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Autore: __Emily    05/08/2011    0 recensioni
Continuavo ad ignorare tutto e tutti fissando il vuoto, quando vengo distratta da qualcuno che occupa il posto libero nella panchina dov’ero seduta, istintivamente mi alzo, con ancora lo sguardo fisso nel vuoto, per far posto a quella persona sconosciuta che in un certo senso sedendosi iniziò a far parte della mia vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Iniziamo a studiare, al momento pacificamente, visto che Nick si mantiene con gli occhi sul libro e non apre bocca se non per chiedere qualcosa sull’economia. Tutti gli altri invece ci troviamo abbastanza bene e ci divertiamo pure, non so come la presenza di Cris non mi provoca alcun mancamento e, anzi, ci troviamo molto bene insieme.
Credo che la chiacchierata con insulti per Nick sia servita a sbloccarmi un po’ con lui, non so perché mi facesse quell’effetto, forse perché mi piace e sono quasi certa di non piacere a lui, non credo si interesserebbe a una paranoica come me che spesso e volentieri è un maschiaccio.  

  Per oggi abbiamo fatto troppo, di tutto. Studiato, insultato, riso e qualcuno ha dato troppo fiato alla bocca. Ergo, è ora di tornare a casa. Ci salutiamo e dico a Meg che ci saremmo viste l’indomani, le schiocco un bacio sulla guancia e seguo i ragazzi nelle scale. Alice, Cassie e Nick sono venuti insieme, e io non intendo salire nella stessa macchina con lui, nonostante gli svariati inviti delle due mie amiche, così decido di andare a piedi,  è una bella serata e casa mia non è molto lontano.

Eh vabbè, metto le cuffie e inizio a camminare, pure ad occhi chiusi quella strada ormai la conosco come casa mia, seguendo la voce di Hayley che inizia ad accennare “we are broken”. Solo dopo metà canzone mi rendo conto d’avere qualcuno alle mie spalle che fa la mia stessa strada, certo dovrei avere paura a voltarmi, ma qui è un piccolo paesino, ‘cazzo dovrebbe capitarmi?! Mi volto facendo finta di niente e vedo la persona alle mie spalle che si ferma e si lascia scappare un sorriso. - C..Cris? Dove stai andando? - - Guarda, potrei farti la stessa domanda, ma dato che mi cammini davanti non credo tu mi stia pedinando. Vado a casa, dove vuoi che vada? - - E io che ne so, potresti andare ovunque! - si lascia scappare un altro sorriso e si posiziona al mio fianco rubandomi l’iPod - potremmo fare la strada insieme, no? - boom, Emily è arrossita, che culo sotto il lampione, se non m’ha guardata in faccia in questo momento lo faccio santo, ma devo riprendermi, non posso sembrare beota, non adesso. - A me va benissimo, però ridammi l’iPod che è mio, e non si fanno i cazzi degli iPod degli altri, lo sai? - -  Ah ah, si certo, ti ridarò l’iPod solo dopo che avrò visto che musica ascolti ragazza dai capelli rossi e non solo.. - Presto, un defibrillatore, sono morta. Ma dico io ragazzo mio, ma vuoi uccidermi seriamente? - E non solo? Spiegati ragazzo che non mi ridà l’iPod! - - Ma guarda, dovrei spiegarti che in questo preciso istante e anche in quelli precedenti di rosso non hai solo i capelli? Ragazza, hai delle belle guanciotte e si nota quando arrossisci.. - - I..i..io non sono arrossita! Credo che tu abbia visto il riflesso del lampione, si - adesso sono arrossita, si. Credo che se ne accorgerebbe chiunque che sono in tensione ma lui sorride e si avvicina al mio orecchio - non dire scemenze rossa, sei arrossita. Ma tranquilla questa cosa rimarrà tra me e te. - Torna a sorridermi e mi ridà l’iPod, o meglio mi ridà una cuffia dell’iPod - potresti ridarmi il mio iPod per intero e non una cuffia alla volta? - - A parte che non intendo darti l’iPod finché non ci separeremo per andare ognuno a casa sua e comunque metti le cuffia, sta zitta e senti la canzone, avanti rossa non far storie. - Gli sorrido e annuisco, tanto non cambierebbe idea. Fa iniziare la canzone e mi si illuminano gli occhi lo guardo  estasiata e parto a cantare “brighter”, parte a cantare anche lui sorridendo. Questo ragazzo accumula punti, e io divento sempre più scema a guardarlo, continuo ad arrossire, ma dato che mi sgamerebbe comunque non mi creo problemi. Arriviamo davanti casa mia, ma non potevo vivere più lontano? Eh? - Io sono arrivata, questa è la mia fermata! - - Ah, peccato, vuol dire che il pezzo di strada mancante la farò da solo - mi porge l’iPod sorridendomi - naah, me lo ridai domani a scuola, almeno non fai la strada da solo. A domani Cris, buonanotte. - - Va bene, come vuole lei signorina. Buonanotte Emily, ah no rossa. A domani -.

Entro in casa sorridendo come una cretina, non lo facevo da un po’. Arrivo nell’ingresso, poso borsa e chiavi e mi guardo allo specchio, cazzarola, sono un peperone. Ovvio che se ne è accorto, devo cercare di contenermi. Mi sento chiamare da mamma che mi dice che c’è la cena in tavola, li raggiungo e mi guardano in modo strano, prendo il mio solito posto e per smorzare la tensione sorrido, non so che altro fare, se mi metto a parlare rischio di balbettare per tutta la cena, così faccio parlare loro, delle loro giornate e di cos’hanno fatto. Ma la domanda da parte di mia madre è d’obbligo, così mi limito ad un semplice “abbiamo studiato e passato un po’ il tempo, tutto qui”. Per fortuna mia madre non è una donna molto curiosa, indi per cui si accontenta e torna alla cena, che scorre veloce. Aiuto mamma a sparecchiare e mi dileguo in camera mia e non avendo il mio iPod accendo lo stereo, non al volume dell’ultima volta, ma sempre con lo stesso gruppo. Mi butto a letto ancora ridendo come una cretina, e mi addormento con lo stereo di sottofondo. 
  
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