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Autore: BlueMoon1996    05/08/2011    2 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I thestral

Erano passati un paio di mesi dal banchetto iniziale, e la preparazione per i M.A.G.O risultò essere abbastanza complicata, tanto che gli studenti erano più in crisi dell'anno dei G.UF.O. Le lezioni erano sempre più difficili e i professori stressavano gli studenti con carichi di compiti e discorsi demotivanti. Albus, in tutta quella confusione, sembrava l'unico tranquillo, forse perchè quel ragazzo era dotato di una calma ultraterrena e cercava di calmare anche Alice, che questa volta era scoppiata e non era riuscita a dimostrarsi tranquilla.

 

§

 

Albus era, come al solito, sulla torre di Astronomia, stavolta solo. Guardò fuori dalla finestra, quando vide delle strane creature in lontananza, che volavano, sembravano dei cavalli neri scheletrici, che avevano la pelle attaccata alle ossa. Possibile che fossero...

Poi d'un tratto Albus ricordò: possono essere visti solo da chi ha visto la morte.

E lui aveva visto qualcuno morire. Non l'aveva mai detto a nessuno, ma nell'avventura del quadro, aveva visto un uomo morire. Il fatto che poi non sia stato male per questo, perchè lì la vita veniva ripetuta all'infinito, era irrilevante, perchè comunque aveva visto la morte. Ebbe paura. Non lo seppe spiegare, forse era il fatto che non sapeva se quegli esseri, che erano legati così tanto alla morte, potessero essere innocui, erano comunque creature che ricordavano la scomparsa di qualcuno. Poi, ricordò di nuovo: non devi preoccuparti per i thestral, sono creature gentili, non c'è niente di spaventoso in loro. E comunque non arriverai a scuola in carrozza, ci andrai in barca.

Suo padre gli aveva assicurato che non erano animali pericolosi e lui li vedeva. Ma allora perchè non li aveva visti prima? Perchè non li aveva visti trainare le carrozze?

Divorato dal dubbio, decise di far visita alla professoressa McGranitt.

 

Quando entrò nello studio della preside, non la trovò, ma la sua attenzione fu attirata da un ritratto proprio dietro la poltrona del preside: la barba argentea ricadeva brillante sul petto e due occhi azzurri lo osservavano dietro gli occhiali a mezzaluna.

< sei proprio uguale a tuo padre > disse l'uomo, che intanto si era messo seduto meglio.

< mi scusi, lei è il professor Silente vero? > chiese Albus.

< oh, si caro ragazzo e io so che tu sei il figlio di Harry, e non sai quanto gli somigli > rispose Silente.

< me lo dicono tutti. Quindi io porto il suo nome? >

< si, ragazzo, hai il mio stesso nome, e a quanto mi dice la professoressa McGranitt, sei anche molto intelligente, come lo sono io > Albus arrossì a quel complimento, poi chiese.

< professore? Potrei chiederle una cosa? >

< oh, certo caro ragazzo, evidentemente hai ereditato la gentilezza da tuo padre, che a sua volta la aveva ereditata da sua madre, comunque chiedi pure > disse Silente

< io, beh, per alcune circostanze, vedo i thestral, ma me ne sono accorto solo oggi, e non riesco a capire perchè non li vedo trainare le carrozze >

Silente ridacchiò e lo guardò con i suoi occhi azzurri che sembravano divertiti.

< scommetto che quelle circostanze facciano parte di un evento successo al quinto piano, e abbia a che fare con il signor Gereman e sua figlia Marina, dico bene? >

< si professore, ma lei come fa a saperlo? > chiese Albus che era arrossito un'altra volta.

Silente rise di nuovo.

< sono un ritratto, ricordi? Posso spostarmi! > allora il ragazzo capì che evidentemente il professore si era spostato di quadro in quadro fino ad arrivare al quinto piano.

< comunque > riprese Silente < per la tua domanda c'è una semplice risposta. La professoressa McGranitt ha preferito fare un incantesimo alle carrozze piuttosto che mettere i thestral alla loro guida, lei dice che lo ha fatto per ragioni di sicurezza, ma io credo che sia un po' spaventata da quelle creature, anche se non ce n'è motivo > concluse, mentre ridacchiava di nuovo.

< grazie professore, ora capisco mio padre parlava di lei a cosa si riferiva, e sono d'accordo con lui nel constatare che è un uomo veramente straordinario, come non manca mai di ripetermi, e sono fiero di portare il suo nome >.

Silente non parlò, ma Albus giurò di aver visto una lacrima scendere sul volto dell'ex preside.

< come fai a dirlo? Abbiamo parlato così poco! > chiese poi l'uomo.

< lo so, ma è incredibile come scambiare poche parole con lei, mi abbia rassicurato, ed essendo io, un po' paranoico, a me basta perchè possa giudicarla un grand'uomo. Non solo per questo certo, ma per tutte le cose che ha fatto, e mio padre mi ha raccontato di come si era affezionato a lui, e di come lui si era affezionato a lei > rispose Albus.

< Grazie a te, Albus, mi hai fatto rivedere Harry per un momento. Siete molto simili voi due, ma lui non era proprio così pacato come lo sei tu >.

Silente sorrise e il ragazzo non potè fare a meno di sorridere anche lui.

< Potter? Che ci fai qui? > era la professoressa McGranitt che era entrata nell'ufficio in quel momento.

< mi scusi professoressa, avrei voluto parlare con lei, perchè avevo un dubbio, ma ho già risolto grazie > e detto ciò fece un occhiolino al professor Silente, che ricambiò e dopo aver fatto un breve inchino alla professoressa McGranitt uscì dalla stanza.

Silente sospirò.

< cosa voleva il ragazzo, Albus? > chiese la McGranitt.

< aveva un dubbio, Minerva, e quel ragazzo, mi ha fatto trovare qui, con Harry, un'altra volta, come quando, insieme, parlavamo del passato, o di quell'universo ignoto, che chiamiamo futuro >

Minerva annuì, abituata ormai ai discorsi un po' particolari dell'ex preside.

 

§

 

Dominique era seduta nella sala comune di corvonero, con il suo ragazzo, Alex. Si erano rincorsi per parecchio tempo, ma adesso, finalmente, potevano stare insieme in pace. Nonostante questo, Dominique aveva un dubbio, riguardo ad una cosa importante.

< ehi Alex >

< Mmh? >

< beh ecco... > si interruppe un attimo, per incontrare gli occhi del ragazzo. < cosa succederà? >

< in che senso cosa succederà? > chiese lui perplesso.

< voglio dire dopo. La fine della scuola. io.. vorrei entrare al Ministero, e studiare Magisprudenza >

< ehm... quindi? Dominique non so dove tu voglia arrivare sinceramente! >

< io intendo tra noi Alex! Cosa succederà tra noi! Io vorrei terminare gli studi prima di, beh, intraprendere come dire... una convivenza! > disse lei rossa in volto.

< certo che si Dom! Anche io voglio entrare al ministero, e anche io credo sia meglio terminare gli studi prima di cominciare qualcosa di più serio. Sei più tranquilla ora? > lei annuì e si rilassò un po' di più.

 

§

 

I ragazzi si trovavano alla lezione di trasfigurazione, e l'unico che non aveva avuto problemi, come al solito, era James. Il ragazzo era davvero portato per la materia, anche per difesa contro le arti oscure ma la capacità di poter trasfigurare gli oggetti lo attirava di più.

La campanella suonò, e tutti si alzarono, ma la McGranitt chiamò < Potter? > Albus e James si girarono, la professoressa alzò gli occhi al cielo e poi disse < perchè Harry doveva fare più di un figlio! Con tutti questi Potter in giro! Comunque mi riferivo al Potter più grande >

Albus salutò, e nell'aula c'erano solo la McGranitt e James.

< voleva parlarmi? > chiese quest'ultimo, sperando che l'argomento non riguardasse le caccabombe nel bagno di Mirtilla Malcontenta, opera sua e di Fred. Doveva lasciare il segno no?

< James > cominciò lei in tono più dolce del normale, e lui si stupì che l'aveva chiamato per nome.

< tu devi sapere, che oramai per insegnare, io beh... non ci riesco più, e avrei deciso di prendere solo l'incarico di preside > adesso si che cominciava a sentirsi confuso il ragazzo, perchè stava dicendo quelle cose a lui? Ma la McGranitt sembrava aver notato la perplessità del ragazzo, così, in tono sbrigativo, disse < vorrei che al mio posto venisse un degno successore James e tu lo saresti. Avrei pensato di proporti, appena uscito dai M.A.G.O, un tirocinio qui a Hogwarts, con me, per tre anni, poi prenderai pieno possesso della cattedra, so che ne sei all'altezza >.

A James brillarono gli occhi. Un lavoro? Ancor prima di lasciare la scuola un offerta di lavoro? Per di più la cosa che gli piaceva di più?

< grazie professoressa McGranitt, è ovvio che accetto! Amo questa materia e non avrei potuto immaginare di meglio! Sono... contentissimo, grazie ancora! > e detto questo salutò la professoressa, che si ritrovò a pensare. Harry Potter non era mai stato tanto ferrato in trasfigurazione, ma comunque era un ottimo studente, solo che suo figlio... era un altro paio di maniche, James era il suo degno successore, e aveva tutte le carte per diventare un ottimo, anzi stupefacente insegnante! Era giovane, ma aveva talento e capacità di concentrazione quando ci si metteva, e lei sapeva, in cuor suo, che, nonostante non facesse favoritismi, era il suo studente preferito. Sorrise al pensiero di dover lasciare tutto in mano a quel ragazzo, ma si rassegnò, il tempo per fare l'insegnante era finto. Largo ai giovani!

 

James, intanto era corso in sala comune dove aveva dato la notizia alla famiglia e gli amici.

< ma è fantastico! > esclamò Evelyne dandogli un bacio sulla bocca.

< bravo fratellino! > lo abbracciò l'uragano Potter, che era sua sorella Lily e un turbinio di capelli rossi lo avvolse completamente.

< complimenti fratello! > disse Albus dandogli una pacca sulla spalla. Dopo un po', Lily si irrigidì.

< che hai Lils? > chiese James.

< Jamie, quando tu diventerai professore, io sarò ancora ad Hogwarts, il che vuol dire che sarai il mio insegnante di trasfigurazione! > esclamò inorridita.

James rise e tutti lo guardarono stralunati.

< vi pare possibile? No! La McGranitt mi farà fare tre anni di tirocinio, giusto in tempo perchè voi tutti lasciate la scuola no? Anche perchè se non l'avrebbe fatto, glielo avrei chiesto io. Ma ti immagini? Mi avresti dovuto dare del lei! Ah ah ah, Merlino! > Lily si rilassò un po', poi disse.

< sai che non ti avrei mai dato del lei, ma sarebbe stata comunque una situazione assurda, non trovi. E poi, se ci pensi, i nostri nipoti e figli dovranno comunque darti del lei anche se sei loro zio, o padre! Beh, Alice fa così, non è un po' strano Ali? >

< all'iniziò si > cominciò Alice < non riesci ad abituarti all'idea che devi trattare tuo padre come un professore, quindi con distacco, poi io e mio padre abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, io sono la sua piccolina! Ma poi ci si fa l'abitudine, e lui mi ha aiutata! > concluse la ragazza, che stava comodamente seduta sulle gambe di Albus.

< non preoccuparti Lils! Ci sarà tempo! > esclamò James.

< perchè non facciamo un gioco? > propose Evelyne

< che tipo di gioco? > chiese Hugo.

< ognuno di noi, deve dire la carriera che gli piacerebbe intraprendere. Dimentichiamo qualsiasi cosa detta in passato, anche se avete cambiato idea fa lo stesso, ditelo. Va bene? >

chi altri annuirono e lei cominciò con il giro di domande.

< Dominique? > chiese.

< Magisprudenza >

< Alex? >

< vorrei lavorare all'Ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, sapete che seguo Cura delle Creature Magiche no? >

gli altri annuirono ed Evelyne continuò il giro.

< Fred? >

< ovviamente io e Roxanne lavoreremo al negozio di papà, vero Roxy? > la sorella annuì e il giro riprese.

< Lucy? >

< non ci ho pensato bene ancora, ma credo di voler aprire un locale, un giorno >

< ambizioso! > disse Evelyne prima di ricominciare le domande. < Albus? >

< medimagia >

< Alice? >

< io lavorerò come ricercatrice, nel campo dell'Erbologia, ma quando mio padre vorrà andare in pensione, prenderò il suo posto come insegnante >

< Lily? >

La ragazzina arrossì, poi disse < vorrei entrare nella nazionale di Quidditch >

James per poco non cadde dalla sedia < c-come? >

< vorrei entrare nella squadra il prossimo anno >

< siamo fieri di te Lily> intervenne Albus, seguito da James, un po' meno convinto.

< bene, continuiamo > disse Evelyne < Hugo? >

< beh, anche io vorrei entrare nella nazionale di Quidditch >

< Louis? > tutti attendevano la risposta di Louis, erano quasi sicuri che optasse per il Quidditch anche lui, ma evidentemente si sbagliavano.

< voi... forse non lo sapete, ma sono il migliore della classe in Aritmanzia, anche se non lo do vedere e la professoressa Paygan, che insegna la materia, ha chiesto anche a me di fare il tirocinio > nella stanza calò il silenzio, se non fosse per Dominique che cadde dalla sedia con un sonoro tonfo non si muoveva niente, fissavano tutti Louis e lui, per tutta risposta fissava il pavimento.

Nel silenzio, dopo essersi ripresa, fu Dominique a parlare.

< perchè non ce l'hai detto Lou? > chiese.

< perché? Probabilmente mi avreste preso in giro, avreste riso, vi sareste burlati di me, come fate sempre quando c'è un esame e la prima volta che vado bene in qualcosa, non mi sento di condividerla per poi farmi sentir dire che sono un bugiardo! > esclamò Louis rabbioso.

Gli altri rimasero in silenzio, ma con sorpresa di tutti fu Rose a parlare, e dato che lei non si intrometteva mai nelle litigate, era una cosa strana.

< sai che ti dico Lou? Hai ragione! Noi ti abbiamo trattato come uno sciocco. Ma ti dico anche un'altra cosa: tu ce lo hai fatto credere! Tu stesso facevi battute sul fatto che andavi male a scuola, e non prendertela con noi! Perchè sei stato tu il primo a definirti una capra, anche se io non l'ho mai pensato > concluse.

< no? > chiese Louis

< no Lou. Sai come la penso. Sai che credo che ognuno di noi a parte la Wilson, la Sheldon e la Martin, abbiamo un cervello, ed ero e sono sicura che ne hai uno anche tu, e che sei intelligente, ma che non lo vuoi far vedere per non far trasparire la tua vera forza, in quanto non vuoi che gli altri ti considerino un secchione > disse Rose tutto d'un fiato.

< come fai ad avere sempre ragione, me lo spieghi? > chiese Louis sorridendo.

Rose lasciò perdere la ramanzina e abbracciò il cugino.

< sono figlia di Hermione Granger non ricordi? > chiese.

< ok ragazzi, dato che mancano poche persone, riprendiamo il giro, e spero che nessuno si meraviglierà della volontà di intraprendere determinate carriere.... bene... ah ecco! Rose? > chiese Evelyne.

< Magisprudenza, anche io come Dom >

< Scorpius? >

< entrerò all'ufficio trasporti, ho sempre odiato quelli che non mi facevano aprire i camini per andare dagli amici, quando mio padre non lo sapeva, voglio vendicarmi! >

tutti risero ed Evelyne continuò.

< bene, chi è rimasto? Ah Rachel >

< in realtà anche io, come Albus vorrei intraprendere la carriera da medimaga >

< senti Ev > cominciò James < perchè non ce la dici tu, adesso, la carriera che vorresti intraprendere? >

< oh ehm... mancano i gemelli Scamandro, oh, non sono qui > disse Evelyne nervosa.

< Lorcan e Lysander dirigeranno il Cavillo, non appena la madre vorrà lasciargli le redini, nel frattempo la aiuteranno in questo > disse Roxanne.

< sei in trappola Evelyne! Devi dirci cosa vuoi fare della tua vita! > disse James.

< io... ehm... in realtà... Oh bene! Lo dirò, voglio diventare un Auror >

Silenzio. Ma questa volta nessuno cadde dalla sedia. James si limitò ad uscire furioso ed Evelyne gli corse dietro, mentre in sala comune, appena i due ragazzi la ebbero lasciata, cominciò ad infuriare la discussione.

 

< Jameeeeees! > gridò la ragazza, cercando di seguire il fidanzato. Lo cercò ed infine non fu sorpresa di trovarlo davanti al lago. Piangeva. A lei le si strinse il cuore a vederlo così.

< perchè? > chiese lui, prima che Evelyne potesse aprire bocca. < perchè vuoi farmi questo? > alzò gli occhi gonfi mentre lei lo fissava perplessa.

< venticinque anni fa > cominciò < io non ero ancora nato, ma ci fu una terribile guerra. Non devo essere io a raccontartela perchè già la conosci credo > lei annuì e lui continuò < persero la vita persone che la morte mi ha privato il piacere di conoscere. Mio zio Fred, i genitori di Teddy... >

< James > provò Evelyne ma lui la interruppe < no, lasciami finire per favore. Sono sicuro che ti chiederai perchè io provi tanto dolore per persone che non ho mai conosciuto e per una guerra che non ho mai combattuto né vissuto. È questo il punto. Il fatto di non aver conosciuto quelle persone, mi fa stare peggio, mi fa provare rabbia, perchè non ho avuto la possibilità di avere la loro compagnia, e fa male. Per quanto riguarda la guerra, quello che invece mi fa soffrire sono le continue allusioni a questa. I sopravvissuti ne parlano spesso, e fa male non capire cosa si prova, fa male non sapere come fare a consolare tua madre quando le vengono gli occhi lucidi al solo pensiero della morte di suo fratello, fa male quando tuo padre, a volte, fissa il vuoto e tu vedi passare nei suoi occhi un impercettibile nota di dolore, fa male, perchè non sai cosa vuol dire, né la guerra, né la morte, né tanto meno la vera sofferenza. È il non riuscire a capirla che mi fa star male Evelyne. Ora tu, mi vieni a dire che vuoi diventare Auror. E ho paura. Perchè nonostante non sappia cosa vuol dire, ho paura di soffrire. So che può sembrare un controsenso, ma la voglia di capire il dolore, è ben diverso dalla paura di provarlo. Vorrei solo sapere ciò che provano i miei genitori o i miei zii, ma non vorrei provarlo. E mi sento strano da solo, perchè nella mia testa c'è una confusione assurda. Ho semplicemente paura, credo, dato che non sono più sicuro dei miei sentimenti, che la morte, possa negarmi la possibilità di viverti Evelyne, come mi ha tolto quella di conoscere alcune persone. Riesci a capirmi? > per un attimo James pensò che Evelyne se ne sarebbe andata, perchè i suoi pensieri erano troppo complicati, ma la ragazza sorrise e gli disse.

< tu non mi perderai James. La sofferenza che c'era un tempo, ormai non c'è più e il lavoro da Auror non è pericoloso come prima. Tu dici di essere complicato, ma io ho capito il tuo discorso e quello che provi, nonostante non sappia cosa significhi, perchè non ho genitori né parenti reduci dalla guerra. Io ti amo James, e se non fossi sicura di non correre rischi estremi, rinuncerei alla carriera per non separarmi da te. Fidati di me > concluse. James annuì e ricominciò a piangere sulla spalla di Evelyne.

 

§

 

Bene lettori, come capitolo mi sembra molto riflessivo questo no? Ma credo che ormai abbiate capito che io stessa sono un tipo riflessivo. Spero che abbiate capito il ragionamento di James, e la differenza tra il voler capire la sofferenza, anche solo per consolare i propri cari e avere paura di provarla, vedendoli stare male. Vi congedo cari lettori, vi ho già annoiato abbastanza no? Alla prossima con il Natale a Hogwarts!

  
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