Questa storia partecipa all'iniziativa I ♥ Alexluna! 
Davvero tanti, tanti, tanti auguri di buon compleanno... e che l'Auror sia con te!

Un battito di ciglia

Respira piano: dorme. La sua cascata di riccioli castani le copre il volto, schiacciato contro il libro di Incantesimi, lasciando scoperto solo qualche angolo di pelle candida; un mezzo sorriso sembra graziarle le labbra. Il braccio destro pare voler stringere il volume sul tavolo,  l’altro invece è pericolosamente pronto a cadere penzoloni. Due o tre raggi di luna fanno le veci di un moccolo smozzicato all’angolo del tavolino.
È così calma e rilassata, con quel suo respiro regolare, che Harry ha quasi paura di svegliarla, di rompere quel piccolo incanto. Ma non può certo lasciarle trascorrere tutta la notte in quello stato. Una cosa è perdere il sonno a causa di Voldemort e delle sue continue incursioni nella tua testa, un’altra è addormentarsi sui libri in Sala Comune per l’ansia da G.U.F.O. .
Si inginocchia di fronte alla sedia dell’ amica, continuando ad osservarle i contorni del viso. C’è qualcosa di diverso in lei nel sonno: «Non sbraita sui G.U.F.O.», Harry ghigna al pensiero di quello che direbbe Ron se fosse presente. Borbotterebbe qualcosa di simile, mentre cercherebbe di nascondere il rossore sulle orecchie a quell’immagine di candore e bellezza.
Perché Hermione è bella. Il pensiero non lo stupisce più di tanto, in fondo lo ha sempre saputo. Bella a modo suo, con i capelli frizzanti e le sopracciglia perennemente alzate nei confronti dei suoi due migliori amici.
Con due sole dita che agiscono di propria volontà, riporta qualche ciuffo indisciplinato dietro l’orecchio di lei, scoprendone completamente il viso.
«Hermione» si ritrova a dire, «non puoi mica dormire così». È un sussurro, quasi fosse un sacrilegio disturbare un tale silenzio pacifico. «Sul tavolo, in Sala Comune» continua, stuzzicandole leggermente la spalla.
Una piccola lamentela mormorata scappa dalla bocca di lei, ma controvoglia apre gli occhi. Neri. Al chiaro di luna, sembrano quasi neri. Uno sguardo annebbiato dal sonno si posa sul ragazzo.
«Harry…» bisbiglia Hermione. Sospira, richiudendo le palpebre. E poi sorride.
«Dovresti andare in dormito…» comincia lui, ma qualcosa gli impedisce di continuare la frase. Qualcosa di morbido e di … pesca?
Le labbra di Hermione sono morbide e sanno di burrocacao alla pesca e, al momento, sono impegnate nell’accarezzare le sue, di labbra. È un battito di ciglia, una frazione di secondo; il tempo necessario a Harry per elaborare quello che sta accadendo.
Troppo tardi: è già finito.
«Buonanotte Harry» sospira lei, alzandosi, diretta al proprio dormitorio, senza nemmeno curarsi dei libri.
«Buonanotte Hermione» soffia lui, all’aria vuota, ancora incredulo, ancora in ginocchio.