Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Simona_Lupin    04/08/2011    6 recensioni
Sotto il soffitto incantato di Hogwarts nasceranno nuovi e appassionanti intrecci amorosi.
Ma Lily non sa che la guerra che sembrava essersi conclusa venticinque anni prima, si sta riaprendo.
La famiglia Potter è in pericolo ed è arrivato il momento per i Malfoy di decidere da che parte stare.
E in gioco c'è anche l'amore. Quello tra Lily e Scorpius, che dovranno combattere per far trionfare i loro sentimenti.
-
INCOMPIUTA.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Com'è facile
bruciare lentamente
e non sentire niente,
lasciar passare il tempo.
E' difficile
levare via dagli occhi
qualcosa che non guardi,
che non vuoi fare entrare.
E arrivi tu
all'improvviso.
Soltanto tu
come chi ha già deciso.
Esplodono le stelle, finalmente
e splendono su tutta la città.
Se tu stringi le mie mani così forte
poi resta solo luce su di me.
Finalmente io
in questo istante d'aria,
mentre respiro il mondo,
posso ricominciare.
Davanti a te
io non so mentire.
Non voglio più
rischiare di sparire.

 

 Capitolo 17

Finalmente

 

"Scorpius, amico, se la fissi ancora, si scioglie."
"Co...? No! Non la stavo... Stavo solo guardando!"
"Ma quand'è che si sveglia? Uffa, è un'idiota anche quando è convalescente..."
"Abbi pazienza, Ann. Sappiamo che sta bene, almeno. Povera piccola Lily..."
Lily sentiva queste voci come da chilometri di distanza. Suonavano confuse e aggrovigliate, ma familiari alle sue orecchie. Il corpo le faceva male in ogni angolo, sentiva i muscoli in fiamme, lo stomaco attorcigliato e anche pensare o cercare di aprire gli occhi pareva troppo faticoso. Dopo parecchi sforzi ci riuscì: si trovava in un'ampia stanza bianca, piena di lettini vuoti e ordinati e nell'aria aleggiava un forte odore di pozioni orribili e di prodotti per la pulizia. Attorno a lei spiccavano i visi preoccupati dei suoi amici, che parlottavano tra di loro a bassa voce.
"Ha aperto gli occhi!", esclamò Scorpius all'improvviso.
Tutti si voltarono di scatto e Lily riuscì a focalizzare i loro volti: Scorpius, Albus, James, Hannah, Rose e Hugo le sorridevano, rincuorati.
"Salve gente", mormorò, cercando di mettersi più diritta.
"Lily", sussurrò James, mettendole una ciocca di capelli infuocati dietro l'orecchio. "Come stai sorellina?"
Lei fece una smorfia neutra. "Un mezzo schifo" rispose, con una scrollata di spalle.
Subito dopo arrivò trafelata la signora Parker, tenendo stretto in mano un calice pieno di una densa pozione blu cobalto.
"Bevila" disse asciutta, mettendogliela tra le mani. Lei obbedì paziente. La finì in un solo lungo sorso e schioccò la lingua, schifata: sapeva di calzini marci. Poggiò il calice vuoto sul comodino e notò che era già pieno di dolci e bigliettini. Avvertì un forte senso di dejavu: era la seconda volta in quell'anno che si risvegliava sdraiata su un lettino dell'Infermeria.
"Hai dormito per quasi ventiquattr'ore", annunciò Rose, come leggendole nel pensiero. "La signora Parker però ci ha detto che non c'era nulla di cui preoccuparsi."
Lily annuì. "Sapete cos'hanno messo nel mio caffè?", domandò.
"Si chiama proprio Pozione del Dolore", spiegò James. "Praticamente è la Maledizione Cruciatus...liquida."
Lei annuì di nuovo ma era assetata di notizie. "E i Mangiamorte?"
"Hanno ripreso i sensi prima che arrivasse Wilson e sono scappati."
Lily imprecò. "Brutti vigliacchi bastardi...", mormorò tra i denti. "Ma voi state tutti bene, vero?", domandò poi, osservandoli preoccupata. Tutti annuirono.
"Abbiamo detto tutto a mamma e papà ma gli abbiamo raccomandato di non venire", disse Albus.
"Avete fatto bene", convenne Lily, annuendo convinta.
Poi scostò le coperte del suo letto e fece per scendere, ma Hannah la fermò.
"Che vuoi fare, squilibrata?", esclamò, fissandola ad occhi sgranati.
Lily inarcò un sopracciglio. "Semplicemente alzarmi."
"Non puoi!", intervenne James. "Ti hanno torturata, Lils! E gli effetti di quella pozione non sono ancora svaniti! Lily", aggiunse subito, notando l'espressione risoluta sul suo volto pallido. "Hai bisogno di riposo."
Lei sbuffò, contrariata e si rimise seduta a braccia incrociate.
"Sai, Scorpius ci ha raccontato quello che è successo", proseguì James. "Sei stata davvero coraggiosa. Hai riso in faccia ai Mangiamorte e hai sopportato di essere torturata. Non so se molti Auror avrebbero saputo fare lo stesso", disse serio, mentre gli altri annuivano al suo fianco.
"Merlino", commentò lei. "Sono una Grifondoro, cosa avrei dovuto fare, implorare pietà?" Rise noncurante, scostandosi ciocche di capelli dal viso. "Voi siete stati coraggiosi. Ci avete salvato la vita. E tu, Scorp, ti saresti fatto torturare al mio posto. Non lo dimenticherò mai", disse, guardando tutti intensamente.
Sentire il loro affetto la rinvigoriva come nessuna pozione riusciva a fare. La sua famiglia era la sua vera forza.
"Siamo orgogliosi di te", mormorò Hugo, sorridendo.
"Molto", aggiunse Hannah, facendole l'occhiolino.
"Già", terminò James. "Ma anche la giovane guerriera deve riposarsi."

 

*  *  *

 

Quella sera Lily era distesa sul suo letto a leggere un'intervista delle Sorelle Stravagarie che annunciavano il loro ritiro dal mondo della musica. Ma la sua mente era da tutt'altra parte. Gettò via la rivista e si affacciò alla finestra, osservando affascinata la piatta superficie del Lago illuminata dall'argentea luce lunare.
Stava pensando a Scorpius, a quell'amore che pian piano si era insinuato nel suo cuore e che cresciuto ogni giorno di più, ad ogni suo sguardo, ad ogni sua parola, ad ogni minimo contatto con lui. Avrebbe voluto averlo accanto in ogni momento, sentire il suo caldo respiro sulla pelle...
Si voltò di scatto, sentendo aprirsi la porta dell'Infermeria e sorrise vedendo Scorpius indugiare sulla soglia.
"Allora non ti sei dimenticato di me", scherzò, a mo' di saluto.
Lui rise. "Come potrei dimenticarmi della più grande rompipluffe di tutta Hogwarts?"
Lily, sorridente, gli fece cenno di entrare e lui prese posto accanto al suo letto.
"Allora, come stai?", chiese, tornando serio.
"Benissimo. Ma la signora Parker non vuole farmi uscire", rispose mestamente lei.
"Ha ragione, sai", commentò lui, severo. "Devi guarire bene prima."
Lei mise il broncio. "Ti ci metti anche tu? Sono guarita da un pezzo e voglio uscire da questa stanza! E' tutta bianca... Sembra un confetto puzzolente!", sbottò, guardandosi attorno con aria critica.
Scorpius scoppiò a ridere e per la prima volta Lily notò l'eleganza dei Malfoy nei suoi gesti spontanei.
"Allora scappa."
"Cosa?"
"Scappa", ripetè lui, ghignando.
Lily lo fissò. "Tu non stai bene, Malfoy."
"Probabile", commentò. "Ma dico sul serio. Scappiamo questa notte, vengo a prenderti con il Mantello di Al. Devo assolutamente farti vedere una cosa!"
"Potremmo cacciarci in guai seri...ma ci sto!" rispose Lily entusiasta.
Scorpius le sorrise raggiante. Le scoccò un bacio sulla guancia e alzandosi, sussurrò: "Non vedo l'ora."

 

Poco dopo mezzanotte si sentì scattare la porta dell'Infermeria. A quel rumore Lily sorrise e cercò di vedere nel buio impenetrabile finchè non intravide la figura di Scorpius che borbottava "Muffliato" in direzione dell'ufficio della signora Parker e si sfilava in Mantello dell'Invisibilità. Si avvicinò al suo letto con la bacchetta illuminata e quando fu vicino sorrise alla ragazza e le diede una carezza tra i capelli. "Buon compleanno, Lily", bisbigliò.Lei lo guardò confusa. "Buon co...? Oh! E' il 16 Gennaio, oggi? Cavoli, me n'ero dimenticata!", borbottò, tirandosi un pugno sulla fronte. Con tutti quegli avvenimenti e i pensieri che le frullavano giorno e notte per la testa, aveva completamente scordato il suo compleanno. In un momento come quello anche compiere sedici anni era un evento di quasi nessuna importanza.
"Beh, grazie allora. Andiamo?" chiese.
Lui annuì e aspettò che uscisse dal letto per gettarle addosso il fluido mantello argentato. Uscirono di soppiatto dalla buia stanza bianca e Lily si lasciò guidare da Scorpius giù per le scale e poi fuori, nel parco, verso una zona nascosta e piena di enormi massi accatastati sul terreno. Due di questi erano alti quanto loro e li separava una fessura abbastanza grande da permettere a un ragazzo magro di attraversarla senza difficoltà. Scorpius entrò per primo, ripiegando il mantello e mettendolo in una tasca interna di quello che indossava. Prese Lily per mano e la aiutò ad attraversare il varco. Quando lo passò fu invasa dalla luce. Serrò forte gli occhi, accecata: era terribile passare dal buio profondo e impenetrabile alla luce abbagliante del giorno.
Quando li riaprì vide tutto bianco, almeno finchè i suoi occhi non si abituarono all'ambiente. Battè più volte le palpebre e riuscì a focalizzare il paesaggio: un prato enorme si stendeva ai suoi piedi, un'immensa distesa verde intenso. L'erba era alta e morbida, illuminata dai potenti raggi del sole che parevano dipingere ogni ciuffo con particolare accuratezza. Alberi maestosi gettavano ombre sul terreno, figure oscure che prendevano vita col vento lieve che soffiava leggero su di loro, come a volerli accarezzare. C'era anche un laghetto d'acqua limpida che risplendeva alla luce del Re del Cielo. I fiori parevano danzare, macchie di colore spruzzate distrattamente su sfondo verde.
Lily rimase incantata a osservare tutto ciò che la circondava, ma dopo un po' si ricordò di Scorpius e del fatto che quel posto non poteva essere reale. Si voltò a guardarlo, ancora intontita dalla sorpresa.
"Scorpius...", disse e non si stupì della meraviglia nascosta nel suo sussurro. "E'...è..." Pensò alla parola giusta per poter esprimere quella meraviglia. "...Magico", mormorò infine. Lui sorrise radioso e annuì.
"Lo è in tutti i sensi", rispose. "Non credo che ci sia nulla di realmente...naturale in questo posto. Dev'essere il più pieno di magia di tutta Hogwarts! Qui è sempre giorno, sempre estate anche quando fuori da quella roccia si gela e c'è buio! L'ho scoperto per caso", spiegò, senza smettere di sorridere.
Lily si sdraiò sull'erba tenera e sospirò. I pensieri negativi, la paura di nuovi attacchi, la preoccupazione per la sua famiglia sembravano essere rimasti fuori, al buio, alla gelida realtà, dietro quella solida roccia. Si sentiva felice.
"Se mi avessero chiesto quale fosse il regalo perfetto per me avrei detto un posto tranquillo. Ed eccomi qui, in Paradiso", mormorò, accarezzando il prato. "E per la millesima volta devo ringraziare te, Scorp."
Lui arrossì lievemente e si passò imbarazzato una mano tra i capelli.
"Io voglio che tu stia bene e...ci provo in tutti i modi. Non devi ringraziarmi."
Come faceva a spiegarle che l'unica cosa che gli importava era renderla felice? Come faceva a spiegarle che non gli costava nulla anche compiere la più folle delle azioni, se solo aveva la consapevolezza che l'avrebbe fatta sorridere anche solo per un istante? Come faceva, più semplicemente, a spiegarle che l'amava? Che amava assolutamente tutto di lei, ogni dannatissimo particolare. Amava quando i capelli le ricadevano sul volto e lei li tirava indietro inutilmente. Quando la luce illuminava il suo viso, rendendolo perfetto ma anche la luce dei suoi occhi nell'oscurità. Amava la sua determinazione che però, a volte cedeva il passo a uno sguardo spaurito. E quel suo sorriso obliquo, che andava sempre decifrato... Amava il suo sguardo assorto, profondo, appassionato, mentre era concetrata su una pozione, avvolta da fumi colorati. Perfino la particolare inclinazione del suo viso, quando ascoltava qualcuno parlare o la sua rassicurante voce armoniosa.
Ma come faceva a dirle tutto questo? A spiegarle che il motivo per cui stava diventando maledettamente mieloso era lei? Lei, che era sempre stata la ragione di molte cose, che teneva in mano il suo cuore e poteva custodirlo o gettarlo via con una spaventosa e incredibile facilità. Rise, pensando alla faccia che Al e Franky avrebbero fatto se avessero potuto leggere nella sua mente. Ammazza, se stava diventando mieloso! La cosa più spaventosa, però era che quelle cose erano tremendamente vere.
"Siediti con me, Scorp", disse Lily porgendogli una mano. Lui la prese e si sdraiò sull'erba accanto a lei. Si tolsero entrambi i mantelli e i maglioni e rimasero in maglietta lui e in camicia lei. Il sole era cocente. Restarono in silenzio per un po', a godersi l'aria pulita e il cielo limpido.
"Sei stata straodinaria l'altro giorno", disse Scorpius alla fine.
Lei non rispose subito. Chiuse gli occhi, ricordando il dolore e la paura mentre veniva torturata. Poi voltò la testa per guardarlo.
"In realtà avevo paura", mormorò infine, con sincerità.
"Appunto", replicò Scorpius. "Voglio dire... chi non ha paura è coraggioso, certo, ma chi ce l'ha e la affronta lo è ancora di più, no?"
"Sembri il vecchio Silente", commentò Lily, sorridendo appena con nostalgia. "Mio padre mi racconta sempre di lui... Comunque non sono stata l'unica coraggiosa. Voi mi avete salvato la vita. E' stato stupendo vedere la mia famiglia lì, che cercava di proteggermi", disse intensamente, cercando di far capire l'immensa importanza che aveva avuto per lei quell'azione.
"Dev'essere stato meraviglioso...", mormorò Scorpius. "Sei fortunata ad avere una famiglia come questa. Io l'ho sempre sognata."
Lily sorrise appena. "Sei un idiota, Scorp. Non hai ancora capito che ormai ne fai parte anche tu?" esclamò e vide e il viso di Scorpius illuminarsi di gioia e sorpresa. "Insomma, per mio fratello sei...un fratello! E per me sei...sei..."
Cosa poteva dire? Il ragazzo che amava, la sua salvezza, la sua più grande rassicurazione e un motivo in più per sorridere. Questo era Scorpius per lei; questo e molto di più. Ma non poteva dirglielo. Avrebbe voluto, con tutta l'anima, ma non poteva. Anche se il suo cuore avrebbe voluto urlarlo, non poteva.
"Sono?", la esortò lui, sorridendo curioso.
Lei prese fiato e si costrinse a guardare i suoi occhi gioiosi e inconsapevoli. "Sei una parte indispensabile della mia vita."
Lui parve scosso, emozionato da quelle parole. Poi sorrise, incredulo. "Lily..." sussurrò, passandosi la lingua sul labbro inferiore.
Lei scosse la testa: non doveva rispondere. "Tu fai parte della mia famiglia Scorp, certo. Ma ricordati che hai ancora la tua. Non dimenticarla."
Scorpius si fece serio e scosse la testa. "Quella non è una famiglia", rispose duramente.
"Lo diventerà."
"No", ripetè lui, deciso. Non riuscì più a stare seduto; si alzò, preso dalla rabbia e cominciò a marciare su e giù per il prato. "Noi non saremo mai una famiglia. Mio padre, che padre è? che ci insegna quelle schifezze... Mia madre che non fa nulla per imperdirlo e mio fratello che insegue le Arti Oscure e scappa di casa...", disse tutto d'un fiato, come se in qualche modo elencare le colpe dei suoi familiari lo facesse sentire meglio.
"Fratello?" chiese Lily confusa.
"Parolone... Il figlio dei miei procreatori è più appropriato", mormorò amaramente. "Mi fa schifo. Mio padre, per quanto orribili siano i suoi pregiudizi, non ci ha mai, mai insegnato le Arti Oscure!" affermò risentito.
"Per questo tuo fratello è scappato?", domandò Lily cauta.
"Sì", rispose lui. "Io e lui ci siamo sempre odiati. Poi anche con mio padre ha avuto una brutta lite. Ormai non sappiamo più nulla di lui."
Lei lo osservò a lungo. Scorpius aveva vissuto diciassette anni senza una vera famigli alle spalle, senza l'amore incondizionato e senza riserve che invece Lily aveva sempre ricevuto. Non c'era nulla di più triste e, cosa che la fece stare ancora peggio, lei non aveva fatto nulla in quei sette anni per alleviare il suo dolore, per colmare quel vuoto immenso che si allargava sul suo cuore.
"Dev'essere stata un inferno la tua vita", mormorò. "Sei l'ultima persona al mondo che la meriterebbe." La sua voce si incrinò appena per il nodo che le si era formato in gola, ma cercò di non darlo a vedere.
Scorpius non parlò per molti interminabili secondi, poi tornò a guardare la ragazza, seduta sul prato a gambe incrociate. I suoi capelli rossi come fuoco vivo creavano un contrasto incredibile e meraviglioso con il verde intenso dell'erba e incorniciavano il suo viso sottile e pensieroso, danzandole attorno con armonia.
Cercò le parole giuste per esprimersi. "Tu e Al...", cominciò a dire, titubante e Lily alzò lo sguardo su di lui. "Tu e Al...siete...insomma, non lo farebbero tutti...avvicinarsi a me, intendo, con...con la famiglia che ho...", balbettò. Poi sbuffò, stancamente. "Io sono sbagliato. Completamente sbagliato, Lily", disse infine con intensità e amarezza nel tono della voce.
Lily battè un pugno a terra. Ma cosa diavolo stava dicendo?!
"Scorp, tu non sei la tua famiglia! Tu sei tu e credimi se ti dico che non avrei mai potuto trovare una famiglia migliore! Devi smetterla di credere in queste stupidaggini...", disse con veemenza. Perché doveva sempre credere che lui e la sua famiglia fossero qualcosa di indissolubile? La loro diversità era abissale e il legame di sangue non aveva più alcuna importanza. Nessuna persona che avesse conosciuto Scorpius avrebbe potuto dare valore al suo cognome. Almeno, non avendo visto la persona meravigliosa che era.
"Non sono stupidaggini!", ribattè lui. "Un Malfoy non dovrebbe mai stare con un Potter! E sono sicuro che anche i tuoi lo pensano!"
A quel punto Lily quasi urlò. "E tu pensi che mi importi? Credi davvero che mi importi?!", chiese con forza. "Potter e Malfoy, sì! Che problema c'è? Non m'importa del tuo nome, della tua famiglia, di quello che pensa la gente! Mi importa di te, dannazione! Tutto il resto è...un'altra cosa! Una cosa che non ha nessun valore!"
Si alzò anche lei, presa dalla frustrazione. Perché non riusciva a capire che lui e i Malfoy erano due mondi diversi? Perché non riusciva a capire che lei sarebbe rimasta al suo fianco a prescindere a tutto il resto? Che importanza aveva il suo nome quando veniva oscurato da un animo buono e da un cuore grande come i suoi?
L'amore incondizionato che nutriva per lui era come il sole che batteva su di loro, come quell'incantevole paesaggio che li circondava: esisteva e continuava ad esistere, a prescindere da tutto il resto.
Sei stupide lettere non potevano cambiare o addirittura sradicare un amore potente come il loro, ma Scorpius continuava a non capirlo.
"Hai sempre dato valore al giudizio della tua famiglia!", replicò lui.
"Ma sì! Perché è la famiglia migliore del mondo e loro sanno cosa è giusto per me! E proprio per questo capiranno che, stranamente, proprio tu che porti il nome dei Malfoy farai sempre parte della mia vita e avranno la certezza che, se ti ho scelto, significa che sei diverso da loro!". Pregò affinchè non facesse caso alle parole ti ho scelto.
"No, invece! Non lo accetteranno mai e hanno ragione!", disse lui testardo.
"Ti sbagli!", rimarcò lei. "E comunque non ha importanza. E' della mia vita che stiamo parlando! E ormai ci sei dentro anche tu. Nessuno può impedirlo! E se fosse necessario, allora cambieremo nome entrambi e non saremo più il Malfoy e la Potter, ma semplicemente Scorpius e Lily!", disse con convinzione.
Lui si portò le mani alla testa e guardò in alto, poi le lasciò ricadere di nuovo e Lily ne prese una e la strinse tra le sue con forza. "Scorpius e Lily", ripetè, piano. "Non credo che ci sia nulla di meglio al mondo..." sussurrò, sorridendo appena.
Lui non riuscì a sostenere il suo sguardo perforante e quando parlò la sua voce era incrinata.
"Non ti importa di nulla, allora?"
"Assolutamente di nulla. Ci siamo io e te, Scorp. Il resto non conta."
Improvvisamente agli occhi di Scorpius tutto apparve ancora più bello, perfino il suo amore per lei.
Si scambiarono un tenero sorriso, poi lei lasciò andare la sua mano e si avvicinò al laghetto a passi lenti, facendosi accarezzare le gambe dall'erba morbida. Osservò i riflessi del sole proiettati sull'acqua, poi non capì più nulla: Scorpius, dietro di lei, stava facendo scorrere le mani sui suoi fianchi in un abbraccio che la fece rabbrividire da capo a piedi. Il suo profumo la invase...
"Andiamo via? Non credo che tu voglia passare tutto il giorno del tuo compleanno qui, da sola con me", sussurrò.
Lily non riuscì a rispondere subito. Lui era vicinissimo, il respiro irregolare e caldo che la solleticava con dolcezza. Brividi la attraversarono, violenti e delicati insieme.
"In realtà", mormorò in risposta. "E' proprio questo che voglio."
Lo sentì trattenere appena il respiro per la sorpresa, poi la strinse ancora a sè, con fare protettivo e i loro corpi si toccarono. Lily sentì i battiti veloci del suo cuore, la schiena che aderiva al suo petto.
"Davvero?", chiese lui. "E perché?"
Ecco. Si diede mentalmente della stupida. Cosa poteva rispondere ora se l'unica cosa vera che poteva dirgli era che lo amava e che avrebbe voluto passare con lui anche tutto il tempo del mondo?
Diglielo, suggerì una vocina dentro di lei, falla finita, maledizione, diglielo e basta.
Ma non poteva... Non poteva essere lei a compiere quel passo... Non era giusto, non era normale...E non aveva nessuna certezza.
"Per lo stesso motivo per cui ho deciso di mandare a quel paese tutto il mondo e pensare solo a te", rispose alla fine, un po' criptica.
"E quale sarebbe?", chiese infatti lui.
Lei sospirò. Era arrivato il momento di decidere. Nel momento in cui lui finì di parlare capì che questa volta non ci sarebbe stata nessuna Sanders, nessun Mangiamorte a interromperli. Restava solo la cosa in sè: decidere. Decidere se rischiare per un amore che stava crescendo a dismisura o aspettare ancora con il pericolo di un cuore che poteva scoppiarle in petto da un momento all'altro. Poi si ricordò che aveva riso in faccia a dei Mangiamorte e sopportato la Maledizione Cruciatus, quindi quanto poteva essere difficile? Prese fiato e si disse che, maledizione, per quell'amore bruciante valeva la pena riuschiare di fare la più brutta figura del secolo. In fondo, cos'era la vita senza draghi?
"Sei un testone, Scorp", mormorò infine, sorridendo. "Non hai ancora capito che ti amo?"
Mentre parlò immagini e ricordi si accavallarono nella sua mente: la lezione di Pozioni con lui, il momento in cui lo chiamò per nome, l'infermeria, la notte di studio insieme, il ballo nel parco, un bacio sfiorato, un appuntamento sfociato in un attacco dei Mangiamorte...tutto aveva portato a quello. Chi lo avrebbe mai detto?, si ritrovò a pensare mentre sentiva Scorpius sussultare dietro di lei.
"Che cosa?", chiese, stupidamente.
Lei sorrise di nuovo: per qualche strano motivo in quel momento, non era in grado di fare altro. Prese una delle mani che le stringevano la vita e, allargando appena la scollatura della camicia, la poggiò sul suo petto, premendola appena con la sua.
"Ascolta", sussurrò. Il suo cuore, come sempre quando era vicina a Scorpius, batteva come un tamburo, a un ritmo frenetico.
"Scorp, sento il cuore scoppiare ogni volta che ti sento vicino", spiegò, con voce tremante. "Ho capito che non mi abituerò mai a te. Sarai sempre un'emozione nuova. Mi dispiace di essermi accorta di te così tardi... Ora non sono più riuscita a trattenere...i..." Non riuscì a terminare la frase. Scorpius appoggiò delicatamente le labbra sul suo collo e sfiorandola appena risalì, in cerca delle sue labbra. "Finalmente...", lo sentì sussurrare.
Lily, che era ancora avvolta dal suo abbraccio meraviglioso, voltò appena la testa, completamente inebetita, con il corpo tremante, gli occhi colmi di lacrime e il cuore pieno di sentimenti troppo forti per poter essere controllati. Com'era stranamente facile e indolore bruciare, sciogliersi come cera tra le sue braccia...
Chiuse gli occhi, lentamente e le loro labbra si incontrarono, come attratte da una forza magnetica così potente da spezzare i pensieri. Era la sensaizone più bella del mondo sentire le labbra morbide di lui giocare con le sue. Le assaporò, in bacio al tempo stesso delicato e travolgente.
Non ricordava nemmeno come fosse stata la sua vita, prima di Scorpius. Tutto ciò che le apparteneva, sembrava essere di qualcun altro ora, qualcuno di lontano, perché le uniche cose che desiderava avere in quel momento erano Scorpius e il suo amore.
Anche il sole sarebbe potuto scoppiare su di loro, senza fare alcuna impressione. Non c'era nulla di più stupefacente di quel bacio. Assolutamente nulla. L'amore era al centro esatto di tutto; senza quello nemmeno il sole avrebbe avuto motivo di vivere e di continuare a brillare.
Quando non ci fu più aria nei loro polmoni, si allontanarono e scoppiarono a ridere, di cuore. Come sembrava facile e stupido tutto, ora...! Come avevano fatto ad aspettare così tanto? Perché non si erano detti prima di amarsi? Quanto tempo avevano sprecato, anche se però era stato bello il loro cammino e forse non c'era nulla da rimpiangere. In fondo, se era successo tutto quello, significava che non avrebbe potuto andare diversamente.
Fu difficile smettere di ridere, ma pensandoci bene, perché mai dovevano smettere? Il mondo ormai gli apparteneva. Non c'era nulla che non potessero affrontare, insieme. Essendo padroni del loro amore, erano padroni di tutto il mondo.
"Siamo due idioti!", disse Scorpius, ridendo ancora come un matto.
"Lo so!", esclamò lei in risposta, liberandosi dal suo abbraccio e buttandogli le braccia al collo.
A Scorpius pareva ancora tutto surreale. Aveva baciato Lilian Luna Potter. Lilian Luna Potter lo amava. Porca miseria, era vero! Ce l'aveva fatta! Dopo quasi cinque anni, ci era riuscito!
Ho baciato Lily, si ripetè. Cavolo, sono un grande, l'ho baciata!
Veramente sei un idiota perché hai aspettato che fosse lei a confessare il suo amore,
rispose una voce spaventosamente simile ad Albus, malefica.
Andiamo Al! Non rovinarmi il giorno più bello della mia vita!, si lagnò lui.
Poi prese Lily per mano e la condusse fuori dal varco, nel parco del castello. Indossarono di nuovo i mantelli e si misero a correre come due bambini. Senza pensare, si buttarono nel Lago Nero. L'acqua era gelida e perforava i loro corpi come migliaia di pugnali infuocati. I due ragazzi però si guardarono e sorridendo, non si curarono di nulla.
Lacrime bollenti di gioia e commozione bruciarono per qualche attimo negli occhi di Lily, per poi precipitare sul suo volto già bagnato, improvvisamente gelide.
"Ti prego Lily, baciami ancora", momorò Scorpius, battendo i denti.
Lei gli si avvicinò nuovamente e lo baciò con dolcezza, mentre lui le accarezzava la guancia con le nocche fredde e bagnate.
"Siamo impazziti", bisbigliò, quando si separarono.
"Forse", ribattè lui. "Ma ne è valsa la pena."
Uscirono dall'acqua congelati e fradici, ma i loro sorrisi erano calorosi come il sole abbagliante di Luglio.
"Miseriaccia", commentò Scorpius. "E' successo davvero?"
Lei rise e lo baciò di nuovo. "Tu che dici?", chiese, canzonandolo. "Sei sempre il solito idiota, Malfoy."
"Malfoy?". Scorpius la guardò confuso e scosse la testa. "Non conosco nessun Malfoy. Io sono Scorpius. Solo Scorpius. E sto con..."
"Lily", terminò lei, con un gran sorriso. "Solo Lily."


Stringimi.
Io resto qui.

Il mondo è un'altra cosa se tu stai con me.
Sarà per noi possibile,
è un sogno sai, possibile
difendere ogni idea,
amarci alla follia,
per noi,
per noi
essere qui,
unire i brividi.








Note delle Malandrinautrici: Ehm... Salve. Lo so che mi odiate (se ci siete ancora), che sono la peggiore autrice (sorvolate sul parolone cicloplico) peggiore del mondo. Che fine ho fatto in più di due settimane? Non lo so. O meglio, vi assicuro che ho scritto ogni giorno ma questo capitolo doveva essere perfetto, è importantissimo! Ovviamente non lo è, nessun capitolo lo è. Però almeno so di essermi impegnata al massimo per renderlo buono.
Quindi beh...SORPRESA! Finalmente il bacio! Non vale come attenuante, vero?
Beh, comunque. In attesa di un vostro perdono (sperando che arrivi), chiarisco alcune cose.
Primo punto: che cavolo è questo posto? Non esiste nella Saga, ma visto che Silente stesso ha detto di non conoscere tutti i posti di Hogwarts ho pensato di potermi prendere la libertà di inventarne uno. E' una metafora, l'ho scritto anche lì. "
L'amore incondizionato che nutriva per lui era come il sole che batteva su di loro, come quell'incantevole paesaggio che li circondava: esisteva e continuava ad esistere, a prescindere da tutto il resto".
Secondo punto: Scorpius ha un fratello? Ehm...ovviamente no. E' figlio unico, lo dice la Rowling. Però, siccome mi serve, ho pensato che visto che è una FanFiction potevo comunque inventarmelo, senza fare male a nessuno. Spero davvero che non vi dia fastidio.
Poi...altre cose da chiarire? Mi sa di no. Ma ora c'è la parte lacrimevole.
I ringraziamenti. Ah, li maledite, ma sono necessari.
Prima di ogni altro, RINGRAZIO MIA SORELLA ROSSELLA, perché mi ha sempre dato e mi continua a dare splendide idee senza le quali questa storia non varrebbe un fico secco. E poi perché legge e critica sempre giustamente tutto ciò che scrivo e non si stanca mai di sedersi con me per le nostre "riunioni creative". Quindi, grazie con tutto il cuore.
Poi, voi. Voi, che siete questa storia. Non sarei mai arrivata a scrivere questo capitolo che desideravo pubblicare da mesi...
Beh, ci sono arrivata. E solo grazie a voi che mi avete dato sostegno, forza, gioia, soddisfazione. Abbiamo raggiunto 5O recensioni. E' un sogno incredibile e io non conosco altre parole per dirvi grazie.
Un bacio enorme, miei cuori.
La vostra affezionatissima, commossa, grata, pentita del ritardo madornale

Simona_Lupin



ronte  sul  

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Simona_Lupin