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Autore: AmhranNaFarraige    30/07/2011    2 recensioni
Per ogni persona che ama ce n'e' sempre un'altra che soffre a causa di questo amore. Non tutto e' rose e fiori e Sakura lo sa, offrendo cosi' la storia della coppia piu' amata e ammirata (SasuNaru) dal punto di vista di chi ama/odia.
Sakura e' pazzamente innamorata di Sasuke, lo e' da sempre e difficilmente si dimnetichera' di lui. Anche dopo un suo rifiuto. Anche dopo avvenimenti per lei tristi e demoralizzanti. Ma sempre al suo fianco ci sara' il fedele Naruto. Sempre la sapra' consolare e farle forza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi ritrovai sola, seduta sul divano, a fantasticare sul motivo di quella visita misteriosa. Ormai non tentavo piu’ di apparire un po’ piu’ bella. Si’, lo ammetto, all’inizio ci rimasi male, ero letteralmente uno straccio, pero’ Naruto non aveva detto assolutamente nulla, e la cosa mi rincuorava parecchio. Era ancora chiuso nel bagno mentre io fremevo ardentemente – per la prima volta in tutta la mia vita – dal desiderio che lui si sedesse accanto a me e mi raccontasse ogni cosa. Stavo iniziando a torturarmi le dita nell’attesa, ma poi trovai un occupazione migliore. Mi diressi verso la cucina di casa mia: una stanza piccola, piuttosto modesta, dalle piastrelle rosse e bianche e tendine ricamate a fiori… Lasciatemelo dire, tutt’altro che villa Uchiha! Ma al momento cercavo di non pensarci, era un ricordo piuttosto doloroso. Oh Sasuke, ancora non mi e’ del tutto chiaro il perche’ un amore che pensavo cosi’ meraviglioso e potente s’e’ dovuto necessariamente trasformare nell’incubo peggiore che spaventa una giovane ed ingenua fanciulla ogni notte. Sasuke, mio amore, mio piacere, sei tu ad aver distrutto quel sogno, spiegamene almeno la ragione! E mentre il mio cuore piangeva le mie mani posavano d’istinto la pentola ricolma d’acqua sul fuoco. Un paio di minuti e quella gia’ sfrigolava, ma il tempo era bastato perche’ la maligna malattia che aveva infettato il mio petto si propagasse su fino al volto, agli occhi, bruciandoli di rossa irritazione e annebbiandoli con nere lacrime. I singhiozzi si facevano strada su per il petto e risuonavano soffocati nella piccola stanzetta. Mai nessuno avrebbe dovuto vedermi in quello stato. Mai! E sottolineo Nessuno! Pultroppo ho scoperto abbastanza presto di essere una ragazza piuttosto sfortunata, che sa che raramente i suoi desideri vengono anche solo presi in considerazione. Infatti questo venne frantumato all’istante.

-Ehi, Sakura… C’e’ qualcosa che non va?

Ma bravo, Naruto, non solo compari sulla soglia nel momento peggiore che avresti potuto scegliere, ma anche fai domande idiote! No, guarda, va tutto a meraviglia, cosa potrebbe andare storto in un moment simile?! Che gioia che e’ la vita! – Spero abbiate notato il sarcasmo che c’era nelle mie parole… E’ fondamentale per comprenderne a pieno il significato - . A quel punto ero davvero a terra. Non gli risposi, non ce n’era bisogno, tuttavia tentai con una manovra disperata di nascondere il mio volto al suo, di tenere per me tutto il mio dolore. Tanto lui non avrebbe capito.

-Senti, lascia stare qui. Stavi preparando il te’, no? Beh, siediti in salotto, qui ci penso io. Tranquilla, non t’incendio la cucina! Non sono cosi’ incapace da non saper mettere qualche foglia secca in dell’acqua. Ehi, non fare quella faccia! Ti direi che sei una stronza, se non sarebbe cosi’ poco delicato in questo momento.

E si mise a ridere… Tranquilli, non ci feci troppo caso a quelle parole. Erano pronunciate da Naruto, ricordiamocelo! Scherzi a parte, sapevo perfettamente quando lui non fosse portato per le parole, e quel tentativo di tirarmi su il morale mi fece anche un po’ piacere. Ora non pensiate che io mi stia rammollendo, nient’affatto! Non sopportavo quel ragazzo prima, ne’ tantomeno lo sopportavo ora. Solo avevo un disperato bisogno di contatto umano, e lui era l’unico essere vivente a portata di mano. Oddio, forse sono davvero una stronza come dice lui… Infondo e’ anche venuto a trovarmi… Ehi, e’ vero! Ma come diavolo faceva a sapere tutto?! Ma no, non lo sapeva mica, scherziamo?! Pero’ ancora non mi aveva detto il motivo della sua visita. La Dea mi salvi, quel ragazzo era proprio andato! Quasi mi faceva tenerezza, nel tentativo di versare il te’ alla rosa selvatica in due grandi tazze che aveva trovato nella dispensa sopra ai fornelli. Mi misi a fissarlo da un verde cuscino del mio divano, mentre attorcigliavo le lunghe dita rese sgraziate dall’ansia attorno ad una coperta in tinta. Diciamo che era proprio buffo! Sempre il solito cretinetto! Dopo una lunga ed ardua ricerca – intervallata ogni due per tre da una mia imprecazione - trovo’ finalmente lo zucchero, dunque mi raggiunse in salotto, accoccolandosi tra i cuscini per terra.

-Guarda che se vuoi potrei anche concederti l’onore di sederti sul nobile divano Haruno!
/br> -Noto che le e’ tornato il buon umore, principessina… - Aveva un certo tono sprezzante, ma piuttosto divertito.

-Beh, le tua grandi gesta almeno qualcosa di buono lo hanno fatto, una volta su mille! – Un’occhiata laterale, poi un sorriso, ed infine, di nuovo, sprofondai nelle tenebre… L’allegria raggiunta era solo passeggera, gia’ era fuggita verso un’altra persona da salvare. Torna! Ancora non mi hai trascinata via dal pericolo! Ancora ho paura! Nulla da fare, ero un caso senza speranza. Malato terminale affetto da depressione cronica! Morira’ sola!

-Mi vuoi dire che c’e’?- Era maledettamente serio… E, e’ davvero difficile ammetterlo, anche quasi figo. Uh, ritiro subito quello che ho detto, ommioddio non e’ possibile, quella non sono io!

-Niente.

-Ah! Chi mai le capisce le ragazze! Dicono sempre il contrario di quello che pensano! Vabbe’, sai che ti dico io, che non ha importanza. Davvero, se ti va di parlarne io ci sono, Sakura. Per te sempre!- Un sorriso da un orecchio all’altro.

-Uff, Naruto… Con te non ci esco, ok?! Dimmi che diamine ci fai qui e falla finita!

-Oh, e’ vero, quasi dimenticavo!- Corse verso l’ingresso. La borsa! Ecco, la trascinava verso di me. –Oggi non sei venuta a scuola, eravamo tutti preoccupati, non e’ da te! Poi oggi pomeriggio io e Sasuke dovevamo trovarci per quella roba li’ dello studio, che mi avrebbe aiutato lui… Ricordi?- Senza preavviso lui arrossi’. Io non capii. –In ogni caso… Mi ha detto che ieri hai lasciato i tuoi libri a casa sua. Li aveva oggi a scuola per riconsegnarteli ma non c’eri. Non sembrava sorpreso. Allora mi ha chiesto di portarteli, dato che lui aveva da fare prima di venire a casa mia a studiare.

Studiare cosa, che non avevamo fatto assolutamente nulla?! Questa m’incuriosiva. E da quando Naruto era diventato lo schiavetto personale di Sasuke? Oh Naruto, come sei ingenuo. Ci pensai un secondo… Io avrei fatto la stessa identica cosa per il mio amato! Beh, ma era estremamente diverso, il nostro rapporto non era paragonabile al loro. I maschi tra loro scherzano, fanno gli scemi e via dicendo… Solo non sapevo che fossero diventati amici. No, impossibile. Sasuke era a dir poco perfetto, Naruto tutto il contrario. Sasuke… Avevo tentato per due giornii di scordare quel nome e tutto cio’ che lo riguardava, ed ora saltava fuori il primo cretino da dietro l’angolo e mi butta tutto all’aria! Naruto deve essersi accorto del mio rabbuia mento, perche’ mi parlo’ ancora con quel suo fare serio, a dir poco strano.

-Non fare la lunatica ora, la schizzinosa tanto meno. Hai un problema e ti si legge in faccia che hai solo bisogno di liberartene. Se vuoi non ti ascolterro’, dimentichero’ tutto, ma ti prego, lo faccio per il tuo bene, parla!

Rimasi ancora una volta scioccata da quel ragazzo… Certo che questo suo lato ce lo aveva nascosto per anni! Ero piuttosto titubante e ancora adesso non ne comprendo le ragioni, ma gli raccontai della sera prima. Non fate domande, non saprei rispondervi. Forse lui aveva ragione, dovevo solo sfogarmi. Peccato che dopo il mio racconto non povero di lacrime, singhiozzi e feroci pianti, quello piu’ abbattuto sembrava lui. Se solo allora ci avessi fatto caso! No, ero troppo concentrata su me stessa e sui miei mali.
  
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