Angoscia
e dolore.
Non so
quale parte di me ha scritto queste cinque drabble in parte
così
cupe, spente. Non era mia intenzione, ma dopo tanto peregrinare e
correggere, qui sono arrivata.
Allora
così sia, due anime di carta, ancora loro, a sublimare
dolori e
angosce miei diurni, quando non basta svegliarsi per uscire
dall’incubo.
Angoscia e dolore,
davanti a me sullo schermo.
Angoscia e dolore di
carta, sangue e lacrime.
Si
può contare il dolore?
100
parole per descrivere la disperazione,
anche solo per il sollievo di racchiudere tutto in un numero.
Grazie
a chiunque passerà di qua.
Disclaimer: i personaggi appartengono al grande maestro Eiichiro Oda, ed io mi limito a giocare con loro in queste storie per puro divertimento. A volte queste storie mi soddisfano, altre volte no, ma sono comunque mie.
Da sola _ oscurità
A volte mi fermavo, e chiedevo se servisse a qualcosa quello che facevo, o se mi stessi illudendo, aspirando a qualcosa che non avrei mai potuto realizzare. La frustrazione cresceva, dilaniandomi il petto, bloccandomi il respiro.
E le lacrime si prendevano il diritto di scendere.
In quei giorni non trovavo neppure la forza per coprirmi il volto con le mani, anche se non volevo far vedere agli altri la mia disperazione. Non avrebbero capito o avrebbero sofferto con me, per me. E al mio tormento si sarebbe aggiunta la consapevolezza di quel dolore, altro dolore. Non vedevo via di uscita...