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Autore: Tecla Sunrise    02/08/2011    4 recensioni
Nahat: pelle.
La nostra e, soprattutto, la loro.
La pelle dei giovani maghi di una nuova generazione completamente inventata, che è sottoposta a lacrime, baci, carezze, schiaffi...
Insomma, tutti i lati, sia positivi che negativi, dell'adolescenza segneranno irrimediabilmente le loro pelli, lasciando segni, a volte invisibili, altre no, ma pur sempre presenti.
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“…Hai provato con la Radigorda? La Thomas mi ha detto che serve per guarire le emorroidi, ma il principio è lo stesso” sussurrò Owen a Hillary, nel tentativo di trovare una cura per l’infenzione del suo buco all’orecchio.
Hillary fece una faccia schifata. “Emorroidi? Ehw…”
“Fa poco la schizzinosa, Hil, se non lo curi diventerà disgustoso”
“È già disgustoso” s’intromise Miley, allontanandosi dalla sorella.
Hillary sbuffò. “Crepa, stronza”
“Cretina”
“Idiota”
“Troia”
“Puttana!”
“Amen e alleluia! Quanti anni avete?” le interruppe Luke, sempre senz’alzare gli occhi dal telefono.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nahat

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Chapter one: Summer
 
 
Estate.
Caldo, sole, libertà… il paradiso.
Chiunque abbia mai frequentato una qualunque scuola sa bene quanto quei tre mesi siano importanti. Le frustrazioni spariscono, lo stress fa un viaggetto al Polo Nord e l’ansia evapora sotto il sole.
C’è tuttavia una sola categoria di persone che non ama particolarmente l’estate. O, per meglio dire, la considera una stagione come un'altra. Divertente come le altre. A cosa è dovuta questa palese malformazione a livello psichico?
Al frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Oppure all’essere ricchi sfondati. Ma questo è un altro discorso.
In quel caso l’andare a scuola implica staccarsi dai propri genitori e godersi la vita in modo non indifferente. Certo, l’aspetto scolastico della cosa le fa perdere molti punti, ma, ehi, è di Hogwarts che si parla! Chi non vorrebbe  andarci?
E qui si torna alla considerazione iniziale.
Parliamoci chiaro, gli adolescenti babbani sopravvivono d’inverno e vivono d’estate.
I giovani maghi vivono d’inverno e si riposano d’estate.
L’avete notata la palese ingiustizia?
Oltre ad essere muniti di poteri magici (!!), gli studenti di Hogwarts non hanno i genitori tra i piedi, vivono in un meraviglioso castello e mangiano come dei re.
Gli adolescenti babbani, invece, studiano come dei disperati, mangiano nei fastfood, vanno a scuola in licei decisamente trascurati e, beh, sono babbani!
Capirete quindi che quando arriva la figlia del Salvatore del Mondo Magico con un’unghia spezzata e pretende di essere compatita, vien voglia di tirarle un tacco nell’occhio.
 
 
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10 Giugno 2019
Godric’s Hollows, Potter House
2.45 p.m.
 
“Harry muoviti, dobbiamo andare a prendere i ragazzi! È mai possibile che tu sia sempre in ritardo?” esclamò una bella donna sulla quarantina, ferma sull’uscio di una graziosa villetta a tre piani.
 
“Arrivo! Non riesco a trovare le chiavi della macchina!” la risposta le arrivò alle orecchie ovattata dalla lontananza. Sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
 
“Oh per l’amor del cielo, Harry, sei un mago!” disse esasperata, tornando poi a fissare preoccupata le lancette dell’orologio che giravano impietose, a suo parere sempre più velocemente.
 
“Ah… è vero, ehm… Accio chiavi!”
 
Poco dopo il Salvatore del Mondo Magico, alias Il Prescelto, alias Il-Bambino-Che-è-Sopravvisuto, alias Colui-che-ne-ha-piene-le-palle-dei-soprannomi-con-i-trattini, fece capolino dal portone un po’ arruffato e si affrettò a chiudere sotto lo sguardo irritato della moglie.
 
“Allora Potter, ce la facciamo prima di domattina?”
 
“Devo veramente risponderti, Parkinson? Perché in quel caso potremmo parlare del Party di Capodanno di Malfoy, quando...”
 
“Sì, sì, come credi! Adesso andiamo!” lo interruppe Pansy, tirandoselo praticamente dietro.
 
Harry fece un sorrisetto divertito e seguì la moglie fino al loro garage, dove li aspettava un’ Audi R8 cabriolet.
 
Salirono in macchina, dopo aver litigato come al solito per chi dovesse guidare “Bobina”.
 
Harry guardò irritato Pansy che al posto del guidatore ammirava estasiata la macchina.
 
“Merlino, quanto adoro quest’auto”
 
“Siamo in ritardo, tesoro” le ricordò con voce irrisoria.
 
Lei si ritrovò a fargli un’infantile linguaccia borbottando qualcosa di molto simile a “Invidioso”.
 
Mancavano poco meno di dieci minuti quando finalmente attivarono la funzione d’invisibilità e presero il volo.
 
Pansy, presa dall’euforia del momento, fece un paio di giri della morte, urlando eccitata insieme al marito.
 
Quando si resero conto di sembrare due ragazzini che avevano appena rubato la macchina ai genitori scoppiarono a ridere.
 
“Non siamo cambiati poi molto dai tempi di Hogwarts” disse Pansy, perdendosi nostalgicamente nei ricordi.
 
Prima che gli succedesse lo stesso Harry decise di buttarla sul ridere.
 
“Tesoro, non volevo essere io a dirtelo, ma incominciano a vedersi le prime rughe…”
 
“CHE COSA?!” gridò Pansy, inorridendo al solo pensiero. La sua voce si era fatta acuta e aveva sgranato gli occhi. Harry non poté fare a meno di scoppiare a ridere di nuovo.
 
“Stavo scherzando, Pansy! Sta’ tranquilla!”
 
Pansy si ritrovò a sospirare sollevata, prima di prendere a pugni il marito.
 
“Ti sembrano scherzi da fare? Ho perso come minimo cinque an...”
 
“PANSY, CI SCHIANTIAMO!”
 
La donna sterzò appena prima di finire contro il muro di un palazzo. Entrambi con i capelli scompigliati e il fiatone si guardarono, terrorizzati.
 
“Ops” disse Pansy, tentando un sorriso di scuse.
 
Harry scosse la testa, esasperato. “Ops” sussurrò, incredulo “Ops”! Ma robe da matti...”
 
“Va bene, la smetto. Oh guarda, siamo arrivati!”
 
Harry sospirò sollevato senza nasconderlo.
 
“Quanto sei drammatico”
 
Harry non rispose, preoccupato di distrarre di nuovo la sua bella.
 
Finalmente raggiunsero King’s Cross, Pansy emozionata e Harry un po’ abbattuto.
 
“Che bello! Tornano i nostri piccoli!” esclamò mentre attraversavano il muro per raggiungere il binario 9 e ¾. In attesa che L’Hogwarts Express arrivasse si guardarono intorno alla ricerca dei loro amici, senza trovarli.
 
“Piccoli... a proposito di piccoli hai idea di che fine abbia fatto Gabrielle?”
 
“Mi ha mandato un gufo ieri, sono appena arrivati a Bora Bora”
 
“Continuo a pensare che lasciarla andare in vacanza con Malfoy non sia stata una grande idea…” borbottò Harry, contrariato, ripensando a quando aveva detto di sì a quella assurda vacanza.
 
“Oh Harry, ti prego, ne abbiamo già parlato! Daniel non è come Draco! E inoltre nostra figlia ha diciannove anni, merita la nostra fiducia!”
 
“Ma non erano i nostri piccolini?”
 
Pansy sbuffò, ma prima che potesse replicare si ritrovò intrappolata in una morsa strangolatrice.
 
“Panny! Eccovi, vi abbiamo cercato d’dappertutto!” trillò entusiasta Daphne Greengrass, abbracciando poi Harry.
 
Poco lontano si stagliava la figura di Ron, che affrettò il passo e li raggiunse.
 
“Harry! Pansy!”
 
“Ciao Ronnie!” esclamò Pansy, abbracciando il rosso.
 
“Hey Ron” lo salutò Harry, sorridendo.
 
“Da quanto siete qua?” chiese Daphne, aggiustandosi il vestitino.
 
“Pochi minuti... abbiamo fatto un viaggio movimentato” Pansy sbuffò “voi?”
 
“Abbiamo appena parcheggiato la Maserati, spero che i babbani non me la righino” disse Ron, preoccupato.
 
“Tranquillo Ronnie, sarà al sicuro. A Bobina non è mai capitato niente” lo tranquillizzò Pansy, poi, avvistato il treno, fece un urletto entusiasta “Arrivano!”
 
Ron e Harry alzarono gli occhi al cielo mentre anche Daphne si univa all’esaltazione della mora.
 
“Donne” sussurrò Harry.
 
“Non capisco cosa ci sia di così bello nel loro ritorno” continuò Ron, ben attento a non farsi scoprire “le attività ginniche devono essere interrotte! Non c’è uno straccio d’intimità!”
 
“e tu ne hai tre... io ne ho avuti cinque, quattro adesso”
 
Ron annuì, partecipe, poi entrambi riportarono la loro attenzione sul treno, dal quale stavano già uscendo i primi studenti.
 
“Ron! Harry!” urlò Hermione per farsi sentire, poco lontano da loro.
 
“Ciao Herm!”
 
“Hermione!” la salutò Daphne, tornando subito dal suo maritino.
 
Pansy alzò gli occhi al cielo, esasperata.
 
Nonostante fosse palese che Ron fosse innamorato di lei, Daphne non aveva mai smesso di essere gelosa di Hermione. La quale, oggettivamente parlando, non era neanche lontanamente bella come la bionda. 
 
“Ciao Hermione” s’aggiunse Pansy, per stemperare l’amica “Draco?”
 
Il viso di Hermione si oscurò leggermente e fece schioccare la lingua.
 
“Aveva degli affari da sbrigare in Francia, non tornerà prima di Domenica.”
 
Tutti ebbero il buongusto di tenere per sé ogni considerazione.
 
“Mami!”
 
“Lily, tesoro mio! Come stai?” esclamò Pansy, mentre una ragazzina con i capelli rossi di circa dodici anni le saltava addosso.
 
“Bene! Tu?”
 
“Anche io, bellissima! Quanto mi sei mancata amore!”
 
“Ahahahah dai Mami, smettila!”
 
“Lily!”
 
“Papà! Che bello vederti!” esclamò Lily, scendendo dalla madre e correndo tra le braccia di Harry.
 
“Quante soddisfazioni che mi dai, tesoro. Ricorda: non crescere mai” le disse, soddisfatto dall’accoglienza.
 
“Perché, papà, potrebbe diventare come me?” disse Helena, passandosi una mano tra i capelli mori, divertita “ciao mamma” aggiunse poi, abbracciando sua madre.
 
“Helena! Ciao, come stai?”
 
“Una meraviglia... tu? Come va come capo degli Auror? È dura?”
 
“Mah, neanche tanto… piuttosto, dove sono quei disgraziati dei tuoi fratelli?”
 
Helena alzò le spalle “non ne ho idea… James sarà con Sally, Sirius…”
 
“BU!” le urlò Sirius da dietro, facendola sobbalzare.
 
“Ahhhh! Deficiente!” strillò, saltando come un gatto.
 
“Ciao pa’, ciao ma’”
 
“Sirius”
 
“Sir! Tesoro vieni, fatti abbracciare! Come sei cresciuto!” trillò Pansy, abbracciando il figlio.
 
“Ma…mma, non res…pir…oo”
 
“Oh, scusa”
 
Sirius scosse la testa, esasperato, poi si guardò, intorno come alla ricerca di qualcuno.
 
“E Gabi dov’è?” chiese infatti poco dopo.
 
“Non te l’ha detto?” gli chiese Pansy, decisamente stupita.
 
“Detto cosa?”
 
“Lei e viscido-Malfoy-1 sono partiti per Bora Bora” rispose Harry, palesemente seccato.
 
Sirius s’adombrò, ma non disse nulla. Lui e Gabrielle erano sempre stati molto uniti a causa del fatto che entrambi erano finiti tra gli Slytherin, mentre James, Helena e Lily tra i Gryffindor.
 
Non l’avrebbe mai ammesso ma era geloso. Da quando stava con Daniel si era completamente dimenticata di lui.
 
“Ma dove si è cacciato James?” disse Pansy, guardandosi intorno, ma del figlio non c’era traccia.
 
“Signora Potter? Mi scusi, sono Stacey Baston, non so se si ricorda di me”
 
Pansy si girò a guardare la ragazza che le aveva rivolto la parola. Aveva dei lunghi capelli neri e due occhi dolci marroni. Era la figlia di Oliver Baston, l’amico di Harry, e Katie Bell, la ragazza che Draco aveva quasi ucciso.
 
Sorrise incoraggiante, sempre guardandosi attorno.
 
“Ma certo che mi ricordo di te, Stacey. Hai bisogno di qualcosa?”
 
“James e Sally hanno avuto un piccolo contrattempo con la Professoressa Robins, che mi ha detto di darle questa lettera. Sono rimasti ad Hogwarts ma non so perché, dovrebbe essere scritto lì” e porse a Pansy la lettera.
 
“Che ha combinato, sta volta?” le chiese Harry mentre apriva la lettera “Grazie, Stacey. Saluta i tuoi genitori”
 
“Senz’altro. Arrivederci Signori Potter”
 
“Ciao”
 
Pansy incominciò a leggere ad alta voce, mentre, oltre alla famiglia Potter, si erano avvicinati anche Ron, Hermione e Daphne con i loro figli.
 
 
Scuola di
Magia e Stregoneria
di Hogwarts
 
Cari Signori Potter,
 
                                        è con mio grande rammarico che sono costretta a scriverVi per colpa di un evento increscioso a cui ho, mio malgrado, assistito. Vostro figlio è stato sorpreso in atteggiamenti a dir poco intimi con una sua compagna di Casa nella mia classe di Trasfigurazione, precisamente sulla mia cattedra. Ho ritenuto opportuno trattenere entrambi gli studenti per una punizione esemplare. Vostro figlio tornerà a casa tra una settimana, dal momento che è maggiorenne e che ha passato l’esame di Materializzazione. Cordiali saluti,
 
Prof.ssa Demelza Robins
Vicepreside di Hogwarts
 
“Che pirla” commentò Harry, divertito.
 
“Starai scherzando, spero! Atteggiamenti a dir poco intimi!! Sulla cattedra, per le mutande di Merlino!”
 
“Che tocco di classe, quello” commentò divertito Ron, beccandosi uno sguardo di fuoco da Daphne.
 
“Delinquente! Ah, ma mi sentirà! Gli faccio passare l’estate senza Firebolt, voglio vedere che fa! Disgraziato! Noi, alla sua età, non avremmo mai fatto una cosa del genere!” sbottò Pansy furibonda.
 
Contemporaneamente Harry, Ron, Daphne e Hermione cominciarono a tossicchiare, imbarazzati.
 
Soprattutto dallo sguardo che si lanciarono Ron e Daphne fu abbastanza chiaro cosa avessero fatto nei tempi andati.
 
“Pansy non credo che foste così casti...” insinuò Nate, il figlio di Ron e Daphne. La sua gemella, Una, si trattenne a stento dallo scoppiare a ridere e annuì con convinzione.
 
Al che Pansy non poté fare a meno che arrossire, seguita a ruota da tutti gli adulti.
 
“Su, ragazzi, è ora di andare! Abbiamo così tante cose da dirci!”
 
“Certo certo…” commentò Una, sghignazzando col fratello.
 
“Una, per l’amor del cielo! Ti sembrano insinuazioni carine da fare? Chiedi scusa immediatamente!” sbottò Daphne, irritata.
 
Una si raddrizzò e guardò la madre incredula.
 
“No, ovviamente! E poi perché lo dici solo a me? Anche Nate lo ha detto!” disse come se fosse anche solo fuori dal mondo pensare a una cosa del genere.
 
Daphne, invece che continuare il braccio di ferro, decise di puntare sulla subdola arte del ricatto.
 
Dopotutto era pur sempre una Slytherin.
 
“Oh, va bene. Vorrà dire che ci andrò io, in Messico, quest’estat…”
 
“Scusatemi, non avrei dovuto dire cose simili. Sono veramente dispiaciuta” la interruppe Una, ignorando completamente il suo orgoglio.
 
D'altronde si sa che con l’orgoglio non si ottiene mai niente.
 
La sua voce suonò talmente vera che gli adulti si chiesero se avessero sognato la scena del ricatto.
 
Ma dal sorrisetto soddisfatto di Daphne capirono che era tutto vero.
 
John, poco lontano, guardò con superiorità la sorella maggiore. Lui non si sarebbe mai umiliato così. Ma lui era un Gryffindor, non un viscido Slytherin.
 
“Beh, ragazzi” intervenne Hermione, seguita dai suoi tre figli Allison, Robert e Ellie “ci vediamo alla Coppa del Mondo. Noi partiamo per la Svizzera, lunedì”
 
Dopo quell’affermazione si salutarono tutti quanti, in particolare Nate, Una, Sirius e Robert che erano migliori amici, tutti Slytherin, e Ellie e Helena, Gryffindor, che avevano appena concluso il loro quarto anno.
 
La famiglia Potter si allontanò per raggiungere la R8, allargata per l’occasione.
 
I tre ragazzi si misero comodamente seduti sui sedili posteriori, mentre Harry, dopo l’ennesima lotta all’ultimo sangue, si metteva alla guida della povera Bobina.
 
 
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10 Giugno 2019
Lewisham, London, Nott Building
2.30 p.m.
 
“Theo hai preso le scope?” chiese Ginny Weasley, sorseggiando un caffè.
 
L’uomo non alzò neanche lo sguardo dalla gazzetta “Mmm-mm”
 
Ginny lo guardò male “I mantelli?”
 
“Mmm-mm” ripeté Theodore, girando pagina.
 
“I maialini blu?” continuò lei, stringendo gli occhi in due fessure.
 
“Mmm-mm”
 
“Theo! Non mi stai ascoltando!” sbottò Ginny, sbattendo la tazza sul tavolo e richiamando finalmente l’attenzione del marito.
 
“Cos… oh, scusa” fece lui, alzando gli occhi dalla Gazzetta e guardandola vagamente dispiaciuto.
 
La donna si limitò ad alzare gli occhi al cielo. “Dai, dobbiamo andare a recuperare la nostra prole”
 
Theodore corrucciò la fronte, irritato. “Lo sai che ciò comporterà l’astinenza, vero?”
 
Ginny si passò una mano tra i capelli, prima di accendersi convulsamente una sigaretta. “Potresti non ricordarmelo ogni dannatissima estate? È già abbastanza difficile sopportarlo…”
 
“A chi lo dici!” rimarcò Theo, frustrato.
 
Ginny guardò l’orologio e notò che mancava mezz’ora all’arrivo dell’Hogwarts Express.
 
Quando alzò lo sguardo, famelica, vide che Theodore aveva avuto la sua stessa idea.
 
“C’è ancora tempo per un ripassino…”
 
Theo sorrise, malizioso, e Ginny fece appena in tempo a spegnere la sigaretta prima di ritrovarsi coinvolta in un bacio ardente di passione.
 
Forse avrebbero avuto un leggero ritardo…
 
 
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10 Giugno 2019
King’s Cross, London
3.30 p.m.
 
“Ma che fine hanno fatto quei due? È mezz’ora che siamo qua ad aspettarli come dei deficienti!” sbottò Alex, furioso.
 
Aveva appena iniziato a piovere e i fratelli Nott si erano visti costretti a rientrare nella stazione, dove ogni babbano in partenza non si era risparmiato un’occhiatina curiosa.
 
“Beh?! Che diavolo ha da guardare?!” continuò Alex, aggredendo una vecchietta indiscreta.
 
Sbuffarono tutti esasperati, compreso Luke, che da quando aveva rimesso piede nella Londra babbana si era attaccato al Maphone e si era isolato dal resto del mondo.
 
“Dieci galeoni che stanno scopando” intervenne Miley, limandosi un unghia con ferocia.
 
“…Hai provato con la Radigorda? La Thomas mi ha detto che serve per guarire le emorroidi, ma il principio è lo stesso” sussurrò Owen a Hillary, nel tentativo di trovare una cura per l’invenzione del suo buco all’orecchio.
 
Hillary fece una faccia schifata. “Emorroidi? Ehw…”
 
“Fa poco la schizzinosa, Hil, se non lo curi diventerà disgustoso”
 
“È già disgustoso” s’intromise Miley, allontanandosi dalla sorella.
 
Hillary sbuffò. “Crepa, stronza”
 
“Cretina”
 
“Idiota”
 
“Troia”
 
“Puttana!”
 
“Amen e alleluia! Quanti anni avete?” le interruppe Luke, sempre senz’alzare gli occhi dal telefono.
 
Miley fece per rispondere, scandalizzata, ma una voce familiare li raggiunse.
 
“Ragazzi! Ehi, siamo qui!” gridò Ginny per farsi sentire in mezzo alla folla.
 
“Finalmente!” sbuffò Alex, guardando male i genitori arrossati e arruffati.
 
“Miley, tesoro! Come stai? Sei stanca?” trillò Ginny, abbracciando la figlia.
 
“Sì mamma, sono distrutta… il treno è sempre più asfissiante…” rispose Miley, facendo gli occhioni dolci.
 
Owen roteò gli occhi “questo è disgustoso!” sussurrò, facendo ridere la gemella.
 
“Ah. Hillary.” fece Ginny, guardando male sua figlia.
 
Dire che il rapporto tra Ginny e Hillary fosse conflittuale era l’eufemismo del secolo. Non passava un secondo senza che litigassero.
 
“Mamma, ciao, com…”
 
“Alex! Ma come sei cresciuto, sei identico a tuo padre alla tua età!”
 
A Hillary si congelò il sorriso sul viso e rimase impietrita.
 
Era da qualche anno oramai che sua madre aveva cominciato a trattarla così, ma ancora non era riuscita a farci l’abitudine.
 
Owen, Theodore e Alex la guardarono di sottecchi, preoccupati, ma lei tentò di fare un sorriso per rassicurarli.
 
“Andiamo?” chiese Theodore, richiamando l’attenzione su di sé.
 
La donna annuì, sorridendo, e prese a braccetto Miley e Alex, i suoi preferiti.
 
Luke finalmente alzò lo sguardo dal Maphone. Diede una rapida occhiata ai suoi e capì al volo cosa doveva essere successo.
 
“Ehi…”sussurrò, abbracciando Hillary, che tentava invano di trattenere le lacrime “tranquilla, Hil, non la devi ascoltare… sai com’è fatta mamma”
 
Hillary annuì piano contro la sua spalla, e Luke la strinse più forte.
 
“Grazie, Luke” sussurrò lei quando si fu calmata, sciogliendosi dall’abbraccio del fratello.
 
“Meglio?” le chiese, guardandola preoccupato.
 
Gli altri nel frattempo erano usciti sotto la pioggia, solo Owen era rimasto indietro ad aspettarli, ma comunque tenendosi a distanza. Nonostante fosse lui il suo gemello, l’unico che riusciva a consolare sempre Hillary era Luke.
 
Quest’ultima annuì, facendo un piccolo sorriso.
 
Ben presto presero il volo sotto la pioggia, forti del noto incantesimo “Impervius”, e Hillary cercò i lati positivi del suo ritorno a casa. Ci sarebbe stata la finale della Coppa del Mondo di Quidditch, Italia contro Inghilterra, che si sarebbe svolta in Italia, ma essendo anni che l’Inghilterra non arrivava in finale non se la sarebbero persa per nulla al mondo. Poi c’erano due mesi di ozio con le sue migliori amiche, Helena e Ellie, e la megafesta della Zabini prima di tornare a scuola.
 
Sì, sarebbe stata un’estate fantastica.
 
 
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11 Giugno 2019
Wiltshire, Malfoy Manor
9.30 a.m.
 
“Sono tornato!” urlò Draco Malfoy dall’entrata del suo Maniero, leggermente frustrato. I suoi affari non erano andati come aveva sperato e non aveva guadagnato abbastanza dalla vendita di una SPA magica appena costruita. 5.000 Galeoni, certo, meglio che niente, ma Malfoy non era tipo da sapersi accontentare. Non lo era mai stato.
 
“Ciao, pà!” lo salutò Allison, la figlia maggiore, facendo capolino dalla porta del salone “stavamo facendo le frittelle, ne vuoi un po’?” gli chiese, schioccandogli un bacio sulla guancia.
 
“Mmm, mi tenti…” sussurrò l’uomo pensieroso.
 
“Papà!!”  lo salutò Ellie, correndo giù dalle scale.
 
Gli si catapultò addosso, abbracciandolo forte “Ellie! Come stai?”
 
Immediatamente la ragazza si rabbuiò, sciogliendosi dalla stretta.
 
“Mamma mi ha messo in punizione per il Troll in Storia della Magia”
 
“Se studiassi, Ell, non avresti problemi” la riprese Allison, guardandola con aria di rimprovero.
 
“Zitta, secchiona”
 
Allison roteò gli occhi, esasperata.
 
“Non sono una secchiona!”
 
“Infatti i tuoi dieci G.U.F.O. tutti E sono solamente un caso” la canzonò Robert, arrivando dalla stessa direzione di Ellie “ciao, papà”
 
“Ciao, Robbie”
 
“Oh, beh, sarà divertente vedere cos’hai preso tu!” sbottò Allison, ghignando.
 
“Ragazzi, cos’è questo cas…Oh. Draco” fece Hermione, bloccandosi alla vista del marito.
 
“Ciao, tesoro” disse lui sorridendo, pronto a ricevere un bacio di bentornato.
 
“Tesoro sto’ ciufolo, dobbiamo parlare” gli rispose minacciosa, brandendo il mestolo da cucina.
 
Draco ghiacciò. Se c’era una cosa di cui ogni uomo era conoscenza era che l’ordine “Dobbiamo parlare”, che più che essere un ordine suonava come una minaccia, non portava mai niente di buono.
 
“O-ok…” balbettò, intimorito.
 
Hermione sbuffò, esasperata “Oh, non fare quella faccia, non voglio il divorzio. Piuttosto! Hai manomesso ancora una volta le mie pillole, vero?”
 
Allison divenne rossa come un peperone. “Mamma!” esclamò, scandalizzata, mentre i suoi fratelli scoppiarono a ridere più per la sua faccia che per quella di Draco, che aveva assunto un espressione a dir poco ebete.
 
Hermione li guardò come se avesse realizzato in quel momento che i suoi figli erano presenti nella stanza, e probabilmente era così.
 
“Voi tre, piccole pesti, fuori! Non sono discorsi per voi!”
 
“Oh, andiamo mamma, credi davvero che non l’abbia mai fatto?” fece Robert, scoppiando a ridere più forte.
 
“Tu… come… COSA?! HAI QUINDICI ANNI, ROBERT!” urlò Allison scandalizzata, precedendo la madre.
 
“Solo perché tu sei una suora non vuol dire che tutti siano come te!” la prese in giro Robert.
 
Allison si gonfiò d’indignazione, pronta a scoppiare, ma Hermione non glielo permise.
 
“Fuori da questa stanza, tutti e tre! Devo sottoporre vostro padre ad una vasectomia, e non sarà affatto piacevole”
 
I tre si dileguarono, per poi nascondersi dietro lo stipite della porta ad origliare tutto.
 
“Hermione! Non ti sembra di esagerare?” tentò di calmarla Draco, ottenendo l’esatto opposto.
 
“ESAGERARE? ESAGERARE?! DRACO SONO INCINTA! E NON HO VOGLIA DI RICOMINCIARE TUTTO DACCAPO, DI PASSARE NOTTI INSONNI AD ACCUDIRLO NE’ DI PARTORIRLO! E, COME SE NON BASTASSE, NON HO PIU’ VENT’ANNI!”
 
“Hermione, ne hai trentanove, non sei vecchia”
 
“Adesso me lo dici, marito degenere? Comunque seriamente Draco, io non posso farcela, ho un lavoro, degli amici, una vita… non posso tornare a fare la mamma, non ce la faccio. Per questo io… ab… abortirò”
 
I tre ragazzi spalancarono le bocche, increduli, seguiti a ruota da Draco, che ancora con il cappotto si precipitò davanti alla moglie.
 
“Cosa? No! Non puoi farlo! Insieme possiamo farcela…”
 
Hermione, ormai mortalmente seria, scosse la testa.
 
“io non voglio farcela, Draco. E se… se succedesse come con Vincent? Io… io non credo che potrei sopportarlo, ancora.”
 
“Chi diavolo è Vincent?” chiese Ellie, stranita, ottenendo solo un silenzio grave dai due fratelli maggiori.
 
“Hermione, Vince… è un altro discorso, un incidente…” sussurrò Draco, abbracciando la moglie, il cui viso era solcato da calde lacrime.
 
“lo so, Draco… ma io non credo di…”
 
“Shh… che ne dici se ne parliamo domani con calma? Ho voglia di frittelle” la interruppe lui, tentando di sdrammatizzare.
 
“Hai ragione… abbiamo tempo”
 
“Tutto il tempo del mondo, amore” le sussurrò, stringendola nuovamente a sé.
 
 
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11 Giugno 2019
Somewhere in Scotland, Hogwarts
5.30 p.m.
 
“Miseriaccia, quanto odio la Robins” si lamentò James, strofinando un calderone ormai saturo di residui di pozioni.
 
“Dillo a me… domani sarà anche il mio compleanno!” gli diede manforte Sally, passando una mano tra i suoi corti capelli biondo sabbia. Le era stato assegnato il compito di lucidare tutti i banchi, e, manco a dirlo, di rimuovere tutte le gomme da masticare da sotto di essi. I maghi, suo malgrado, sembravano apprezzare quelle diavolerie babbane.
 
“Acc… è vero! Avevo organizzato una festa a sorpresa, devo disdire gli invitati!”  esclamò il ragazzo, facendo quasi cadere a terra il calderone.
 
Sally si fermò, stupita, sgranando gli occhi. “Oh, James!” strillò, buttandogli le braccia al collo “Quanto sei dolce!”.
 
Lo coinvolse in un bacio mozzafiato, che ben presto perse la castità iniziale e diventò passionale e impetuoso. James la prese per i fianchi, spingendola fin contro la cattedra, dove la strinse a sé, scendendo a baciarle il collo. La ragazza mugolò sommessamente, il collo era sempre stato il suo punto debole, e dopo due anni di relazione James l’aveva capito benissimo.
 
“Sall…” le sussurrò con voce pregna di desiderio, mordicchiandole il lobo.
 
La ragazza tremò impercettibilmente, cominciando poi rapidamente a sbottonargli la camicia, mentre James le alzava la gonna…
 
“Ma non è possibile! Non vi si può lasciare da soli per due minuti! Signor Potter la smetta subito di gingillarsi con la signorina Finnigan!”
 
James sobbalzò, staccandosi dalla ragazza come scottato. Tentò di riabbottonarsi alla bell’e meglio la camicia, con risultati deludenti, mentre Sally era scesa dalla cattedra e si era tirata giù la gonna, arrossendo fino ai capelli.
 
“Professoressa Robins” disse James disperatamente scherzoso, giocandosi il tutto per tutto “Vorrebbe farci credere di non aver mai fatto niente di simile durante la sua adolescenza?”
 
Demelza non si scompose, mentre le immagini delle sue avventure giovanili la assalivano. Bei tempi, quelli… non si era fatta mancare niente, se li era goduti tutti gli anni della gioventù. Avere trentott’anni la faceva sentire una mummia vivente, e, ora che ci pensava, assomiglia pericolosamente a sua madre.
 
Oh, non pensate male, Demelza adorava sua madre, soprattutto per il nome che le aveva scelto, così raro e ricercato, ma tendeva a trovarla un tantino bigotta.
 
Guardò i due ragazzi, innamorati persi, con le guance rosse per l’agitazione e l’eccitazione.
 
Sbuffò, scocciata. Oh, se li invidiava. Se li era goduta, quegli anni, ma avrebbe venduto l’anima per potervi tornare.
 
“Potter, deve sapere una cosa… lei è lo studente con la più grande faccia tosta che abbia mai conosciuto e io, mio caro, ero a scuola negli stessi anni di Draco Malfoy, il che, mi creda, è tutto dire.”
 
“È un sì, Professoressa?” si arrischiò ancora a dire, prima di prendersi uno schiaffo ammonitore sul braccio dalla sua amorevole ragazza.
 
Demelza lo fissò ancora per qualche attimo, prima di sospirare rassegnata.
 
“Sparisca dalla mia vista, Potter, prima che io cambi idea”
 
James e Sally si scambiarono uno sguardo euforico e sbalordito, catapultandosi nei corridoi per raggiungere i rispettivi Dormitori e preparare i propri bauli alla velocità della luce.
 
Ben presto si trovarono davanti al portone e, salutata con riconoscenza la Professoressa, s’incamminarono per il giardino verso il cancello.
 
“Dov’eravamo rimasti?” chiese Sally, sorridendo maliziosamente.
 
Sorrise anche lui “non giocare con il fuoco, Finnigan, rischi di bruciarti. E scommetto che la Robins ci sta ancora guardando” disse sornione.
 
Sally sbuffò divertita, alzando gli occhi al cielo.
 
Finalmente raggiunsero il cancello e lo oltrepassarono, fermandosi pochi passi dopo.
 
“Madame, prego” disse pomposamente James, porgendo il braccio alla sua ragazza per la Smaterializzazione.
 
“Merci!” disse lei, un attimo prima di provare la familiare sensazione di essere infilata in un tubo e non poter respirare.
 
L’aveva accompagnata a Bath, dove viveva con i suoi genitori, Seamus Finnigan e Lavanda Brown, e con sua sorella, Calì.
 
“Ciao tesoro” gli diede un bacio a fior di labbra, mentre i capelli erano mossi da una brezza estiva “ci vediamo domani, allora?”
 
“Certo cucciola, ma tu non sai niente, ok?”
 
“Giuro!” fece lei solennemente, facendosi una specie di segno della croce per sottolineare la sua serietà.
 
James scoppiò a ridere e ben presto lei lo seguì a ruota.
 
“Ti amo, Sall” le disse lui, quando tornò serio.
 
Sally sorrise, gioiosa. “Anche io ti amo, Potter” gli rispose, prima di saltargli addosso come suo solito.
 
James non si capacitava di come potessero dare a lui sempre la colpa di attentare alla sua virtù; era lei che era un’arrapata cronica… ma a James andava benissimo così, decisamente.
 
“Sally” sussurrò, staccandosi poco prima che diventasse troppo tardi. Oppure, parola sua, l’avrebbe posseduta lì per strada.
 
Sally mugugnò, imbronciata.
 
“Ci vedremo domani, cucciola, e ne avrai così tanto di me che non vorrai più vedermi per una settimana!” scherzò, facendola sorridere.
 
“Ne dubito… a domani Jamie” replicò, dandogli un bacio casto e dolce, tranquillo e innamorato. Poi, finalmente, entrò in casa, e a James non rimase che tornare alla sua e affrontare la sua mamma.
 
Sarebbe stata una luuuuuuunga estate…
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Hola, Bella gente!
Per cominciare, sì, lo so, ho già due storie in ballo, e sì, non aggiorno dalla notte dei tempi, ma due settimane fa circa mi è venuta l’ispirazione…
E se sconvolgessi tutto? Tutte le coppie, tutta la nuova generazione?
E nella mi testa una vocina fece “Mi piace. Mi piace, sì”
E così via a immaginare. Come avrete capito, questa storia è completamente AU. Insomma, non sta né in cielo né in terra, parliamoci chiaro.
È OOOOOOOOOOC, What if, ecc, ecc. quindi non venitemi a dire: “Ma è impossibile!” oppure “ma i libri gli hai letti?”. Perché sì, grazie tante, li ho letti.
Le coppie, a parte le principali che sono in base alle mie preferite non canon, sono abbastanza random, Fred è vivo e vegeto, così come Tonks e Lupin. Sir, Cedric, Silente, Piton, Dobby, Malocchio e Colin Canon sono morti, ma non ho voluto aggiungere nessuno di mio alla carneficina della Rowling – con tutto il rispetto possibile.
In questo primo capitolo, Summer, troviamo le tre famiglie principali: I Potter, Gli Weasley (6) e I Nott (Weasley 7).
I personaggi sono tanti, tantissimi, ho fatto diventare pazzi i miei due compagni di banco, che neanche amano Harry Potter.
Per questo ad ogni fine capitolo metterò un trafiletto con il personaggio presentato, età, genitori, ruolo sociale… ecc, ecc.
 
Se vi è piaciuto, buon per voi! Se è una schifezza… beh… non andateci giù troopppo pesanti, please! :)
 
Al prossimo capitolo – se mai avrò tempo per scriverlo. Ma non lo avrò. Sarò lenta come una lumaca, me lo sento.
 
Un bacio,
Vic15
 
Potter:
 
Gabrielle Potter: primogenita di Harry e Pansy, fidanzata con Daniel Malfoy, Slytherin, nata il 23 agosto 2001. Mediamente alta, magra, occhi azzurri, capelli neri.
 
James Potter: secondogenito di Harry e Pansy, fidanzato con Sally Finnigan, Gryffindor, nato il 5 marzo 2003. Molto alto, fisico scolpito, occhi castani e capelli neri.
 
Sirius Potter: terzogenito di Harry e Pansy, single, Slytherin, nato il 15 maggio 2004. Alto, magro, occhi azzurri e capelli neri.
 
Helena Potter: quartogenita di Harry e Pansy, fidanzata, Gryffindor, nata l’8 agosto 2005. media statura, occhi verdi e capelli mori.
 
Lily Potter: ultimogenita di Harry e Pansy, single, Gryffindor, nata il 28 febbraio 2007.  bassina, magrolina, occhi verdi e capelli rossi.
 
Malfoy:
 
Daniel Malfoy: primogenito di Draco Malfoy ed Hermione Granger, fidanzato con Gabrielle Potter, Slytherin, nato il 7 aprile 2001. molto simile a Draco se non per i capelli ricci e gli occhi castani.
 
Allison Malfoy: secondogenita di Draco Malfoy ed Hermione Granger, single, Slytherin, nata il 23 gennaio 2003. alta, mingherlina con i capelli lisci biondo dorato, occhi grigi come il padre e denti un po’ sporgenti.
 
Robert Malfoy: terzogenito di Draco Malfoy ed Hermione Granger, single, Slytherin, nato il 10 novembre 2004. molto alto, capelli  ricci biondo miele come la sorella, occhi grigi.
 
Elara “Ellie” Malfoy: ultimogenita – forse ancora per poco – di  Draco Malfoy ed Hermione Granger, single, Gryffindor, nata il 29 ottobre 2005. bassa, magra, con i capelli crespi come la madre – e piastrati ogni giorno – e del colore quasi bianco del padre e di Daniel.
 
 
Weasley:
 
- Ron:
 
Nate Weasley: primogenito di Ron e Daphne Greengrass, single, Slytherin, nato il 4 maggio 2004, di una bellezza sconvolgente, ha i capelli rossi come il padre e gli occhi azzurri come la madre, un fisico perfetto e uno sguardo tentatore capace di far cadere chiunque ai suoi piedi.
 
Una Weasley: secondogenita di Ron e Daphne Greengrass, single, Slytherin, nata il 4 maggio 2004, bellissima come la madre, ha anche lei i capelli rossi e gli occhi azzurri, ma più scuri di quelli del fratello e della madre, come quelli del padre. È, insieme ai fratelli, la ragazza più bella di Hogwarts.
 
John Weasley: ultimogenito di Ron e Daphne Greengrass, single, Gryffindor, nato il 7 settembre 2005, bello come il resto della famiglia, occhi grigi come il nonno Greengrass, capelli rigorosamente rossi e sorriso da infarto.
 
Nott:
 
Charlie Nott – non menzionata – primogenita di Ginny Weasley e Theodore Nott, single, Slytherin, nata il 3 agosto 2001. capelli castani e occhi blu come il padre.
 
Miley Nott: secondogenita, single, Slytherin, nata il 13 Aprile 2004, capelli neri come il padre e occhi castani come Ginny.
 
Alex Nott: terzogenito, single, Slytherin, nato il 13 Aprile 2004, capelli neri, occhi azzurri e due spalle enormi.
 
Luke Nott: quartogenito, single, Gryffindor, nato il 13 Aprile 2004, capelli rossi, occhi azzurri e tante lentiggini.
 
Owen Nott: quintogenito, single, Gryffindor, nato il 16 Marzo 2005, capelli rossi, occhi blu e fisico scolpito.
 
Hillary Nott: ultimogenita, single, Gryffindor, nata il 16 Marzo 2005, capelli rosso scuro e occhi a
zzurri, bassa e minuta.
  
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