06/08/2011
4 recensioniIl pranzo mi sembro’ durare un’eternita’, tra il nonno e mio padre che continuavano a fissarmi severi.
Sicuramente anche loro nervosi per quello che sarebbe successo da li a poco.Presa dal nervosismo mi velocizzai a mangiare, mantenendo una calma apparente davanti ai miei famigliari.
Finito il mio piatto, andai nelle mie stanze cercando di calmarmi un po’. Se mi agito non riusciro’ mai a battere Neji-kun.
Feci un respiro pronfondo e andai davanti all’enorme specchio vicino all’letto.
Mi continuavo a dire mentalmente che ce la facevo, c’e’ la dovevo fare!
So che puo sembrare triste tutto cio’, e uno potrebbe chiedersi se non ero io quella a dire che ero tanto cambiata. Ma diavolo, e’ umano avere qualche dubbio!!
Dopotutto Neji-kun e’ considerato il genio del Clan Hyuga, mentre io ero considerata la debole Hinata.
Chi mai potrebbe aspettarsi un cambiamento cosi grande da battere un ragazzo cosi’ promettente?
Sentii bussare alla mia porta e udii una voce flebile provenire dall’altra parte del muro.
- Hyuga-sama, suo padre mi ha avvisato di dirle che tra un po comincera’ lo scontro. -
Non risposi e continuai a guardarmi allo specchio.
Si, meglio prepararmi.. non posso lasciare nulla al caso.
Entrai nella doccia, convinta che mi avrebbe fatto bene. Di solito, quando sono sotto l’acqua, tutti i pensieri, belli o brutti, me li lascio alle spalle. Ci sono solo io e l’acqua che mi bagna il corpo, nient’altro.
Uscii dalla doccia, mi asciugai i capelli per poi legarli in una coda alta, da far invida a quelle di Ino-chan. Andai verso l’armadio e indossai una canottiera lunga e dei pantaloncini che arrivavano a meta’ coscia.
Venti minuti dopo ero davanti all’ingresso del Dojo di casa mia. Feci un’altro respiro profondo e mi feci avanti.
Erano tutti li, in attesa del grande incontro.
Iniziai a guardarli uno a uno. Vi erano tutti i membri della casata principale e alcuni della casata cadetta tra cui scorsi anche Ko-kun, la mia guardia del corpo, che mi salutava con un cenno di testa.
Incrociai gli occhi di mio padre, stava seduto composto alla destra di mio nonno. Mi guardava nervoso, forse non si aspettava una mia vittoria, ma sperava con tutto il cuore che almeno non mi facessi mettere K.O. fin da subito.
Ma il mio pensiero non era rivolto a lui, ma bensi speravo che Uchiha-kun avesse veramente mantenuto l’impegno e fosse venuto a vedermi.
Eccolo.
Seduto alla sinistra di mia sorella, mi guardava con i soliti occhi assenti.
Gli feci un sorriso mimandogli un grazie.
-Hinata, voglio sperare che invece di fare sorrisetti a Uchiha-san tu ti sia allenata veramente in questi anni, non voglio vedere di nuovo una tua sconfitta- interveni’ mio nonno.
A sentire quelle parole arrossi’ violentemente per poi rivolgere un ultimo sguardo a Uchiha-kun e ritornare a guardare nonno.
-S-si nonno, sono pronta- Dissi voltandomi verso mio cugino che si era alzato mettendosi al centro della stanza, di fronte a me, per poi inchinarsi rispettoso.
-INIZIATE!- Grido’ mio padre.
Neji-kun attivo’ subito il Byakugan, scagliandosi contro di me.
Lo vidi avvicinarsi, con le mani impregnate di chakra pronto a scagliarmi il suo Juken.
Io, al contrario, non feci niente. Rimasi li ad aspettare il momento giusto per il contrattacco.
-Oneesan cosa fai? Attiva il Byakugan!- Sentii gridare mia sorella. Mi volsi verso di lei e gli sorrisi, ritornando,poi, a concentrarmi sulla distanza tra me e mio cugino.
Quando vidi che era abbastanza vicino, attivai il Byakugan.
Neji-kun cerco di colpirmi, ma usai in tempo la Kawarimi no Jutsu* evitandolo.
Avevo previsto tutto.
Quello che dovevo fare era andare alle sue spalle e colpirlo nel suo punto cieco, proprio dietro al collo. Se capiva le mie intenzioni, poteva usare la sua rotazione suprema rovinandomi tutto ogni volta che cercavo di avicinarmi. L’unica cosa che potevo fare era creare una copia di me stessa e poi usare la tecnica della trasformazione e nascondermi nell’ombra della mia copia.
Dovevo aspettare il momento giusto, usare la giusta angolazione della luce e dell’ombra per poi ritrovarmi alle spalle di mio cugino e colpirlo con il mio Juuho Soshiken**. Quella tecnica e’ abbastanza potente da tramortirlo per un po. Se non dovessi riuscirci basta usare la rotazione a 64 chiusure e bloccarlo.
Spero che il piano funzioni.
La parte piu’ difficile e’ usare la Kage Bushin No Jutsu senza che lui se ne accorga.
Lo attaccai da dietro ma riusci a evitarmi e a usare la rotazione facendomi volare a circa tre metri da lui.
Cavolo, se non riesco a fare la Kage Bushin No Jutsu non riusciro’ mai a batterlo!
Ma forse.. se faccio una buona quantita’ di copie, lui non si accorge di quale sia la vera me. Mi basta alterare solo un po il mio chakra.
-Kage Bushin No Jutsu!- Gridai con tutto il fiato in corpo.
Si materializzarono circa una dozzina di copie.
E’ il momento!
Mentre le mie copie si buttavano su di lui io mi andai a nascondere sotto l’ombra di una.
Vidi che fece di nuovo la rotazione e tutte le copie sparirono, rimaneva solo quella in cui mi ero nascosta. Si avvicino’ pronto a sferrare l’ennesimo colpo.
Mi accorsi pero’ che la lunghezza della mia ombra era troppo corta, dovevo andare vicino a una fonte di luce.
Ecco, adesso!
Riuscii ad andare dietro di lui e a mimitazzarmi con la sua ombra. Rilasciai la tecnica della trasformazione e comparii dietro di lui.
Bene non se ne accorto, il punto cieco funziona!
Attivai Juuho Soshiken e lo colpii alle spalle.
Vidi mio padre abilito, non poteva crederci che lo avevo battuto, e neanche io.
Ero riuscita veramente a battere Neji? No impossibile.
-ONEEEEEEEEEEEESAN!!!CI SEI RIUSCITA!- Mi girai verso la fonte di quelle urla, era mia sorella che mi stava saltando addosso.
-Grazie, Hanabi.- La abbracciai forte.
Mi girai verso mio cugino e lo aiutai ad alzarsi.
-Guarda che lo so che ti sei fatto battere apposta! Vergogna.- Gli sussurrai all’orecchio infastidita dal suo comportamento.
Neji-kun mi sorrise teneramente e mi inizio’ ad accarezzare i capelli.
-E’ stata brava Hinata-sama.-
Che attore.
Dopo avergli sorriso un’ultima volta andai verso i due capifamiglia per sentire il loro verdetto. Le loro facce erano.. strane!
Non avevo mai visto mio padre, soprattutto mio nonno, guardarmi in quel modo. Ma la cosa che mi stupii era quello che fecero subito dopo.
Vidi mio padre e mio nonno che pian piano si abbassavano.
Si stavano inchinando.
Non solo loro ma tutto il resto della famiglia si era inchinato davanti a me. Tutti con il viso schiacciato a terra, senza fare un minimo movimento.
Poco dopo mio padre si rialzo’, ma tenendo sempre lo sguardo basso.
-Hinata-san..- San? Da quando mio padre usa quel suffiso per chiamami?! – Sono lieto di annunciarle che lei e’ ufficialmente Capo Clan degli Hyuga.- Disse per poi inchinarsi ancora.
Non riuscii a trattenermi e piansi. Piccole lacrime mi caddero sulle guacie.
Cercavo di darmi un po di contegno, ma non riuscivo a smettere.
Felice.
Finalmente questo senso di soddisfazione e di felicita’ mi invadeva, riscaldandomi il cuore.
La mia piu’ grande aspirazione si era avverata.
-Hinata-sama, si prepari. Tra un po arriveranno gli invitati per festeggiare il suo passaggio.- Mi consiglio’ mio padre amorevolmente.
Mi fa strano mettere un aggettivo del genere vicino alle parole “mio padre”.
-S-si!-Dissi cercando di calmarmi un po.
Prima di risalire nelle mie stanza cercai Uchiha-kun.
Non riuscii a trovarlo. Forse se ne’ gia’ andato? Un saluto poteva anche farlo, maleducato.
Rassegnata uscii dal Dojo e mi diressi verso la casa principale ma sentii una stretta sul braccio. Allarmata presi la mano dell’agressore con tutta la forza che avevo in corpo e cercai di atterrarlo.
-Hyuga, mi fai male! Che ti e’ venuto in mente?-
-Uchiha-kun?- Dissi sorpresa di sentire quella voce famigliare.
-Che cosa ti e’ preso?- Disse lui fissandomi ferocemente.
-Mi dispiace.. Non sapevo che era lei! Ma, le sembra il caso di tirare una persona per il braccio in questo modo? Chiunque avrebbe pensato male!-
-Volevo congratularmi con te.-
-Poteva farlo anche nel Dojo tranquillamente, senza mandarmi in cancrena il braccio?-
-Non mi piace stare in mezzo a cosi tanta gente.-
-Sociale! Vabbe, visto? Sono una furia!- Dissi avvicinandomi a lui sorridendo mentre gli facevo vendere i muscoli del mio avambraccio.
Ancora quel leggero rossore sulle sue guancie.
-P-peccato che Neji ti abbia fatto vincere!-
-Te ne sei accorto?-
-Chiunque se ne sarebbe accorto.- Concluse con sufficenza.
Rimasi un po abbattuta da quelle parole. E’ vero. Neji-kun mi aveva fatto vincere. Forse era meglio ritornare da mio padre e dirgli che era tutto falso.
-Ma, sei stata comunque brava. Sicuramente se ti scontravi con tuo padre, lo battevi per davvero!-
Arrossi violentemente. Non per le cose che aveva detto, ma per la dolcezza con cui le aveva dette.
Alzai il viso per guardarlo, ma mi accorsi che si stava avvicinando pericolosamente a me.
-Hinata, vatti a preparare. Sei in ritardo.- Mi sussurro’ all’orecchio facendomi sussultare per poi varcare la porta e andarsene.
Che cavolo gli prendeva a quello la?
Ma.. era sempre stato cosi.. attraente?
La sua voce.
Era.. irresistibile.
Diavolo, non ero io quella che diceva che Uchiha-kun era insopportabile? Ma che vado a pensare?
Non ho un minimo di coerenza.
Non posso perdere la testa per uno sbruffone del genere.
Io ho gia’ una persona che amo, ed e’ Naruto-kun.
L’unico che mi faceva sentire bene e che mi faceva sentire amata.
Lui, e nessun altro.
*tecnica della sostituzione
**Palmo Gentile Leoni Gemelli