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Autore: Miyan    02/04/2006    4 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza che si ritrova ad aver di nuovo a che fare con Hogwarts qualche anno dopo al suo diploma... la storia di simpatie, amori e il proseguimento della vicenda di Harry, ipotizzando la morte di Lord Voldemort alla fine del settimo anno... spero che vi piaccia... è stato scritto prima dell'uscita del sesto libro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22

CAPITOLO 22

Il mattino successivo May si svegliò sentendo qualcuno bussare alla porta della sua stanza. Sul momento non riuscì a capire dove fosse, poi intravedendo la stanza nella penombra si ricordò di essere a casa di Silente. Si sedette nel letto rispondendo.

"Un attimo, arrivo…"

disse ma la porta si aprì in quel momento e vi entrò Harry reggendo in mano un vassoio d’argento con la colazione. Chiuse la porta dietro di sé. La ragazza nel vederlo si tirò il lenzuolo fin sopra il seno per coprirsi. La imbarazzava farsi vedere con la corta camicia rosa da notte.

"Buongiorno piccola."

Disse il ragazzo appoggiando il vassoio sulle gambe della ragazza per poi darle un dolce bacio sulle labbra.

"Buon dì anche a te."

Rispose lei sorridendo.

Il ragazzo si avvicinò alla finestra per tirare i pesanti tendaggi e far entrare un po’ di luce.

"Non sapevo cosa portarti per colazione. Ho optato per tè e brioche."

Espose il giovane accomodandosi sul letto, accanto alla ragazza.

"Va benissimo Harry. L’importante è che non sia caffè!"

disse lei prendendo tra le mani la tazza dell’infuso caldo.

"Questo me lo ricordavo."

Le sorrise.

"Sei stato gentile, ma non dovevi…"

lo ringraziò la ragazza.

"Dovevo ripagarti per tutte le volte che mi hai portato il pasto ad Hogwarts."

Spiegò l’auror.

"Ed io che pensavo che fosse un gesto per viziarmi!"

disse lei sorridente.

"Anche per questo."

Le rispose per poi rimanere a guardarla mentre beveva il tè caldo.

"È bello saperti qui vicina e poterti portare la colazione appena sveglia."

Le disse mentre con una mano portava una ciocca di capelli della ragazza dietro ad un orecchio.

"Anche per me è bello essere qui… ma sarebbe meglio se fosse per un motivo felice e non per Max."

affermò lei.

"Già…"

concordò lui.

Quando la ragazza ebbe finito di mangiare lui prese il vassoio e lo appoggiò sulla scrivania per poi tornare accanto ad essa.

"Oggi ci attende una giornate pesante. Ti andrebbe di allenarti un po’?"

chiese Harry prendendo una mano della ragazza tra le sue.

"Ok, ho proprio bisogno di rimettermi in esercizio. Come ben sai ad Hogwarts è difficile avere l’occasione di utilizzare incanti potenti ed arcani…"

affermò lei mentre scendeva dal letto ed apriva l’armadio contenente i suoi vestiti.

"Però potremmo anche rimanere tutto il giorno qui…"

propose lui mentre la guardava da capo a piedi.

"A fare?"

domandò lei senza pensarci mentre prendeva una gonna scura e una canottiera verde acceso e le appoggiava sulla scrivania.

Si voltò verso di lui e se lo trovò di fronte. Le fece passare le braccia attorno alla vita.

"Indovina un po’…"

rispose lui malizioso.

Lei lo baciò sulle labbra sensualmente per poi scostarsi e slacciarsi dall’abbraccio.

"Meglio di no Harry… ho bisogno davvero di duellare un po’ con te…"

disse la ragazza spingendolo fuori dalla stanza.

il giovane si ritrovò in corridoio. Bussò alla porta.

"Dai May aprimi…"

le disse.

"Aspetta cinque minuti."

Si sentì rispondere. Attese e poco dopo apparve la ragazza pronta a combattere. I lunghi riccioli rossi erano legati in una coda alta con un laccio dello stesso verde della sua maglietta. Teneva la bacchetta saldamente in mano.

"Sono pronta. Dove andiamo a duellare?"

chiese lei con gli occhi che le brillavano dall’adrenalina.

Harry le passò un braccio sulle spalle.

"Scendiamo in giardino. Non ci disturberà nessuno."

Affermò egli.

"Come mai?"

chiese lei mentre si avviavano.

"Silente è a Londra e Remus è chiuso nello studio a preparare non so che cosa!"

spiegò lui.

"Bene, allora ci divertiremo."

Affermò la ragazza cominciando a correre verso l’esterno.

Erano entrambi sudati e si muovevano velocemente nello spazio del giardino. Uno di fronte all’altra combattevano come se stessero davvero affrontando un nemico.

"Avis…"

gridò Harry facendo scaturire degli uccelli dalla sua bacchetta che si gettarono contro la ragazza facendole perdere la concentrazione.

"Impedimenta…"

riuscì comunque a dire la ragazza cercando di rallentare i movimenti dell’auror. Questi riuscì a scansare l’attacco.

"Mobiliarbus…"

May puntò una delle poltroncine in vimini e la spinse contro Harry. L’oggetto si schiantò contro il ragazzo spedendolo a terra.

"Expelliarmus!"

il ragazzo riuscì a colpire la giovane lanciandola lontana e facendole cadere la bacchetta di mano.

May si alzò correndo verso la bacchetta nel tentativo di riprenderla ma non ci riuscì, il giovane l’aveva richiamata a lui…

"Accio bacchetta."

Ormai la ragazza era disarmata.

"Ok. Hai vinto tu!"

disse lei sedendosi a terra e asciugandosi il viso con il dorso della mano.

Il ragazzo si avvicinò a lei porgendole la sua bacchetta.

"Te la sei cavata bene…"

le disse sorridendole.

"Entrambi siete stati bravi."

Disse una voce che proveniva dalla casa. Si voltarono e videro la professoressa McGranitt che si avvicinava a loro. May si alzò in piedi.

"Professoressa, finalmente è tornata!"

disse la ragazza cercando di risistemare la gonna spiegazzata.

"Appena in tempo per aiutare l’Ordine."

Disse la donna.

"Sono lieta di vederla… il suo è un aiuto prezioso."

Affermò la giovane mentre fissava gentilmente gli occhi sulla donna.

"Il mio come quello di molti altri."

Rispose la donna per poi rivolgere lo sguardo sull’auror.

"Signor Potter, vedo che è in forma."

Si complimentò la professoressa.

"Un auror deve esserlo, anche se non sta esercitando il suo lavoro…"

rispose il ragazzo.

"Quando è arrivata?"

chiese curiosa la rossa.

"Sono appena giunta, Silente è venuto ad aspettarmi alla stazione e mi ha condotto qui aggiornandomi sulla situazione."

Spiegò lei.

"Capisco."

La ragazza abbassò lo sguardo.

"Allora sa che dovremo sventare un attacco ad Azkaban…"

disse Harry.

"Sì, so anche di quello. Diciamo che sono arrivata in tempo…"

la donna se ne stava in piedi di fronte ai due conversando educatamente ma la ragazza sentiva che la donna aveva dei modi distaccati con loro, gli stessi modi che una professoressa doveva tenere con i suoi studenti, anche se loro non lo erano più da molto.

"Posso chiederle di suo fratello?"

domandò May soppesando le parole.

"Purtroppo non l’ho trovato. Ho condotto alcune indagini, e conducono tutte in un luogo… Londra."

La donna si stringeva le mani.

"Se è a Londra lo troveremo professoressa…"

affermò il giovane.

"Greenflame dovrà darmi alcune spiegazioni a riguardo…"

disse la donna.

"Greenflame?"

chiese May.

"Pare che abbia contattato mio fratello e che da quel momento non si abbiano più avute sue tracce."

Il caso stava diventando sempre più preoccupante.

"Di che si occupava suo fratello?"

domandò Potter.

"Potenziamento dei poteri dei maghi tramite tecniche di meditazione indiane."

Rispose la donna.

May la osservò per poi rivolgere lo sguardo sul ragazzo. Entrambi avevano avuto lo stesso pensiero, Max voleva diventare molto potente.

La prigione di Azkaban si stagliava sullo sfondo scuro del cielo notturno. L’aria era calda ed opprimente, ma era soprattutto la tensione a rendere difficile il respiro.

May se ne stava appostata fuori da essa accompagnata da Shannon e Victoria. In realtà non era molto vicina in quanto Harry e Silente le avevano impedito di essere in prima fila.

Ricordò la frase che le aveva detto il ragazzo mentre erano in mezzo a tutti gli altri.

"May dovrebbe rimanere qui e non accompagnarci, per lei sarebbe troppo pericoloso…"

nel sentire quelle parole lei aveva subito volto il suo sguardo verso di lui domandandosi il perché di una decisione del genere. Lei non se ne sarebbe rimasta buona a casa mentre molte delle persone a cui voleva bene erano in pericolo. Le sue amiche avrebbero contribuito all’imboscata e anche suo fratello sarebbe stato presente anche se in una posizione di retroguardia.

"Penso di saper badare a me stessa. Se sono la professoressa di Difesa contro le Arti Oscure ci sarà un motivo!"

aveva risposto allora lei alzando la voce.

L’auror l’aveva fissata negli occhi senza dire una parola. Fu invece Silente a rivolgersi a lei.

"May sai bene che ti trovi in una situazione particolare. Se Max ti vedesse sicuramente capirebbe che tu gli stai mentendo…"

cercò di spiegare l’uomo rivolgendosi gentilmente alla ragazza.

"Mi dispiace ma io non me ne resterò in questa casa. Nessuno di voi può impedirmelo!"

aveva affermato lei mentre si lasciava sedere sul divano.

Era stanca di essere trattata come una ragazzina. Tutti si prendevano cura di lei, le impedivano di vivere nel mondo vero credendo in questo modo di farle del bene. Lei invece voleva prendersi le sue responsabilità.

Dopo la sua frase era sceso il silenzio nella stanza. Tutti i membri dell’ordine erano presenti, tranne Malfoy che invece si trovava tra le schiere dell’Oscuro Signore.

La ragazza teneva gli occhi fissi sul volto di Silente attendendo una sua risposta affermativa che le concedesse di seguirli.

"Credo che ci seguirebbe comunque…"

disse Harry dopo un po’…

"…verrà con noi, ma non entrerà ad Azkaban, rimarrà fuori in copertura."

Propose il ragazzo guardandola serio.

"Ti va bene May?"

le chiese il preside.

Capendo che non avrebbe ottenuto di più accettò

"Va bene. Me ne starò fuori. Ma se vedo che qualcosa non va entrerò nella prigione…"

in quel momento gli animi si erano calmati.

Dopo poche ore erano nelle loro postazioni. May era appostata a qualche decina di metri dall’ingresso principale con le sue amiche. Suo fratello invece era con Eileen e altri due ad un centinaio di metri sulla strada che conduceva alla prigione. Harry era all’interno…

Rivide l’immagine del ragazzo prima di partire.

Lei era salita nella sua stanza a recuperare la sua bacchetta dopo la discussione che aveva avuto con i membri dell’ordine. Era piuttosto amareggiata per il modo in cui Harry l’aveva trattata. Pensava che anche lui non si fidasse di lei, forse anch’egli sospettava che lei stesse dalla parte di Max.

Aveva appena infilato la sua bacchetta nella tasca della gonna dell’abito nero che indossava quando sentì la porta chiudersi dietro di lei.

"Lasciami in pace…"

aveva detto senza nemmeno voltarsi. Non aveva voglia di vederlo.

"Perché vuoi venire?"

aveva udito la sua voce porgerle quella domanda. Si era voltata verso di lui che se ne stava in piedi a pochi passi da lei.

"Io devo venire Harry…"

aveva risposto abbassando lo sguardo.

"…devo assicurarmi che Max venga fermato e che esca dalla mia vita."

Aveva concluso poco dopo.

Il ragazzo l’aveva abbracciata e le accarezzava lentamente il capo.

"Stasera lo prenderemo, lui uscirà dalla tua vita ed io potrò tornare alla mia…"

aveva detto l’auror.

La ragazza aveva sperato ardentemente che fosse realmente così, ma qualcosa le diceva che quella era la previsione più rosea.

"May credo sia l’ora…"

la voce di Shannon la fece ridestare dai suoi pensieri. Victoria fece loro segno di guardare un gruppetto di persone vestite di nero che si avvicinavano correndo al portone d’ingresso. Videro la luce della luna riflettersi sulle maschere argentee che indossavano.

"Mangiamorte…"

pronunciò appena la giovane professoressa.

Dopo pochi secondi una forte esplosione aveva distrutto il portone d’ingresso.

Sentì un rumore fortissimo provenire dall’ingresso. Secondo le informazioni che Malfoy aveva passato all’ordine, i Mangiamorte si sarebbero introdotti nella prigione passando proprio dal portone principale puntando sulla sorpresa e sulla velocità della loro operazione.

Lui guardò Remus, Ron ed Hermione che se ne stavano accanto a lui. Ad un cenno del suo capo uscirono allo scoperto e si trovarono davanti una decina di mangiamorte. Riconobbe Draco da una spilla che portava per chiudere il mantello. Il gruppo fu immediatamente circondato da Ginny, Neville ed altri membri dell’Ordine. Mancavano solo Piton, Silente e la McGranitt che invece si trovavano al piano in cui c’erano le celle dei mangiamorte.

Nemmeno una parola, gli incantesimi incominciarono a piovere da tutte le parti. Riuscì soltanto a scorgere Ginny stagliarsi di fronte a Malfoy e combattersi… ma ad un occhio attento era chiaro che la loro era una danza preparata alla perfezione, gli attacchi più potenti non andavano mai a segno, e le poche ferite inflitte erano superficiali.

Aveva abbattuto due o tre mangiamorte quando se ne trovò uno di fronte. Se ne stava immobile in mezzo alla sala con la bacchetta alzata. Lo vide fare pochi passi per raggiungerlo e potergli parlare.

"Vedo che sei vivo Potter…"

il ragazzo riconobbe subito la voce.

"Purtroppo per te lo sono."

Rispose il ragazzo sorridendo appena.

"Allora credo che questa maschera non mi serva più."

Disse l’uomo mentre si toglieva la maschera argentea dei mangiamorte. Era proprio Max che lo stava fronteggiando.

"Greenflame non riuscirai mai nei tuoi intenti…"

disse Harry impugnando saldamente la sua bacchetta.

"Non credo proprio…"

subito dopo aver detto quella frase scagliò una maledizione senza perdono.

"…Crociatus…"

fortunatamente Harry riuscì ad evitarla gettandosi contro al muro.

I due combatterono per molto tempo, gli incantesimi più potenti venivano usati da entrambi, nessuno dei due voleva perdere, perché perdere avrebbe significato solo una cosa, morire.

Harry ne era cosciente, Max non lo avrebbe mai lasciato in vita. Se l’uomo ne avesse avuto la possibilità sicuramente lo avrebbe tolto di mezzo per vendicarsi della morte del padre e per avere May.

L’auror riuscì a ferire Max e a lanciarlo lontano facendogli perdere la concentrazione per qualche secondo. In quegli attimi ebbe il tempo di osservare ciò che lo circondava. Alcune persone erano a terra, ma non riusciva a capire se fossero morti o ancora in vita. Scorse Ron che si allontanava per un corridoio mentre rincorreva alcuni mangiamorte che si stavano dirigendo verso le celle dei loro compagni. Ritornò su Max che si stava alzando.

In quel momento arrivarono altri mangiamorte, almeno una ventina, che presero di sorpresa i membri dell’ordine. La battaglia sembrò riaccendersi sempre di più ma Neville, Hermione e gli altri riuscivano a non far procedere i nemici verso l’interno della costruzione.

I mangiamorte che erano riusciti ad entrare nel corridoio interno seguiti da Ron, stavano tornando all’ingresso seguiti da Silente e i professori che li sovrastavano per numero e per capacità. Molly Weasley intanto aveva steso un mangiamorte grazie ad una pozione che aveva estratto dalla tasca della gonna ed aveva gettato sul malcapitato.

I mangiamorte avevano perso il vantaggio della sorpresa e Max l’aveva compreso.

"Andiamocene immediatamente!"

urlò verso i suoi cercando di uscire all’esterno dell’edificio.

Harry lo inseguì bloccandogli l’uscita.

"Greenflame sei tanto codardo da scappare?"

cercò di far pressione sull’orgoglio dell’uomo.

La risata di Max sembrò sovrastare i rumori del combattimento.

"Povero Potter, credi che mi interessi qualcosa della tua opinione?"

si soffermò di fronte a lui cercando un modo per andarsene.

"Greenflame non vali nemmeno la metà di tuo padre…"

affermò l’auror malignamente.

"Avada Kedavra!"

la maledizione senza perdono venne lanciata verso il giovane, ma la voce che l’aveva pronunciata non era quella dell’Oscuro Signore ma di una giovane donna.

Harry si scostò appena in tempo e vide Linda al portone d’ingresso mentre la sua bacchetta era ancora puntata su di lui.

"Chi si vede…"

disse appena.

Intanto Max aveva preso l’occasione per superarlo e per uscire dall’edificio. Potter lo seguì di nuovo mentre altri mangiamorte e membri dell’ordine lasciavano Azkaban per riversarsi all’esterno.

"Impedimenta!"

Urlò l’auror verso Linda colpendola in pieno. Max si voltò e tornò a riprendere la ragazza.

"Crociatus!"

disse l’uomo colpendo Harry con la maledizione facendolo cadere a terra in preda alle convulsioni.

May sentiva i rumori della battaglia giungere fino a lei. Aveva visto alcuni mangiamorte entrare nella prigione per portare nuove forze ai loro compagni e loro non potevano fare altrettanto. Silente si era raccomandato di non lasciare la loro postazione fino all’ultimo momento, fino a quando non avessero capito che gli altri membri dell’ordine non ce l’avrebbero mai fatta da soli.

La ragazza si voltò verso le sue compagne senza dire una parola. Dal suo sguardo si comprendeva bene la sua richiesta, entrare nell’edificio ed aiutare Harry.

"No May, non possiamo."

Le disse Shannon distogliendo subito lo sguardo dal viso dell’amica e posandolo sull’edificio.

May non disse una parola. Si sedette per terra e continuò ad osservare ed ascoltare la battaglia. Passò molto tempo e vide una donna avvicinarsi alla prigione ed entrarvi. Pochi minuti dopo la vide uscire seguita da Max ed Harry.

Guardò impotente l’Oscuro scagliare la maledizione sull’auror che vide cadere a terra. Senza nemmeno una parola uscì dal suo nascondiglio e si diresse verso di loro.

"Expelliarmus!"

gridò lanciando la bacchetta di Max lontana.

L’uomo di voltò verso di lei che intanto era corsa verso Harry che giaceva a terra privo di sensi. La ragazza si era abbassata sull’auror e l’aveva preso tra le braccia.

"Ci sei anche tu…"

affermò pacatamente l’uomo mentre si avvicinava lentamente a lei, dopo aver recuperato la sua bacchetta.

"Dannazione Max che stai facendo?"

gli urlò mentre le lacrime scendevano lungo le sue guance.

Aveva sperato che l’uomo non fosse realmente quello che le dicevano. Di fronte a lei aveva un assassino, non riusciva a riconoscere il giovane di cui si era invaghita.

"May sto riprendendo quello che è mio!"

disse lui fermandosi accanto a lei ed abbassandosi fino a quando il suo viso non fu di fronte a quello della ragazza.

"Perché?"

riuscì solamente a domandare.

Il ragazzo non le rispose. Si guardò attorno e vide che i suoi mangiamorte si stavano allontanando dall’edificio e appena potevano si smaterializzavano.

Max ritornò ad osservare la ragazza. Le fece passare una mano sulla guancia per asciugarle le lacrime.

"Perché i maghi devono dominare il mondo, e i purosangue devono ripulire il mondo magico dalle contaminazioni."

Gli occhi del giovane erano di ghiaccio, la ragazza si sentì rabbrividire.

"Max dobbiamo andare!"

gridò Linda a pochi passi dai due.

"Arrivo."

Affermò l’uomo alzandosi in piedi.

"Ma prima devo prendere una cosa…"

proseguì a dire mentre il suo sguardo non lasciava la rossa professoressa.

"Stupeficium…"

l’uomo usò lo schiantesimo sulla ragazza che si riversò a terra come addormentata.

"Max andiamo!"

urlò di nuovo la bionda.

L’uomo prese tra le sue braccia il corpo della professoressa e si avvicinò a Linda. Insieme si incamminarono lungo la strada mentre alcuni mangiamorte li proteggevano dagli attacchi dei membri dell’ordine.

Quando furono abbastanza lontani si smaterializzarono lasciando il luogo occupato solamente dai feriti e dai buoni.

Hermione usciva in quel momento dalla prigione. Vide alcuni suoi compagni feriti e scorse il corpo di Harry a terra. Corse verso di lui per accertarsi che fosse ancora vivo. Appoggiò le sue dita sul collo del ragazzo e sentì le pulsazioni del cuore del giovane, anche se erano molto deboli.

I membri dell’ordine che erano illesi prestarono subito le loro cure ai loro compagni feriti. Shannon e Victoria avevano raggiunto il luogo non appena avevano visto Max avvicinarsi alla loro amica ma erano state bloccate da alcuni mangiamorte che avevano impedito loro il passaggio.

"Signorine dov’è la professoressa Perheigts?"

domandò Silente.

"L’ha portata via Greenflame…"

rispose Victoria abbassando lo sguardo.

"Era quello che temevo…"

rispose l’uomo. Questi poi si volse verso Potter che era ancora svenuto.

"Mi raccomando Hermione portalo subito a casa mia e prenditene cura."

Diede indicazioni il preside.

"E adesso cerchiamo di capire dove è andato Max."

disse infine osservando l’ambiente circostante.

Ciao a tutti! Son tornata... qualcuno sarà contento, altri no... spero che questo capitoletto vi piaccia... ringrazio Francys e Manny che commentano sempre... mi manca però il commento di simone!!! dove sei?!!! beh spero che comunque commentiate in tanti questo capitolo!

a presto!

Miyan

  
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