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Autore: chocolate eyes    08/08/2011    10 recensioni
"Così avevano deciso di smetterla, di non vedersi più, di far finta che nulla fosse successo. Adesso entrambi potevano dire liberamente di essersi amati, in gran segreto, ma si erano amati. Aria e Nick si erano amati. Come due ragazzi certo, perché erano quello, ma si erano amati. Si erano fatti male, ma molto di più si erano voluti bene, e protetti, e sostenuti a vicenda."
- - - - -
Los Angeles, Nick Jonas e Aria, una ragazza normale che gli darà filo da torcere. Due vite unite, separate...e adesso chissà...riuscirà il destino a cambiare le carte in tavola?
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Still in love with you.'
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Buongiorno gioie della mia vita *w*
And I'M BAAAAACK!!!!! Non immaginerete neanche che settimana ho passato ç________ç ho un piede rotto e l'altro sembra una mongolfiera e tutto questo quando? Mentre ero nella mia stupendissima vacanza con il mio ragazzo a Sharm El Sheikh ç____ç cioè appena sono arrivata, mi sono dovuta chiudere in camera ç___ç
vabbèèèèè ù.ù questo è l'ultimo capitolo *sigh*, la mia prima storia completa, chi l'avrebbe mai detto...questo è uno dei capitoli più aww che abbia mai scritto in vita mia perciò trattatemelo per benino ù.ù
Come potrete notare ci sarà un SEGUITO, spero che l'idea vi alletti almeno un pò ù.ù io ho già i primi 3 capitoli pronti *w*
Che dire, sono in lacrime perchè mi avete seguito tutte dall'inizio alla fine, in particolare le mie bellissime Elena e Francesca che ho pensato da morire in questa settimana <3 e che adoro alla follia <3 <3 <3
Questo capitolo è per tutti voi, voi che recensite e mi fate sentire speciale, voi 200 preferiti che davvero siete splenditi, voi 130 seguiti *w*, voi anonimi che leggete e basta, voi che mi mandate messaggi privati dolcissimi...insomma GRAZIE, GRAZIE anche da parte di Aria, Nick e tutta l'allegra compagnia *w* GRAZIE perchè avete creduto in me...spero veramente di non avervi deluse/i...
recensite mi raccomando, e fatemi sapere cosa ne pensate *w*
io vi amo <3333
un besos e alla prossima <3
P.S.: la data del matrimonio, 26 maggio, è il giorno del mio compleanno xP
P.P.S.: nell'attesa del seguito di Still in love with you, vi invito tutti nella mia long sempre sui Jonas, hot mess.



***



Still in love with you.



Maggio 2012
 
Avevano deciso di sposarsi nel mese delle rose. Avevano deciso di sposarsi alla fine di Maggio, il 26 esattamente perché era un giorno importante per loro. Il giorno in cui si erano incontrati per la prima volta a 13 anni.
Erano passati mesi da quel brutto periodo nero, conseguente alla proposta di matrimonio. Erano passati mesi in cui tutto procedeva maledettamente bene, il lavoro le dava grandi soddisfazioni e la sua famiglia, anzi le sue famiglie si amavano e amavano lei.
Il suo ragazzo non aveva occhi che per lei, nonostante tutto era l’unica persona di cui non riusciva a fare a meno.
 
-Cavolo, cavolo, cavolo-, si mise ad urlare Aria con uno sconcertante mal di testa. Si alzò dal letto tenendosi poi dalla parete.
 
Maledetta Julie e la sua folle idea di farle un addio al nubilato. Maledetto Kevin e il suo sorriso terribilmente pacato nell’accettare l’organizzazione della festa per Nick.
Prese il telefono in mano componendo il numero del suo quasi marito, consapevole che anche lui stesse nella sua identica situazione.
 
-Non voglio ballerine brasiliane…arrivederci!-, fece il ragazzo con voce roca e assonnata. Aria guardò il telefono sconcertata e gli urlò prima che lui potesse chiudere la telefonata, -cazzo amore sei impazzita?-, continuò lui.
-Impazzita? Dobbiamo sposarci ti rendi conto?-, fece lei continuando a tenersi la testa tra le mani.
-Oddio oggi è già arrivato…-, disse Nick adesso sicuramente sveglio mentre rideva divertito.
-Già è arrivato il fatidico giorno mio caro!-, rispose Aria adesso più tranquilla. Bastava sentire la risata del suo ragazzo e tutto cambiava di prospettiva.
-Sei pronta?-, chiese serio lui.
-Si…tu?-, rispose timorosa lei
-Lo sono da sempre-, disse sicuro il ragazzo. La mora quasi non scoppiò a piangere mentre salutava il suo quasi marito con un tenero sorriso sul volto. Si anche lei era pronta da sempre.
 
Si alzò dal letto pronta a prepararsi per la giornata e si guardò allo specchio proprio davanti al letto, cacciando poi un urlo esasperato che fece correre davanti la sua porta, la madre, la suocera, le damigelle e ovviamente la sua migliore amica.
Denise Jonas guardò preoccupata Mandy Gomez, immolandosi poi per prima dentro la stanza della futura sposa. Bussò delicatamente e non sentendo alcuna risposta decise di entrare.
 
-Cara perché piangi?-, chiese con il suo tono sempre dolce e pacato. Aria la guardò disperata prima di correre ad abbracciarla mentre entrava nella stanza anche la madre.
-E’ tutto così strano…-, iniziò la mora sedendosi poi su una poltroncina e lasciando entrare la truccatrice e la parrucchiera.
-Cosa è strano?-, chiese Mandy sedendole accanto e tenendole una mano.
-Quello è l’abito di Danielle…-, fece la ragazza indicando un lungo e maestoso abito bianco, -vorrei ci fosse anche lei…vorrei fosse qui con la sua risata, con la sua saggezza…-, continuò poi lasciandosi sfuggire una lacrima.
 
Denise e Marie l’abbracciarono rassicurandola che lei sarebbe stata felicissima della decisione di utilizzare il suo abito, che quel giorno sarebbe stato indimenticabile. La madre le disse semplicemente di rilassarsi perché quel giorno era giusto, quel giorno avrebbe sposato la persona che amava e che l’amava con tutto se stesso. Le porse un bicchiere di champagne intimandole di bere mentre le ragazze del salone di bellezza terminavano il loro lavoro.
Circa mezz’ora dopo uscirono dalla stanza, lasciandola sola davanti allo specchio con indosso il suo abito da sposa. Tirò un sospiro Aria mentre si lisciava il corpetto decisamente troppo stretto, per lei che aveva preso qualche forma nell’ultimo periodo. Sorrise davanti allo specchio mentre si metteva la coroncina con il velo dietro. Bussarono alla porta e li invitò ad entrare mentre si dirigeva verso il tavolino con lo champagne per prenderne un altro bicchiere.
 
-Mamma mi sistemeresti il velo? E poi dov’è Josh tra poco arriverà l’auto!-, disse sbuffando mentre si voltava rimanendo a bocca aperta, lasciando quasi cadere il bicchiere e rischiando di macchiare l’abito.
-Ciao…-, le disse Joe mentre si avvicinava con un abito grigio ed una busta in mano.
 
Aria aprì la bocca tentando di dire qualcosa, ma non le uscì nessun suono così la richiuse avvicinandosi al ragazzo e tentando di frenare le lacrime che volevano uscire prepotentemente dai suoi occhi finemente truccati. Gli sfiorò una mano mentre lui l’accoglieva tra le sue braccia. La mora non riuscì a trattenere le lacrime e ringraziò mentalmente la truccatrice per averle messo del trucco resistente. Sciolsero l’abbraccio qualche minuto dopo, lui le diede un fazzolettino e lei si sistemò il trucco dandosi un po’ di contegno.
 
-Che ci fai qui?-, gli chiese ritornando davanti allo specchio mentre lui abbassava il capo.
-Sono venuto a farti le mie congratulazioni e a darti questa…-, le spiegò avvicinandosi senza mai guardarla negli occhi. Aria prese in mano la busta girandosela tra le mani, impaurita.
-Dove vivi adesso?-,gli disse con voce tremante.
-Sto viaggiando molto…senti devo andare adesso non vorrei rovinare questo giorno ne a te ne a mio fratello…-, rispose Joe avanzando verso la porta.
-E’ un addio Joe?-
-Credo sia un arrivederci…solo…prenditi cura di lui ti prego-, le confessò voltandosi un’ultima volta verso la sposa vedendola annuire con le lacrime agli occhi.
 
Joe si chiuse la porta alle spalle sospirando a lungo mentre si avviava poi verso l’uscita dell’hotel sotto gli sguardi tristi della sua famiglia. Aria dal canto suo si sedette stancamente sul letto continuando a rigirarsi tra le mani la busta bianca. Poteva sentire ancora il profumo del ragazzo che la portava, così diverso dal ragazzo che aveva deciso di sposare. Aveva sempre fatto questo confronto, anche quando da ragazzini si prendevano in giro tra loro. Quando a 14 anni aveva incontrato per la prima volta la famiglia Jonas, si era invaghita subito di Joe, il cattivo ragazzo. Lui che aveva 18 anni e faceva una notevole strage di cuori, lui che a 18 anni già vantava di esperienze che lei sognava. Muscoli, faccia pulita, ricco, insomma il ragazzo dei sogni proibiti di ogni giovane donna. Ma alla fine l’aveva rifiutato, l’aveva rifiutato per il principe azzurro. Alla fine all’amore bruciante di passione, aveva scelto l’amore romantico, l’amore vero.
Sospirò prima di aprire la busta e tirare fuori un foglio scritto completamente a mano. Tastò ogni singola lettera immaginando ogni singola espressione che il ragazzo aveva usato nel scriverla. Si asciugò una lacrima ed iniziò a leggerla.
 
“Non so cosa scrivere per iniziare questa lettera, semplicemente un Cara Aria mi sembra troppo banale. Ci crederesti? Io che scrivo testi di canzoni per i migliori artisti che mi blocco davanti l’inizio di una lettera. Scusami mi sto perdendo in chiacchiere inutili.
Ti scrivo perché avevo bisogno di sentirti vicina. Avevo bisogno di sentirti vicina per l’ultima volta.
Sto viaggiando molto da quella notte, dalla notte in cui abbiamo spezzato ogni tipo di legame. Anzi dalla notte in cui io ho spezzato ogni tipo di legame con te…e con mio fratello.
Ti ricordi quando ti portai a guardare le stelle? Avevi solo 16 anni ed eri innamorata persa di un tipo, un tipo italiano che ti ha spezzato il cuore. Mentre io…beh lo sai, io ero irrimediabilmente innamorato perso di te. Andammo sulle colline di Hollywood, proprio sotto la grande scritta, il tuo posto preferito…il nostro posto preferito. Tirasti fuori dalla borsa un orribile coperta rosa ed io mi misi a ridere perché era davvero brutta ma ti dissi comunque che era bellissima, solo per vederti sorridere. Quella notte ti cantai una canzone, tu pensasti fosse per Amelia, in realtà era per te. Non lo scopristi mai perché nessuno sapeva il vero destinatario di quella canzone…”
 
Aria sorrise al ricordo di quella notte, si erano distesi sopra quella coperta, in una notte d’estate a guardare le stelle cadenti. Lei piangeva per quel ragazzo di cui in quel momento non ricordava neanche il nome adesso e lui stava lì a consolarla. Videro una stella cadente ed in quel momento si guardarono negli occhi, capì che il loro rapporto non era poi così sano come voleva credere, c’era del fuoco nello sguardo languido di lui, e sicuramente se si fosse vista allo specchio avrebbe notato lo stesso sguardo bruciante. E poi improvvisamente lui si era alzato per prendere la sua chitarra ed intonare le note di una nuova canzone, una canzone dolcissima. Gli chiese con un po’ di timore per chi l’avesse scritta ma lui senza far trapelare alcuna emozione, le rispose che era per un amore perduto in quel periodo e lei annuì voltandosi poi verso il cielo.
Continuò a leggere lasciando che qualche lacrima bagnasse un po’ il foglio, non faceva affatto bene piangere prima della cerimonia.
 
“...scusa mi sono perso tra i ricordi è solo che in questo momento ho un vortice in testa, un vortice pieno di momenti passati insieme, momenti in cui tentavo inutilmente di farmi notare. Di farti capire che non potevamo semplicemente essere amici, non per me.
Ma il nostro momento non è mai arrivato, quel fiume di sensazioni che speravo straripasse dentro di me non è mai arrivato e solo adesso mi rendo conto che non arriverà mai. Avevo 18 anni quando ti incontrai per la prima volta e mi innamorai immediatamente. Non credevo all’amore a prima vista, ma tu hai cambiato tutto quanto. Tu, i tuoi sorrisi, le tue follie, hanno cambiato il mio modo di vedere le cose.
Poi è arrivato Nick, e per te c’è sempre stato lui, sempre e solo lui. Ci vedevamo sempre meno e la maggior parte delle volte ci vedevamo solo perché mio fratello aveva combinato qualche cazzata. All’inizio mi andava bene, benissimo perché avevo la possibilità di passare del tempo con te e magari farti capire che no, non è mai stato l’uomo giusto. Poi con il passare del tempo ho capito che è stata tutta una fatica inutile perché tu lo ami, lo ami come non hai mai fatto con nessuno. Forse lo ami allo stesso modo in cui io amo te e lui…forse ti ama anche lui.
Sei cresciuta, sei cambiata in tutti questi anni, sei diventata una donna bellissima ed io sono così fiero di te…e adesso ti sposi. Ho desiderato così tanto che scegliessi me, ho sognato così tante volte il giorno in cui ti avrei potuto dire ti amo, in cui ti avrei potuto fare la proposta di matrimonio…scegliendo una chiesetta in spiaggia proprio come piaceva a te, alle Hawaii magari e non al centro città, non con tanto sfarzo come invece farai nel tuo giorno.
In questo momento ti sto scrivendo dalla Louisiana, ricordi quando decidemmo di fare un viaggio insieme? Volevi girare tutti gli Stati Uniti, partire all’avventura. Tra un’ora mi metterò in viaggio per poterti vedere. Ti consegnerò questa e poi sparirò dalle vostre vite.
Scusami se ti ho fatta soffrire, scusami se ti ho causato solo dolore ultimamente, scusami se quella notte ti ho trattata male. Mio fratello ha ragione, non sono in grado di costruire qualcosa di completamente mio.
Comunque vadano le cose ti porterò nel cuore…sempre.
Sorridi e sii raggiante come sempre nel giorno più bello della tua vita. Sii felice e lo sarò anche io.
Ti amo Joe”
 
Sorrise in lacrime, posando poi la lettera dentro la sua borsa mentre si risistemava il trucco. Era stata davvero così cieca da non capire che l’amore che provava Joe per lei era così forte e non malsano come voleva credere? No, lei sapeva tutto quello che il ragazzo le aveva scritto nella lettera, semplicemente non ci voleva credere, voleva lasciar correre tutto. Lei aveva Nick, lei amava Nick. Era questo ciò che si ripeteva sempre.
Bussarono di nuovo alla porta e Aria preparando uno dei suoi sorrisi migliori aprì la porta trovandosi davanti sua madre già in lacrime con il suo patrigno che cercava di calmarla. 
 
-E’ arrivato il momento tesoro…-, disse l’uomo abbassandole il velo e sorridendole teneramente.
-Allora andiamo ho un marito che mi aspetta…-, rispose la ragazza tirando un sospiro e guardando eloquentemente la madre che adesso era diventata piuttosto seria.
 
 
 
***
 
 
 
26 Maggio 2012,
Basilica di Sant Andrew,
Los Angeles, California
 
 
La grande Chiesa di Sant Andrew, era completamente ricoperta di fiori bianchi, pronta ad attendere una nuova coppia. Pronta ad incoronare un nuovo amore.
Lungo la navata centrale un immenso tappeto rosso faceva da divisore a due file di banchi, contornate di fiori e fiocchi bianchi.
Sull’altare un bellissimo vaso di cristallo troneggiava accanto alle poltrone dove si sarebbero seduti i due ospiti.
Tutto era bianco quel giorno. Bianco come la purezza dell’amore di Nick e Aria, bianco come la genuinità dei due ragazzi. Bianco come le promesse che si erano scambiati e quelle che di lì a breve avrebbero coronato il loro amore.
Tutto era pronto. Tutto era pronto ad accogliere la famiglia Jonas, la nuova famiglia Jonas.
L’auto color panna di Aria era appena arrivata davanti la chiesa dove l’attendevano due bambine, cugine di Nick, con il cestino dei fiori e le sue damigelle tra cui Julie.
Era tutto perfetto, non si sarebbe tirata indietro, non avrebbe guardato indietro non adesso che il suo uomo l’aspettava all’altare.
Scese dall’auto aiutata dal patrigno e si diresse a passo lento verso l’entrata della Chiesa seguendo quelle bambine bionde che zampettavano allegramente spargendo petali di rose rosa ovunque. Come attirata da una calamita si voltò verso un angolo lontano alla Chiesa e lo vide, vide Joe che le sorrideva infilandosi poi gli occhiali da sole annuendo tristemente. Lei si fermò un attimo sorridendogli teneramente. Josh richiamò la sua attenzione e lei annuì non capendo bene la domanda prima di riprendere a camminare guardando dritta davanti a sé.
Entrò in Chiesa finalmente, rimanendo affascinata da quegli addobbi, rimanendo incantata da quel bianco che ricopriva quella basilica così antica, così grande. Sorrise divertita a Nick che si asciugava la fronte con un fazzolettino di seta bianca, visibilmente agitato. Sorrise teneramente a Kevin che invece aveva gli occhi lucidi nel vederla splendida con l’abito di sua moglie. Sorrise alla famiglia Jonas, a Denise che aveva visto Joe e aveva un peso nel cuore. Sorrise a sua madre che invece era emozionata. Arrivata davanti al padre di Nick, che avrebbe celebrato la messa per l’occasione, si voltò e sorrise al suo patrigno che si lasciò sfuggire una lacrima di commozione, fiero di far parte di una famiglia splendida. Fiero di aver acquisito una figlia come Aria.
Paul iniziò a celebrare la funzione emozionato, fermandosi ogni tanto per trattenere la commozione. Quello che vedeva negli occhi di suo figlio era qualcosa di unico. Quello che vedeva negli occhi della ragazza era qualcosa di raro. Entrambi avevano scoperto il vero amore, entrambi stavano celebrando la loro unione.
Arrivati al momento delle promesse Nick parlò con voce tremante tanto era emozionato. Si promisero devozione totale l’uno nei confronti dell’altra, si promisero amore eterno guardandosi negli occhi, si promisero sincerità sempre.
 
-Si Nick adesso puoi finalmente baciare la sposa…-, disse Paul facendo sorridere tutti quanti mentre Nick si metteva una mano dietro la nuca visibilmente imbarazzato. Si avvicinò a Aria, alzandole il velo e baciandola dolcemente. Le sorrise sulle labbra, ad occhi chiusi, mentre lei gli stringeva le mani.
-Diamo tutti il benvenuto alla famiglia Jonas, Nicholas e Aria Jonas-, terminò il signor Jonas congratulandosi poi con la coppia mentre tutti applaudivano felici.
-Ti amo signora Jonas…-, le disse Nick mentre si dirigevano verso la loro auto che li avrebbe portati al ricevimento.
-Ti amo signor Jonas…-, gli rispose lei sorridendo felice lasciandosi aiutare per salire in macchina mentre tutti li guardavano emozionati.
 
Si girò un’ultima volta verso il punto in cui poche ore prima aveva visto Joe e vi trovò solo una rosa rossa. Se n’era andato, come promesso era scomparso dalle loro vite. L’aveva fatto perché manteneva sempre le sue promesse, giuste o sbagliate che fossero. Si voltò verso suo marito che le stringeva una mano e gli sorrise prima di baciarlo dolcemente.
Si erano promessi sincerità e lei già gli nascondeva di Joe. Non poteva permetterlo. Avrebbe strappato quella lettera appena rientrata in albergo.
Era la signora Jonas adesso e come tale aveva delle responsabilità. Aveva raggiunto un altro traguardo della sua vita, forse il più bello. Si erano conosciuti, innamorati, persi e ritrovati.
Adesso sperava solamente di vivere la vita fiabesca e senza drammi che aveva sempre sognato. Anche se aveva imparato che nella vita non bisogna mai dire mai.

   
 
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