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Autore: Struzzo    05/08/2011    3 recensioni
"Per un attimo gli balenò in mente l’immagine di suo nonno: baffoni bianchi e faccia rossa dopo qualche bicchiere di buon vino.
«Jack» ripeteva sempre agitando le mani come uno sciamano «Caro ragazzo, non devi aver paura delle donne! A parte di tua nonna, che sa essere tanto cattiva se la fai arrabbiare. Come quella volta che.. » e vagava nei suoi ricordi, ma alla fine tornava sempre al succo del discorso «Ho girato il mondo e ho visto tante donne, ma alla fine ho capito una cosa: a loro piace l’uomo deciso, capace di farle innamorare, sognare, pronto a portarle in cima ad una montagna con la sola forza di volontà» e giù un altro bicchiere.
«Ma nipote, fidati di me: fai sempre la cacca prima di uscire con una ragazza. Ti scappa ora? Eh, Jack? Ti scappa la cacca?».
«No, nonno, non mi scappa la cacca».
Momento di silenzio imbarazzante.
«Come scusa?» disse Zoe avvicinandosi al ragazzo «Hai detto “cacca”?» chiese lei sorridendo.
Jack realizzò di aver detto la risposta, che voleva dare al nonno nei ricordi, ad alta voce.
Arrossì."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Certo, Julia, soffrire non è mica divertente».
Lo sguardo di Jack era fisso sullo sfondo che si presentava davanti a lui, immerso in quello scintillio di luci prodotte dal riflesso del sole che faceva brillare l’acqua azzurra del fiume, che da sopra il ponte sembrava ancora più bella.
Per un attimo il ragazzo di 16 anni pensò di aver detto la citazione dell’anno, che un uomo vestito in giacca e cravatta sarebbe sbucato dalle acque con un premio luccicante con la scritta “premio frase storica”, pronto a darglielo con una voce decisa e felice, accompagnato da una forte stretta di mano.
Ma l’unica cosa che sentì fu la risatina della sua migliore amica alla quale s’era rivolto, Julia.
«Ahah, Jack, ma hai bevuto qualcosa prima di incontrarci? Mi sembri il grande saggio sulla cima della montagna!».
Vederla così solare lo faceva rallegrare un po’, ma dopo un attimo la vide tornare seria e le sue labbra si strinsero quasi quanto gli occhi azzurri, che diventarono fessure. «Senti: vederti così non mi piace, quindi smettila di star male per una ragazza. Quanti problemi ti fai!».
Detto da lei sembrava così semplice, che per un attimo si sentiva pronto a combattere un esercito di spartani da quanta forza di volontà aveva, ma poi si voltò e serrò la bocca: Zoe, con i capelli biondi lunghi, quel sorriso così innocente e quei grandi occhi celesti, stava correndo verso di loro, sorridente e per un attimo il ragazzo sognò di baciarla e forse, avrebbe fatto meglio a non sognare.
«Jack, Jack.. JACK!» Julia gli tirò una pacca sul coppino, tanto forte che fece un passo in avanti dal colpo; ci volle un attimo per accorgersi perché lo chiamava: mentre si stava facendo i suoi viaggi mentali, si era messo con gli occhi chiusi e le labbra sporgenti, pronto a baciare una ragazza, ma da lontano sembrava solo un pesce che muoveva la bocca. Era alquanto disgustoso e Julia scoppiò in una forte risata.
Jack diventò paonazzo, le guance che davano il calore a tutto il corpo, pronte ad esplodere da un momento all’altro; Zoe si mise davanti a lui e iniziò a parlare con la sua dolce vocina.
«Ehi Jack ti senti bene?».
Ci fu un momento di silenzio e quando il ragazzo capì che si stava rivolgendo a lui, fu il colpo di grazia: si immaginò con il fumo che usciva dalle orecchie, come in qualche cartone animato che aveva visto da piccolo e pensò di svenire da un momento all’altro, ma la voce della sua migliore amica lo fece tornare in sé.
 «Si si, rispondo io per lui, sta bene. Stavamo parlando.. ehm.. di.. di.. sesso!» sembrò sputare l’ultima parola.
Jack sbarrò gli occhi, la bocca spalancata fino a toccare terra; cosa aveva appena detto Julia?! Con tutte le scuse che poteva inventarsi, ha detto “sesso”?!
“È un incubo” pensò lui “Solo un brutto incubo”, ma la scena era reale e Zoe era davanti a loro con la mano davanti alla bocca, stupita.
Il ragazzo dai capelli neri si voltò verso Julia, lo sguardo come per dire “Ti ammazzo!” e appena incrociò gli occhi dell’alta ragazza capelli castani, Julia, si accorse che solo ora aveva realizzato quello che aveva appena detto, rossissima sulla faccia.
Il silenzio imbarazzante venne lacerato da una nervosa risata urlata.
«AHAHAH» urlò Julia «Intendo che lui, AHAH, si, Jack, AHAH, voleva rimanere vergine fino al matrimonio!» la risata fragorosa continuò per qualche secondo e poi.. SPLASH!
L’alta ragazza si ritrovò immersa tutta nell’ acqua, con qualche anatroccolo che le nuotava vicino, e tra un qualche qua, urlò come non mai, sovrastando le risate di Jack e Zoe da sopra il ponte.
«JAAAAAACK» strillò «Mi hai buttata giùùù dal ponteeee, ti odiooooo!».
Ma il ragazzo smise di ridere solo dopo un po’. Si voltò e si accorse di essere da solo con Zoe, sorridente.
“Oddio” pensò.

Ciao a tutti, sono Struzzo!
Questo è un corto inizio per una grande e appassionante storia; lasciando un piccolo commento mi fareste un piacere, sperando di non chiedervi troppo sforzo.
E’ negli altri capitoli che la storia prende un po’ forma, ripeto, questo è solo l’inizio.

Ci risentiremo nel quarto capitolo, buona lettura!

  
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