-Un mese dopo-

Non aveva la minima idea del perché alla fine avesse accettato di diventare lo scolaretto di Malfoy.

Perché ti piace! Sibilò una vocina nel suo cervello, ma la respinse scuotendo la testa: figurarsi se gli sarebbe mai potuto piacere quel misero fighetto di Malfoy! Tutto questo era assurdo, doveva assolutamen- “Potter, vuoi stare attento? Ti ho detto di tradurre questo verso: Tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi”.

“Ah sì, scusa... allora... Titiro, tu ti riposi... disteso all'ombra... ehm, del faggio?”

Una smorfia, un indefinito miscuglio di espressioni tra cui l'ovvio disgusto, ma anche sorpresa e un certo quantitativo di compiacimento, si dipinse sul volto di Malfoy, che però senza alcun commento continuò a tempestarlo di domande a bruciapelo, seguite sempre da una risposta esatta.

“Vedo che il Signor Potter ha fatto i compiti! Mi verrebbe quasi voglia di ricompensarlo, ora che è anche quasi presentabile”.

L'ultima affermazione era in gran parte dovuta alla prima (e fondamentale) fase dell'addestramento di Potter, che lo aveva visto ingurgitare, sempre meno convinto, pozioni su pozioni preparate dal Serpeverde, provocando una trasformazione quasi totale: ora il Grifondoro era un ragazzo certo magro, ma piuttosto muscoloso e tonico (merito del MUSCLEFAST, una pozione in grado di tonificare gradatamente i muscoli del corpo, producendo in contemporanea un notevole aumento della forza fisica e conferendo a Mr. Rachitismo un aspetto sano e florido); il verde smeraldo dei suoi occhi era adesso valorizzato dal magistrale uso di un paio di lenti a contatto, eliminando per sempre i fondi di bottiglia che usava come occhiali, cosa che rese ancora più bello il suo nasino piccolo e perfettamente simmetrico; i denti erano stati sbiancati così tanto da farli brillare di luce propria, e la pelle era stata scurita di quel tanto che bastava a dargli l'aspetto di un essere umano ancora in vita. Ma Draco era andato oltre, non si era accontentato di un miglioramento parziale, seppur esemplare: in un modo comprensibile solo a lui (probabilmente un misto tra varie Pozioni Liscianti, un paio di tinte Babbane e parecchi “Engorgio!”) era riuscito a domare la chioma ribelle di Harry, fino a farne una perfetta cascata di capelli corvini, con magnifici riflessi blu notte.

“Forse, al prossimo week-end a Hogsmeade” continuò Draco, avvicinandosi sibillino ad Harry, “Forse dico, potremmo andare ai 'Tre Manici di Scopa' a festeggiare la tua nuova faccia con una Burrobirra...” continuava a parlare, sempre più vicino ad un Harry semi-pietrificato, che si chiedeva disperatamente come uscire da quella situazione ma soprattutto, ancora una volta, come aveva potuto entrarci.

Lo sai bene perché lo hai fatto, carino. Volevi essere più bello, come tutte le persone sulla faccia di questa terra vuoi essere perfetto, avere orde di ragazze e ragazzi che quando ti scorgono all'inizio di un corridoio si aprono come le acque del Mar Rosso. Dì, dì che non ti piacerebbe essere come Mosè... La vocina nella sua testa, saccente e petulante come solo una vocina in testa può essere, interruppe bruscamente il suo monologo nello stesso momento in cui le labbra di Malfoy, arrivato nel frattempo ad una distanza decisamente pericolosa per la sua salute mentale, si posarono sulle sue, cominciando letteralmente a raschiare la pelle delicata del moro, in un bacio violento e brutale, decisamente appropriato all'indole sadica del biondo. Nonostante questo, fu meraviglioso.

Harry lasciò che le sue labbra si schiudessero sotto la spinta potente della lingua di Malfoy, la quale cominciò subito ad esplorare l'interno della bocca del Grifondoro, come a voler saggiare la bontà dell'opera svolta dal suo padrone.

Come già detto fu un bacio brutale, ma breve.

In un attimo Malfoy era di nuovo seduto compostamente al suo posto, con un'aria talmente annoiata da far credere ad Harry di essersi immaginato tutto.

Ma le sue parole confermarono l'accaduto: “Questo è solo un assaggio di quello che avrai il permesso di fare quando staremo insieme Potter, e sai che succederà solo se riuscirai ad imparare tutto il necessario entro la fine dell'anno!” Detto questo, ricominciò ad interrogarlo.