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Autore: Lules    04/08/2011    3 recensioni
Primo capitolo di sette intensi brevi passi sulla storia d'amore tra Tonks e Lupin. Come sarà iniziata? E come finirà tutto? Leggete e recensite...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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PASO N.4
RESTAMI VICINO

 Dora era sdraiata sulla schiena su un letto duro e scomodo. Un braccio di Remus,suo marito, era appoggiato sul suo petto, e quindi non poteva muoversi: non voleva rischiare di svegliarlo, erano solo le cinque del mattino. Lui la sera tornava a casa stravolto: i turni per l’Ordine, i problemi con gli altri lupi mannari… e poi, la loro piccola casa, gli era costata una fatica trovarla e fare in modo che lui e Dora potessero avere una vita quantomeno sicura.
Dal canto suo, Dora pensava, accarezzandosi piano il ventre. Ora era piatto, ma tra un paio di mesi sarebbe stato decisamente più gonfio. Già, Ninfadora Tonks era incinta. L’aveva scoperto circa due giorni prima, quando era andata al San Mungo accusando forti dolori al basso ventre. Una Guaritrice bionda e riccioluta le aveva annunciato con il sorriso sfavillante la lieta notizia. E lei c’era rimasta di sasso. Non tanto perché non potesse aspettarselo: anche se lei e Remus erano sposati da sole due settimane, il loro matrimonio era stato consumato più che in anticipo. No, di sasso c’era rimasta perché non aveva proprio idea di come avrebbe potuto reagire Remus. In cuor suo, sperava che, appresa la bella notizia, l’avrebbe baciata per un giorno intero. Razionalmente, però, sapeva che non sarebbe mai accaduto.
Remus si voltò, emettendo uno strano sbuffo. Lei, finalmente liberatasi dalla presa ferrea di quello, si sollevò e fece per scendere dal letto.
–Do-dora..che ore sono?-.
Dora sobbalzò, e girandosi di scatto potè constatare che il marito si era svegliato. –Sono le cinque e un quarto, amore. Torna a dormire-, gli rispose, lasciandoli un leggere bacio sulle labbra e alzandosi dal letto.
-Dove vai?
-In bagno, amore. Posso?-, scherzò nervosa Dora, scrutando nervosa il volto incavato del marito.
-Certo che puoi. Mi chiedevo solo cosa ci facessi sveglia a quest’ora, dato che di solito dormi fino a tardi-.
-Ehm…
Dora  era incerta. Tenere il segreto ancora a lungo sarebbe stata un’assurdità; e dopotutto, la nuova vita che cresceva dentro di lei era anche opera di Remus. Fece un sospiro. –Remus, ti devo parlare-. Lui annuì soltanto, cauto. –Io.. sai quando sono andata al San Mungo?
-Sì-.
-Beh… ecco… mi hanno detto che aspetto un bambino-. Lo disse tutto d’un fiato, trattenendo il respiro. Remus rimase interdetto per qualche secondo, poi sorrise. –Dora, mi hai detto che non era niente… e ora mi dici che sei incinta… sei stanca, amore, stai ancora sognando… torna a letto, dai-.
 Dora scosse la testa con decisione.-No, Remus, non sto sognando, sono perfettamente sveglia da almeno un’ora-.
L’uomo, già pallido di suo, perse ancora un po’ di colore. –In che senso sei..sei incinta?-.
-Come in che senso? Credo che un uomo della tua età abbia chiaro questo concetto!-.
Lui fece un profondo respiro e si passò una mano tra i capelli. Poi parlò.- Senti Dora. E’ impossibile che tu stia portando avanti una gravidanza. Voglio dire, siamo sposati solo da due settimane, come potresti essertene già accorta?-.
Era esattamente questo modo di fare di Remus che esasperava Ninfadora. Cercava sempre di trovare un appiglio, un assurdo appiglio al quale aggrapparsi, sapendo benissimo di non avere nessuna speranza contro la logica e la verità schiacciante dei fatti.
-Non fare l’imbecille. Non fare l’imbecille!-, strillò lei. Lui sobbalzò. –Ma..-, tentò.
-Niente “ma”! Sai bene che più che possibile che io sia rimasta incinta prima del matrimonio!-. Lui la guardava, allibito e cereo. –E non mi guardare così!-, ringhiò Dora,- per quanto ne so io, di solito per fare un bambino ci vogliono un uomo e una donna, e –udite,udite-, oggi hai fatto scacco matto!-.
 -Do-Dora.. va bene, ammettiamo che tu aspetti un bambino…-.
-NON “AMMETTIAMO”! IO-ASPETTO-UN-BAMBINO! NON SVICOLARE,REMUS JOHN LUPIN!-, ruggì la donna.
Remus sembrò rimpicciolirsi. –Okey. Tu sei incinta. Di mio figlio. Credi che questo non mi renda contento?-.
-C-cosa…?
-Dora,io ne sono felice. Davvero. Ma …. Non temi che..il bambino possa essere come…come me?-, sussurrò lui. Ora, il suo viso era piegato in una smorfia di dolore.
 Dora si sedette sul letto, tremante. –Ci ho pensato, Remus. Non credere che non ci abbia pensato. Ma potrebbe anche essere come me!-, rispose lei, speranzosa. Lui scosse la testa, affranto.-Sono sicuro che sarà come me. Me lo sento-.
-Perché usi questo tono colpevole, Remus? Non… sai bene che non abbiamo fatto niente per evitarlo-.
- Lo so che non lo abbiamo evitato. Mi sono …lasciato troppo…andare ai..ai piaceri…
Lei iniziò a piangere silenziosamente, al che Remus smise immediatamente di parlare.
-Amore... Dora... ti prego,non piangere-, le disse, accarezzandole una guancia, cauto.
Lei singhiozzò.-Remus, tu ti riesci a rendere minimamenteconto di quanto dura e difficile possa essere per me? Non so mai cosa devo fare perchè tu stia buono e tranquillo. Forse ho sbagliato a dirtelo.
-Sbagliato? Alla fine lo avrei scoperto lo stesso, non credi? Sarebbe stato peggio-, disse Remus, allibito. Lei annuì, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. -E'...è solo che, vedi, temevo tu avresti reagito così.Che sì, avresti detto qualcosa del genere a proposito del bambino...
-Ma Ninfadora, è normale che io valuti tutte le possibilità! Se il bambino nasce come me, ti renderà più reietta di quanto tu non lo sia già-,sussurò l'uomo, mettendosi le mani tra i capelli. Dora l'aveva visto solo una volta con quell'aria folle e colpevole: alcuni mesi prima, quando le avvea detto che non c'era alcuna speranza che loro avrebbero potuto stare insieme.. e guarda a che punto erano adesso. Sposati e quasi genitori. Questo pensiero confortò un poco Dora, che tese la mano al marito.-L'importante è che tu stia con me e mi sostenga, Remus. E che amerai tuo figlio-. Lui le prese la mano e annuì. Vedeva il volto della moglie, così felice e triste, bello e stanco allo stesso tempo. Dentro di lui, qualcosa gli suggeriva di scappare subito. -No-, si disse,-non adesso, Remus. Non ancora-. E, insieme a Dora osservò il sole dell'alba entrare nella stanza. Iniziava un nuovo giorno.

Cavolo ragazzi, è quasi un anno che non aggiorno questa ff. Non ricordo di preciso perchè l'ho mollata, forse per la scuola, forse perchè non ne avevo voglia... fatto sta, è che adesso mi è venuta una nostalgia immensa per questi due qui, e ho pensato di continuarla. spero vi piaccia abbastanza da voler lasciare una qualche recensioncina! baci
  
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