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Autore: ChibyLilla    30/07/2011    7 recensioni
prima fanfic su Death note, made by Liby_chan e Akatsukina fur immer. // Le vicende di Matt (nuovo studente), Mello e Near in una specie di college, insieme ai professori L, Light ed altri non ben identificati e con un preside...//Abbiamo messo OOc tra gli avvertimenti per sicurezza, ma non siamo sicure che lo sia xd!!!// Pairings (si scriverà così???): MelloxMatt; MelloxNear; MattxNear; LxLight; Varie ed eventuali. Con "ruoli" non ancora definiti.
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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COSA COMBINI; ELLE?

POV NEAR

Mi dimetteranno tra qualche giorno, quindi mi toccherà stare chiuso tra queste quattro mura senza avere contatti con l’esterno ancora per un po’.

Ho fatto amicizia con un’infermiera di nome Takada e durante i suoi turni ho il permesso di stare vestito e di girare per i corridoi: non mi piace l’idea di stare 24 ore su 24 chiuso in una stanza bianca, a guardare la tv e con la tunica delle suore addosso. Non che il colore mi dispiaccia, ma Mello dice che sembro un fantasma così, quindi evito…

Di buon mattino è arrivato Mello, sorprendentemente in compagnia!

-Beh, non eri tu che volevi sapere che fine avesse fatto?- chiede indicando Matt, poi mi bacia piano –Buongiorno amore-.

Sento Matt irrigidirsi a pochi passi da me, sebbene si sforzi di non darlo a vedere, limitandosi a chiedermi formalmente se va tutto bene.

Rispondo di si, abbastanza perplesso dagli sguardi di Mello e Matt, ma scelgo di ignorarli. Stare troppo da solo mi sta rendendo geloso?

-Allora, Matt, che novità ci sono a scuola? Mello non mi racconta nulla…-

A rispondermi è un Mello estremamente su di giri.

-Sai che è successa una cosa davvero simpatica?- naturalmente percepisco ironia nel suo tono di voce -Sono venuto qui di nascosto in questi giorni, per evitare che mi beccasse Light…ed oggi, pensa un po’, ci ha accompagnati! Chissà perché…- ammicca, rivolto a Matt.

Inevitabilmente mi sfugge un sorrisino.

-Già- asserisce il rosso –quello che non mi spiego è la condizione da lui posta…-

Mi spiegano che Light li ha voluti accompagnare, costringendoli ad un orario disumano.

Noto soltanto adesso che sono appena le 7 e mezza, ragione per la quale si sono beccati un rimprovero da Takada

-Uno di questi giorni mi farete licenziare!- imita Mello, mettendo il busto in avanti per mimare il suo bel balconcino.

Sorrido, rendendomi conto solo ora che...

-Ma adesso dov’è Light?-

Matt fa spallucce, limitandosi a dire che ha preferito restare in macchina.

-Dai Near, non ci pensiamo…-

-Già, approfittiamo ed andiamo a fare un giro!-

 

POV LIGHT

Fisso distrattamente le persone che entrano ed escono dall’ospedale. In realtà non so neppure io che cosa aspettarmi e mi sento un po’ridicolo anche solo a pensare che Elle potrebbe venire qui per Near. Se così fosse, almeno avrei la certezza di non essere impazzito e di saper ancora riconoscere gli atteggiamenti del mio ragazzo.

Ma con tutto il cuore spero di non vederlo arrivare.

Sfoglio distrattamente i documenti dell’auto. A pensarci avrei dovuto portare qualcosa per ingannare il tempo.

E mi sta per scadere l’assicurazione!

Sto per accendere lo stereo, quando una figura sospettosamente familiare entra nel mio campo visivo.

Lo sapevo. Io ne ero certo!

Impreco mentalmente contro me stesso, contro Elle e contro chiunque altro ed esco dalla macchina, ricordando per miracolo di inserire l’antifurto.

Sto per raggiungerlo e fargli una bella ramanzina, quando un’altra persona va nella sua direzione.

-Finalmente Elle! Iniziavo a preoccuparmi-

È la ragazza bionda dell’altra volta ed indossa un camice bianco. Che non sia stato Near a portarlo qui?

Il mio ragazzo si schernisce, passando una mano tra i capelli –Mi sono svegliato tardi, scusa-

Si danno del tu? Che confidenza…

Scelgo di restare in disparte, un po’ perché non ho la rapidità di muovermi dietro di loro e un po’ perché una scenata di gelosia mi sembra poco opportuna.

A tempo debito…

La ragazza stringe un braccio dietro la schiena magra di Elle, attirandolo a sé e portandolo dentro.

Li seguo con lo sguardo, percorrendo il loro stesso tragitto ad una distanza tale da non poter essere scoperto e camminando con una certa disinvoltura in modo da non destare sospetti. Mi sembra di essere un ladro…

Arriviamo in fondo all’ennesimo corridoio e li vedo sparire dietro una porta chiusa.

Batto un pugno contro il muro accanto a me; ormai è certo: perché mai dovrebbero chiudersi dentro, solo loro due?

Non faccio neppure caso al reparto dell’ospedale in cui mi trovo e decido di andarmene, affrettando il passo, prima di iniziare a piangere.

 

POV MELLO

-Già, approfittiamo ed andiamo a fare un giro!-

-Mel, tu dovresti fare compagnia a me, non annoiarti al posto mio- mi risponde, prima di scendere con un piccolo salto dal letto ed avviarsi alla porta.

-Tutto bene, vero?- chiedo, preoccupato dal fatto che cammini ancora un po’come uno zombie.

Si limita ad annuire e seguirmi in un interessante tour dell’ospedale.

Camminiamo per più di venti minuti, girando un po’ tutti i reparti, come se si trattasse di qualcosa di interessante: camminare ci serve per rompere l’imbarazzo che c’è tra di noi e far risultare questa conversazione un qualcosa di meno forzato, come dovrebbe essere tra tre buoni amici.

-Beh, lo sai che Mello fa sempre storie e… ma quello è…?-

Le parole di Matt, in realtà poco convincenti nel tono, restano sospese nel vuoto, poiché, con una mano a mezz’aria indica l’interno della stanza di fronte a noi.

 

POV NEAR

-Guarda, è Elle- ripete convinto, schiacciandosi contro il muro per non farsi vedere ma poter sbirciare come si deve.

-Cosa vuoi che ci faccia qui Elle, durante le sue ore di lezione?- lo rimprovero, prima ancora di girarmi.

Mello invece mi sembra alquanto interessato da questo scoop ed imita i movimenti furtivi del rosso.

-Mello, mi sembra poco educato sbriciare, dai, andiamo…- lo prego, tirandogli la manica della felpa, ma lui si rifiuta di andar via ormai convinto che sia qualcosa sotto. Ma sotto cosa??? È impossibile questo ragazzo!

Alla fine mi convinco a guardare anche io, pregandoli almeno di essere discreto.

Il ragazzo nella stanza è di spalle, quindi non vedo come possano averlo riconosciuto!

-Ti dico che è Elle…-

Accanto a lui c’è una dottoressa bionda, per la verità piuttosto giovane ed anche carina; mi sembra abbastanza in confidenza con il ragazzo sofferente.

-Near, davvero, lo ho visto in faccia, ti dico che è Elle… cosa ci fa qui? Perché sta male?- piuttosto che essere preoccupati, questi due mi sembrano giornalisti che vogliono informazioni per l’articolo.

-Near, non dovresti essere qui!- mi riprende la voce di Takada –e per la verità neanche voi!-

-Scusa, mi sai dire chi è il ragazzo in quella stanza?- chiede Mello, senza alcun ritegno. Il mio sguardo rassegnato gli lascia intendere che non era il caso di porre la domanda; in ogni caso Takada spiega che non è un suo paziente, ma anche se lo fosse, non potrebbe dire nulla per privacy.

Il ragazzo nella stanza intanto è inginocchiato a terra e sembra stia vomitando anche l’anima.

 

POV ELLE

Appena mi è possibile, raggiungo scuola, preparandomi psicologicamente ad affrontare le torture di Light. Direttamente vado nell’ufficio del vicepreside, meditando la scusa adatta, che possa reggere non solo con il mio superiore, ma soprattutto con il mio ragazzo.

-Light, posso entrare?- chiedo stranamente timido.

Non aspetto risposta ed entro, trovandolo come suo solito assorto dalle scartoffie. Possibile che non abbia mai qualcosa di interessante da fare?

-Per oggi puoi tornare a casa. Ho provveduto a sistemare le tue classi- mi dice freddo, senza neppure alzare lo sguardo verso di me.

-Andiamo Light, non fare il bambino, lo sai che non è per questo che sono qui-

Mi siedo sul divanetto di fronte a lui, cercando di stare il più composto possibile e continuando a riflettere su cosa sia il caso di dirgli. Che sia giusto continuare a mentire?

-Elle, quando il tuo ragazzo ti ha chiesto di essere sincero, tu hai voluto parlare soltanto al tuo capo. In questo momento il tuo ragazzo potrebbe fare azioni di cui poi si pentirebbe. È per questo che ti chiedo di tornare a casa e di farti rivedere soltanto quando avrò abbastanza autocontrollo-.

Mi limito a guardarlo senza sapere cosa dire.

-Vai via Elle, per cortesia-

Sento la testa scoppiare e sono costretto a chiudere gli occhi, mentre Light continua a farmi cenno di uscire.

Sarà che deve essersi accorto che non sono completamente lucido, sarà che gli manco davvero, sarà che sta impazzendo per il mio comportamento, ma di fronte alla mia ennesima protesta, addolcisce i toni e viene a sedersi accanto a me.

-Che ti sta succedendo? Tu non sei il ragazzo che ho conosciuto…- mi dice abbracciandomi.

-Tu sei diventato paranoico-

Sento le sue mani accarezzare la mia pelle e tremo al suo contatto. Possibile che il vizio non lo perda proprio mai? Mi morde il labbro inferiore, quasi fino a farlo sanguinare, ma nonostante tutto, è dolce nei suoi modi. Istintivamente ricambio con un bacio timido, come un adolescente che per la prima volta scopre cosa sia l’amore.

-Light…-

-Mi sei mancato, Elle- mi dice, sbottonando i miei jeans ed infilando una mano al di sotto dei boxer; intanto con l’altra accarezza i miei capelli, cercando di spostarmeli dal viso.

Mi viene da ridere se penso a quanto sia buffa e assurda questa situazione...

Eccomi!!!!

Chiedo scusa per il ritardo, ma sono stata a Ischia qualche giorno in vacanza, quindi...

Comunque, ringrazio naturalmente tutti per le recensioni, siete adorabili, dico sul serio e prometto che dal prossimo capitolo mi impegnerò a rispondere a tutti!

Beh, dunque, ormai i più audaci avranno capito cosa succede a Elle, ma visto che a me piace tirarla per lunghe, il nostro caro Light ha i prosciutti davanti agli occhi e non capisce.

Quanto a Nearino, lui si che è arguto! E da un'occhiata ha capito tutto, ma non temete, non ci sarà nulla di scontato.

Un bacio, al prossimo capitolo

ChibyLilla

  
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