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Autore: _Ella_    30/07/2011    4 recensioni
Cinque Drabble a capitolo per cinque paring fissi.
#Arcobaleno- Leggeva, il Burattinaio Mascherato, il bianco perenne delle pareti sembrava rinchiuderlo in una bolla che si mischiava col colore dei suoi tomi.[Zemyx]
#Bambola- Riku non aveva saputo se urlare, ridere o cominciare a farsi delle domande alle quali avrebbe dovuto inevitabilmente dare delle risposte.[RiSo]
#Calore- Sentiva quel calore ogni volta che il Soffio di Fiamme Danzanti gli sorrideva, lo abbracciava. Ogni volta che gli sussurrava una parola, rendendola solo loro, facendone un segreto da custodire.[AkuRoku]
#Dolce- In fondo, per quanto amasse la sua isteria, quel lato più morbido e dolce – per quanto Larxene potesse esserlo – non gli dispiaceva.[Luxord/Larxene]
#Emozione- Ogni emozione che provava era proiettata verso il male.[Vanitas/Aqua]
[Zemyx][RiSo][AkuRoku][Luxord/Larxene][Vanitas/Aqua]
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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#Mercurio.

 

;Zemyx.

Respirava piano, il Notturno Melodico, cercando di non svegliare la figura dormiente al suo fianco. La luce del Kingdom Hearts che filtrava dalle tende illuminava il corpo minuto, regalando qualcosa di splendente e poetico a quel viso che sembrava bloccato nella giovinezza del tempo.
Sfiorò delicatamente i suoi capelli, il ragazzo, che sotto la luce lattescente avevano preso la stessa colorazione del mercurio. Si stupì che non fossero freddi, oppure liquidi, ma Demyx sapeva bene che ci assomigliavano davvero, a quel metallo.
Perché il mercurio era tossico e Zexion era riuscito a farlo impazzire, probabilmente per via di tutte le volte che li aveva toccati, che aveva respirato il loro odore e che li aveva baciati delicatamente.
Fece un mezzo sorriso, il numero IX, contento che, come sempre, il Burattinaio Mascherato fosse la causa di tutto.

 

;RiSo.

Era tranquillamente seduto a guardare il mare, come la “tradizione” voleva, beandosi dell’armonia creata dal suono delle cicale e dalla risacca del mare.
Si stava talmente bene che non aveva bisogno di nient’altro.
Fu un attimo, nemmeno se ne rese conto, il giovane Riku, che cadde giù dal tronco, stretto alla sua vita il piccolo Sora. Era quasi mezza notte e l’indomani il castano avrebbe fatto ben sei anni.
Riku si rialzò un po’ dolorante, sorridendo al suo amico.
Nessuno vedeva spesso quel ragazzo sorridere, oppure provava ad abbracciarlo, per colpa del suo carattere introverso e un po’ acido, ma a Sora sembrava non importare nulla di tutto questo, completamente estraneo a tutto ciò che dicevano gli altri, che lo vedevano lontano.
Riku si era trovato a fantasticare, su quest’ultima cosa, perché magari gli altri lo vedevano lontano proprio come lui vedeva i pianeti e le stelle da lì. Sorrise più apertamente, quando si rese conto che, proprio come un meteorite che si schianta sulla superficie di Mercurio, Sora era riuscito a raggiungerlo, lasciando un segno ben visibile, che mai sarebbe andato via.

 

;AkuRoku.

Seduto sulle sue cosce, dondolando le gambe che non toccavano il pavimento – come avrebbe fatto un bambino, si trovò a riflettere l’altro – Roxas giocherellava con la cerniera del suo cappotto, una strana espressione sul volto, tra il concentrato e il sereno. Lui si limitava a tenergli le mani ai fianchi, evitando di farlo cadere per terra.
«…Axel ma… il Sole, è fatto di fuoco, giusto?».
Il rosso arcuò un sopracciglio, chiedendosi quella testolina bionda come potesse pensare al Sole, in quel momento. Probabilmente non avrebbe mai capito davvero quel ragazzo e un po’ gli dispiaceva non riuscire a stare dietro a tutti i nodi e le matasse confuse di fili che c’erano nella sua testa. Ad ogni modo, non gli rimase che annuire.
«Quindi… è un po’ come te, no?».
Soffio di Fiamme Danzanti sorrise, sporgendosi per baciargli la fronte.
Se lui era il Sole, quel piccolo ragazzino era Mercurio: il pianeta più vicino al Sole, tuttavia il più piccolo, quello indifeso poiché non riusciva a difendersi dagli agenti esterni.
Lo strinse al suo petto, Axel, illudendosi di poterlo proteggere dal destino crudele che aveva davanti.


;Luxord/Larxene.

Ne era convinto fermamente, lo Sfidante del Destino, che quella ragazza fosse un’antica parente di Mercurio. Hermes, no? Il dio della mitologia greca e romana.
A parte il fatto che Larxene sarebbe benissimo potuta essere una dea, bella com’era, ma Luxord guardava altre… sottigliezze.
Era bugiarda, talmente tanto da riuscire a farla sotto il naso del Superiore e, si sa, Mercurio era anche il dio protettore dei bugiardi; ormai non contava più le volte che quella donna lo illudeva di essersi fatta conquistare e poi ripartivano da zero.
Mercurio era anche il portatore dei sogni e colui che conduceva le anime all’inferno; ormai non ricordava più una notte in cui non l’avesse sognata, per non parlare di quelle in cui con la passione e la lussuria quella donna gli prenotava un posto negli inferi.
Tuttavia, in primis, era una ladra. Perché grazie alle sue caratteristiche era riuscita a prendersi la sua anima, che Luxord aveva affidato al destino.

 

;Vanitas/Aqua.

Infimo, solo così riusciva a definirlo. Stupida lei, però, che si era lasciata ingannare.
Era ingannatore, Vanitas. Si era presentato puro e fresco come l’acqua limpida dei fiumi, ristoratore, piacevole. Aqua ancora ricordava la sensazione di fresco che si impossessava prima della sua gola e poi delle sue membra. Era stata davvero bene, con lui, ma solo dopo aveva capito che quel liquido era tutto, tranne che acqua.
Vanitas era come il mercurio. Fresco e liquido ma tossico, estremamente dannoso per lei, che ne aveva bevuto illudendosi che non potesse farle che bene.
Sospirò, la detentrice del Keyblade, consapevole che tuttavia avrebbe continuato a berne, finché avesse potuto.


Beh, salve °^°
*scansa un'ascia che le hanno tirato dietro*
EHI!
Non è colpa mia, solo che il caldo mi spompa, qui alle pendici del Vesuvio non ne parliamo prorpio del caldo che fa, e poi l'estate porta via tutta la mia ispirazione, per questo la odio.
Oggi non vorrei dilungarmi troppo e mi scuso già delle non-risposte alle recensioni, ma alle 4 di domani mattina devo partire per affrontare 7/8 ore di viaggio.
Porca troia lasciatemi a casa a dormire!
Allur, allur.
Questo capitolino voglio dedicarlo a quella scema di MihaChan che mi ha detto che legge - ci sono due coppie etero! Lei è contenta! - e quindi volevo salutarla qui °u°
Dato che non le scasserò le balle allieterò le giornate per due settimane.
Buhuhu, mi mancherà dandu ;A;
Mi mancherete tutti °u°
Anche se non vi conosco vi voglio bene °u°
Che dire, io fuggo via che non ho nemmeno preparato una sola valigia, come son messa.
Buone vacanze a tutti miei amori, statemi bene *^*

See ya!

   
 
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