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Autore: PattyOnTheRollercoaster    31/07/2011    4 recensioni
Bella si voltò di scatto verso di lui, e Edward sentì che perdeva un battito. Sorrise compiaciuto. La ragazza si riprese all’improvviso e se ne uscì con un: «I am a vampire».
Edward spalancò gli occhi e indietreggiò impercettibilmente, interdetto. «Cosa?» L’aveva scoperto? Sapeva di lui? Eppure era stato molto attento a non farsi scoprire.
Isabella sorrise. «E’ una canzone, non l’hai mai sentita? A me piace un sacco.» [...]
Sì ma comunque... perché cavolo doveva continuare a cantarla?

Storia partecipante all'iniziativa «Oh, Mr Cullen, are you still here?» indetta dal Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight since 01.06.08}.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Una canzone offensiva

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Con la consueta eleganza che lo contraddistingueva, Edward Cullen uscì dall’auto e osservò la Forks High School, le sopracciglia leggermente corrucciate. Erano passate solo due settimane da quando aveva visto, per la prima volta, Isabella Swan, la figlia dello sceriffo appena arrivata in città. Ed era sempre da due settimane che i suoi pensieri gravitavano attorno a lei. Il giorno prima l’aveva accompagnata a ginnastica, e quel giorno, invece, aveva deciso che privarsi della sua presenza, dei suoi passi goffi, e del suo odore tentatore ma buonissimo, sarebbe stato un reato. Indi per cui, l’avrebbe seguita tutto il giorno.
Era già partito in quarta quando Emmett gli domandò: «Dove vai Edward?».
«Ci vediamo dopo», rispose lui, ignorando lo sbuffo seccato di Rosalie.
Edward scivolò veloce fra la folla, senza toccare nessuno e senza guardare nessuno, in testa un unico obbiettivo. Entrò nel corridoio illuminato e si diresse agli armadietti, dove sperava di trovarla. Dove sapeva di trovarla. Estraniò tutti i pensieri degli studenti accanto a lui, riducendoli ad un mormorio basso nella sua mente. Ancora una volta, non c’era traccia della sua voce nella sua testa, Isabella Cullen, a quanto pareva, non pensava affatto. Edward la individuò, affaccendata attorno al suo armadietto, e notò che muoveva piano le labbra ad una melodia inesistente.
Più veloce di un qualsiasi essere umano le fu accanto. «Ciao», disse con il tono più seducente che poteva avere, e lui poteva avere un tono molto seducente.
Bella si voltò di scatto verso di lui, e Edward sentì che perdeva un battito. Sorrise compiaciuto. La ragazza si riprese all’improvviso e se ne uscì con un: «I am a vampire».
Edward spalancò gli occhi e indietreggiò impercettibilmente, interdetto. «Cosa?» L’aveva scoperto? Sapeva di lui? Eppure era stato molto attento a non farsi scoprire.
Isabella sorrise. «E’ una canzone, non l’hai mai sentita? A me piace un sacco.»
Il ragazzo si rilassò improvvisamente, mentre Bella ricominciava a canticchiare, e fece un sorrisino poco sicuro.
«I have lost my fangs!»
Edward la guardò accigliato. Quasi voleva dirle che non era possibile che un vampiro perdesse i canini ma, a rigor di logica, lui non doveva saperlo.
«I am a vampire, I have lost my fangs.»
Ma comunque, perché cavolo doveva cantarla? Si schiarì la gola, anche se non ne aveva bisogno. «Bella, stavo pensando se anche oggi ti va di pranzare con me.»
La ragazza si volse ed esitò qualche secondo. Edward tentò di leggerle l’espressione, siccome non riusciva a leggere i suoi pensieri, ma scoprì di non essere in grado nemmeno di leggere quella. Tuttavia si sentì sollevato quando Bella annuì e disse: «Sì».
Edward si esibì in uno dei suoi sorrisi abbaglianti. Senza chiederle il permesso le prese i libri,  la cartella e si avviò lungo il corridoio. Bella gli corse dietro e lo raggiunse. «Non sai nemmeno dove andare!»
«Sì che lo so. Oggi hai letteratura inglese le prime due ore, francese la seconda, poi matematica.» Bella lo guardò, stupefatta. Aveva imparato a memoria i suoi orari? «Pranzo, infine biologia e ginnastica.» Edward le sorrise. Bella perse nuovamente un battito. A quanto pare aveva problemi cardiaci.
La ragazza non sapeva cosa dire, così ricominciò a canticchiare la sua canzoncina. «I am a vampire, I have lost my fangs!»
Edward si rabbuiò. «Come mai ti piace tanto quella canzone?»
Bella si strinse nelle spalle. «Così, è allegra.» E ricominciò con rinnovata energia: «So I’m sad and I feel lonley. So I cry and I’m very angry. And I ate some garlic.»
Edward strabuzzò gli occhi. Suo malgrado, dovette interrompere Bella. «No, scusa, scusa…», cominciò a dire a occhi chiusi, come chiedendo pazienza. «Come?»
Bella insistette con il suo sorriso, e il vampiro in quel momento non faceva neanche caso a quanto gli piacesse. «E’ carina, no? Soprattutto la parte sull’aglio.»
«E’ piena di pregiudizi», sputò fuori il ragazzo con una smorfia in viso. «Insomma…», si umettò le labbra, «I vampiri non piangono! E… l’aglio, quello è un pregiudizio. Non è giusto prenderli in giro così.»
Bella sbatté le palpebre. «Ma chi?»
«I Vampiri!»
La ragazza lo osservò stranita per qualche istante. Sbuffò. «E’ solo una canzone. E poi senti, senti come continua», insisté, eccitata, «I am a vampire and I’m lookin’ in the city, but the pretty girls don’t look at me. ‘Cause I have lost my fangs!»
«I vampiri non possono perdere i canini!», disse precipitosamente Edward, le sopracciglia aggrottate. Nel frattempo erano giunti all’entrata della classe.
«Come fai a saperlo?» La ragazza si riprese libri e zaino.
Edward si bloccò. «Io… Io ho letto “Dracula”, di Bram Stoker», affermò sicuro con alterigia.
Isabella alzò le spalle. «E allora? Anch’io.»
«Quello è il capostipite della letteratura sui Vampiri, non puoi sconvolgerlo.»
«Oh, esagerato!» Bella sorrise e fece per entrare in classe. «E poi, i vampiri non esistono. Sai che palle altrimenti?»
Chi passò di lì in quel momento poté vedere Edward Cullen mettersi le mani nei capelli, digrignare il volto, e sbattere più volte un piede per terra.

Quella sera, quando Alice e Jasper tornavano da una lunga passeggiata nel bosco, videro Esme passarsi una mano sulle tempie, in un gesto che faceva ormai automaticamente quando era infastidita da qualcosa. La donna sospirò e sedette su una sedia della cucina. Alice la osservò. «Cosa c’è?»
Jasper voltò la testa verso il salone. «E’ Edward. E’ arrabbiato… parecchio», si volse verso Esme, «Perché?»
Lei fece per parlare, ma poi rinunciò e domandò con tono di supplica: «Jasper vai a farlo smettere, ti prego. E’ da due ore che continua così».
Incuriositi, Jasper e Alice andarono al salotto, dove trovarono Edward al telefono, con una brutta espressione in viso, che si agitava da una parte all’altra e urlava. «Vi dico che dovete assolutamente togliere quella canzone dal mercato!» Pausa. «Come perché?! Perché è offensiva!» Altra pausa. «Sì! Sì che sto parlando di quella. Sì che sono sicuro!» Di nuovo una pausa, Edward boccheggiò. «Cosa? E’ una minaccia? La mia è una minaccia! Se entro una settimana da oggi sento an-… Pronto?» Edward scostò dal telefono con astio e lo guardò come se fosse un verme viscido, poi lo gettò sul divano.
«Che cosa succede?», domandò Jasper.
Il fratello sbuffò. «Niente.»
In quel momento Alice si ricordò di una cosa. «Oh Edward!», esclamò illuminandosi, «Volevo farti sentire una bella canzone che ho sentito, magari la conosci. Fa più o meno così: I am a vampire, I have lost my fangs!» Edward si volse di scatto verso di lei con gli occhi spalancati.
«Ahhh! Ahhh! Aaaaahhhhh!»










Fine





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D'accordo, questa è una scemenza bella e buona! xD Magari non fa nemmeno ridere, ma vabbè!
Comunque vi invito a sentire questa canzone (sì, esiste davvero), perchè è bellissima! Cliccate qui per sentire "I am a Vampire", degli Antsy Pants.
Patrizia
   
 
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