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Autore: reginaincantesimo    29/07/2011    3 recensioni
Ciao ragazzi questa è la mia prima ff...spero non sia bruttissima... in essa troverete un po' del fantastico mondo HP, e un po' di vita quotidiana....racconta il rapporto tra Draco ed Hermione soprattutto dopo il loro matrimonio....spero che vi piaccia... che dire... commentate....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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DH10

Da Dan …. Ecco qui il decimo capitolo … Mi sembra molto più lungo dei precedenti, o almeno è stato lungo scriverlo … Succedono una serie di cose legate al tema portante di questa storia (che è il modo in cui i due protagonisti vivono il loro matrimonio), ma soprattutto legate al personaggio di Draco che abbiamo lasciato alle prese con un evento inaspettato … Era il capitolo che aspettavo di scrivere da quando è nata questa storia … ma ci vediamo più giù …

 

Buona lettura a tutti!!!

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Atto X

Arrivammo in ospedale trafelati … non ricordo come riuscii a vestirmi e a pettinarmi e nemmeno come ci smaterializzammo dal Manor … però ricordo perfettamente la faccia di Harry appena mi vide … Era fuori di sè! Mi spiegò che mentre stavano per uscire Ginny aveva cominciato a sentirsi strana e avevano preferito rimanere a casa. Solo poco prima di mezzanotte le si erano rotte le acque ed era entrata in travaglio. Quando arrivammo la mia migliore amica era in sala parto e, ad esclusione dell’agitazione di Harry che annunciava di stare per svenire ogni cinque minuti e dei battibecchi creati da mio marito (solo per allentare la tensione dice lui), era tutto tranquillo.

No, aspetta, ora che ci penso la situazione non poteva dirsi del tutto tranquilla … Insomma tutti i Weasley erano riuniti nel reparto Maternità del San Mungo ed erano giunti accompagnati non solo dalle mogli ma da tutti i rispettivi pargoli per conoscere chi l’ultimo nipotino, chi il nuovo cuginetto. Poi c’era un biondissima ragazzina con alle orecchie ravanelli al posto degli orecchini che parlando di plimpli, spettroscopi e ricciocorni schiattosi stava quasi per addormentarsi sulla spalla di Ron che invece cercava di tenerla sveglia raccontando con abbondanza di particolari le sue prodigiose avventure come Auror, di come avesse combattuto contro tre maghi oscuri e ne fosse uscito illeso dopo averli catturati (fatto che per altro non si può dire del tutto inventato ma andrebbe considerato che tutto ciò era avvenuto durante il corso di addestramento, in una condizione di totale sicurezza e che i tre maghi oscuri di cui sopra non erano che Auror del ministero che si erano prodigati per tenerci un’ esercitazione a sorpresa. Per di più il caro Ronald non era uscito affatto illeso dallo scontro, ma questa è un’altra storia e mi sto dilungando troppo). Infine, come la ciliegina sulla torta, la goccia che fa traboccare il vaso, la punta dell’iceberg e chi più ne ha più ne metta, in questo mix apparentemente senza senso di persone catapultatesi a Londra da varie parti dell’Europa c’eravamo anche noi: i coniugi Malfoy. “La coppia peggio assortita di tutto il mondo magico” a detta di qualche lingua lunga del Settimanale delle Streghe che si era presa la briga di commentare il nostro matrimonio e che fortunatamente non era ancora venuta a conoscenza delle novità … a quanto pare avevano trovato una più che degna sostituta della poco compianta Rita Skeeter, che presto, secondo Draco, avrebbe presto capito cosa significa avere a che fare con i Malfoy se non avesse imparato a tenere la piuma nella borsetta …  Che ci fosse un’aria del tutto tranquilla non si può proprio dire.

Era quasi l’alba quando una macedonia di uomini, donne, teenagers e bambini ebbe finalmente la possibilità di conoscere il nuovo arrivato: James Harry Potter, un meraviglioso bambino dai capelli corvini, e gli occhi verdi come quelli della sua mamma. Era praticamente la fotocopia di Harry, ma nessuno di noi si aspettava qualcosa di diverso viste le premesse … anche Draco si era arreso all’idea che il suo figlioccio sarebbe assomigliato a quello che negli anni della scuola era stato il suo acerrimo rivale. Eh si, perché sin da quando avevamo tutti deciso di mettere su famiglia si era stabilito un patto per cui saremmo stati alla fin fine un’unica, grande e rumorosa famiglia. Sarebbe stato possibile seguendo uno schema un po’ concettoso che stabiliva chi sarebbero stati il padrino e la madrina dei bambini che sarebbero arrivati. E con i figli maschi nati dal matrimonio tra Harry e Ginny l’onore sarebbe toccato a Draco e me e, sorpresa delle sorprese, Draco era stato molto contento di poter partecipare a questa strana iniziativa soprattutto perché all’epoca pensava che non avrebbe fatto il padre e quindi avrebbe volentieri provato come zio … Poi le cose andarono in modo diverso e siamo più contenti di quanto pensassimo di poter essere.

Ma torniamo a James … Quanto era bello in braccio alla sua mamma … un fagottino di poco più di tre chili che godeva di ottima salute. Quando lo videro i piccoli Weasley non riuscivano a smettere di vezzeggiarlo tanto che le loro mamme furono costrette ad impegnarli fuori dalla stanza di Ginny che per magia era stata ampliata per farci festeggiare la nascita … Come piangeva Molly … non riusciva a fermarsi, singhiozzava come se fosse la prima volta che si trovava in una situazione simile … e pensare che c’era già passata ben cinque volte e che quando erano nati Fred e Molly l’emozione era stata doppia. Ma non c’era niente da fare, la sua bambina, quella che aveva tanto desiderato ed era nata dopo sei figli maschi, era diventata mamma e lei non riusciva proprio a trattenersi . Tutti gli altri non facevano altro che complimentarsi con i neo genitori brindando alla felicità del nuovo arrivato … E mentre il papà sognava il momento in cui avrebbe insegnato al piccolo James a cavalcare una scopa in maniera perfetta e si, anche a fare la finta Worsky, la mamma pensava che quello era un momento speciale considerando quante volte tutti loro avevano rischiato la vita e quanto dolore avevano dovuto conoscere e che avrebbe fatto meglio fin da subito a insegnare al piccolo che stringeva tra le braccia ad evitare i guai. Non poteva certo contare su suo marito per questo!

Passammo l’intera giornata così, tra un discorso e un altro, mentre io potevo pregustare la gioia che sarebbe stata mia da lì a pochi mesi e Draco prendeva dimestichezza con sensazioni, emozioni e gesti che fino ad allora non aveva mai conosciuto bene. Fu proprio lui verso l’ora di pranzo a prendermi da parte per dirmi:

 - Hermione, abbiamo un piccolissimo problema … -

- Cos’è successo Dra’?-

- Il pranzo da mamma … ce ne stavamo dimenticando. E stasera siamo a cena dai tuoi, sai avremmo una piccolissima notizia da dargli-

- E’ vero, con tutto questo trambusto me ne ero dimenticata, il tempo di salutare e andiamo. Dovremmo avere giusto il tempo di cambiarci-

Lo presi per mano e lo trascinai vicino al letto di Ginny per spiegarle la situazione. Salutammo Harry e gli altri e andammo a casa, finalmente pronti per dare la meravigliosa notizia alla futura nonna.

 

Narcissa ci accolse con la gioia che ci riservava sempre, baciò me e Draco e le spiegammo che avevamo avuto una notte un po’ frenetica. Appresa la bella notizia si precipitò a scrivere un biglietto per i Potter promettendo che sarebbe andata a conoscere il bambino al più presto. Mentre sua madre si allontanava vidi Draco irrigidirsi un po’ … era visibilmente preoccupato  e di certo Narcissa se ne sarebbe accorta.

-Amore, glielo vuoi dire adesso? Così non stai sulle spine per tutto il pranzo … Tanto Cissy lo capirebbe che le dobbiamo dire qualcosa …-

- Si dai… è una bella notizia … non ha senso aspettare.-

Non risposi, ma gli regalai un sorriso a trentadue denti. Ancora una volta con poche parole mi aveva colpita dritta al cuore.

Narcissa arrivò poco dopo e Draco, mentre io gli tenevo una mano saltellando da un piede all’altro per l’emozione, subito le disse:

-Mamma, ti dobbiamo dire una cosa … Ecco … Vedi … Forse è un po’ inaspettata come notizia perché è successo tutto all’ improvviso … quello che dobbiamo dirti è che …-

- Draco, insomma! Non vorrai far preoccupare una povera vecchia … -

- No, no … E poi tu non sei né povera, né tantomeno vecchia! … Comunque … Hermione … Io … cioè noi… Aspettiamo un bambino!-

E per la seconda volta quel giorno non capimmo niente! Abbracci, baci, lacrime. Narcissa volava da me a Draco troppo contenta per aver ricevuto così presto la notizia che sperava prima o poi sarebbe arrivata. Fece servire il pranzo e mentre mangiavamo si fece raccontare nei minimi dettagli tutto quello che era successo. Era emozionatissima, non riusciva a contenersi, già organizzava il thè durante il quale avrebbe informato tutte le sue amiche che la casata dei Malfoy stava per avere un erede e che soprattutto lei stava per diventare nonna: una nonna giovane e bella come ci teneva a precisare Draco, giusto per prenderla in giro. Nel giro di un paio d’ore aveva già progettato il modo di aggiungere alla villetta in cui viveva una stanza per il nascituro che avrebbe potuto tenerle compagnia mentre noi eravamo in missione, ci aveva chiesto se avevamo cominciato a pensare al nome e se avevamo bisogno di una mano per le compere in vista delle nozze. Dire che era elettrizzata significa sminuire i suoi sentimenti.

La felicità riempì quella casa come non aveva mai fatto quel giorno, nemmeno quando avevamo annunciato il fidanzamento tra me e Draco Narcissa era stata così radiosa. I suoi occhi erano pieni di gioia, Draco mi confessò di non averla mai vista così, nemmeno negli anni della sua infanzia!

A pomeriggio inoltrato però dovemmo lasciare Narcissa spiegandole che altri due futuri nonni dovevano ricevere la bella notizia e pregandola di tenere il segreto ancora per un po’ visto che non avevamo ancora avuto modo di annunciare agli altri che presto ci sarebbero stati altri cambiamenti. Così si concludeva un altro capitolo di quella lunga giornata … che non ne voleva sapere di volgere al tramonto … ed io ero già stanca.

Ancora una volta avemmo giusto il tempo di passare dal Manor a cambiarci e rinfrescarci prima di raggiungere l’appartamento dei miei. Lì la notizia della mia gravidanza venne accolta in modo diverso da quello che ci aveva riservato Narcissa. Non vi fu meno gioia, ma i miei si preoccuparono … e non poco. Secondo loro eravamo troppo giovani per avere un bambino, per prendercene cura, per educarlo … Inoltre il nostro lavoro ci porta a rischiare la vita in ogni missione e a stare spesso fuori casa ... La verità è che i miei non capirono, e mai avrebbero capito, che nel mondo dei maghi ci è richiesto di essere più maturi di quanto non lo siano i ragazzi Babbani della nostra stessa età.

Noi eravamo sopravvissuti ad una guerra che io ero riuscita ad evitargli a costo di grandi sofferenze.

Noi portavamo le cicatrici della guerra sui nostri corpi e nei nostri cuori.

Noi quella guerra l’avevamo combattuta in prima linea, quella guerra ci aveva fatto crescere, ci aveva cambiati e ci aveva fatto incontrare e tutti noi avevamo bisogno di quella felicità che solo la nascita di un figlio ci poteva dare …

I nostri figli sarebbero stati la generazione della speranza, quelli che non avrebbero conosciuto il terrore di Voldemort , quelli che un giorno avrebbero ascoltato i nostri racconti e avrebbero imparato da essi, ma mai avrebbero vissuto in quei racconti.

I miei genitori sono rimasti sempre molto lontani dal mio mondo … l’hanno conosciuto, certo, lo hanno accettato, ne hanno riso quando la loro figlia è tornata a casa trasformando in topi le tazze da tè, ma non lo hanno mai capito fino in fondo, anche perché io non ho voluto che loro conoscessero la parte più oscura di quel mondo. Quando gli dicemmo della mia gravidanza furono felici, si offrirono di aiutarci, ma non condivisero fino in fondo la nostra scelta. Negli occhi di mio padre lessi che avrebbe preferito continuare a considerarmi la sua bambina ancora per un po’, mia madre semplicemente si arrese all’idea che non ci avrebbe mai capito.

Più di me, che ero stata stizzita dalla reazione dei miei, fu Draco ad essere segnato da quell’incontro, anche se non voleva darlo a vedere: i miei avevano dato voce ai dubbi che ancora aveva sulle sue capacità. Quando tornammo a casa era un po’ triste, anche se quando gli chiesi cosa avesse mi disse che era solo stanco … Andammo a dormire e come tutte le notti ci addormentammo abbracciati sentendo la necessità di trovare conforto l’uno nelle braccia dell’altra. Quando ci svegliammo, il mattino successivo, sul volto di Draco non c’era segno degli avvenimenti della sera prima … eccezion fatta per una piccola ruga che gli solcava la fronte … piccola, ma non invisibile …

 

***

 

Un paio di giorni dopo stavamo facendo colazione prima di andare in ufficio quando a Draco venne un’idea:

-Amore, perché non proponi ai Potter di trasferirsi per un po’ qui da noi … infondo ci sarebbe chi gli da’ una mano …  Così eviti di trasferirti tu da loro … -

- Draco Malfoy! Non capivo da dove venisse tutto questa tua gentilezza, ma ti sei tradito! Tu non vuoi che io vada a stare da loro per questa settimana, vero?-

Dicendo questo mi avvicinai maliziosa a quella serpe di mio marito che ormai conoscevo troppo bene per farmi prendere per i fondelli.

-Eh si, mi hai scoperto … Ma penso comunque che sia una buona idea, qui avrebbero tutto l’aiuto di cui hanno bisogno, invece a casa loro dovrete fare tutto da sole, Potter è troppo preso dal lavoro per dare una mano … e poi, cara la mia mogliettina, ho promesso che avrei passato con te ogni giorno della mia vita e non vedo perché dovremmo stare lontani per una settimana , mentre tu aiuti i Potter con il nostro nipotino. Ah … non dimentichiamoci che sei incinta, di mio figlio, e che non devi strapazzarti troppo! - Dicendo questo mi aveva messo un braccio attorno alla vita e mi aveva attirata a sè

- Draco, per te anche versarmi il succo di zucca è strapazzarmi, quindi non fai testo … Seconda cosa sono incinta di nostro figlio, e terza, forse ho dimenticato di dirtelo, ma noi ci trasferiamo per una settimana da Harry, vieni anche tu! –

E dicendo questo diedi un bacio veloce a Draco e mi allontanai  prima che cominciasse a strepitare perché lui non ne sapeva niente. In realtà io ero piuttosto divertita all’idea che Draco e Harry avrebbero abitato per una settimana sotto lo stesso tetto … A pensarci bene forse sarebbe stato meglio cominciare a pregare perché ne uscissimo tutti vivi ...

La convivenza a casa dei Potter non cominciava certo sotto la migliore stella possibile, era sabato, Ginny era stata dimessa due giorni prima e con lei era rimasta fin’ora sua madre, così adesso toccava a noi. La camera degli ospiti dove avremmo alloggiato io e Draco era situata nella mansarda della villetta che Harry e Ginny avevano comprato prima di sposarsi. Si trattava di una grande stanza in cui erano sistemati il letto con i comodini, il comò per riporre gli abiti, un salottino con un paio di poltrone ed in più c’era il bagno di pertinenza, con una grande vasca idromassaggio (ah queste diavolerie babbane!). La si poteva quasi considerare una mini suite molto carina, arredata con gusto e dotata di tutti i confort, ma a Draco proprio non andava giù il fatto di aver dovuto lasciare casa sua e il peggio era che per due interi giorni non avrebbe avuto il lavoro a distrarlo …

Ginny adorava badare a James, ancora non si era abituata del tutto a lui e ai suoi ritmi così continuava a guardarlo dormire e gli stava sempre intorno, faceva finta di sistemargli la copertina, lo cullava anche dopo che si era addormentato, lo teneva in braccio come se non avesse fatto null’altro per tutta la vita. Fare tutto questo però le toglieva tempo da dedicare alle faccende quotidiane, e per questo mi ero offerta di darle una mano, in modo che lei potesse pian piano abituarsi ai nuovi ritmi … Mentre l’amica faceva addormentare James io potevo spolverare nel salottino, mentre quando c’era bisogno di cucinare ci scambiavamo i ruoli …

Quel sabato pomeriggio, però, era in programma una nuova riunione di famiglia e la piccola villetta era gremita di persone. Ora, ecco che mentre sistemavamo sul tavolo le leccornie che Ginny aveva preparato, James decise di svegliarsi, così lo andai a prendere mentre la neo-mamma sfornava l’ultimo rustico. Ritornata nel salone addobbato a festa trovai Draco che cominciò a scherzare con il piccolo, mentre dalla cucina arrivò l’urlo di Ginny che mi chiedeva di aiutarla. Senza pensarci due volte lasciai il piccolo a Draco e corsi ridendo dalla mia amica chiedendomi che cosa avesse combinato, senza accorgermi né della faccia sconvolta di mio marito che non aveva mai preso in braccio un neonato, né dei lamenti che provenivano proprio dal piccolo fagottino fino a quel momento più che silenzioso … Arrivata in cucina trovai Ginny impegnata in una pericolosa contorsione nel tentativo di evitare la caduta di un rustico appoggiato sul piano della cucina e contemporaneamente di tirare fuori dal forno quello ancora fumante … Giusto il tempo di aiutarla a poggiare i rustici e il pianto disperato di James arrivò fino a noi che ci precipitammo in salone dove ormai si erano radunati quasi tutti, attratti dalle urla del piccolo. Quando entrai ebbi giusto il tempo di vedere Draco passare il fagottino che teneva tra le braccia ad Harry farfugliando qualcosa prima di smaterializzarsi.

Mi resi immediatamente conto che nella testa di mio marito si stava consumando una tragedia e lo seguii borbottando anche io qualcosa ai presenti.

Arrivata di fronte alla porta della camera tirai un respiro profondo e bussai. Poiché non mi rispose aprii la porta. Draco si era buttato sul letto e teneva le mani sul volto. Brutto segno.

-Draco … -

-Vai via!-

-Oh, no. Non vado da nessuna parte-

-Allora stattene zitta-

Decisi di dargli tempo … speravo si alzasse …  Dopo qualche minuto riprovai …

-Draco ….                 Dra’-

Ancora niente, avevo perso la pazienza. Imperturbai la stanza.

-Draco, cazzo, smettila di fare il bambino viziato e parla! Ma si può sapere cosa è successo? … … … Ancora niente? Ti decidi ad alzarti di là e dirmi cosa diavolo ti passa in quella testa?-

-Te ne vai o no?-

- NO! NON ME NE VADO! Perché sono tua moglie e gradirei capire che cosa diavolo è successo di tanto grave da giustificare il modo in cui sei scappato! NON ME NE VADO perché aspettiamo un figlio e ho idea che qualunque cosa sia successa dieci minuti fa abbia a che fare proprio con questo … -

Parve destarsi dal suo trance … si alzò e si sedette sul bordo del letto. Quando mi guardò aveva sul volto un sorriso amaro …

-Sei sempre la migliore strega della tua generazione eh Granger?-

Mi tese la mano destra che io afferrai subito e così mi avvicinò a sé. Ero in piedi di fronte a lui così mi cinse la vita con le braccia e si aggrappò a me affondando la testa sul mio seno …

-Amore mi spieghi che ti è preso?-

Parlò senza cambiare posizione, mentre io gli accarezzavo i capelli e capii di aver centrato il problema: era spaventato dalla reazione di James.

-Mi hai lasciato quel fagotto tra le mani … non sapevo cosa fare … è così piccolo, indifeso, fragile … e poi tu sei sparita dietro la porta e lui ha cominciato a piangere, e a piangere e ancora a piangere, sempre più forte … ed io non sapevo come fare per calmarlo, per farlo smettere. Poi sono arrivati gli altri, alla spicciolata, mentre la mia paura cresceva, anzi mentre le mie paure diventavano realtà: non ci so fare con i bambini, io non gli piaccio, sono gelido, faccio loro paura come mio padre faceva paura a me. Ed una consapevolezza ancora più grande si faceva strada dentro di me: aspettiamo un figlio e nonostante sia la cosa più bella che ci potesse capitare  io credo ancora che non sarò all’altezza della situazione. Tremo pensando all’idea che quando nascerà mio figlio piangerà ogni volta che mi vedrà, ogni volta che lo prenderò in braccio e che ci dovrai essere sempre tu con noi, perché io non sarei capace di fargli capire quanto bene gli voglio.-

Mentre diceva queste cose mi stringeva sempre di più a sé. Di fronte a me vedevo un uomo terrorizzato dalla stupida idea di non poter piacere a suo figlio.

-Draco … ma lo sai che a volte sei proprio scemo?-

E finalmente mi guardò negli occhi non capendo perché, nonostante tutto, io gli stessi sorridendo …

-Dai fammi sedere, sono un po’ stanca … - Così mi accomodai in braccio a lui mentre continuavo ad accarezzarlo … - Vedi, i bambini così piccoli hanno bisogno di sicurezza … per una mamma e un papà è la cosa più naturale del mondo tenere in braccio il loro bambino e il piccolo si sente al sicuro perché percepisce il calore della mamma, che già conosceva, o del papà, che ha imparato a conoscere subito dopo la nascita. Quando un neonato viene preso in braccio da una persona che non conosce è logico che si senta un po’ spiazzato … e se questa persona gli fa sentire  che è impacciata nel tenerlo allora lui comincia a piangere per attirare l’attenzione per dirti: ehi, tu, dimostrami che ci sai fare e sennò ridammi alla mia mamma. E’ tutta una questione di fiducia e di sicurezza. E a questo punto dovrei chiederti scusa, perché non avrei dovuto lasciarvi soli, però in quel momento non ci pensavo proprio che non lo avevi mai preso in braccio … Però devo dirti anche che continuo a pensare che le tue paure sono infondate perché tu non sei come tuo padre! Non posso dirti che filerà sempre tutto liscio, che nostro figlio sarà un angelo che dormirà tutte le notti e che non lo troveremo arrampicato sui mobili quando avrà imparato a camminare, però so che non potrà non volerti bene, perché sarai il suo papà, l’uomo che gli ha dato la vita, che gli insegnerà a volare, a cui potrà chiedere consiglio quando avrà un problema, che lo aiuterà nei compiti, che lo accompagnerà a comprare la sua bacchetta e al binario  9 e ¾ il primo giorno di scuola … E non dimenticare che con voi ci sarò anche io … aver sposato una saputella dovrà pur servire a qualcosa no?-

Mentre gli parlavo Draco riacquistò sicurezza e si calmò … non ne sapeva proprio niente di bambini e per questo aveva più paura di me … A quel punto la bufera parve passata, Draco mi si avvicinò per baciarmi e quel bacio che era nato dolce divenne pian piano più profondo e appassionato. Quando ci staccammo io decisi di scendere giù a dire che Draco non si sentiva bene e che sarei rimasta di sopra a fargli compagnia. Tornata in camera lo ritrovai con gli occhi tristi e mi assalì la preoccupazione che fossero tornati i brutti pensieri, ma fu lui a rompere il silenzio questa volta:

-Mi dispiace che tu debba preoccuparti anche per me … ho bisogno continuamente di essere rassicurato quando invece saresti tu quella che dovrebbe essere viziata in questo periodo- .

-Non si preoccupi signor Malfoy, avrà altri sette mesi per questo … -.

Così scoppiammo a ridere tutti e due e ci mettemmo a letto, tanto ormai era tardi. Quella sera per la prima volta Draco mi alzò la maglietta e cominciò ad accarezzarmi il ventre, forse conscio per la prima volta che proprio lì cresceva nostro figlio.

 

La mattina dopo fui costretta a spiegare dapprima ad Harry e poi anche a Ginny cosa fosse successo la sera prima, ma entrambi capirono la situazione, anche se non sapevano quale fosse stato il fattore scatenante. Nessuno dei due pensò di fare scenate, anzi quel pomeriggio chiesero a me e Draco di portare il piccolo a fare un giretto con la carrozzina.

Draco rimase un po’ spiazzato all’inizio, ma ci accompagnò lo stesso. La passeggiata nel verde del parco lo rilassò, in fondo eravamo abituati alle passeggiate tra i giardini del Manor quando non avevamo maghi oscuri da cacciare … Fu bello vederlo a contatto con un bambino così piccolo, mentre gli sistemava la copertina o il cappellino o mentre spingeva la carrozzina … Mi guardava per dirmi che non vedeva l’ora di poter dedicare mille attenzioni al nostro bambino …

 

 

 

Noticine …

1)       Riguardo al patto tra Hermione, Harry e Ron si tratta di una combinazione per cui ognuno di loro avrebbe tenuto a battesimo i figli o le figlie degli amici. Per spiegarmi meglio ecco lo schema:  (Il fatto che vengano legate le famiglie dei tre non cambia niente ai fini della storia, ma è uno di quei simboli che hanno un certo potere, secondo me).

Hermione madrina di : femmine di Ron + maschi di Harry

Harry padrino di : femmine di Hermione + maschi Ron

   Ron padrino di :  femmine di Harry + maschi di Hermione

2)      So che nell’originale il figlio di Harry e Ginny si chiama James Sirius ma io ho sempre pensato che Harry lo avrebbe chiamato James Harry, continuando quella che io ho sempre considerato una tradizione di famiglia. Potendo scegliere mi sono tolta questo sfizio. J

 

 

Eccomi qua!

Allora, cosa ne pensate? Alla fine io mi sono affezionata molto a questo cap in cui ho finalmente potuto raccontare il modo in cui Draco si sta avvicinando alla nascita del suo bambino (o bambina). Spero di essere riuscita a rendere il fatto che Draco è combattuto tra la gioia di diventare padre e la paura di non essere all’altezza, di non saper gestire i suoi gesti nei confronti del bambino che nascerà, di essere troppo severo nella sua educazione … Per questo Hermione cerca di fargli capire che non deve obbligatoriamente seguire la linea tenuta da suo padre con lui, che potranno scegliere insieme, fregandosene delle etichette, ma anche che non deve spaventarsi al primo lamento di un bimbo, perché è normale che un neonato pianga.

Spero di non essere stata prolissa o pedante, volevo solo essere certa di farmi capire … eh eh …

Ma adesso passo ai ringraziamenti:

Rosa di cenere: Grazie mille per le splendide parole che mi hai lasciato! Riflettevo su queste cose anche ieri sera… Fammi sapere cosa ne pensi di questo. A presto! Un bacio!

hermione59: Ecco qua… la cenetta è una di quelle cose che mi vengono in mente e non posso fare a meno dimettere in parole… Come vedi le doglie hanno provocato un bel po’ di maretta. Spero di sentirti presto!

AleLovePlots:  Benvenuta!!! Grazie per aver letto questa storiella … come vedi le cose procedono tra alti e bassi … come dicevo prima questo è un cap un po’ particolare … Spero vorrai recensire anche il prossimo capitolo… A presto

dsb: Ma da quanto tempo…. Saranno 10 minuti che non ci sentiamo ….. Hai ragione … forse il fulmine che ha travolto l’ufficio auror un po’ mi somiglia … giusto un po’ … hi hi … Sono contentissima delle cose che mi hai scritto .. davvero … hai colpito dritto al cuore anche tu! Non vedo l’ora di postare per sapere cosa ne pensi … Adesso mi sbrigo eh … ci sentiamo dopo … Baci!!!

 

  
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