirare e lo volevo. Lo desideravo più dell’aria che mi serviva per sopravvivere.
Alzai con entrambe le mani la sua canottiera con l’intento di sfilargliela e per un attimo si bloccò. Mi guardo da sotto le lunghe ciglia come a studiarmi. In quel momento, attraverso gli occhi, gli comunicai tutto quello che provavo ed ad un certo punto fu lui stesso a sfilarsela.
Cominciai ad accarezzarlo con le punte delle dita e lo stesso fece lui prendendomi alla sprovvista ed infilando la mano sotto la camicia.
-dio.. sei così bella- disse mentre riprendevamo a baciarci.
Sbottonò la camicia con estrema lentezza tanto che pensai che il tempo me lo facesse apposta a ritardare l’attimo in cui l’avrei avvertito pelle contro pelle. E quando avvenne sentii di poter prendere fuoco da un momento all’altro. La sua pelle era fredda ma al tempo stesso mi eccitava. Lo stesso dovette succedere ad Edward perché avvertii chiara e indistinta la sua erezione sfiorarmi la coscia.
Scostò una bretella del reggiseno facendola ricadere sul braccio riuscendo a trasmettermi dei brividi che arrivarono fino in fondo al mio ventre. Mi baciò il collo, la mandibola, il mento e poi scese giù.
Non potevo credere a quello che stavo vivendo.
Stava succedendo! Stava accadendo davvero! Io ed Edward ci stavamo unendo in un modo così totale e coinvolgente che solo il pensiero era capace di mandarmi in estasi.
Quando arrivò sui miei seni si fermò un attimo a guardarli ed io mi imbarazzai un po’, ma volevo anche che continuasse.
-non posso credere che stia accadendo davvero..- disse ansimante.
-neanche io..-
-allora voglio farlo come si deve- tornò all’altezza del mio viso e mi guardò scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte.
-Isabella Swan.. mi concederesti lo straordinario onore di poter ammirare il tuo corpo nudo, di poterlo baciare, di renderlo finalmente, e sottolineo finalmente, mio?-
Deglutii sentendo gli occhi farsi lucidi – non sai da quanto tempo aspettavo che me lo chiedessi. Si.. si te lo concedo. Sei e sarai per sempre l’unico uomo a poterlo fare-
Si abbassò a baciarmi e poi mi guardò con una luce tutta nuova negli occhi. Cos’era? Orgoglio?
-e tu non sai quanto ho desiderato sentire uscire queste parole dalla tua bocca-
Tornò giù e fece scontare le mie punte turgide con il suo naso in un movimento circolare, poi abbassò la leggera stoffa del reggiseno di pizzo che mi aveva regalato Alice, e vi poggiò le labbra.
Fu una sensazione talmente forte sentire quel contatto che non fui sicura di saper distinguere quello che provai in quel momento. Turbamento, eccitazione, un po’ di bruciore ma sicuramente tanta, ma tanta, ma tanta felicità.
Quello che successe dopo non riesco a spiegarmelo nemmeno io.
Non so come ci riuscii, non so come trovai la forza ma sta di fatto che mi ritrovai a cavalcioni sul corpo di Edward.   
Facevo scivolare lentamente le mie labbra su ogni centimetro quadrato della sua pelle che aveva il potere di inebriare ogni mio senso, e in quel momento non trovavo le risposte al perché di tutto il nostro vissuto o del perché avessimo aspettato così tanto prima di ritrovarci a fare l’amore.. ma non mi importava più. Volevo avere a disposizione solo infinito tempo per continuare ad amarlo.
-Voglio fare l'amore con te. Quello vero. Quello che non abbiamo fatto mai. Quello  dove alla fine si piange..quello che adesso so di poter fare solo con te- gli dissi guardandolo negli occhi ed i suoi improvvisamente si scurirono.
Mi prese per la nuca attirandomi a se per baciarmi e ribaltò le posizioni.
Mi trovai distesa con la testa sul cuscino e istintivamente chiusi gli occhi per bearmi totalmente della sensazione che sentivo nel sapere Edward sopra di me.. Edward toccarmi.. Edward baciarmi.. Edward abbassare le mie mutandine.. Edward sganciare il mio reggiseno.  
Tante volte avevo pensato che il quel momento mi sarei sentita a disagio ad essere nuda davanti a lui. Ma adesso che lo vivevo davvero, adesso che anche lui era ad un attimo dal togliersi i suoi boxer mi sentivo assolutamente in pace con me stessa.
Stavamo facendo la cosa più naturale del mondo, in cui non sei più tu che comandi ma lasci che siano i tuoi sensi a guidarti dritta dritta lungo la strada del piacere, e con Edward questa impresa si rivelò più facile di quanto mi aspettassi.
Si fermò a contemplare il mio corpo sotto di lui ed istintivamente portai le mie mani sulla sua pancia. Sfiorai l’ombelico ed il mio cuore prese a battere come un tamburo quando portai le mani sull’ultimo ostacolo che ci divideva.
Capì quello che avevo intenzione di fare e delicatamente allontanò le mie mani ributtandosi sopra di me. Preferì fare tutto da solo e gliene fui grata perché se ero certa che non mi sentissi in imbarazzo nuda davanti a lui non potevo avere di certo la stessa sicurezza a ritrovarmi lui, più bello che mai e con il volto trasfigurato dal desiderio, nudo davanti ai miei occhi. Sarei diventata una torcia umana me lo sentivo.
Riprendemmo a baciarci e il mio ventre iniziò a pulsare come non mai mandandomi in visibilio.



-ti voglio..- gli sussurrai all’orecchio. Mi guardò in un modo così intenso che mi fece capire quanto anche lui non vedesse l’ora di unirsi a me.

-anche io ti voglio, non sai quanto..-
-e allora amami Edward.. –
-ho paura di farti del male, ho paura di non riuscire a controllarmi.. ho paura che..-
-shh, io ti amo e so quanto anche tu mi ami. Non mi faresti mai del male, almeno non intenzionalmente, non ne saresti capace. Io ti voglio e sono pronta. Sono pronta a condividere tutto questo con te.. tu sei pronto? Sei pronto a condividerlo con me?- dissi non sapendo neanche dove avevo trovato la forza per farlo, per fermarmi e parlare.
-si, lo sono. Sono pronto a condividere con te tutto questo e anche tutto quello che la vita ci riserverà in futuro. Solo.. dimmelo se ti faccio male e procederemo con calma, ok?- mi rispose più agitato che mai.
-ok.. – lo riportai all’altezza del mio viso e riprendemmo a baciarci. Sentii che non potevo aspettare oltre visto che la situazione in mezzo alle mie gambe si era fatta decisamente critica.   
Proprio un attimo prima di spingersi contro di me incrociò le sue mani alle mie stringendole leggermente. Strizzai gli occhi nel momento in cui sentii una leggera pressione provocarmi un sussulto e Edward si fermò. Si tirò indietro e dopo poco si avvicinò di nuovo affondando un po’ di più. Strinsi le sue mani grata di quel contatto e del fatto che non avrei potuto fargli del male se avessi stretto troppo forte.
Altra spinta leggera altra pressione all’interno del mio ventre. Fece molto piano, pianissimo in verità, ma non potei evitare ad una lacrima di scivolarmi sulla guancia quando affondò più energicamente rompendo ogni mia barriera. Gemetti e conficcai le unghia nelle sue mani. Aspettò un attimo prima di riprendere il movimento proprio per concedermi di respirare. Mi baciò le lacrime e mi sorrise.
Solo allora scacciai via il fastidio e il bruciore e mi lasciai andare veramente. Gli sorrisi a mia volta e non potei sentirmi più felice in quel momento. Eravamo uniti. I nostri corpi erano legati e stavamo facendo davvero l’amore. Altre lacrime scivolarono via, ma questa volta erano lacrime di gioia. Mi spinsi un po’ in avanti per poterlo baciare e subito sentii un’altra sensazione farsi largo in me. Strinsi forte le mie cosce attorno ai suoi fianchi nel chiaro segnale di incitarlo a muoversi. Non fu necessario che gli dicessi nulla. Riprese a dondolarsi in modo assolutamente delicato facendomi abituare a quella nuova situazione. Quando i suoi movimenti si fecero più forti e veloci anche i miei sensi si acuirono facendomi sentire tutto tranne che il dolore, tutto tranne che fastidio e feci l’unica cosa che potei fare in quel momento. Mi lasciai andare. Accolsi tutto il piacere che stava cominciando a farsi sempre più forte. Edward si muoveva sinuoso dentro di me, sopra di me e a quel punto lo strinsi energicamente baciandolo con foga.
Dio.. e chi se l’aspettava potesse essere così! Pensai non abbandonando però il contatto con la realtà.
-anche per me è meraviglioso..- disse staccandosi leggermente da me.
Lo guardai accigliata per una frazione di secondo e lo stesso fece lui. Rallentò le spinte e ad un tratto parve illuminarsi.
-che c’è?- gli chiesi timorosa che potessi aver sbagliato in qualcosa. Alla fine ero anche una giovane e inesperta, quanto novellina ragazza che si accingeva a scoprire le gioie del sesso.
-fallo ancora- disse ansimante.
-cosa?-
-pensa a qualcosa..-
-ma..cosa-
-tu fallo e basta!-
Lo feci e pensai a quanto il suo viso fosse bello e a quanto il mio invece dovesse sembrargli sconvolto. Una visione non certo stimolante!
-che succede?- gli chiesi impaziente di tornare a dove eravamo rimasti.
-niente non funziona. Ma allora chi era.. a meno che!-
-ti prego Edward dimmi che cosa sta succedendo- non mi rispose troppo impegnato ad affondare di nuovo in me facendomi trattenere il respiro per un nanosecondo.
-fallo adesso..- disse mentre si muoveva.
-cosa?-
-pensa a qualcosa in questo momento-
Oddio, è un po’ difficile farlo con te che ti muovi così!
-fallo ancora!-
Gemetti e pensai esattamente quello che avevo pensato prima quando mi ero persa ad ammirare il suo volto. Cioè a quanto fosse bello e a quanto io invece dovevo sembrargli disordinata e poco eccitante.
-non sai quanto ti sbagli Isabella Swan! Tu sei la creatura più eccitante che esista sulla faccia della terra! E.. mi fai impazzire..-
Ci misi due secondi a capire che aveva risposto esattamente alle mie elucubrazioni mentali! Ma come? Come aveva fatto ha..
-riesci a sentirmi!- gli chiesi più sconvolta che mai.
-non so come sia possibile ma.. si, riesco a sentire quello che pensi. E credimi, sono tutte idiozie!-
-ma non capisci? Tu.. tu riesci a sentirmi?- ero eccitata e spaventata allo stesso tempo.
Era una cosa temporanea o permanente? Era dettata dal fatto che ci fossimo uniti anche fisicamente o.. o cosa?
Lo sentii sfregare il suo bacino contro il mio e allora ogni pensiero perse d’importanza.
Ma chi se ne frega! Mhh che sensazione meravigliosa.. continua ti prego non ti fermare!
-e chi ha intenzione di farlo!- rispose tornando a baciarmi.
E così fece. Non si fermò. Mi regalò dei momenti così pieni ed intensi che pensai che il mio cuore potesse scoppiarmi nel petto. E quando non riuscii più a resistere e il piacere stava quasi per esplodermi dentro come una bomba piazzata proprio al centro del mio ventre pronta ad scoppiare in tutto il mio corpo, sentii di poter toccare il cielo con un dito. Quando tutto questo avvenne mi ritrovai a gemere e ad aggrapparmi alle sue spalle larghe che mai come in quel momento rappresentavano il giusto appiglio al quale stringersi. Pochi secondi dopo anche lui mi raggiunse e fece una cosa che non mi aspettavo affatto. Mi guardò. Mi guardò mentre le sue spinte lo facevano tremare, mi guardò mentre piano riacquistavo il controllo di me stessa, mi guardò mentre mi diceva – ti amo..-
Gli risposi con un altrettanto ti amo e come avevo preventivato prima scoppiai a piangere. Mi stinse forte con un braccio mentre con l’altra mano mi accarezzò il volto e poggiò la fronte sulla mia.
-shh..shh- mi ripeteva incitandomi a calmarmi – spero che queste lacrime siano di gioia e non perché non ti sia piaciuto!- disse facendomi ridere.
-ma no! Come puoi pensare una cosa del genere? È che.. sono felice!-
-anche io lo sono. Non puoi sapere quanto-
-oh io penso di si invece!- mi baciò le lacrime che non accennavano a fermarsi.
Ci staccammo molto lentamente dal groviglio che erano i nostri corpi e mi accoccolai al suo petto. Mi strinse forte e non volevo altro che ispirare il suo profumo.
-ti amo..- mi disse accarezzandomi il braccio destro.
-anche io. Da morire-
-come ti senti? Stai bene?-
-mai stata meglio! Edward è stato.. è stato incredibile, non pensavo minimamente che ci si potesse sentire così. Sono così felice!-
-anche io amore mio. Mi sembra di poter toccare il cielo con un dito-
-e questo è solo l’inizio!- dissi facendo un sorrisetto malizioso.
Mi rispose sorridendo e stringendomi ancora di più.
-ma?- dissi ripensando a quell’attimo di stupore che ci aveva colpito solo pochi minuti prima – Edward? mi hai sentito? Hai letto nella mia mente! Lo stai facendo anche adesso o..-
- no. Adesso non sento niente. Ma prima è stata una cosa così inaspettata che.. non riesco ancora a crederci e non so quale spiegazione darmi!- mi lasciai sfuggire uno sbadiglio e subito Edward mi fece stendere meglio per lasciarmi dormire.
Stavo quasi per cadere nel sonno e mettere da parte tutte le domande alle quali in quel momento non riuscivo a dare una risposta. Cioè cosa fosse successo e per quale motivo riuscisse a sentire i miei pensieri che mi alzai e lo baciai, lo stinsi forte e ispirando il suo dolce profumo gli dissi quello che trattenevo sulla punta della lingua da quando i nostri corpi si erano staccati.
-E' stato bellissimo. Il sapore di te che mi porto addosso non andrà più via, perché è anche dentro me, fino infondo alla mia anima-

O___O non potete capire come sto in questo momento!

Immaginate una pazza scatenata che si mangia le unghie e che arrossisce al sol pensiero di avere scritto castronerie! ECCO AVETE IMMAGINATO ME!

Spero che il cap vi sia piaciuto!

Chi l’ha letto prima di voi ha detto che è perfetto.. io mi limito a dire che ho adorato scriverlo e spero che anche a voi sia piaciuto!

Da quando ho iniziato questa storia ho immaginato la loro prima volta in questo modo e con questa canzone in sottofondo(spero vi sia piaciuta!). E in tutti i capitoli che si sono succeduti fino ad arrivare a questo non ho mai cambiato idea, l’immagine mentale nella mia testa è rimasta sempre tale!

VI RINGRAZIO INFINITAMENTE   PER L’AFFETTO CHE MI DIMOSTRATE! VI ADOROOOOO!

ALLA PROSSIMAAAA!! UN BACIONE! 


   
 
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