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Autore: _Mezzosangue_    03/08/2011    2 recensioni
Sole, mare, spiaggia, amore
[John/Paul)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney , Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Imprevisto (parte 2)

 
Tante di quelle volte si era domandato perché proprio a lui. Perché provava quelle cose e, perché proprio John.
Cosa doveva fare adesso?
 
I tre Beatles tornarono dalla spiaggia molto tardi, scherzando e ridendo su qualsiasi cosa, trascinandosi dentro la suite  sabbia e odore mi mare.
-Sono così stanco che credo che mi infilerò subito a letto-  Esclamò Ringo. Anche Geroge poco, dopo decise di seguirlo.
Avevano provato a chiamare Paul,senza risposta. Lo trovarono nel suo letto in un sonno profondo.
John dal canto suo, non sapeva come comportarsi. Era chiaro che qualcosa non andava, voleva capire cosa, sentiva il dovere di stargli vicino e aiutarlo,ma sapeva anche che lui non glielo avrebbe permesso mai. Per orgoglio forse, o forse perché adesso lo odiava a morte per un motivo che John ignorava.
Ricominciò a ripercorrere i ricordi dal momento in cui avevano messo piede in California,lì, in piedi nella doccia,con l’acqua calda che gli scorreva lungo il corpo rilassandolo. Non c’era posto migliore per pensare. Eppure, si sentiva talmente stupido da non riuscire a capire niente, non riusciva a cogliere quell’attimo in cui aveva fatto quel errore che tanto odiava, che gli aveva costato la fiducia del suo migliore amico. Perché Paul era questo vero? Era il suo migliore amico? In cuor suo John sapeva che doveva essere cosi. Ma lo era davvero? O forse si sbagliava?
Si, si sbagliava. In verità lui sapeva, sapeva da tanto tempo che quel ragazzo che giaceva addormentato nella stanza accanto non era solo un banale amico. No, era di più, e John lo aveva capito, ci aveva messo un po’ però alla fine lo aveva capito. E sapeva, che tutto questo tempo, passato tra una donna e l’altra, tra una vita e un'altra,era tutta una menzogna.  Lo aveva fatto solo per reprimere le sue emozioni,per far credere a tutti che era normale,che tutto era normale. Ma d’altronde, cos’è la normalità? La normalità non faceva per lui, lo sapeva. Quindi perché preoccuparsi? Perché continuare a prendersi in giro? 
Ma, in un certo senso, lo aveva fatto anche per Paul, non aveva idea di cosa gironzolasse nella sua mente, magari si stava facendo tutta un idea sbagliata, e forse ce l’aveva con lui per un altro motivo e non perché era geloso di una ragazza che lo aveva baciato. John era consapevole dei suoi sentimenti per Paul, ma, lui cosa provava? Era questa la domanda che lo spiazzava ogni volta.  Era questo che temeva, un suo rifiuto. 
Uscì dalla doccia avvolgendosi un asciugamano alla vita. Uscì dal bagno e si diresse in camera per prendere i vestiti. E si accorse, ad un tratto di una cosa.
- Lo so che non stai dormendo-
La sagoma nel letto accanto al suo si mosse con gli occhi ancora chiusi.
- Non è vero, sto cercando di dormire- rispose una voce piena di ira.
-Devo parlarti-
- Non possiamo parlare domani mattina?-
- Penso che tu debba darmi una spiegazione-  disse John in piedi davanti al letto del altro Beatle. Di rimando Paul scattò seduto in preda alla rabbia.
- Una spiegazione? Io non ti devo un accidente- Fece notare Paul che, alla vista del suo amico in asciugamano non riuscì a nascondere un po’ di imbarazzo.
- Perché mi tratti cosi? Che diavolo ti ho fatto?!- Attaccò Paul.
-Lascia perdere, non capiresti!- Intanto Paul si era alzato in piedi e gli dava le spalle con le braccia incrociate.
-Io non capirei? Sei tu che non mi fai capire un bel niente!-
Paul si voltò di scatto puntandogli un dito sul petto e guardandolo con occhi accusatori.
-Vuoi la verità? Ok, ti dirò la verità- disse – La verità è che sei così stupido che non riesci a capire neanche le cose piu chiare! Poi perché hai portato “quella” qui? Hm? Perché l’hai portata nella nostra stanza? Perché cosi potevate pomiciare indisturbati? E non hai pensato che potesse darmi fastidio, perché è anche camera mia?!- Parlava senza sosta, John voleva intervenire e spiegargli tutto ma lui non lo lasciava parlare.
- Ma non è neanche questo il punto! Sei così egoista che non riesci a vedere a un palmo dal tuo grosso naso! La verità è che mi è sempre dato fastidio questa tua mani per le ragazze,una diversa per ogni sera poi! Ma tu,ovviamente non te ne sei accorto! E come potevi, pensi solo a te stesso! La verità è che io provo qualcosa, ma tu non lo hai mai visto vero?! Perché sei un idiota! Un idota! E io credo di amarti! E questo mi rende idiota più di te! E…-
In quel momento Paul non riuscì più a spiccicare una parola,non riusciva più neanche a respirare,dentro di lui si era fermato tutto,persino il cuore. La rabbia che aveva un minuto fa era sparita in un secondo, e le parole che stava cacciando dalle sue labbra erano state represse all’istante da altre labbra che le avevano prese facendole adattare alle sue,soffocando ogni protesta. Le labbra di John. E le sue mani che gli tenevano stretto il viso. Neanche John sapeva perché lo aveva fatto,forse semplicemente per farlo stare zitto, o forse, perché le parole che gli aveva detto Paul, lo avevano colpito nel profondo. Lui sapeva che era tutto vero. E sapeva che Era lo stesso anche per lui.
E adesso era lì, lo teneva tra le sue braccia e lo baciava.
Perché lui sapeva di amarlo, lo sapeva da tanto tempo.


*Angoletto autrice*
Eccomi di nuovo qui! Scusate per l’attesa. Siamo giunti alla fine, lo so, non è un granchè. Ma spero comunque che possa piacervi. Ne approfitto per fare un saluto alla mia migliore amica Martha (alla quale è stata dedicata questa Fan fic ), sperando che le piaccia.  Alla prossima! 
  
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