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Autore: Bomboletta    01/08/2011    3 recensioni
“Ho…sognato Brittany stanotte..” confessò allora. L’espressione dell’altra cambiò.
“Maledizione…” sussurrò “E’ assurdo che continui a sognarla…”
“E lo dici a me?Mi sono svegliata sudata,col cuore impazzito e la testa dolorante…”
“Sono passati tre anni San..”
“Lo so…” la mora si passò una mano tra i capelli “Non ho sue notizie da tre anni…”
Sono passati più di tre anni dalla fine della scuola.Santana ha una vita quasi perfetta,ma manca qualcosa nella sua vita.Anzi,qualcuno. Brittany si è trasferita in Europa con i suoi e lei non riesce a dimenticarla. Ma succederà qualcosa che ormai non si aspettava più dopo tanto tempo. Che succederà?
Ovviamente Brittana,ma non mancherà la costante presenza di altri personaggi,come Quinn,Puck,Kurt e altri ex membri del Glee club. Compariranno anche altri personaggi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina era iniziata in maniera decisamente turbolenta. Ore e ore bloccata nel traffico perché prima di andare a lavoro le toccava anche andare a prendere i tessuti nuovi che aveva ordinato visto che quegli sfaticati il sabato non facevano consegne a domicilio. Santana si potè finalmente accomodare sulla sua poltrona da ufficio e sospirare. Grazie al cielo il grosso era fatto. Si godette mezzora piena stravaccata in quella comodissima posizione senza muovere un dito,poi finalmente,recuperate un po’ di energie afferrò il telefono e chiamò il piano inferiore:

“Pronto?Qui parla Boris” rispose un ragazzo.

“Boris,sono Santana!”

“Signorina Lopez,ossequi!”

“Ascolta…Mary è lì?” chiese.

“Le passo la telefonata,attenda solo un momento” poco dopo al telefono rispose una vocetta altezzosa.

“Qui Mary”

“Mary cara,sai che giorno è oggi?” chiese la latina con una finta voce melensa.

“Ehm…è il tredici novembre signorina Lopez…”

“E’ esatto! E dimmi…la data di oggi non ti dice proprio nulla?”

“No…non credo…no..” la ragazza era confusa e il tono terrorizzato che assumeva al telefono divertì Santana.

“Beh…forse a Stacy ricorderà qualcosa…VISTO CHE SIETE IN RITARDO DI TRENTASEI ORE SUI BOZZETTI COLORATI CHE VI AVEVO CHIESTO!” tuonò prima di attaccare la conversazione. Dei del cielo,ma perché erano così sfaticati? Mentre si passava una mano sul viso vide Jhonny passare davanti il suo ufficio e gettare un’occhiata fugace,così ne approfittò per chiamarlo:

“Jhonny!” il ragazzo si voltò verso di lei aldilà del vetro e lei fece cenno al giovane di entrare.

“Buongiorno!” salutò cortese il ragazzo,appiattendosi la chioma rossa sempre in disordine.

“Giorno a te…volevo dirti che anche se ti ci sono voluti quattro tentativi,il vestito è venuto molto ma molto bene” gli sorrise accennando al manichino che indossava l’abito verde acqua di qualche giorno prima.

“La ringrazio,signorina” il giovane sorrise imbarazzato al suo indirizzo.

“E’ splendido,davvero…meglio di quanto potessi immaginare…” la ragazza scarabocchiò qualcosa su un foglio prestampato “Prenditi pure il pomeriggio libero…te lo sei proprio meritato” gli tese il foglio dopo avervi depositato una firma. Jhonny guardò stupito il gesto ed esitò prima di prendere il foglio dalle mani della sua superiore:

“Non so davvero come ringraziarla…”

“Si avvicina Natale…e avremo molto da lavorare,meglio approfittarne adesso” spiegò “Puoi andare,se vuoi!” il ragazzo la salutò con un inchino e un immenso sorriso,per poi uscire trotterellando dall’ufficio. Beh,era giusto che fosse così. Alcuni dipendenti avevano raccontato a Santana che quel ragazzo aveva passato un’intera notte a finire quell’abito e l’indomani mattina era anche andato a lavorare senza lamentarsi nemmeno un po’. Certe volte pretendeva tanto,era vero,ma sapeva riconoscere i meriti ai suoi sottoposti. Il suo telefono squillò:

“Santana Lopez” disse afferrata la cornetta.

“Si può sapere che cosa hanno combinato Stacy e Mary?” le ho viste sfrecciare in corridoio terrorizzate strillando e perdendo fogli a destra e a manca!” la voce di Quinn dall’altra parte.

“Che cosa hanno combinato? Sono in ritardo con i miei bozzetti…A quest’ora dovrebbero essere sulla mia scrivania e non mi hanno nemmeno chiesto di posticipare la consegna…così ho rinfrescato loro la memoria!” rise la ragazza.

“Non oso immaginare con che tono minaccioso” rise l’amica al telefono.

“Beh,se oggi pomeriggio non avrò quei fogli qui,giuro che faccio rapporto al capo…quelle due oche giulive non sanno far altro che spettegolare…” si lamentò.

“Piuttosto,che ne dici di andare al centro commerciale di pomeriggio? Kurt vuole aiuto per il regalo di Blaine e a me fare qualche compera non dispiacerebbe…vedo solo queste quattro pareti da una settimana!”

“Pensa già al regalo di Blaine? Comunque ci sto…non ti nascondo che un po’ di distrazione non mi farà male…e si è rotto lo stereo!”

“Grandioso J.Lo,allora passo per pranzo e poi andiamo…adesso devo chiudere…Alan vuole una mano con i colori del cartellone pubblicitario…”

“A dopo Febray” salutò Santana. Chiuse il telefono e si concentrò sul pc. Doveva contattare un certo Mr. Garryson che voleva un abito su misura per un’importante festa privata tra pezzi grossi. Ma purtroppo il tipo non era contattabile al telefono. Aveva provato e riprovato ma rispondevano sempre segretari che le passavano altri segretari che la mettevano in attesa. Così aveva optato per una mail,molto più semplice e dritta al sodo. Lì avrebbe lasciato il suo numero di cellulare,il numero di ufficio e l’indirizzo ovviamente. Mentre continuava a battere sulla tastiera sentì bussare alla porta e senza guardare fece cenno di entrare:

“Buongiorno!” alzò gli occhi dal computer e vide Kate,una delle segretarie del capo,entrare con un sorriso e un caffè.

“Giorno a te Kate” sorrise.

“Mi sono presa la libertà di portarti un caffè…le mie spie mi hanno detto che hai avuto una brutta mattinata” la ragazza,avvolta da un vestitino grigio e un copri spalla,si avvicinò e le porse il bicchiere,sedendosi poi sulla scrivania con le gambe accavallate.

“Le tue spie ti hanno detto bene” Santana la guardò scuotere i lunghi capelli fiammeggianti.

“Dovresti prenderti una pausa” le disse.

“Lo sto facendo adesso…grazie a te” bevve il caffè sorso dopo sorso. La segretaria si alzò:

“Non ti infastidisce avere l’ufficio alla portata di tutti? Questi vetri sono odiosi!” disse dirigendosi verso la parete a vetro e chiudendo le persiane,comprese quelle della porta “Spero non ti dispiaccia” le sorrise maliziosa. Santana sapeva dove voleva arrivare…erano settimane che Kate la mangiava con gli occhi ogni volta che si incontravano.

“No…non mi dispiace” disse accavallando le gambe e congiungendo le mani. L’altra fece marcia indietro e tornò nuovamente alla scrivania,per sedervisi sopra,esattamente davanti Santana,e abbassandosi all’altezza del suo viso:

“Dove vuoi arrivare,Kate?” sibilò l’ispanica vicino al suo viso.

“Lo sai benissimo” rispose quella in tono provocatorio. Santana la afferrò di mala grazia per le gambe e la trascinò su di sé,poi la baciò con foga. La rossa sospirò forte e rispose a quel bacio violento. La latina le alzò il vestito con una mano,lasciando scoperte le gambe,mentre con l’altra mano si insinuava al di sotto del suo reggiseno e le stringeva un seno. Quella gemette e si tolse le mutandine,mentre la mora si toglieva la gonna. Quando anche lei si fu liberata delle mutande la sollevò di peso e la spinse contro il muro,mentre l’altra le cingeva la vita con le gambe. Santana iniziò a strofinare i loro sessi,con forza,quasi con violenza mentre l’altra gemeva forte,quasi gridando. Anche Santana gemette di piacere,mentre continuava quella specie di lotta:

“Abbassa il t-tono…O entrerà qualcuno” le disse. Poco dopo un’ondata di ormoni le travolse e lei si tappò la bocca per non fare casino,cosa che Kate non ebbe il tempo di fare. Una volta finito si risistemò i vestiti senza aspettare un momento,mise a porto la gonna,lisciò i capelli corvini e guardò la segretaria,ancora ansimante che raccoglieva le sue cose e la guardava ammaliata:

“E’ meglio se vai” le disse “Ho alcuni lavori da finire”

“Ok…ci vediamo presto” le sorrise quella,per poi sparire oltre la porta. Pochi minuti dopo Santana andò a rialzare tutte le persiane e si rimise al lavoro al pc senza pensarci più di tanto. Mr. Garryson era ancora in attesa di una mail…
 
Angolo dell'autrice
 
Due capitoli,giusto perché i primi sono quasi puramente introduttivi! prima di tutto,Jhonny! Primo personaggio di mia invenzione,nonchè povero dipendente alle prese con l'ira della povera Santana. Si vedrà spesso! Come si è capito la nostra Lopez qui,lavora per un'agenzia di moda e se la cava anche molto bene,per il resto si vedrà più avanti u.u
Qui vediamo la nostra Santana in atteggiamenti non proprio professionali con una delle segretarie del suo capo (E qui è spiegato in parte il rating arancione),ma l’esempio è esattamente quello di ‘segretaria troietta’ che tanto spesso vediamo nei film e non solo. Ma ovviamente queste sottospecie di effusioni per Santana non significano assolutamente NULLA (Sappiamo tutti per chi batte il suo cuoricino u.u).  Infine la Santana magnanima e quella che terrorizza le dipendenti ochette…c’è ancora molto da vedere u.u
 
Grazie a chi ha recensito o messo la storia tra i preferiti :D
Alla prossima :D
  
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