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Autore: _TheDarkLadyV_    31/07/2011    4 recensioni
Allora vediamo un pò come spiegarvi questa storia, semmai voglia farlo attraverso questa presentazione U.U
Iniziamo con la protagonista: Pheobe Cooper è colei che si presenta come la classica cameriera di un lussuso e importante hotel della splendida Manhattan, giovane, bella e con poca fortuna. Una ragazza normale insomma xD!
E poi abbiamo il protagonista: Jared Leto. Beh di lui non c'è molto da dire, perchè bene o male nella nostra mente tutte abbiamo un'idea su di lui, quindi lasciate che le caratteristiche da voi pensate formino questo personaggio..sarà lo stesso o sarà diverso? Questo non c'è dato saperlo se non attraverso la lettura U.U
E voi mi direte: cosa succederà fra queste due anime o come dice il titolo della storia, queste due vite?
Beh la domanda è lecita :)
Curioso come due persone oggettivamente diverse possano incontrarsi in un modo ambiguo e strano. Beh forse non proprio strano, ma questo spetta a voi deciderlo :)
Come sfondo di questa vicenda abbiamo Manhattan e il Beresford Hotel..
Chissà cosa accadrà..
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due: Arrivi
“ Jared devi stare tranquillo okay?”
“ Shan io sono tranquillo, ho solo bisogno di trovare il mio senso di stabilità”
“ Ma non è lontano da tutti noi che lo troverai!”
“ Credi che sia facile per me non riuscire a parlarne con la persona che mi ha sempre capito? Credi che sia facile non riuscire ad aprirmi come ho sempre fatto con te?”
“ Beh Jay se ti può consolare sappi che io ti sono e ti sarò sempre vicino, anche se tu ora sei lontano da Los Angeles”
Sul volto di Jared si posò un piccolo sorriso di dolcezza. Sapeva che Shannon l’avrebbe detto e ciò, nonostante tutto, lo rincuorava.
“ Grazie..”
“ Ma dove hai intenzione di andare?”
“ Per ora vado a New York e lì deciderò cosa fare. Forse andrò in qualche posto sperduto del mondo a riprendere me stesso, o meglio, quella parte di me che ancora esiste, oppure rimarrò in una stanza d’albergo a pensare. Vorrei sprofondare..”
“ Ehi bro! Non voglio sentirti parlare in questo modo!” esclamò Shannon “ supererai anche questa cosa! Ce l’hai sempre fatta e ce la farai anche ora e con il mio aiuto, anche se è solo telefonico..”
“ Grazie Shan! Senza di te non sarei niente”
“ Tu sei e saresti stato sempre un fottuto grande genio che ha spaccato il mondo e il fratello più rompipalle che esista sulla faccia della Terra e di Marte”
Entrambi risero nonostante Jared non fosse sicuro della sua azione.
“Io la amavo..” il suono della sua voce spiazzò Shannon dall’altro capo del telefono, mandando in frantumi la sua risata.
“ Jared devi farti forza. Lo so che è odioso da dire, ma guarda in faccia la realtà: lei non ti amava, non era lei la persona che cercavi. Come al solito hai preso un abbaglio. Sono sicuro però che riuscirai a trovare la persona giusta, ne sono certo”
“ No non voglio nessuno..”
“ E invece io credo che troverai la persona giusta per te” disse Shannon deciso “ quando meno te l’aspetti te la vedrai comparire e sarà quella che ti lascerà senza fiato. Sarà così bella da lasciarti senza parole e i tuoi occhi non faranno altro che cercarla e la sapranno riconoscere anche in mezzo a centinaia e centinaia di altre ragazze..”
“ Shan che fine ha fatto il tuo lato animalesco?”
“ Effettivamente in questi giorni mi sento un po’ strano, come se lo Shanimal che c’è in me mi stesse lasciando”
“ Quella è la vecchiaia fratello mio!”
“ Ehi!” esclamò tra l’offeso e il divertito Shannon.
“ Scusami ma ora ti lascio”
“ Okay ma chiamami appena hai bisogno di sfogarti!” disse Shannon.
“ Lo farò, tranquillo”
Jared chiuse la telefonata dando un colpetto secco al tasto rosso del suo BlackBerry che ripose nella tasca del suo cappotto, e ritornando con lo sguardo verso la città che dal finestrino del taxi sfrecciava così veloce da lasciare una scia di colori. Il suo non era il solito sguardo seducente o allegro come la gente ormai era abituata a vedere, bensì era uno sguardo vuoto, privo di emozioni e assente. I suoi occhi nonostante fossero più blu del mare e più brillanti degli zaffiri erano spenti e tristi. Li aveva nascosti con un paio di occhiali da sole anche se fuori non c’erano raggi solari, ma solo nuvole bianche che annunciavano la neve.
Seduto continuava a picchiettare con le dita la gamba che nel frattempo si muoveva freneticamente come se lui fosse in attesa di qualcosa che attardava ad arrivare e invece Jared Leto era solo nervoso e per di più arrabbiato con il mondo intero.
Era stufo di essere deluso, di fidarsi di qualcuno che si rivelava essere sempre un’altra persona, di essere ingannato proprio quando pensava di aver trovato qualcuno di importante. L’aveva fatto un volta questo sbaglio e ci era stato male e si era ripromesso di non far accadere mai più una cosa del genere e invece a distanza di tanto tempo, Jared era ricaduto in quella prigione di nome Amore. Ma ora il suo cuore era stato calpestato, anche più del dovuto e questa volta neanche la finta allegria poteva alleviare il dolore che aveva, nemmeno le sue solite stupidate potevano calmare la rabbia che sentiva dentro, perfino la musica non riusciva ad aiutarlo come aveva fatto in tutti quegli anni; probabilmente per lui era giunto il momento di riposarsi, di allontanarsi anche solo per un po’ di tempo dalla sua realtà e di trovare un punto di equilibrio.
E una stanza d’albergo poteva per alcuni giorni fargli calmare i bollenti spiriti di rabbia e fargli decidere quali posti visitare in giro per il mondo. Voleva andare lontano e non ritornare per un bel po’; vivere in silenzio e dare spazio ai suoi pensieri. Sarebbe riuscito di nuovo a superare queste situazioni?
Doveva riuscirci per il suo bene e per il bene di chi gli stava vicino e che aveva cercato di aiutarlo. Jared aveva avuto un blocco, non era nemmeno riuscito ad esprimere i suoi sentimenti a Shannon e la cosa lo turbava davvero. Suo fratello era sempre stato un punto di riferimento per lui, uno straccio di speranza nel suo inferno personale e ora neanche quella luce riusciva ad aiutarlo.
“ Signore siamo arrivati..” disse esitante il taxista che per tutto il viaggio l’aveva osservato di sottecchi preoccupato. Jared ritornò in sé e girando la testa verso il finestrino vide davanti a sé il solito albergo che prenotava quando era a New York e imitando il taxista che stava uscendo dalla macchina per scaricare i bagagli, scese anche lui e respirò l’aria circostante. Sapeva di ricordi nostalgici che per un secondo gli strapparono un sorriso, ma che subito trasformò in una smorfia.
In un attimo, infatti, si ritrovò sommerso da fotografi e giornalisti che, probabilmente, non avevano niente di meglio da fare per continuare a setacciarlo come ormai avevano preso l’abitudine da alcuni giorni.
“ Signor Leto, come mai qui a New York?“
“ Cosa l’ha spinta a non ritornare a Los Angeles?“
“ Avete finito il tour. Cosa pensa di fare ora?”
“È vero quello che si dice in giro, signor Leto?”
“Il motivo della sua presenza qui a Manhattan centra qualcosa con la ragazza misteriosa che si è ostinato a tenere segreta per tutti questi mesi?”
“È vero che vi siete lasciati una settimana fa?”
“ Ehi signor Leto da questa parte!” esclamò l’ennesimo giornalista.
“ Su forza andate via, non vedete che il signor Leto non vuole rispondere alle vostre domande?” chiese con voce tonante l’uomo vicino a Jared scansando in malo modo la piccola folla e creandosi un varco.
“ E lei chi è scusi?” si affrettò a chiedere una giornalista lì vicina.
“ Io sono Bob MacLagen e sono un taxista che sa riconoscere quando un ragazzo non vuole essere scocciato dalle vostre sciocche e insulse domande. Ora se non vi dispiace il signor Leto deve passare!”
Jared rimase immobile a studiare quell’uomo basso e calvo che l’aveva appena salvato da una banda inferocita di iene assetate di notizie.
“ Signore cosa fa lì impalato? Preferisce morire di freddo?” chiese Bob con un gran sorriso che a Jared sembrò quasi paterno.
“ No eccomi” e prendendo l’unica valigia, che Bob non era riuscito a prendere, entrò insieme a lui nell’edificio.
“ Grazie Bob”
“ Di nulla signor Leto”
“ Chiamami Jared”
“ Okay Jared” disse Bob con un gran sorriso.
Un ragazzo vestito con una divisa nera si fece avanti e accolse Jared con un gran saluto.
“ Grazie Bob puoi andare ci penso io al signore” disse con professionalità. Bob gli sorrise e salutando ancora una volta Jared andò via.
“ Signore bentornato!”
“ Grazie Chuck” disse Jared sforzandosi di sorridere.
“ I bagagli verranno immediatamente trasportati nella sua stanza. Ah ecco a lei le chiavi. Se vuole può rilassarsi in una delle camere relax qui al pian terreno..”
“ Non male come idea” rispose Jared che in quel momento non ne sapeva di riposarsi. Maledetta insonnia!
“ Bene allora se ha un po’ di pazienza le prenoto immediatamente la stanza così potrà assaggiare subito un po’ del nostro relax” disse Chuck sorridendo.
“ Aspetterò qui” Jared non era stanco, almeno non fisicamente. Tutta la stanchezza che sentiva era solo mentale.
Chuck in due secondi fece la prenotazione e appena arrivò una ragazza nella sua divisa bianca disse: “ signore lei è Bea. Sarà lei ad accompagnarla”
“ Bene allora mi faccia strada” disse Jared rivolto alla ragazza e con il suo sorriso sghembo la fece sciogliere ed evidenziare il rossore delle guance. Jared lo notò ma decise di far finta di nulla. Non aveva voglia di perdersi nelle sue solite sciocchezze, nel suo solito divertimento. Ciò che si era prefisso era stare nella sua stanza d’albergo a pensare e non a divertirsi con le cameriere, come aveva sempre fatto. Scosse la testa e si allontanò con la ragazza all’insegna di un bel relax per iniziare il suo soggiorno.



“ Sì sono in ritardo, lo so, non me lo ricordare!”
Phoebe si era affrettata a raggiungere Nora nella loro saletta e con ancora il fiatone si svestì e infilò la sua divisa.
“ Su non preoccuparti, io e Bree ti abbiamo coperto e fortunatamente James non si è accorto di niente” disse Nora bevendo un bicchiere d’acqua fresca.
“ Grazie mille!” esclamò Phoebe abbracciandola “ pensavo di essere già licenziata!”
“ Quanto la fai tragica!” esclamò Nora “ come mai questo ritardo?”
“ La sveglia non ha suonato e io ero convinta che oggi fosse il mio giorno libero”
“ Ragazze!”
“ Ehi Chuck che ci fai qui?”
“ Bisogna sistemare la suite 6277 e ho pensato chi meglio di voi può farlo?”
“ Nooo è arrivato!” esclamò Nora abbracciando Chuck fremente di eccitazione.
“ Ehi mi stai strozzando!” disse Chuck con un filo di voce “ sei impazzita?”
“ Oh mio dio! Forza Phoebe che ci fai ancora qui? Andiamo muoviti!” Nora si staccò da Chuck e con una mano trascinò via dalla stanza Phoebe che alzò gli occhi al cielo facendo sorridere il ragazzo, il quale le seguì diretto nella hall. Di bellezza mediterranea, con carnagione scura, capelli ricci, corti e neri e con due occhi color nocciola che toglievano il respiro, Chuck era il ragazzo che ogni mamma potesse desiderare per la propria figlia. Era tranquillo, simpatico e molto preso dal suo lavoro, che conduceva con grande zelo. Amava la sua professione che molte volte lo portava ad assumere un comportamento altezzoso senza che lui se ne accorgesse e che Nora metteva sempre in evidenza prendendolo in giro. Chuck era il più riflessivo del gruppetto. Beh non era difficile diventare amica o amico di tre tipe scatenate come Nora, Phoebe e Jolanda soprattutto se si metteva un po’ di pazzia e di senso dell’umorismo in mezzo e un mucchio di piccoli incidenti buffi. Dopotutto il Beresford Hotel era come una grande famiglia. Per Phoebe, Chuck era come un fratello maggiore che le consigliava sempre come andare avanti in quei momenti particolarmente difficili e cupi.  
“ Mi raccomando non fatevi conoscere come al solito” le ammonì Chuck quando ritornò dietro al bancone della reception.
“ Tranquillo, non ci metteremo in nessuno guaio..” rispose Phoebe che continuava ad essere trascinata da Nora “ almeno penso e spero..”
Chuck scosse la testa sorridendo e tornò alla sua postazione pronto per ricevere nuove prenotazioni e nuovi incarichi.
“ La smetti di correre?” disse Phoebe con il fiatone.
“ Dai che siamo arrivate!” esclamò Nora arrivando per prima davanti alla porta della tanto sospirata suite 6277. Phoebe sapeva per certo che quella situazione l’avrebbe portata alla morte. In quel momento risentì dentro di sé quella strana emozione che le attanagliò lo stomaco e le fece battere forte il cuore. Ma perché si sentiva così? Continuò a ripeterselo mentre entrarono nella stanza che sapeva di pulito e che ancora non era stata sfiorata da mani profane. Tutto era ancora intatto e questo fece capire alle ragazze che il famoso Jared Leto, conosciuto dai più come la DivaH, non aveva ancora preso possesso della stanza e questo, non si sapeva bene il perché, fece tranquillizzare Phoebe.
“ Bene sistemiamo i suoi vestiti negli armadi e rendiamo questo ambiente..”
“ Super favoloso, segno dell’accoglienza che solo il Beresford Hotel sa dare. Ma quant’è che la smetterai di ripetere le stesse parole di James?” chiese Phoebe mentre recuperava le valige, posandone una sul letto dall’aria invitante.
“ Lo sai che James nonostante i cinquant’anni è un uomo affascinante! È irresistibile!” esclamò Nora. Per tutta risposta Phoebe le lanciò un cuscino.
“ Ehi non sporcare i cuscini e comportati da venticinquenne che sei! Qui sei nel sacro tempio di Mister Gnocco Ti Salterei Addosso Leto!”
“ Mamma mia che pesantezza che sei! E poi tutte queste parole per indicare un essere umano?” chiese sbalordita Phoebe mentre tirava fuori dalla valigia un paio di camicie e maglie appartenente al ragazzo citato dalla cara Nora che continuava a muoversi allegramente per la stanza.
“ Sì cara!” disse Nora sospirando con aria sognante. Phoebe la guardò utilizzando la tipica faccia scandalizzata che avrebbe avuto qualsiasi persona si fosse trovata di fronte una sorta di pazzo o alieno.
“ Dai smettila di guardarmi in quel modo e continuiamo a disfare i bagagli!” disse Nora sorridendo. Phoebe sorrise e continuò a fare ciò che per lei era la cosa più normale.
Resero l’ambiente molto più accogliente di come l’avevano trovato; dava aria di casa e di accoglienza e Phoebe sapeva per certo di aver dato il meglio di sé, la stessa volontà che avrebbe avuto nel realizzare una linea di abbigliamenti, quella che aveva sempre sognato di fare, ma che nessuno le aveva permesso di inventare. Scrisse il solito bigliettino di circostanza e lo posò sul cuscino e sospirando chiuse la porta e si avviò con Nora nelle altre stanze per controllare che durante l’assenza dei clienti tutto fosse in ordine.
“ Io vado giù” disse Nora “ quando hai finito sai dove trovarmi”
“ Okay..”
Nora sorridendo andò via lasciando nel corridoio del quarto piano Phoebe, che continuò imperterrita il suo lavoro, nonostante la tristezza stesse provando a farla cedere.
Jared in quel momento avrebbe detto proprio di sentirsi bene. Tutto quel rilassamento gli aveva fatto abbandonare la rabbia e il rancore che da alcuni giorni si portava dietro e che mai avrebbe immaginato così taglienti. Eppure appena aprì gli occhi e ritornò in possesso delle sue facoltà mentali le sue care compagne ritornarono più acute di prima. Si alzò di scatto e andò via dal quel luogo paradisiaco, optando per una bella dormita in quella che sarebbe stata la sua nuova abitazione per un tempo imprecisato che avrebbe sicuramente deciso in quei primi giorni.
“ Oh mi scusi..” proprio in quel momento Jared assorto nei suoi pensieri non si rese conto di andare a sbattere contro qualche altro essere umano che girovagava nello stesso piano della sua suite. Posò gli occhi sulla piccola figura scoprendo che era una ragazza di cui però non riuscì a distinguere molto poiché aveva il viso rivolto verso il pavimento e una gran furia di andare via. Quello che riuscì a capire fu che la ragazza era una cameriera.
“ No-non si pr-preoccupi..” disse Phoebe con un filo di voce e scappò ancor prima di qualsiasi cosa. Ma proprio con Mister Gnocco Ti Salterei Addosso Leto doveva andarsi a scontrare? Con tutta la gente che gironzolava per l’hotel, poi? E perché continuava ad avere quella strana sensazione?
Jared dal canto suo la guardò andare via con un sorriso beffardo sulle labbra.
“ La solita ragazza che sbava per me..” si ritrovò a pensare egoisticamente mentre entrava nella sua stanza. Appena entrò nella suite un dolce profumo si insinuò nel suo naso e improvvisamente Jared si sentì lontano dalla tristezza. Quel profumo sapeva di casa e di un qualcosa che assomigliava tanto alla pace. Vide che tutto era stato posto con cura negli armadi e il letto per un attimo sembrò invitarlo ad un lungo riposo, quello che non riusciva ad avere da molte anzi infinite settimane. Si avvicinò e prese il bigliettino posato con cura sul cuscino e lo gettò lontano dalla sua visuale senza degnarlo di una sguardo. Sapeva che si trattava della solita accoglienza che l’hotel dava quindi non si diede la briga di leggere quello che era stato scritto. Senza svestirsi si sdraio sul letto e contemplò il soffitto cercando di conciliare il sonno. Ma sembrava che questo avesse perso la via e per questo Jared si ritrovò seduto sul letto più nervoso di prima e rimase in quella posizione per un tempo imprecisato.
In quel mentre si chiese perché non fosse capace di lasciare tutto in disordine, di dare spazio alla rabbia che gli inondava il cervello, di bestemmiare e spaccare gli oggetti. Perché lui preferiva che ogni cosa sembrasse al suo posto anche quando non lo era. Cercava di trovare la calma quando invece aveva bisogno di sfogarsi. Era così che ci si sentiva quando si chiudevano i rapporti con il mondo esterno e ci si prendeva cura della propria testa?
Jared si alzò dal letto e andò alla finestra dove osservò distrattamente il panorama e subito la sua attenzione si spostò dal cielo a una piccola figura che in compagnia di altre due figure attraversava la strada. Jared capì subito che doveva trattarsi della stessa ragazza che aveva incrociato tempo prima vicino alla sua stanza e inconsciamente sorrise. Nonostante le delusioni, amava osservare le ragazze che lo adoravano, sapendo che lui era il loro amore impossibile. Beh la DivaH era pur sempre DivaH e il suo ego aveva bisogno di un po’ di egoismo. Lo utilizzava sempre nei casi di grande rabbia e quello era proprio il caso. Era incuriosito da quella figura perché non avuto il privilegio di guardarla in faccia per sapere come fosse. Scosse la testa e ritornò a stendersi sul letto pregando che Morfeo arrivasse il prima possibile.
Nel frattempo Phoebe era in compagnia delle sue amiche diretta a casa per un lungo riposo o quanto meno con l’intento di rilassarsi. Il lavoro era stato abbastanza pesante quel giorno, anzi, forse era stato più pesante degli altri giorni. C’erano stati molti arrivi fra cui quello di Caroline Lane, la solita donna in carriera con la presunzione di avere il mondo ai suoi piedi. Per Phoebe si prospettavano giorni assurdi a causa delle strane voglie della gentile signora, ma il vantaggio che ne aveva ricavato era una sorta di amicizia nei suoi confronti che rendeva il tutto meno pesante.
“ Ehi allora stasera tutti da Chuck per la serata cinema okay?” chiese Jolanda legandosi i capelli in un’alta coda. I lineamenti del suo viso erano finemente lavorati tanto che pareva una sorta di egiziana, e i sui occhi verdi erano molto lucenti. Era la vicina di casa di Phoebe e, come la sua amica, aspettava il giorno in cui il principe azzurro avesse bussato alla porta del suo appartamento. Beh inizialmente qualcuno aveva bussato ma si era rivelato un vero, come dire..bastardo? Beh sì quella parola potrebbe andare. E così la povera Jolanda ci rimase davvero male tanto che aveva deciso di smettere la sua ricerca anche se sapeva che in una parte del mondo esisteva ancora la persona che sarebbe riuscita a rubarle il cuore e l’anima senza farla soffrire, o almeno ci sperava.
“ Sì Jole” disse Phoebe mentre salutava Nora che prese un’altra strada “ l’hai ripetuto all’infinito! Non sono così cretina dopotutto”
“ Io ho dei dubbi..”
Phoebe la guardò con sguardo assassino e disse: “ io non sono cretina!”
“ Ci manca poco” disse Jolanda ridendo “ comunque come mai hai quella faccia?”
“ Che faccia ho?”
“ Mah sembra strana”
“ E’ un’offesa?”
“ No nessuna offesa” rispose Jolanda girando intorno a Phoebe come per studiarla “ hai incontrato qualcuno per caso?”
“ E dove se sono stata tutto il tempo con te e Nora?”
“ Beh in albergo non sei stata con me..”
“ Che vorresti insinuare?”
“ Hai visto quel bel ragazzo e ora cerchi di nasconderlo alla tua mamma” disse solennemente Jolanda. Era incredibile come quella ragazza riuscisse a fiutare le novità senza esserne la diretta interessata. Su questo era più pratica di Nora.
“ Ch-che sta-stai dicendo?” esclamò imbarazzata Phoebe.
“ Aaaaah allora ho indovinato!” esclamò trionfante Jolanda.
“ Beh ecco io..”
“ Tu?”
“ Okay mi sono scontrata con Jared Leto vicino alla sua camera..”
“ Oh mio dio! Cioè tu e Jared Leto..” Jolanda si riprese e disse “ e lui..tu? Insomma che è successo?”
“ Beh sono scappata senza guardarlo..”
“ Ma sei scema?!” esclamò scioccata Jolanda.
“ Senti quel tizio mi mette a disagio..”
“ Ma se neanche l’hai guardato in faccia!”
“ Beh mi sono bastate la foto che ho visto..” disse Phoebe “ quell’uomo è decisamente..” si bloccò.
“ Sai che ti voglio bene per questo non ti farò sentire in imbarazzo e dirò che ho capito cosa intendi dire”
“ Grazie” disse sorridendo Phoebe. Ora si sentiva molto meglio. Jolanda la riusciva a capire immediatamente e questo la rincuorava molto.
“ Ti prego non dire niente a Nora..” disse ad un tratto “ non vorrei essere presa in giro fino alla morte per il fatto che non gli ho dato nemmeno il tempo di guardarmi in faccia, scappando via come una ladra..”
“ Tranquilla non dirò nulla” disse Jolanda facendo finta di cucirsi la bocca.
“ Ti voglio bene” disse Phoebe abbracciandola.
“ Anche io tesoro”
Si abbracciarono e poi entrarono nelle loro rispettive dimore promettendosi di rivedersi la sera per andare da Chuck e passare la notte all’insegna del divertimento.
“ Salve ragazze!” esclamò Chuck aprendo la porta di casa.
“ Possiamo?” chiese Nora altezzosa.
“ Cretina!” esclamò lui sapendo perché facesse così. Il solito modo per prenderlo in giro. Lei gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia.
“ Lo sai che ti voglio bene microbo!” esclamò entrando in casa.
Chuck sorrise e dopo aver abbracciato il resto della truppa entrò in casa dove ad aspettarli c’era un’altra persona. Appena la vide Phoebe ne rimase sorpresa. Si trattava di un ragazzo dall’aria simpatica. Aveva capelli corti e ribelli dal colore biondo chiaro e due occhi marrone scuro. Come la vide, il ragazzo rimase a bocca aperta. Fu Chuck a farlo rinsavire.
“ Ragazze lui è Liam ed è il mio nuovo assistente!”
“ Ciao Liam!” esclamò Nora sorridente presentandosi.
“ Io sono Jolanda”
Quando Liam incontrò gli occhi azzurri di Phoebe si sentì in imbarazzo, mentre Phoebe si sentì sempre uguale. Non aveva la sensazione che aveva sentito in albergo. Quello non era Jared Leto.
“ Io sono Phoebe”
“ Oh bel nome Phoebe” disse lui imbarazzato.
“ Ti ringrazio” disse lei sorridendo amorevolmente. Liam deglutì, ma sorrise cercando di nascondere il suo imbarazzo.
“ Bene dopo aver fatto le presentazioni direi che possiamo dare il via alla serata!”
Tutti sorrisero e obbedirono dando inizio al piccolo divertimento.
Quella sera Phoebe notò più volte come Liam la guardasse distogliendo lo sguardo solo quando lei posava i suoi occhi su di lui. Sorrise tra sé e si sentì lusingata da quella piccola attenzione, eppure qualcosa la infastidiva. Forse perché non erano gli stessi occhi che voleva avere su di lei..














ANGOLO DI VALS u.u:
Ehm ehm perchè io sento che la cosa sarà abbastanza ingarbugliata???
Spero che vi sia piaciuto questo capitolozzo!! Scusate la lunghezza -.-"
E' stato un pò difficile entrare nella psicologia di Jared proprio perchè non lo conosco e cerco di plasmarlo secondo la mia perversione quindi chiedo perdono se ha qualcosa che non va..sarei molto contenta se mi faceste sapere cosa ve ne pare...:) Questo capitolo sembra la calma prima della tempesta vero?? Vi dico già che il prossimo sarà pieno di attacchi u.u sisisisisi u.u!
Vi lascio con una nuova domanda anzi due: che prospettiva si presenta secondo voi?? Che ne pensate di tutto quello che avete letto??
Vi ringrazio già in anticipo ^^
Alla prossima
Vale:)
   
 
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