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Autore: BlueMoon1996    04/08/2011    2 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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L'ultimo bentornati

Quella mattina, James Potter e Albus Potter (insieme ad amici e parenti) si sarebbero ritrovati alla stazione di Kings Cross, sul binario nove e tre quarti, alle 11.00 in partenza per Hogwarts per l'ultima volta. Era strano, pensare che quel primo di settembre non sarebbe mai stato più come quello. Da quando avevano iniziato Hogwarts, i due ragazzi non facevano altro che pensare a come sarebbe stato essere grandi, e poter definire quel castello come casa loro, e non avere più la possibilità di essere appellati come bambini. Ma in quel momento, qualcosa era cambiato, era come se, per un assurdo paradosso del destino, avrebbero voluto tornarci, bambini. Si, tornare ai loro undici anni, quando, per la prima volta avevano goduto delle meraviglie di Hogwarts, e non stare lì, come stoccafissi, a guardare la locomotiva scarlatta, che, come sempre, sbuffava vapore. Anche quello gli sarebbe mancato, anche solo guardare il vapore prendere forme nuove e divertenti, o magari il correre a perdifiato perchè il treno stava per partire e la mamma ancora non li voleva lasciar andare. Si guardarono, e sorrisero. Era la prima volta che provavano la stessa cosa, la stessa identica emozione. Ognuno di loro aveva sempre reagito in modo differente agli eventi passati, come ad esempio la nascita di Lily, ma in quel momento, erano legati dallo stesso sentimento, dagli stessi pensieri, dallo stesso legame. Quel legame, che, come un filo invisibile aveva per un'estremità loro, e per l'altra Hogwarts. Dopo aver inspirato profondamente, salutarono i genitori e salirono sul treno, quel primo di settembre alla stazione di Kings Cross, sul binario nove e tre quarti, alle 11.00.

 

§

 

Dominique, Evelyne, James, Albus, Alice, Alex, Louis, Rose, Scorpius e Rachel si ritrovarono in uno scompartimento, senza nessuno per il quale quello non fosse stato l'ultimo anno a Hogwarts. Erano silenziosi, ed evitavano accuratamente di guardarsi.

< allora > esordì Louis un po' imbarazzato da quel silenzio opprimente. < passata bene l'estate? > gli altri annuirono, ma non diedero segno di voler continuare la conversazione, così, il pesante silenzio tornò su di loro. Era fastidioso, si, quello stare zitti, ma loro lo reputavano necessario. Ad un certo punto, la porta dello scompartimento si aprì ed entrò Lily, con il viso infiammato dall'eccitazione per un nuovo anno.

< allora ragazzi? Cosa sono questi musi lunghi? > ma non ottenendo risposta, la giovane Potter, li guardò con fare inquisitore, prima di rispondersi da sola. < ah, ho capito! Essendo il vostro ultimo viaggio in treno per l'andata, dato che avete deciso di passare il Natale a Hogwarts, siete tristi no? > alcuni di loro annuirono, altri non risposero affatto.

< beh, questa mi sembra una cosa stupida > continuò imperterrita Lily. < andiamo ragazzi! Dato il fatto che è l'ultimo viaggio, godetevelo! Guardatevi intorno, assaporate ogni attimo e ogni visione di questo momento, non sciupatelo restando in silenzio. Divertitevi, come sempre, perchè il solito viaggio, si passa così, ed è così che voi lo dovreste ricordare! Come uno normale! Non come l'ultimo. Andiamo, le cose abituali e semplici sono quelle impresse meglio nella nostra memoria, perchè sono ricorrenti, a lungo andare i ricordi svaniscono, imprimete nella vostra mente, bei ricordi, di risate e chiacchiere, non di silenzi e tristezza. > concluse il suo discorso, capendo di aver centrato nel segno, ma gli altri continuarono imperterriti a guardare il soffitto, o fuori dal finestrino, o a fissare Lily come fosse un'aliena. Lei sbuffò e uscì dallo scompartimento, lasciando quell'abitacolo pieno di silenzio. Dopo quelle che parvero ore, ma che in realtà erano minuti, finalmente qualcuno parlò.

< Lily ha ragione > disse Albus, con la voce un po' roca, come se quello stare in silenzio l'avesse messa in disuso.

< prego? > chiese Rose, un po' stupita.

< ho detto che Lily ha ragione > ripeté il cugino.

< questo l'ho capito, vorrei sapere perchè > continuò Rose.

Gli altri li fissavano un po' arrabbiati, in quanto avevano interrotto il silenzio che li rassicurava, o meglio, che evitava di fargli pensare a quell'anno.

< perchè dovremmo avere un bel ricordo del nostro ultimo viaggio, non uno brutto non credete? > chiese Albus, un po' triste, ma fu James a rispondere, non Rose.

< te ne penti Al? > chiese.

< c-come, di cosa? >

< potresti essere contento come gli altri. Potrebbe essere il tuo sesto anno. Potresti non avere la nostra stessa tristezza, e neanche voi > disse rivolto a Rose e Scorpius.

< no > rispose Albus, mentre James lo guardava sorpreso

< no? > chiese.

< no > ripeté il fratello. < perchè, se fossi al sesto anno, non avrei potuto condividere né con te, né con gli altri questo momento, e dato che noi, già non condividiamo nulla, da una parte sono contento di poter stare, anche solo in silenzio, vicino a mio fratello, senza litigare o scambiare battute, e prima o poi, questo momento sarebbe arrivato comunque no? > concluse Albus.

< grazie Al > disse James.

< di cosa? >

< beh, di essermi sempre accanto > poi un sorriso gli si dipinse sul volto. < d'altronde me lo devi, hai decapitato il mio peluche! > nello scompartimento tutti scoppiarono a ridere, e si resero conto, che la piccola Lily aveva ragione, che col senno di poi, avrebbero rimpianto di non essersi divertiti, che avrebbero avuto bei ricordi.

< al viaggio d'andata passi pure, ma non credo che riuscirò a ridere a quello di ritorno > disse Rachel, funerea.

< andiamo Rachel! Non pensiamoci ora! > esclamò Alex, un po' più allegro, dopo la battuta di James.

 

§

 

Il banchetto, fu ottimo come al solito, e dopo una bella mangiata, si recarono tutti nei loro letti a baldacchino. Si, pensavano, quello che gli sarebbe mancato di più, sarebbero stati i banchetti di Hogwarts!

 

La mattina dopo, sarebbero iniziate le lezioni, e a trasfigurazione, la McGranitt, cominciò con un discorso, davvero disarmante, sui M.A.G.O.

< agli esami del quinto non aveva dato così peso alla loro importanza. Si vede che ci reputava davvero capaci > ridacchiò James, facendo ridere Dominique, che gli era seduta affianco.

< Potter, Weasley? Oh, quante volte ho pronunciato questi nomi, ovviamente i proprietari erano diversi ma... > e le sfuggì un sorriso, probabilmente al ricordo di Harry e Ron < ciò non vi da la facoltà di non ascoltare > e detto questo riprese il suo discorso. < come stavo dicendo, questi esami sono i più importanti, segnano la vostra entrata nel mondo del lavoro, nel reale mondo magico. Ora, quello che voglio dirvi io, è che fuori da Hogwarts, la vita è ben diversa. Nessuno vi toglierà il peso delle responsabilità dalle spalle, sarete solo voi a decidere del vostro futuro. Ricordatevi che dovete essere sempre prudenti nelle scelte che farete, e dovrete cercare di fare quelle giuste. Gli errori, non sono mai irreparabili, ma, come dice un detto babbano, sempre meglio prevenire che curare. Scegliete bene quello che volete fare, non fate qualcosa che non vi piace, ve ne pentirete per tutta la vita > scrutò gli studenti che la osservavano, come se dietro di lei ci fossero tutte le risposte alle domande che gli frullavano in testa riguardi i loro futuri < detto ciò, cominciamo la lezione. Abbiamo imparato a far evanescere gli oggetti, parecchio tempo fa no? Bene, oggi, parleremo di come evocarli, cioè, del processo inverso. Badate bene, è molto complicato > .

E così cominciarono la lezione. Al termine, tutti i professori gli fecero la ramanzina sugli esami, e gli spiegarono il programma per quell'anno.

 

§

 

< saranno difficilissimi, mi ha detto > stava raccontando Louis in sala comune, agli altri.< tanto per non mettermi sotto pressione eh? Cioè, Rauf si diverte a farmi innervosire ancora di più per questi stupidissimi esami > concluse il ragazzo con aria da funerale.

< non sono stupidissimi sono...>

< il passaporto per il vero mondo magico. Bla bla bla. Lo so Alice! Me lo ripeti venti volte al giorno! > disse Louis, lasciando Alice indispettita.

< comunque > esordì Evelyne < secondo me non dovremmo preoccuparci. Voglio dire, la dinamica già la sappiamo, abbiamo affrontato i G.U.F.O! E poi, sarà pressapoco lo stesso, solo con gli argomenti più difficili... > e assunse un cipiglio preoccupato, perdendo l'aria da ragazza sicura, nel giro di circa dieci parole.

< basta! I M.A.GO sono fra circa nove mesi ragazzi, nove! > disse Jamie.

< lo so Jamie, ma nove mesi passano in fretta > commentò Dominique.

< ecco, appunto, ce ne preoccuperemo a tempo debito, ora godiamoci il nostro ultimo anno! >

 

§

 

< Oh, no! > sbottò Dominique, la mattina, a colazione, lanciando un'occhiata al pezzo di carta che la sua compagna, Jessica Thomas, teneva in mano.

< ebbene si > rispose quella < dato il fatto che ho flirtato con uno dei redattori del giornalino scolastico, Jake Corner, di corvonero, adesso ho una rubrica insieme a Kelly e Rebecca, siamo tre amiche inseparabili >

< io direi che siete tre galline detestabili! > commentò la bionda, che con aria afflitta guardava il giornale.

< non ti conviene offendere Weasley, potresti pagarne le conseguenze > sentenziò Jessica indicando il giornalino, e sparendo a braccetto con le altre tre decelebrate.

< cos'è successo Dom? > chiese Alice, sedendosi accanto a lei insieme a James, Albus ed Evelyne.

< guardate lì > e indicò una copia del pezzo di carta traditore, lasciata sul tavolo.

< no, non è possibile! Dobbiamo dirlo alla McGranitt! >

< non possiamo fare nulla Ali, lei non è direttrice, non dirà chi le consente di scrivere, e la McGranitt non potrà mandare via Jake Corner, il traditore > rispose Dominique.

< giusto. Beh, diamo un occhiata > disse Alice, prendendo il giornale. Dopo qualche minuto, fissò Evelyne e James, dicendo < Oh-oh >

< che cosa? > ma James non fece in tempo a finire la frase, e lesse l'articolo.

 

Abilità da pozionista.

Ebbene si, cari lettori, il vostro Jake Corner, vi rivelerà tutti i segreti della coppia più “bella” (tra virgolette perchè non lo è) di Hogwarts. Vi chiederete come mai non ne abbiamo mai parlato. Beh, alcun idioti hanno mandato via le tre direttrici più in gamba del nostro giornale, non c'è stato modo di parlarne, ma adesso, chiariremo alcuni punti bui della nostra cara coppietta.

Mi è giunta voce, che la nostra cara Evelyne Cliffer, fidanzata ufficiale di James Potter, sia un abile pozionista. Ora, quello che mi viene da pensare, data la sua mediocre bellezza l'avvenenza del suo ragazzo, è che magari lei, ha fatto cadere una certa pozioncina nel succo di zucca mattutino dell'ignaro James. Come infatti avevano ripetuto più volte, i ragazzi erano solo amici, talmente amici, che anche se ci fosse stato qualcosa tra loro non avrebbero voluto comprometterlo. Allora, cari amici, non vi fa pensare il fatto che d'un tratto, siano diventati qualcosa di più?

Chiunque avesse informazioni al riguardo, può rivolgersi direttamente a me.

 

Jake Corner.

 

Evelyne era rimasta impietrita e James, finiva di leggere, disgustato.

< sarà stata sicuramente Rebecca > commentò.

< non ci aiuta scoprire chi è stato James! > rispose Evelyne sarcastica.

< ok, ma non scaldarti tanto >

< scusa > disse lei.

< Dom, dove vai? > chiese James mentre vedeva sua cugina avviarsi al tavolo dei corvonero.

< a scuoiare un corvonero! > rispose l'altra imbestialita.

 

< CORNER! > gridò Dominique, mentre quello si faceva piccolo piccolo.

< c-che vuoi? > chiese, tentando di dimostrare un minimo di coraggio di fronte agli occhi infiammati di lei, e di tutta la Sala che li stava osservando curiosa.

< VOGLIO SAPERE, PERCHE' AIUTI MISS FORTUNA E QUELLE ALTRE DUE OCHE GIULIVE SENZA CERVELLO A SCREDITARE ME', O LA MIA FAMIGLIA O I MIEI AMICI! DIMMELO > gridò la ragazza, mentre lo prendeva per la cravatta e lo tirava con aria minacciosa, brandendo una forchetta con attaccato un pezzo di bacon.

< i-io, non so cosa stai dicendo > disse lui, cercando di mostrarsi calmo.

< no? Allora te lo spiego io > disse lei, girandogli intorno, con la cravatta in mano e per poco non lo strozzava.

< bene, io voglio sapere PERCHE' OGGI QUELL'IDIOTA OSSIGENATA DELLA THOMAS, MI HA DETTO CHE AMMALIANDOTI, TU LE HAI FATTO SCRIVERE QUELL'ARTICOLO? CHE RAZZA DI PERSONA SEI? > urlò, mentre lui deglutiva spaventato.

< i-io s-sono un ragazzo per bene >

< io sono un ragazzo per bene gne gne gne > ripeté lei, facendo l'imitazione con una vocina stridula, urlando sempre di più < I RAGAZZI PER BENE NON SI LASCIANO ABBINDOLARE DA UNA CASTANA SENZA CERVELLO! I RAGAZZI PER BENE, SONO PIU' INTELLIGENTI DEI TIPI COME TE! Pensavo fossimo amici Jake! > concluse, sussurrando le ultime parole, lasciando la cravatta del ragazzo, inspirando profondamente e lisciandosi la gonna. < bene > disse < mi sono sfogata. E tu! > e si avvicinò pericolosamente a Jake < vedi di non far uscire più un articolo del genere o te la vedrai con la famiglia al completo, e non siamo pochi! > e detto ciò se ne andò, lasciando il ragazzo impietrito.

Da quel giorno in poi, non ci furono più scoop o gossip su quel giornalino, solo notizie scolastiche.

 

§

 

Bene lettori, direi che stavolta sono abbastanza soddisfatta del capitolo, e a dire la sincera verità, mi sono sentita anche io un po' triste per loro. Il prossimo capitolo sarà... una sorpresa, e riguarderà qualcosa che voi già avete letto, non scritto da me, ma dalla nostra amata J.K. Rowling. Alla prossima!

  
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