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Autore: Hikari93    05/08/2011    12 recensioni
Parlare con Sasuke Uchiha non era facile, anche perché, facendolo, spesso e volentieri ci si trovava a chiedere e a rispondersi, senza che l’interpellato mettesse voce in capitolo. Era estremamente raro, se non impossibile, sentire l’Uchiha spiccicare parole, oltre ai consueti “tsk”, “mh, “uh” o altri versi.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 Dizionario Uchihese-Umanese/Umanese-Uchihese

 
 




 

Parlare con Sasuke Uchiha non era facile, anche perché, facendolo, spesso e volentieri ci si trovava a chiedere e a rispondersi, senza che l’interpellato mettesse voce in capitolo. Era estremamente raro, se non impossibile, sentire l’Uchiha spiccicare parole, oltre ai consueti “tsk”, “mh, “uh” o altri versi. Più che altro, lui si esprimeva a gesti e a occhiate: i suoi sguardi erano più significativi di un intero discorso di Naruto Uzumaki e agghiacciavano peggio della miglior minaccia di morte. Era strano Sasuke: riuscire a capire cosa, effettivamente, gli frullasse per la testa era impresa da pochi, come vincere al SuperEnalotto, come voler vedere un video da youtube, senza dover aspettare il tempo necessario – il troppo tempo – affinché si caricasse. Era come una connessione internet lampo, un pantalone perfetto che aderisse perfettamente alle gambe, come trovare i saldi per tutto l’anno. Forse più che strano, era impossibile.
 
Sakura Haruno, però, credeva di essere arrivata al punto di capirlo, almeno in parte. Lei e Sasuke si conoscevano da quando erano bambini e avevano persino frequentato tutte le scuole insieme: dall’asilo all’università, con iniziale e profondo dispiacere di lui.  La ragazza aveva sempre avuto una cotta per il ragazzo dai capelli simili al colore della notte, ma solo da qualche anno stavano insieme effettivamente. Se ci ripensava, Sakura non sapeva nemmeno come ciò fosse accaduto, ma sapeva che era successo e basta, come se persino le stelle avessero destinato loro un tale futuro.
Fino al fidanzamento tutto okay, perché i veri problemi era arrivati con la convivenza: era da solo due mesi che i giovani abitavano nello stesso appartamento, anche se sembrava non fosse così. Quella casa era avvolta nel silenzio più totale, un silenzio quasi religioso, eccezion fatta quando venivano a trovarli Naruto – piuttosto loquace, troppo, a detta di Sasuke – o Itachi – l’unico con cui il moro avesse una conversazione più o meno civile. Per il resto, o Sakura doveva parlare da sola – cosa abbastanza snervante col passare del tempo – oppure doveva adattarsi ai modi del suo ragazzo – cosa che aveva fatto.
 
Dato che, quel giorno, Sasuke non era il massimo della compagnia, Sakura decise di sedersi al computer, tanto per controllare le e-mail e per imprecare contro la connessione troppo lenta. Non sapeva se si trattasse del leggero nervosismo verso il comportamento del suo fidanzato o di cos’altro, ma erano alcuni giorni che le sembrava che ogni cosa fosse imperfetta, fuori posto… appunto come la connessione, che mai le era parsa tanto fiacca, quasi fosse svogliata – anche lei – di mettersi in funzione. Sakura ticchettava sul mobile in legno, alternando l’indice e il medio, provocando uno dei suoni più forti che avesse sentito negli ultimi tempi. Rinunciò ai suoi propositi, tirando con forza il cavo elettrico che collegava il suo pc, facendolo spegnere di botto.
 
-Se fai così, lo romperai.- Sakura sgranò gli occhi dalla sorpresa. Si girò, con un’aria fintamente terrorizzata, verso il "suono" che aveva udito. Vedere Sasuke seduto sul divano, intento a leggere un giornale, la fece sorridere.
-Ehilà! Ma allora non sono sola qui dentro!- scherzò, mostrandogli la linguaccia. Era vero che non lo sopportava quando si chiudeva nel suo mutismo per troppo tempo – o, almeno, lei credeva di non sopportarlo – ma bastava che aprisse bocca, per farla ritornare la ragazzina innamorata che, in fondo, non aveva mai smesso di essere. –Come mai mi hai degnato di una tua parola, mh?- lo prese in giro, sempre sghignazzando. Poi, gli si avvicinò e prese posto accanto a lui, come meglio poteva, sistemandosi sul bracciolo della poltrona. –Allora, Sasuke? Hai esaurito la tua scorta di parole giornaliere?- gli soffiò in un orecchio, con fare più o meno malizioso e giocoso insieme.
-Tsk.- fu la sua unica risposta. Al che, Sakura sospirò, un tantino delusa.
-Avevo pensato male, evidentemente. Pazienza. Se aspetteremo altre intense settimane, sicuramente riuscirai a formulare qualche nuova mezza frase.- concluse, poggiandosi all’Uchiha e scoccandogli un bacio sulla guancia.
-Smettila di prendermi in giro.- fece l’altro piccato, lasciando di stucco la ragazza. Non era la prima volta che lei si divertiva a rinfacciargli la sua poca – alias inesistente – loquacità, ma non aveva ricordo che Sasuke avesse mai ribattuto. Inoltre, anche Naruto aveva scherzato su questa caratteristica dell’amico, anche in modo più offensivo, ma pur sempre giocherellando. Poco male… forse l’unico modo per far spiccicare parola al fidanzato era il non arrendersi e continuare a ciarlale, come aveva fatto lei.
-Non ti prendo in giro, è la realtà del fatti.- spiegò Sakura, un sorriso esteso da un orecchio all’altro.
-Sembri Naruto quando fai così.- borbottò.
-E allora? Che c’è di male, scusa? Non è il tuo migliore amico?- gli passò un braccio dietro la schiena, così da attirarlo ancora più vicino a sé di quanto non lo fosse già.
-Mh.-
-E’ un sì, vero? Dai, lo sappiamo tutti che siete amici. L’unico che ancora lo nega sei tu!- rise la ragazza, sfiorandogli le labbra con tenerezza. Nel frattempo, l’altra mano era intenta ad accarezzare i capelli scuri e a intrecciarli intorno alle dita.
Dall’altra parte c’era solo mutismo.
 
“Ecco svelato l’arcano! Ma che dolce che sei, Sasuke-kun, sei totalmente incapace di esprimere i tuoi sentimenti. Per cui, ti chiudi agli altri, sperando di non essere costretto a svelarli.”
 
Lo aveva sempre sospettato, a dire la verità, ma in quel momento ne ebbe la più assoluta certezza. Sfiorò il naso di Sasuke con un gesto delicato del dito, un po’ come si fa con i bambini piccoli.
-Sai, Sasuke, ho capito una cosa.- ridacchiò, stringendo gli occhi e socchiudendo le labbra.
L’interpellato la guardò fisso, gesto che significava un secco và avanti.
-In Uchihese, il verso mh significa “voglio bene a Naruto e sono il suo migliore amico”.- espose, con fare da saccente.
-Tsk.-
-E tsk? Che potrò significare?- alzò gli occhi verdi al cielo, osservando il soffitto bianco come se volesse ricevere una risposta da esso. –Magari… "non scocciarmi", oppure "lasciami in pace". O un semplice "finiscila"!- non la smetteva più di ridere, mentre Sasuke mostrava la solita faccia da poker –Scommetto che ce ne saranno di occasioni per scoprirlo.-
L’Uchiha non sbuffò, ma, se fosse stato una persona come le altre, lo avrebbe sicuramente fatto.
-Ehm… Sasuke, mi togli una curiosità?- chiese , poi, l'Haruno leggermente imbarazzata, il rossore delle guance che la imporporava, rendendola simile a una bambina. –Mi ami?- lei stessa la trovava una domanda ridicola, ma voleva proprio sapere quale fosse il termine Uchihese corrispondente all’umanese di “ti amo”.
Mentre Sakura si perdeva a guardare prima il pavimento e poi il resto della stanza, Sasuke agì, afferrandola per il mento e baciandola con passione.
 
“Credo che l’Uchihese sia l’unico dizionario comprendente gesti”, pensò la ragazza, prima di perdersi completamente nel sapore delle labbra del suo ragazzo.
 

 

 




 
Ecco un’altra… un’altra cosa! XD
Partorita in un momento di follia, U.U
Siate buoni, per favore! >///<
 

 
 
 
 
 
 
 

 

   
 
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