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Autore: Midori92    09/08/2011    4 recensioni
All'insegna del settimo anno scolastico Hermione porta con sè una piccola peste, si tratta niente popò di meno che di sua sorella!Sconvolgenti avventure e rivelazioni serpeggieranno nella vicenda, aggiungendo qualche piccante particolare.
Cosa succederà alla famigerata coppia nemica? Ma soprattutto quale mistero si cela nel sangue della nostra mezzosangue preferita?
Non vi resta che scoprirlo! XD
DAL CAPITOLO 11.
- Ho paura di conoscerti già…anzi sono sicura di conoscerti…- lui le mise un dito sulle labbra per farla stare zitta.
- Anche io ne ho la certezza…basta solo che…- a quel punto fu lei a mettergli un dito sulle labbra, zittendolo e finendo la frase per lui.
-…che non finirà tutto questa sera…chiunque tu sia, non riuscirò a separarmi da te.- arrossì per quello che aveva detto e distolse lo sguardo, aveva paura della reazione del biondo.
Per tutta risposta lui la strinse maggiormente a sé e la prese per il mento dicendole:
- Guardami negli occhi…chiunque tu sia ti prometto che questa storia non finirà qui…-
Era serio. Terribilmente serio e bellissimo.
P.S:è una mia vecchia fanfiction, spero vi piaccia! APRITE E COMMENTATE! Buona lettura.
Genere: Dark, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Bene e come promesso eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia. Ma nessun problema! Non mi dispererò perchè, come ho ripetuto la scorsa volta, ci sarà un sequel denominato Antartika. I protagonisti saranno per forza i domatori della Luna, Draco, Hermione e altri nuovi personaggi originali che spero vi piaceranno. Ci tengo a precisare che la storia verrà pubblicata a partire dal 25 agosto con un doppio capitolo. Il primo sarà semplicemente un riepilogo di Due cuori e una Serpe, mentre il secondo sarà il prologo della vera e propria storia. Bene non vi dico altro sennò, mi conosco, vi svelerei tutto ciò che riguarda la storia e questo... non è un bene!! =)

Ok, questo è ufficialmente l'ultimo capitolo. Un po' ho il magone, lo ammetto, in fondo si conclude per la seconda volta la mia prima fan fiction in assoluto. Sono un po' amareggiata per ciò che ho omesso nell'ultimo capitolo. Potrei sembrare una che promette al vento, ma non è così. Il capitolo 27 doveva essere postato il 21 luglio, ma un mal di testa atroce mi ha impedito di avvicinarmi al computer e mi dispiace; quindi il mio ritardo è -tra parentesi- giustificato dato che poi sono partita per il mare. Spero mi possiate capire. La scorsa volta non l'ho scritto perchè l'avevo già annunciato su Facebook, facendo la superficialona XD Scusateeeee!!

Ma ciò che veramente importa è la fine no? Questa volta sono stata puntuale e spero vivamente che mi perdoniate.

Vi lascio all'ultimo capitolo di Due Cuori e mi raccomando, tenete bene gli occhi aperti perchè tornerò a perseguitarvi più che maiiii!! ^^

Un bacione a tutti quelli che mi hanno seguita fin qui, in particolar modo ad Artemys che praticamente ha recensito tutta la fanfiction.

E come al solito chi vorrà anticipazioni sulla nuova storia e su Last Tango in Paris si sintonizzi sul “blog” di Facebook---> http://www.facebook.com/pages/Midori92-EFP/178541458833635















 

Capitolo 28°

For Ever




 

Il sole rifletteva i suoi raggi cupi sulle antiche mura di Hogwarts.

Il vento soffiava gelido sugli alberi ricoperti da nevischio scompigliando i capelli ricci di Hermione, che guardava il sole immergersi in quell’oceano bianco dalla cima della torre di Gryffindor.

Una mano appoggiata stancamente alla guancia, mentre una lacrima scivolava solitaria lungo la sua guancia rosea. Il viso privo d’espressione e l’anima lacerata.

La perdita di Harry e di Ginny era stata devastante.

Tutti e sette gli anni le passarono davanti come un vecchio film noire. Dove le parole non esistevano, ma bastavano i gesti a colmare di significato la pellicola della sua vita.

Lei che insegnava una semplice Vingardium Leviosa a Ron.

Harry che le insegnava ad evocare un patronus.

I maglioni della signora Weasley, così buffi, ma fatti con tanto amore.

Ginny e la sua passione per i vestiti e la sua reale profondità d’animo, nascosta da una maschera di superficialità che abbassava solo con le persone a lei più care.

Una foto di loro quattro con la coppa delle Case in mano, mentre una Luna con la sua tipica espressione buffa tentava di aggiustare il colletto di un Neville rosso come un pomodoro.

L’ES, le riunioni nella stanza delle Necessità, il Ballo del Ceppo, il primo espresso per Hogwarts dal binario 9 e ¾, Sam che incontrava Draco per la prima volta, Sam che diventava una serpe, la nascita dell’amore più profondo che avesse mai provato, i Domatori della Luna, Lilith e il Drago del Cielo, leggende antiche, sigilli spezzati, la morte di Voldemort , di Harry e Ginny…

…Ginevra e Harry non sarebbero mai morti per lei, sarebbero rimasti per sempre in un angolo segreto del suo cuore. Custoditi con cura e amore. Anche se loro non c’erano più, per il Bene Superiore.

Che grande cazzata aveva pensato Silente quando era solo un ragazzino imprudente!

Ed ora, per colpa di Tom Orvoloson Riddle, il Mondo Magico era stato capovolto. La pace non esisteva più, anzi, si potrebbe dire che non sia mai esistita. L’uomo è una macchina di guerra. Solo quello, nulla più. Si era macchiato sin dall’inizio delle ere di crimini malvagi e non si sarebbe di certo fermato ora che Harry Potter aveva placato il Signore Oscuro.

Ce ne sarebbe stato un altro e un altro ancora e un altro ancora….fino alla scomparsa del genere umano…oh, sì perché continuando di questo passo l’uomo scomparirà dalla faccia della terra e si estinguerà consumato dall’odio e dall’ignoranza.

Non si sentiva più sé stessa, spezzata in più punti.

L’amarezza invadeva l’animo di Hermione Jane Granger e una forza più grande di lei la spingeva a detestare il genere umano, a disprezzare sé stessa per farne parte.

Tutto di lei era sbriciolato in piccolissimi frammenti…tutto tranne una cosa…

Solo un organo rimaneva puramente intatto.

Il suo cuore pulsava solo per una persona. Draco Malfoy.

Sorrise amaramente. Chi si sarebbe aspettato che un giorno la secchiona so tutto io di Hogwarts si innamorasse del Principe delle Serpi?

Se lo era chiesto diverse volte, ma una risposta razionale non esisteva. Al sol pensiero il cuore prendeva battiti più forti e quando lo aveva vicino sembrava che volesse scoppiare.

La sua mano destra volò appena sotto alla clavicola sinistra e i suoi occhi brillarono, illuminati dai raggi fievoli che vi si riflettevano.

Solo con lui avrebbe potuto continuare la sua vita, solo con lui e con nessun’altro.

Quel ballo di Halloween che aveva sempre disprezzato per la frivolezza che lo caratterizzava si era dimostrato significativo per la sua vita. Per il suo cambiamento interiore. Per la scoperta di un sentimento che non aveva mai provato in maniera così profonda.

Con Ron era stato totalmente diverso. Alla fine si erano resi conto che non potevano rovinare un’amicizia per qualcosa che non esisteva nemmeno.

E grazie a quel ballo anche Harry e Ginny si erano finalmente incontrati.

Dopo anni di sguardi fugaci, di rossore improvviso, di sfarfallio allo stomaco…si erano incontrati e, anche se nella vita terreno non erano rimasti a lungo, sarebbero rimasti insieme per sempre. Sicuramente in un mondo migliore di quello che si prospettava di fronte a Hermione.

Ma lei ormai aveva deciso.

Piangere non serviva più a nulla. Harry aveva dimostrato forza e coraggio, ma soprattutto quella dignità che tutti gli avevano affibbiato sin dall’inizio ma che lui non aveva mai avuto modo di dimostrare.

Lei avrebbe reagito allo stesso modo. Con coraggio e forza di volontà! Era o no un’orgogliosa Gryffindor?

Strinse le mani a pugno e la sua espressione divenne determinata.

Sarebbe andata avanti, ricordando i suoi migliori amici e prendendoli come esempio.

Una mano guantata si posò sulle sue nocche arrossate dal freddo e un profumo di muschio bianco che aveva imparato a riconoscere le inebriò i sensi, stordendola.

Chiuse gli occhi sorridendo e lasciando cadere la testa all’indietro fino ad incontrare la spalla possente del ragazzo, che la abbracciò cingendole la vita.

Un lieve bacio le fece aprire gli occhi e incontrare delle iridi incredibilmente argentate, che cambiavano colore ogni qualvolta che il proprietario cambiava umore.

Grigio scuro per quando era incazzato nero.

Argento quando incontrava gli occhi di lei e aveva il privilegio di coccolarla.

Grigio chiaro, quasi azzurro quando era immerso nei suoi pensieri e apparivo freddo e distaccato.

Un mix di tutti questi colori si presentava quando il loro amore si incontrava, quando erano l’uno l’anima dell’altro, quando i loro cuori battevano all’unisono.

I capelli biondissimi attiravano i pochi raggi di luce ancora rimasti nell’atmosfera terrestre facendolo sembrare divino.

A dispetto di quello che gli altri volevano che fosse, lui si era ribellato, mostrando la sua vera natura, avendo la forza di continuare anche se tutto gli crollava addosso.

Grazie all’amore.

E guardando quegli occhi dorati che ,inconsapevolmente, mostravano l’intero animo della donna che aveva davanti, una morsa ormai abituale gli attanagliò una parte vagamente vicina al cuore.

Sorrise d’istinto stringendo la presa sui fianchi della ragazza, dalla cui bocca uscì un mugugno di scherzosa protesta.

Andò a solleticarle il collo con il sottile naso, inebriandosi della sua essenza di rosa selvatica.

Selvatica come lei, Hermione, la donna più bella che potesse popolare la sua mente.

La sua ossessione e la sua condanna.

Sì, era stata la sua condanna più grande, ma anche il miracolo più bello!

Lei era tutto e niente. O forse lo erano loro due insieme?

- Sei arrivato…-

Un’affermazione che nascondeva un significato profondo.

- ….e rimango-

Lui era entrato nella sua vita. Era un chiodo fisso. Senza di lui nulla avrebbe più avuto alcun senso.

E ora le aveva dato la certezza che sarebbe rimasto per sempre al suo fianco.

Rise sommessamente circondando il collo del biondo Serpeverde con le sue esili braccia, mentre con un fruscio lo scialle nero cadeva a terra, facendola rabbrividire dal freddo pungente di quella serata.

Si strinse ancora di più nell’abbraccio possessivo del ragazzo il quale la coprì come più potè con la sua giacca gessata nera.

La spallina dell’abito lungo e verde smeraldo di Hermione scivolò lungo la linea della sua spalla, ma lei era troppo occupata a baciare il suo uomo e non ci fece caso.

Dopo un’eternità si staccarono per riprendere fiato.

- Hai messo i colori della mia casa…-

Draco la rimirò allontanandola dal proprio corpo e facendole fare una piroetta, poi lei si avvicinò di nuovo e lo abbracciò ancora. Faceva troppo freddo.

Lo guardò negli occhi e sorrise.

- Sì…mi piace il verde…-

Lui ghignò e, piegando la testa di lato alcune ciocche dorate, gli si posarono sugli occhi, oscurando il suo sguardo magnetico.

Hermione vi passò sopra una mano e gli riavviò i capelli con fare naturale, come se lo facesse tutte le ore del giorno. Le piaceva guardare i suoi occhi e scompigliare quei capelli che, come per dispetto, tornavano subito al loro posto.

- I tuoi capelli sono come il tuo carattere…-

Draco alzò un sopracciglio e il suo ghigno si estese in un sorriso.

- E cioè?-

Sapeva benissimo com’erano i suoi capelli e com’era il suo carattere, ma gli piaceva farselo dire da lei.

Hermione stette al gioco e attorcigliò un dito attorno a una ciocca serica, aprì la bocca per parlare, ma attese alcuni secondi.

- Sono indomabili…ma comunque sempre ordinati…e perfetti…-

Draco si abbassò fino a sfiorare il naso di lei, che per l’ennesima volta arrossì. Ormai non ci faceva più caso, averlo vicino scatenava in lei un tale subbuglio!

- E così io sarei perfetto?-

Domandò provocante appoggiando la propria fronte su quella di Hermione.

Lei annuì e lo baciò lievemente sul naso.

- Dio…mi fai impazzire quando fai così…-

E in un soffio Hermione si ritrovò appoggiata alla porta, attraverso la quale si accedeva a Grifondoro, con il corpo di lui pressato addosso. Le mancava il respiro, ma poco importava.

Si baciarono ancora e ancora, in cerca l’uno dell’anima dell’altra, mentre la lieve musica proveniente dalla sala Grande informava gli studenti di Hogwarts che la festa di capodanno era appena iniziata.

Draco si staccò da lei con la cravatta allentata e i capelli scompigliati. La guardò e notò che ghignava. Frequentarlo le aveva fatto prendere troppe brutte abitudini.

- Tu stai diventando una serpe, tesoro…-

Lei gli fece la linguaccia.

- E tu finalmente ti sei deciso a venire fin qua su…ormai non ne potevo più di tutta quell’umidità!-

Esclamò Hermione assumendo una finta aria imbronciata.

Una musica che ben conoscevano riempì l’aria invernale. Quanti ricordi e quante belle sensazioni che dava sentirla di nuovo.

Era ancora quel tango che li aveva fatti incontrare e che rimbombava nelle loro orecchie ogni qualvolta si avvicinavano l’uno all’altra.

Draco le tese una mano e Hermione, ridacchiando, l’afferrò e venne subito portata al centro dell’improvvisata sala da ballo provvista di merlature e tanto di cielo aperto.

E ballarono su quelle note ricche di carisma.

Ballarono dimenticandosi per quei pochi minuti della guerra appena passata.

Ballarono incessantemente in un incrocio di gambe e sguardi.

Caschè e piroette.

Tra risate e baci fugaci.

Fronte contro fronte.

Guancia contro guancia.

E poi la musica terminò, con un’ Hermione che finalmente rideva di gusto trasportata su una spalla da Draco, che non potè fare a meno di sorridere.

Aprì la porta della Torre e in men che non si dica furono nella stanza da caposcuola di Hermione, che rideva sempre più forte.

Un colpo di bacchetta e dallo stereo babbano della ragazza emersero le sensuali note dei Gotan Poject. Una band di musica elettronica specializzata in tango.

Il gruppo preferito di Hermione.

Draco chiuse la porta e, facendo una finta faccia da rapitore assetato di sangue, la sigillò con un colloportus.

Hermione si sedette sul letto a baldacchino ricoperto da seta vermiglia, mentre faceva comparire una bottiglia di Bordeaux e due calici.

- A cosa brindiamo?-

Chiese Draco mettendosi di fronte a lei e prendendo la bottiglia, per poi versarne in gran quantità nei bicchieri.

- A me, a te….A NOI!-

Concluse Hermione sorridente.

Lui parve contento e si avvicinò per fare “l’incrocio magico”.

Le loro braccia si incrociarono e dopo un sonoro cin-cin bevvero un sorso del prelibato vino.

Hermione deglutì lentamente e fissò intensamente le labbra di Draco tinte di un tenue rosso.

Non resistette oltre… si avvicinò pericolosamente e lo baciò con passione.

Lui la spinse sul letto e cominciò ad armeggiare con il suo vestito, mentre lei era occupata a slacciare la cintura fastidiosa.

Draco cominciò a torturarle il lobo e lei si fece sfuggire un gemito, piantando le unghie nella pelle diafana del bel biondino che ormai l’aveva denudata.

Subito corse a baciarle ogni singolo angolo della sua pelle profumata facendola andare in visibilio.

Poi lei decise di capovolgere la situazione e salendo cavalcioni sul ragazzo lo baciò sul collo lasciando una scia umida fino all’ombelico.

Lui, stufo di fare la vittima si tolse frettolosamente i pantaloni e i boxer rigorosamente neri, si rimise sotto Hermione e le allargò dolcemente le gambe con una mano.

Poi finalmente lui entrò a far parte di lei in una sola mossa.

La stanza, in breve tempo, divenne satura dei loro ansimi e gemiti uniti a quelle note afrodisiache che danzavano nell’aria.

Un urlo di piacere uscì dalle labbra di Hermione le cui guance si imporporarono.

Si amarono per diverse ore, rinchiusi in quella stanza.

Esistevano solo loro due e lo scalpitare impazzito dei loro cuori.

Draco si accasciò di fianco a lei, stremato.

Cominciò ad accarezzare i capelli della sua donna con fare sensuale e lei mugugnò, avvicinandosi al suo petto per baciarlo ancora e ancora.

Non si sarebbe mai stancata.

Il biondino le cinse le spalle con ambedue le braccia e le baciò la nuca.

Non vedeva l’ora che finisse la scuola per dire alla sua ragazza ciò che aveva in mente da tempo.

Il suo sguardo volò sulla scrivania dove un piccolo cofanetto rosso carminio dalle rifiniture argento spiccava come un faro nella stanza buia. Quando il giorno dopo Hermione lo avrebbe scoperto avrebbe fatto i salti di gioia. Sicuramente.

Poi il suo sguardo si spostò sulla sua donna, fece per parlarle, ma notò con piacere che si era assopita con il sorriso sulle labbra.

Appagata dalla sua presenza.

E, sentendo le palpebre pesanti, si addormentò anche lui, tenendosi ben stretto il suo tesoro.



 

Samantha Helena Granger ballava come una pazza la Minimal sparata nella sala Grande insieme ai suoi amici. O almeno fino a poco tempo prima le erano accanto.

Era da un po’ che erano scomparsi nel nulla.

Volatilizzati.

Che finalmente si fossero chiariti??

Bah, lei non aveva tempo per smanceria da ragazzini innamorati! Lei era già una donna in carriera.

Quindi in quel momento si trovava al centro della pista ammassata tra tanti corpi sudati e in movimento. Esaltati fino all’osso!

Non che lei non lo fosse, sia chiaro! Si doveva divertire a tutti i costi e festeggiare anche per quei due eroi che avevano salvato il mondo Magico…Harry e Ginny.

Non li aveva conosciuti bene, ma sicuramente se erano amici di sua sorella erano simpatici.

A proposito di sua sorella! Non se ne era vista nemmeno l’ombra di quella furbacchiotta! Chissà cosa combinava quella donna malata nel cervello.

Sam sorrise e scosse la testa, scostandosi, così facendo un ciuffo ribelle da davanti agli occhi.

Aveva ancora davanti a se metà anno scolastico e poi…tutti al mareeeeeee!!

Ballò un altro po’ da sola poi, stufandosi decise di andare a prendersi un succo di zucca multivitaminico.

Giunta al bancone dei drink notò il solito barman farle l’occhiolino.

“ Ma questo non l’ha ancora capita che sono una povera e indifesa undicenne?” . Pensò la ragazzina ghignando maligna per il pensiero estremamente falso che aveva appena fatto.

Bevve tutto d’un fiato il suo succo e poi si precipitò di nuovo al centro della sala, scalmanata come non mai.

Ad un tratto si sentì afferrare un braccio e trascinare fuori dalla massa di gente.

Per un attimo si mise sull’attenti, ormai i suoi riflessi erano abituati a Mangiamorte che la attaccavano alle spalle.

Ma quando, finalmente, uscì da quella mandria di bufali ballerini vide qualcuno da cui non si sarebbe mai aspettata una parola. Da quando avevano messo piede ad Hogwarts si erano odiati fino all’osso.

- Belby….-

Disse acida.

Christopher Belby, fratello minore di Marcus, era un Gifondoro del secondo anno con i fiocchi e controfiocchi.

Un rompi scatole di prima categoria e per di più rosso-oro!!! Cosa che Sam odiava profondamente.

L’unica che le stava simpatica di Gryffindor era sua sorella, forse perché i loro caratteri erano simili.

- Granger…-

La guardava in una maniera non del tutto convincente. Che cosa voleva da lei?

Bah, i maschi!

- Cosa vuoi Belby?-

Lui non rispose, roteò gli occhi e si protese verso il viso della giovane serpe che sbarrò gli occhi per l’improvviso bacio che il biondino le aveva appena dato.

Si scansò bruscamente e gli puntò un dito contro.

- TU!! STUPIDO GRIFONE! COME CAZZO DI SEI PERMESSO???-

Belby ghignò e prendendole il dito tra le mani rispose.

- Certo che sai un buon sapore!-

Sam era sconcertata, un ragazzino di dodici anni che faceva quei discorsi?? Perse la pazienza, poiché era stato il suo primo bacio e non si aspettava certamente di riceverlo da un lurido Grifondoro!

- Non permetterti mai più!!!-

Sbraitò inviperita alzando il piede e prendendo la ballerina.

- Ti concedo l’onore di scappare…-

Questi non si lasciò intimorire e ben presto un’impronta rossastra a forma di piede comparve sul suo bel faccino.

- Credi di farla franca eh, Granger??-

Detto questo cercò di baciarla di nuovo, ma una Granger non casca negli stessi giochetti per più di una volta.

Si infuriò ancora di più e alzandosi sulle punte gli tirò una testata degna di un toro inferocito, procurandogli un bel bernoccolo.

- Adesso sei molto più bello Belby…-

Disse sibilante e, recuperando la scarpetta finita a pochi metri di distanza uscì dalla sala Grande notando di sfuggita Yvès e Eliane che ridacchiavano guardandola.

Quei due non l’avrebbero spuntata facilmente!

Oh, no!

Parola di Samantha Granger… “Ben presto Malfoy….”

Pensò la ragazzina e dirigendosi verso i sotterranei non potè fare a meno di pensare ancora una volta a sua sorella e a quel pervertito del suo ragazzo.

E il più perfido dei ghigni ricomparve sul suo faccino.








 

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