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Autore: Fifteen    02/08/2011    1 recensioni
Scopriamo la vita quotidiana degli studenti di Hogwarts in un mondo parallelo in cui Voldemort non è mai esistito, e i ragazzi vivono l'anno scolastico fra compiti, feste, amore e amicizia e qualche sbronza. Il tutto attraverso gli occhi di una lettrice appassionata, sognatrice e anche un po' matta. Che poi sarei io.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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                             Pillole di vita Quotidiana

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                                                                                                1. Le solite liti... o quasi
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Hermione Granger si svegliò nel letto del suo fidanzato storico Harry Potter, e sorrise nel vederlo dormire come un angioletto. I pensieri teneri del momento furono però interrotti da un fastidioso malditesta, chiaro sintomo della mega sbronza della sera prima alla festa che avevano fatto in Sala Comune. Solo Grifondoro. Scostò le coperte e iniziò a girare intorno al letto del ragazzo alla ricerca delle mutandine. Le trovò sopra il tappetto di fronte al letto di Ronald. Non ricordava neppure come ci fossero finite. Le indossò, e poco distante trovò anche il reggiseno. Quando ebbe indosso almeno la biancheria intima, si sedette su un bordo del letto e iniziò a scuotere Harry per svegliarlo. Lui mugugnò qualcosa come - Cinque minutini mamma - e lei scosse la testa divertita. 'Lily l'ha abituato troppo bene' pensò. Gli diede un bacio sulle labbra e lui aprì pigramente gli occhi. - Oh, Herm sei tu - Lei gli sorrise, e vedendo il suo abitino rosso davanti alla porta fece per alzarsi, ma venne afferrata per un braccio, e costretta rimanere seduta. - Non mi dai il buongiorno? - fece Harry, ormai completamente sveglio. Lei gli diede un bacio appassionato, e poi fu libera di alzarsi. Si vestì di soppiatto e uscì dalla porta di soppiatto, con le decolté in una mano, attenta a non svegliare gli altri Grifondoro. Tornò nella sua stanza, e trovò le sue compagne già intente a vestirsi e truccarsi. Un turbine biondo di nome Lavanda Brown la travolse, accortasi della faccia stanca dell'amica. - Herm! Finalmente sei tornata. Round mattutino? - Lei rise. - No no, sebbene ricordi molto poco ci abbiamo dato dentro fino alle quattro! Ho solo tanto sonno e un fastidiosissimo malditesta da dopo sbronza - L'altra le sorrise complice, e andò al suo comodino. Lo aprì e tirò fuori una boccetta. - Bevi questa, starai meglio. - Hermione fece ciò che le era stato detto e buttò giù la pozione tutta d'un fiato. Il malditesta scomparve all'istante, assieme alla stanchezza. La riccia si diresse al bagno e fece una rapida doccia ristoratrice. Uscì dal bagno in accapatoio, e si diresse all'armadio, indecisa su cosa mettere per andare ad Hogsmeade nel pomeriggio. Optò per un paio di jeans attilatti ed un maglioncino con ampio scollo a barca viola, accompagnato da dei tronchetti neri a tacco alto. Asciugò i capelli con un colpo di bacchetta, che le ricaddero sulle spalle e lungo la schiena in fitti ricci. Si posizionò davanti allo specchio e iniziò a truccarsi. Dieci minuti dopo era perfetta. Ombretto viola sfumato, matita nera e mascara evidenziavano gli occhi nocciola, mentre il lucidalabbra trasparente rendeva le labbra più carnose. A braccetto con le gemelle Patìl, in stanza con lei da ormai sei anni, scese in Sala Grande. Si sedettero al tavolo di Grifondoro in silenzio, partecipando passivamente alla conversazione delle amiche sulla festa di quella sera dai Corvonero. - Ho sentito che sarà davvero fatta bene! Ci saranno persino i Serpeverde. - esclamò Padma. - Che cosa? - sbottò Hermione, che di sopportare Malfoy e la sua combriccola anche il sabato sera non aveva proprio voglia. - Dai Hermione, non ti scaldare! Alcuni sono davvero fighi. Prendi Nott, o Malfoy! Quello è un sogno. - Lei scoppiò a ridere, attirando lo sguardo di tutto il tavolo. - Padma che ti sei fumata? E' un po' presto! - L'altra scosse la testa. - Guardalo e dimmi se oggettivamente non è figo. - Lei alzò lo sguardò, e vide il biondo Serpeverde intento a parlare con Pansy Parkinson. Capelli biondissimi, occhi grigi, colorito pallido, lineamenti aristocratici, e fisico asciutto ma scolpito. Il biondo si sentì osservato e si girò brevemente nella sua direzione, prendendo ad osservarla a sua volta. Un po' imbarazzata, si girò nuovamente verso Padma. - Ok, oggettivamente è un bel ragazzo. - L'altra le diede il cinque, e poi la salutò, diretta dalla sorella, che stava seduta accanto a Seamus Finnigan dall'altra parte del tavolo. Harry entrò in Sala Grande in quel momento, ed Hermione non poté far altro che guardarlo intensamente, com'era suo solito. Occhi verde smeraldo, fisico muscoloso, capelli neri e scompigliati. Lui si accorse dello sguardo penetrante della ragazza, e ricambiò con un grande sorriso e l'occhiolino. Si sedette accanto alla ragazza e le diede un rapido bacio a stampo, poi si buttò sulla torta di mele che aveva davanti. La coppia non si accorse però, della mascella serrata di un ragazzo qualche tavolo più avanti. Dopo la colazione Hermione si alzò, e si incamminò verso l'uscita insieme ad Harry, Ron e la sorellina di quest'ultimo, Ginny. Non le piaceva particolarmente, ma sapeva che questa aveva una cotta per Harry, così era decisa a tenerla d'occhio. Arrivati al portone, sentirono una voce alle loro spalle. - Potter, che aria sbattuta! - il diretto interessato si girò, con gli occhi ridotti a due fessure. - Malfoy, senza di te non avrei proprio potuto cominciare la giornata. - sibilò gelido. L'altro ghignò e disse - Così mi ferisce - si dipinse in faccia un'espressione angelica e si portò una mano al cuore, battendo teatralmente le ciglia. Hermione, stanca del siparietto che si era creato, si introdusse nella discussione. - Harry, forza andiamo, non perdere tempo con questi qui. - La Parkinson scattò in un nano secondo, puntando la bacchetta contro la riccia. Probabilmente si era dimenticata che la ragazza era a capo del Club dei Duellanti. Infatti questa estrasse rapidamente la bacchetta e in pochi secondi disarmò la Serpeverde. Era furibonda. - Granger! Come ti sei permessa? - L'altra rise - Se sei una schiappa, Parkinson, non è colpa mia! - Pansy divenne rossa per la rabbia ed urlò - Ti sfido a duello - L'altra ci pensò su e poi le rispose tagliente - Ne sei proprio sicura? - Mal interpretando le parole della Grifondoro, la ragazza rispose - Paura Granger? - Una risata si levò dal trio dei Grifoni dietro la mora. - Volevo evitarti una spiacevole figura, dimmi l'ora e il posto. - L'altra non aveva ancora idee, così disse criptica - Ti farò sapere. - - Non vedo l'ora. Parkinson, Malfoy, Nott. - Si girò e fece per andare dietro ai suoi amici, ma sentì un respiro caldo tra i capelli. - Belle gambe, Granger. - Quella, era la voce di Malfoy. La riccia fu percorsa da un brivido, ma decisa a mantenere il solito atteggiamento da dura, si girò per mollargli uno schiaffo, lui però si era già dileguato e lei rimase lì con il braccio a mezz'aria, delusa. Le voci degli amici la riportarono alla realtà, e lei si diresse verso di loro con un falsissimo ed enorme sorriso sulle labbra.



                                                                                                                                                                                               
 
imdreamingdraco 

  
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