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Autore: BlueMoon1996    02/08/2011    2 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il galà della Vittoria.

Erano passati tre mesi, dal giorno di San Valentino, e a James era finalmente passata l'arrabbiatura che si era preso con Evelyne, dopo che lei aveva dimostrato di non fidarsi di lui, ma si era fatta perdonare accettando il suo invito al galà della Vittoria, dove la ragazza non voleva andare, ma quello era l'unico modo perchè tutto tornasse come prima.

Quella sera, Harry e Ginny, sembravano due ragazzini: lei era bellissima con il suo vestito rosso, mentre lui era molto elegante nel suo smoking. Evelyne, era sempre stupenda, avvolta nel suo tubino nero, mentre Alice aveva optato per un vestito tutto svolazzi color ambra. Lily, invece, sarebbe andata al galà con la famiglia Scamandro, come Roxanne.

La sala dove si sarebbe tenuta la festa era grandissima, sembrava un enorme bosco: c'era una pista da ballo, al centro, che sembrava recintata dai rami degli alberi, un ruscello scorreva pigro tra le rocce, e ogni tanto si tuffava da queste ultime, formando cascate e deliziosi paesaggi naturali. Tutto intorno c'erano alberi di ogni genere e molte panchine qua e la. Fu solo in quel momento che Harry, Ron e Hermione, riconobbero il luogo: la foresta di Dean. Era stato organizzato lì in onore della battaglia, e del tempo trascorso in quella foresta con la paura di morire. Fu allora che Harry notò che all'entrata c'era una grande lastra, sulla quale erano incisi tutti i nomi dei caduti in guerra, ognuno, scritto con lettere d'oro, in onore del colore che rappresentava il valore di quelle persone.

Appena si ritrovarono, tutti i Weasley-Potter si salutarono allegramente, ma solo Harry, Ron ed Hermione, ( e l'organizzatore della festa che era stata la professoressa McGranitt che si era presa un congedo dalla scuola, e conosceva tutto quello che era successo ai tre ragazzi, durante la loro avventura per gli Horcrux) sapevano che importanza aveva quel luogo. Per gli altri, era solo una semplice foresta, bella, ma normalissima.

 

§

 

Rose e Scorpius erano arrivati (con riluttanza dei Weasley) con i Malfoy, e fecero il loro ingresso, suscitando non poco stupore tra i maghi adulti. Alcuni sapevano della loro storia, magari i figli gliene avevano parlato, ma altri no, perchè erano stati assenti al ballo della Vittoria l'anno precedente. Fatto stava, che si ragazzi non sembrava importare dei mormorii che gli arrivavano alle orecchie, anzi, cominciarono a ballare tranquillamente, appena le danze furono aperte. Draco e Ron, dal canto loro, erano parecchio imbarazzati da quella situazione, e speravano di uscirne il prima possibile, così si avvicinarono ai figli.

< oh! Non di nuovo > commentò Rose appena li vide arrivare. < che c'è? Non si può ballare? > chiese.

< certo ma... ehm... ci chiedevamo se... ecco... > cominciò Ron.

< Weasley voleva dire se per questa sera potevate ballare con qualcun'altro, sapete, per evitare mormorii inconsulti > spiegò Draco pacatamente.

< non mi sembra una buona idea > commentò Scorpius freddo.

< come? Scorpius, credo che invece sia una cosa ragionevole! > esclamò suo padre.

< ehm... mi scusi signor Malfoy > si intromise Rose < sono d'accordo con Scorpius. Noi non dobbiamo nasconderci, non mi sembra il caso, dato che molti già sanno che stiamo inseme >

Ron sbuffò e lei continuò arrabbiata.

< che c'è papà? Che vuoi? Mi sembra ne avevamo già parlato! >

< si Rosie, ma dai, una cotta adolescenziale non può certo voler dire che state insieme, siete solo infatuati, tutto qui > disse Ron, mentre indietreggiava pericolosamente osservando la figlia che assumeva un cipiglio arrabbiato così simile a quello di sua moglie Hermione, nei momenti di calma, che precedevano la bufera.

< sei incorreggibile! > gridò Rose fuori di sé < certo che sei ipocrita eh? Perchè, tu non ti eri innamorato della mamma già dal quarto anno, se non prima? E io non potrei essermi innamorata? > chiese, ma non urlando come l'altra volta, perchè la sala li guardava incuriosita, ma non si era fermata ad osservare quello che succedeva.

< senti Rose, io ho accettato questa cosa ma... >

< come? Tu hai accettato? E perchè, mi serviva il permesso per innamorarmi forse? > chiese, ancora più alterata.

< di lui si! > a quel punto Rose stava per scoppiare, ma non fu lei, bensì sua madre a far ritornare in sé Ron.

< Ronald Bilius Weasley! > gridò la donna, arrivando a passo svelto, ed era risaputo che quando Hermione Granger, chiamava il marito con il nome completo, c'era da preoccuparsi.

< lascia in pace Rose e vieni a ballare con me! E tu Malfoy > disse indicando Draco < mi faresti la cortesia di lasciare in pace questi due ragazzi? O vuoi che ti ritrasformi in un furetto come fece il vecchio Moody al quarto anno? > chiese lei arrabbiata, mentre Draco indietreggiava e borbottava

< va bene Mezzosangue, non ti scaldare tanto >. Ron quasi lo uccideva ma Hermione lo aveva già trascinato in pista e lui era andato da sua moglie, mentre Rose lanciava occhiate di gratitudine alla madre, anche se Ron non aveva rinunciato a borbottare ed infatti si stava lamentando proprio mentre ballava...

< smettila Ron! > gridò Hermione ad un certo punto.

< non posso sopportare la vista di mia figlia fra le braccia di un Malfoy! > ribadì Ron.

< se fai così mentre ballano, pensa cosa farai quando si sposeranno o avranno dei figli! >

< cosa? Pensi che si sposeranno? E... oh no! Nessuno toccherà mai mia figlia con un dito! Tanto meno un Malfoy! >

< andiamo Ronald, sai che succederà ! > disse Hermione.

Lui la guardò avvilito e lei le diede un bacio sulle labbra, per farlo stare un po' più allegro.

< lo sai che anche se sono passati parecchi anni, ti amo ancora come quando, al ballo del Ceppo, ho rimpianto di non averti invitata, e ho quasi maledetto Krum? > lei sorrise e capì che un po' si era calmato.

 

§

 

Evelyne e James si stavano divertendo al galà, anche se la festa era un troppo formale per i loro gusti, e Harry non faceva che presentare loro gente che non conoscevano, solo perchè volevano conoscere il figlio del salvatore del mondo magico. Ma non si impressionavano molto quando vedevano James, lui era più simile a sua madre. Si impressionavano quando vedevano Albus. Il ragazzo era talmente somigliante al padre che quasi sembravano due cloni, se non fosse per il fisico e l'altezza, perchè Harry era più alto e robusto, essendo già un adulto.

D'un tratto, dopo che suo padre gli ebbe presentato l'ennesimo dipendente del corpo Auror, James notò qualcuno che non avrebbe dovuto esserci... Rebecca Sheldon, nel suo elegantissimo tubino argento, entrava leggiadra dall'ingresso intagliato in legno, e li stava salutando con la mano. In pochi minuti si avvicinò e cominciò a chiacchierare con loro.

< allora rogazzi! Belissima festa no? > chiese, mentre l'unica domanda che venne in mente a James fu < che cosa ci fai tu qui? >. Lei butto la testa indietro e scoppiò a ridere, mentre Evelyne la guardava sospettosa.

< ti sto salvando naturalmonte! > rispose.

< salvando? Salvando da cosa? >

< da una brutta figura Jemiè. Con quella strassciona di Evelì, non ne farai una bela ! > disse come fosse la cosa più naturale del mondo.

< come osi? Come osi dare ad Evelyne della stracciona? >

< James, tesoro, per favore, andiamocene da qui > si intromise la mora.

< no, adesso restiamo e ci facciamo spiegare da “ Miss vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon”, quale dote pensa di avere lei! Sentiamo! > Rebecca lo guardò altezzosa, prima di rispondere.

< è ovio Jemiè. Io ho majore elegonza e portamento. Inoltre io sono molto più bela di Evelì, e la mia, è una delle miliori familie che sci sono in Francia! >

< tu mi disgusti! Vattene! Vattene! > urlò James, guadagnando l'attenzione di parecchi invitati.

< per ora me ne vado Jemiè, ma ricorda que un jorno, noi due sci sposeremo! > e detto ciò se ne andò, lasciando James in preda alla rabbia.

< ehi, calmati dai, non è altro che un'arpia > disse Evelyne.

< Ev, voglio che tu sappia che non ti lascerò mai, specialmente per una come “ Rebecca vengo dalla Francia e sono stupida Sheldon” ! > disse James.

< lo so > le rispose lei e continuarono a ballare beati.

 

§

 

Alice ed Albus erano seduti su una panchina a chiacchierare tranquillamente, non avevano voglia di ballare, stavano commentando la sfuriata di Ron, dicendo che James, stranamente, aveva ragione sul fatto che lasciarli in pace, non era una frase accettabile per Ronald Weasley.

< si, infatti la povera Rose momenti scoppiava > commentò Alice.

< eh già, ma si sa, i padri sono iper protettivi, e il tuo ci sta osservando da mezz'ora, mentre tua madre cerca di distrarlo > disse Albus sorridendo.

< oh, mi dispiace per lui > si scusò lei.

< non preoccuparti, so di piacergli e poi... > si interruppe, Fiamma Wilson, veniva verso di loro a passo svelto, senza neanche curarsi del fatto che aveva quasi buttato giù una vecchietta.

< ehi Al > disse. < tu balli con me > e detto ciò lo prese per il braccio, ma lui si divincolò e tornò a sedersi sulla panchina con la sua ragazza, che guardava Fiamma, come fosse un orrendo brufolo il giorno di una festa importante.

< che vuoi? > chiese Albus sprezzante.

< ti ho detto di ballare con me. Ho già spiegato a mio padre che sei il mio ragazzo, e mi ha chiesto perchè stavi parlando con lei > e indicò una Alice sbalordita < e gli ho detto che è tua cugina >.

< cosa? Ma tu sei fuori come un mestolo dal paiolo! Come ti è venuto in mente di dire una cosa del genere? Sei impazzita? Adesso non so proprio cosa dirti, né ti aiuterò Fiamma > concluse Albus.

< senti non so perchè l'ho fatto, ma l'ho fatto, quindi adesso mi aiuti > sentenziò l'altra, ma prima che lui potesse rispondere Alice si alzò in piedi e le urlò contro.

< Eh no carina! Tu non hai capito un bel niente! Tornatene dal buco da dove sei venuta strisciando, serpe che non sei altro! Saresti dovuta stare tra i serpeverde, brutto insetto! Non sei neanche tanto bella, e se ti sei innamorata di Albus, fatti tuoi! Perchè lui è innamorato di me, come lo sono io di lui e se non vuoi fare una fine come quella di gazza il primo aprile > e detto ciò indicò la bacchetta < ti conviene sparire! > concluse, mentre il fidanzato la guardava ammirato e quell'altra se ne andava indispettita.

< Wow Paciock, non ti facevo così audace e combattiva! > commentò Albus.

< tu non sai parecchie cose di me, Potter > e lo baciò, mentre Neville, nel vederli, quasi non si strozzò con il vino che aveva appena bevuto, ma, legato dalla moglie, lasciò perdere.

 

§

 

Tutto procedeva tranquillo e ad un certo punto, la McGranitt, si alzò e andò sul banchetto, posizionato sul palco dove poco prima stavano suonando i musicisti.

< buonasera maghi e streghe > e qui calò il silenzio < sono molto contenta di essere riuscita ad organizzare qualcosa di diverso quest'anno, anche se a Hogwarts, la maggior parte degli studenti, sta festeggiando la Vittoria con il consueto ballo, alcuni fortunati > e qui scoccò uno sguardo a James e compagnia < possono essere qui con noi. Comunque, a parte questo, vorrei chiedere ad uno tra Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Weasley di venire qui a dire qualche parola > e detto ciò indicò il trio, dal quale Harry si stava già congedando, per andare a fare un discorso.

Salì sul palco e cominciò a parlare.

< buonasera. Ehm... credo che alcuni di voi mi conoscano, se non tutti, comunque mi presento lo stesso. Sono Harry James Potter, e sono molto contento di essere qui stasera, con i miei amici, la mia famiglia e tutti voi. Per chi non lo sapesse, questo luogo è la foresta di Dean. Bello non trovate? Ecco, mentre eravamo alla ricerca degli Horcrux > e qui fece un cenno a Ron e Hermione. < siamo venuti qui. Non potete immaginare quanto questo posto mi abbia affascinato. Era bellissimo e lo è tuttora. Ma in cuor mio, sapevo di non potermi godere le meraviglie che aveva da offrirmi, perchè avevo una missione. E non sapete quanto mi abbia fatto piacere tornare qui, a godermi il panorama. Ora, dovrei quindi essere contento. Non lo sono. Io non ricordo questo giorno come quello di una Vittoria, ma lo ricordo come quello di una sconfitta. Vi chiederete perchè. Beh, il motivo è semplice, per tutte le persone che hanno combattuto valorosamente ma che non sono sfuggite alla furia di quel pazzo scatenato. Perchè questo era Voldemort, un pazzo. Molti di voi penseranno che sono io il pazzo a reputarlo tale, ma come definireste voi qualcuno che ha spezzato centinaia di vite? Qualcuno che ha scelto una vita dannata? Qualcuno che aveva troppa paura della morte, da avvicinarcisi sempre di più. Perchè è questo che accade quando si cerca di sfuggire a qualcosa ormai prossima. E ciò che rende ancora più valoroso il sacrificio dei caduti, e il fatto di non aver tentato con niente, con nessun arma, nessun rimedio, di scappare dalla morte. Credetemi, se vi dico che non è un giorno di festa per me questa, ve lo dico col cuore >

La sala applaudì fragorosamente ed Harry fece un cenno, per poi scendere dal palco e andare a stringere altre mani, e a farsi abbracciare da Ron e Hermione, e dalla signora Weasley (la più grande) che era in lacrime.

 

§

 

La festa era già terminata e dopo essersi salutati con amici e fidanzati, i Weasley-Potter, andarono alla Tana, dove avrebbero aspettato Charlie, che aveva annunciato il ritardo e l'impossibilità per arrivare al galà.

< allora zio George? Alla fine ce l'hai mandata Roxanne, in gita con Lorcan > chiese Hugo divertito. George emise un grugnito, e sua figlia era raggiante, significava che si, ci era andata.

< a chi è mancato lo zio Charlie? > chiese una voce dall'atrio e tutti si precipitarono all'ingresso ad abbracciare lo zio avventuriero.

Dopo un po' si ritrovarono, tutti pieni di strani regali, nel salotto della Tana.

< ma zio, perchè non hai portato Samantha? > chiese Molly, incuriosita.

< Samantha? Ah, beh, noi ci siamo lasciati già un mese fa! > esclamò Charlie, per niente turbato.

< quindi vuol dire che sei stato con lei poco più di due mesi figliolo? > chiese la signora Weasley, abbastanza irritata dal fatto che il figlio non avesse una compagna fissa.

< si mamma, e non ti arrabbiare, sai come sono fatto. Scappano perchè amo più i draghi che loro > tutti risero, tranne la signora Weasley che sbuffò e si sedette su una poltrona.

Sentirono piangere dal piano di sopra e Victoire sprofondò nel divano ancora di più. Teddy sbuffò ed esclamò < va bene Vic, vado io! Non ti scomodare!>

< ma andiamo! Se vado sempre io! > lui stava per ribattere ma Dora prese a piangere più forte, così Teddy andò a prenderla, per presentarla allo zio.

< vedete perchè non voglio avere figli? E tu Vic, tesoro mio, non sei un po' giovane per essere mamma? > chiese Charlie.

< probabilmente lo sono, ma fatto sta che Dora è figlia mia, e anche se è faticoso starle dietro, è la cosa più bella che mi sia capitata > disse Victoire, mentre Teddy portava giù la bambina, che quel giorno aveva i capelli verdi, e la mise nelle braccia di Charlie.

< ehi frugoletto > disse lui, mentre le faceva il solletico e lei rideva. < è deliziosa Vic. Come la sua mamma. Ma mi sembra che abbia ereditato le doti da trasformista del padre > tutti risero e passarono la fine della serata a godersi la compagnia, sempre più rara, dello zio Charlie.

 

§

 

Bene lettori, così finisce l'anno a Hogwarts dei nostri protagonisti, in quanto il prossimo capitolo sarà dedicato all'estate in Francia, che passeranno dalla sorella di Fleur, Gabrielle.

Vi congedo così! Alla prossima!

  
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