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Autore: Lules    06/08/2011    3 recensioni
Primo capitolo di sette intensi brevi passi sulla storia d'amore tra Tonks e Lupin. Come sarà iniziata? E come finirà tutto? Leggete e recensite...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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PER VOI.


Remus Lupin era un uomo a disagio. Con chi e con che cosa? Be, con il mondo intero. Era stato morso da bambino dal più feroce lupo mannaro mai esistito, Fenrir Greyback. Fortunatamente ad Hogwarts aveva trovato tre amici, migliori amici, che l'avevano sempre fatto sentire ben accetto e trattato come un fratello: James Potter, Sirius Black e Peter Minus. Verso i vent'anni, James era stato assassinato insieme a suo moglie, Lily, per mano di Voldemort. Solo il loro figlio Harry era sopravvissuto. A trentatrè anni aveva scoperto che Sirius aveva passato dodici anni ad Azkaban, la prigione dei maghi, accusato di aver passato informazioni su dove fosse nascosta la giovane coppia dei Potter al Signore Oscuro, e di aver assassinato dodici babbani, al posto di Peter, il vero traditore. A trentacinque anni aveva visto Sirius morire per mano di Bellatrix Lestrange. Poi si era sposato con Ninfadora Tonks, dopo una lunga e travagliata storia di incomprensioni, ma quando tutto sembrava stare andando per il verso giusto... lei era rimasto incinta. Lo aveva scoperto circa due mesi prima. Remus, oltre ad essere stato esiliato dalla comunità magica, ora temeva il peggio: Dora avrebbe partorito un figlio del tutto uguale a lui. Ne era più che certo. E non riusciva a darsi pace. La sua giovane moglie sarebbe stata più reietta di quanto non lo era già in quel momento, sposata con un ibrido. E il bambino.. quel povero bambino sarebbe stato costrtto a sorbire continue discriminazioni per tutta la vita!
Remus venne distratto dai suoi tetri e disperati pensieri, dal momento che la porta di casa era stata aperta rumorosamente. -Dora, sei tu?
-Sì!-. Una donna dai capelli rosa chewing-gum con addosso una salopette arancione entrò nella minuscola cucina. -I miei sono preoccupati, dicono che mi vedono troppo poco-, disse, sorridente.
Lui annuì, serio. -E' vero, Dora. Dovresti passare con loro un po' più di tempo-.
Lei sbuffò.-Sono una donna sposata che vive con suo marito, non devo passare ogni singolo momento della mia vita con loro. Questa settimana sono andata a trovarli già quattro volte! Sai, mia mamma mi ha fatto una proposta-.
-Di che genere?-.
-Be, mi ha detto che..dal momento che aspetto un bambino...potri trasferirmi da loro-.
Una scintilla di qualcosa, forse speranza, si accese nel petto di Remus.-E tu... cosa pensi di rispondere?-.
Dora lo guardò, torva. -Le ho detto che anche se trovavo molto gentile la sua proposta, non potevo proprio accettarla-.
-Ah-. 
-Perchè, cosa pensavi che avrei risposto?-.
Lui deglutì. -Beh..non lo so..ma non la trovo una cattiva idea-.
Dora sembrò raggelarsi.-Davvero? Credevo di aver fatto bene-.
-No, no, hai fatto bene! Cioè..più o meno. Non credi che sarebbe più sicuro per te e il bambino se steste a casa di tua madre e tuo padre... loro hanno più protezioni rispetto a noi...sono più vicini ai Weasley, sai...in caso di emergenza avresti Molly praticamente al tuo fianco..-.
-Lo credi sul serio?-.
-Cosa?-.
-Come cosa? Che dobbiamo andare dai miei a vivere!-. Remus era allibito. Dora aveva parlato al plurale?
-Dobbiamo?-,sussurrò.
-Già. L'invito è valido anche per te, tesoro, cosa credi?-, disse lei.
Remus sospirò. -Io penso che TU debba andare a vivere dai tuoi-. Lei lo fissò senza capire.-Dora...io..è da un po' che cerco di fartelo capire...sarebbe molto meglio per te se io...non ci fossi-. Silenzio.
-Remus...io credevo che stesse andando tutto bene...credevo che tu fossi contento...-.Una risata folle usci da Remus. Lei lo guardò, spaventata.-Contento? contento? Come posso essere contento quando so che mio figlio sarà emarginato per tutta la sua vita e che mia moglie dovrà rinunciare ad un sacco di cose?-.
-Non rinuncio ad un bel niente, Remus! Non rinuncio alla mia famiglia!-, sussurrò Dora, disperata. -M rinunci a qualsiasi contatto esterno pur di stare con me, ed una creatura che ho generato non rendendomi conto dle grave errore...
-Continui a ripetere che sarà come te-,lo interruppe Dora, con una nota di supplica nella voce,-ma non ne puoi essere così sicuro. Chi ti dice che non saràun metamorfomagus?-.
-Non voglio parlare di probabilità, Ninfadora-. e poi, gettando questa frase più velocemente che potè..-Me ne devo andare-. Ormai Dora era paralizzata. Non riusciva nemmeno a trovare la forza di piangere.-Tu mi ai sposata Remus! Ti sei convinto che non sarebbe stato un errore! E adesso, mi abbandomi. Ci abbandoni-.
-Ho deciso, Dora. Tutto è già stabilito-, disse lui, tremante. Estrasse la bacchetta e la levò in aria. Nel giro di mezzo secondo,decine di oggetti, vestiti e libri cominciarono ad affluire dagli angoli più impensati della casa, e si depositarono in pile ordinate nelle tre valigie che Remus aveva fatto apparire.
-CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!-, strillò Dora, come risvegliatasi da una trance.
-Sto mettendo in valigia le cose che ti dovrai portare dai tuoi genitori-. 
-COME TI PERMETTI, BRUTTO IDIOTA?-.
-Calmati, Dora-. Nel frattempo, le cose continuavano a sistemarsi nelle valigie.
-COME MI PERMETTO COSA?-, e la donna si scagliò contro il maritocon tutta la forza che aveva in corpo. Lui se ne accorse appena in tempo per riuscire ad afferrarle i polsi e bloccarla:una battaglia silenziosa si scatenava fra i due e gli oggetti continuavano a sfrecciare sopra le loro teste. Ad un tratto, però, Dora smise di fare resistenza; l'improvvisa volgiadi picchiare il marito era cessata. Lacrime cominciarono a scorrerle lungo il viso, cos' tante da bagnarle il collo e la maglietta. Quando Remus si accorse di ciò, cautamente, abbracciòla moglie. Lei era parecchio più bassa dilui, così che potè avvolgerla interamente con le sue braccia.le lacrime di Dora cominciarono a bagnare anche il petto del marito.-Io non ti voglio lasciare-, sussurò Remus.  
-E allora non farlo!-, singhiozzò Dora.
-Ma devo.Per il bene di tutti-. Le prese il viso tra le mani e la bacio una, due, tre,quattro vole. Delicatamente,lentamente. I singhiozzi di lei lo facevano sussultare. Le asciugò le lacrime. -Perdonami, Dora-. La prese per mano,lei sembrava completamente sopraffatta dalla crisi che le era venuta; attirò a se le valigie, e assicurandosi di aver preso tutto(compresa la moglie), girò su se stesso e si smaterializzò.
Piombarono quasi davanti alla porta della casa dei coniugi Tonks. Lui, in fretta, la lasciò andare e bussò forte alla porta. Poi, guardò la moglie dritta negli occhi.
-Remus, ti prego..-.
Lui scosse la testa. La abbracciò velocemente, e la baciò. Questa volta con furore. -Ti amo-. La porta venne aperta da Andromeda Tonks e lui si smaterializzò all'istante.
Ora era solo, nella casa che aveva lasciato pochi istanti prima. C'era il profumo di Dora-così insistente, così travolgente-,ma non si lasciò distrarre. Sapeva cosa doveva fare. Harry, Ron e d Hermione erano da qualche parte. Forse...ma sì. Grimmauld Place, numero 12. e si smaterializzò di nuovo.




Mi venivano i lacrimoni mentre la scrivevo, miseriaccia...:( spero vi piaccia!
  
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