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Autore: Jules_Black    05/08/2011    6 recensioni
Sirius/Marlene| Drammatico, Guerra| Mini-Long
Una notte è formata da tante ore, minuti, secondi. Partizioni necessarie, per noi che del tempo non possiamo fare a meno. La notte di Sirius e Marlene è divisa in tre momenti. Tutti per voi.
#Mezzanotte-tre:"La voce di Silente, solitamente calma, era carica di apprensione. Gli occhi di Sirius e Marlene si incontrarono un attimo prima che la fenice scomparisse in un ultimo sbuffo argentato. Erano entrambi carichi di paura. La guerra era arrivata davvero. La morte di Dorcas aveva appena spalancato le porte del vero inferno."
#Tre-cinque: "Sirius si fermò a guardarla con un sorriso posticcio stampato sulle labbra sottili. Marlene scosse la testa, poggiando i polsi sulle spalle nude dell’altro. Piegò il capo da un lato e gli lasciò un bacio veloce sulle labbra."
#Cinque-fine:"Le parole di Silente continuavano ad intasare l’aria, facevano germogliare semi di speranza lì dove il terreno, i cuori, era ancora fertile. Tutti salutarono per l’ultima volta Marlene e, solo quando la terra si chiuse su di lei, a Sirius parve di sentire risuonare ancora il suo “cagnaccio” nell’aria."
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Dettagli di voi.'
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Novembre 1980

 

- Avada Kedavra!

L’incantesimo mortale si frantumò contro l’armadio, lì dove un attimo prima, del tutto basita, c’era Marlene. La ragazza, agile e veloce, aveva fatto in tempo a schivarlo e, con il mantello vecchio e polveroso che la copriva appena, si era messa in posizione di attacco. Il Mangiamorte, davanti alla loro tenuta non particolarmente coprente, ghignava divertito.

- Combattete una guerra da lenzuola, sporchi traditori?- ululò, il viso coperto dalla maschera argentata.

Sirius sfoderò la bacchetta e ringhiò disgustato.

- Tu devi essere quel porco schifoso di un Black!- urlò Travers, avvicinandosi con circospezione.

- Stupeficium!- abbaiò Marlene, ma il Mangiamorte fece in tempo a schivare l’incantesimo.

- Avada Kedavra!

Marlene fu veloce anche il quel caso.

- Uccidi me, stronzo! Uccidi me, lascia lei!- strillò Sirius, correndo tra l’uomo vestito di nero e Marlene.

- Taci, Black!- sbottò Marlene, prendendolo per un gomito e strattonandolo al proprio fianco.

- Due contro uno, Travers. Sei già morto- sibilò malevolo Sirius, gli occhi accesi di ardore e coraggio.

- Stupeficium!- urlò in tutta risposta il Mangiamorte.

- Protego!

Lo schermo blu dell’incantesimo si dilatò tra di loro. Potentissimo, abbracciò buona parte della stanza. Brillava intensamente, sostenuto dalla forza della giovane McKinnon.

- Questi incantesimi da due soldi non vi serviranno a niente!- ghignò Travers; poi, in un unico gesto, si scoprì l’avambraccio sinistro e premette l’indice della mano destra sul teschio impresso a fuoco sulla sua pelle.

- Siete spacciati!- sibilò, prima di urlare ancora la formula per uno Schiantesimo.

Marlene ingigantì il suo scudo.

- Black, tua cugina Bellatrix non vede l’ora di farti crepare con le sue mani. Ha quasi preso quell’idiota di Paciock, l’altra notte, sai? E tu, McKinnon, sarai mia! Ho un particolare feeling con le… Donne.

Marlene dovette perdere un secondo la concentrazione perché il suo scudo si indebolì e svanì del tutto. Travers approfittò del momento di distrazione.

- Crucio!- urlò al suo indirizzo. E la ragazza, fragile, fu investita da una ventata di dolore. Il mantello che a malapena la copriva cadde a terra e lei rimase nuda, sospesa a mezz’aria. Si contorceva atrocemente, vittima di una sofferenza più grande di lei. Poi, un grido riempì la stanza e Marlene cadde a terra, priva di sensi. Travers, da dietro la maschera, fissava con ostentazione la sua nudità.

- Non guardala!- gli intimò Sirius, ristabilendo nel frattempo uno scudo altrettanto potente. Travers gli sorrise di striscio, poi si tolse la maschera che finì sul pavimento polveroso. Con un colpo secco arrestò la sua caduta.

- Taci, porco.

L’ultima cosa che Sirius sentì fu l’urlo di un altro “Crucio” scagliato contro il corpo inerme di Marlene. La forza della maledizione ruppe il suo scudo; in uno scintillio quasi mortale Marlene fu colpita nuovamente. Si svegliò nel cuore della maledizione, la voce strozzata e lacerante.

- Fermati!- urlò Sirius, cercando di Schiantare Travers, di nuovo. Marlene crollò di nuovo a terra, questa volta sveglia, prima che il Mangiamorte potesse contrattaccare.

- Schifoso assassino… -mormorò la ragazza, rialzandosi a malapena in piedi. Le gambe non riuscivano a sostenere il peso del suo corpo, benché esile.

- Expelliarmus!

In un momento Sirius si ritrovò senza bacchetta. E, in un attimo, accadde qualcosa di fatale. Sirius si voltò per riprendere la sua arma, scivolatagli dietro. E Travers attaccò.

- Avada Kedavra!

Marlene, con uno scatto felino, si interpose tra Sirius e la maledizione. Il lampo di luce verde la colpì in pieno. Cadde a terra, morta. Nella stanza, per dieci secondi, regnò solo silenzio.

***

La bara sfilò tra il corteo funebre con solennità. Lily piangeva disperata, per quanto non avesse mai amato molto Marlene. Remus esibiva graffi pesanti sul viso, lì dove le unghie di Felpato erano affondate troppo profondamente due notti prima. James osservava con calma piatta tutti i presenti, grandi maghi e streghe che sarebbero stati poi ricordati come eroi. Fabian, qualche metro più avanti, singhiozzava con foga: tutti si stupirono della sua disperazione. Ma lui amava Marlene, così come l’amava Sirius. E Sirius, mentre i flash di quella notte gli tornavano in mente, chiuse gli occhi. Silente aveva salvato la situazione, aveva salvato tutti, tranne lei. Travers era fuggito, lui aveva solo picchiato troppo violentemente la testa. Ricordava distintamente i rintocchi dell’orologio che batteva le sei del mattino. Ricordava il buio, i giorni spesi in un letto freddo e vuoto, cercando di guarire e di salvarsi. Il lampo di luce verde, interrotto dal corpo di Marlene che gli faceva scudo, era diventato parte dei suoi incubi.

- Addio Marlene… Marlene…

Il lamento di Fabian giunse alle sue orecchie e riuscì a trattenere a stento un latrato. Marlene, scheletro, pelle bianca e capelli rossi, era chiusa dentro quella fottuta bara e non si sarebbe rialzata mai più. E poco importava che un giorno sarebbe arrivato il Giudizio Universale, la fine dei tempi, o qualunque cosa ci fosse stata dopo. Marlene non c’era più.

- Marlene McKinnon, valorosa combattente…

La voce altisonante di Silente riempiva l’aria. Sirius avrebbe voluto picchiarlo a sangue, smontare il suo bel viso composto e pacato. Lui avrebbe potuto salvarla, lo sapeva. Sapeva a cosa andavano incontro, sapeva che Marlene non ce l’avrebbe fatta. Sapeva che Marlene era solo una ragazzina

- La ricorderemo per sempre come una delle nostre migliori…

Fabian piangeva ancora. Come se ne avesse avuto il diritto.

- Rimarrà qui tra noi…

Fabian abbracciava la bara, non avendo potuto abbracciare lei.

- Marlene era davvero…

Fabian le aveva detto mille volte “ti amo”, Sirius nessuna.

- Per tutti noi che…

Le parole di Silente continuavano ad intasare l’aria, facevano germogliare semi di speranza lì dove il terreno, i cuori, era ancora fertile. Tutti salutarono per l’ultima volta Marlene e, solo quando la terra si chiuse su di lei, a Sirius parve di sentire risuonare ancora il suo “cagnaccio” nell’aria. Marlene era sbiadita come le nuvole di un tramonto morente.

 

 

   
 
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