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Autore: BelleAmie    09/08/2011    2 recensioni
E' il 1997 e l'apocalisse dai cieli è stata appena annunciata. Harry Potter e i suoi amici vengono a patti con la fine della loro vita e decidono di fare, bè, la scelta giusta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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V.

 

Furono giorni di sogni strani e conversazioni bisbigliate. Sempre più studenti lasciarono Hogwarts. Ci furono molti addii. Seamus Finnegan li aveva salutati dicendo “ci vediamo il primo settembre, ragazzi!” ed Hermione aveva pianto per un’ora intera. Quando erano ridiscese dal dormitorio femminile anche Ginny aveva gli occhi rossi.

Fu solo verso la fine di giugno che Harry venne convocato da Silente.

‹‹Buonasera, Harry,›› disse il mago, quando lo vide nel suo studio. ‹‹Accomodati pure. Sorbetti?››

Silente non gli era mai parso così sereno. Gli fece segno di prendere posto sulla poltrona ed Harry si accorse in quel momento che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto quello studio e visto Fanny la fenice. Sarebbe risorta anche lei, quando il mondo avrebbe preso fuoco?

‹‹No, grazie, signore.››

‹‹Non voglio rubarti troppo tempo. Io stesso ho varie cose da fare. Ma prima dimmi, come stai?››

‹‹Non lo so, signore,›› rispose Harry sinceramente. ‹‹Mi sento come se dovessi avere paura. Ma non ne ho.››

‹‹Saggio come sempre, Harry. Continui a sorprendermi.›› Un sorriso bonario. Non ne aveva mai visti molti su quel viso. ‹‹Perdonami, mi sono espresso male. Continuo ad essere meravigliato dalla tua maturità. Va ben oltre i tuoi anni.››

Provò uno stupido senso di orgoglio nel sentire i complimenti di Silente, ma poi fu investito dall’inutilità di quel particolare sentimento. A cosa serviva la maturità quando la tua vita era sul punto di finire?

‹‹Cosa succederà adesso, signore? Con Voldemort, intendo.››

‹‹Oh, suppongo che continuerà con le sue dimostrazioni di forza. C’è il rischio che diventi ancora più distruttivo. Tom ha la mentalità di un bambino capriccioso.›› Aggrottò le bianche sopracciglia, vagamente turbato. ‹‹Ironico il destino, non trovi? L’uomo che aveva pianificato la propria immortalità con tanta perizia, tanta brutalità da dividere la sua anima in sette diversi frammenti, verrà sconfitto dal puro Caso. La Natura… una forza più potente di lui e della Morte stessa….››

‹‹Questo significa che…››

Silente sorrise. ‹‹Sì, Harry. Il tuo ruolo è terminato.››

‹‹Non è così male.››

Aveva fantasticato tante volte di un momento del genere. Le sue fantasie non avevano mai riguardato una catastrofe naturale, ma la sensazione che provò in quel momento fu analoga a quella di tutte le sue visioni oniriche. Sollievo. Era libero, e non lo era.

‹‹Mi fa piacere che tu la prenda così.››

‹‹Non posso prenderla altrimenti, no?››

‹‹C’è sempre una scelta. Come al solito, Harry, fai la scelta giusta.››

Rimasero in silenzio per qualche istante. Fanny diede un piccolo grido.

‹‹Signore, cosa crede che succederà dopo la morte?››

Silente si rilassò contro lo schienale della sua sedia e lo scrutò da sopra gli occhialini a mezzaluna. In tutti quegli anni i suoi occhi erano sempre gli stessi. Gli guardavano nell’anima.

‹‹Oh, Harry, mi fai una domanda a cui maghi molto più grandi di me non hanno saputo rispondere. Cosa posso dirti che soddisfi la tua curiosità? Sai già, abbondantemente direi, ciò che penso della morte. Che gusto ci sarebbe nel rovinare in anticipo tutto il divertimento di una buona avventura?››

‹‹Rivedrò i miei genitori, signore?››

Silente guardò verso la fenice e poi si rivolse di nuovo a lui.

‹‹Se posso permettermi di parlare senza il sostegno di alcuna esperienza diretta, credo di sì, Harry. E non ci sarà più nessuno a separarvi.››

‹‹Sembra tutto senza senso, adesso.››

‹‹Sembra, ma non lo è. La tua vita ha avuto un senso, Harry, e così quella dei tuoi amici. Avete lottato più di molti adulti, avete salvato delle vite, avete ritardato, e in alcuni casi scansato, ignominiose calamità. E anche la morte ha un senso, solo che da questa parte è difficile da comprendere. Ma oltre il Velo…››

Harry pensò a Sirius. Morire sarebbe stato come attraversare un velo un po’ lacero, un po’ bucato? Sarebbe stato come cadere in una rete in cui erano già caduti milioni, miliardi di persone? Conosceva la sensazione del volo, il mancamento d’aria nello stomaco.  

‹‹Volevo salutarti, Harry. Goditi i tuoi mesi alla Tana. Credo che Molly sarà felice di ospitarti, come ha sempre fatto. E sfrutta la compagnia della piccola Weasley.››

Harry sorrise suo malgrado.

‹‹Tutto questo è molto surreale, signore.››

‹‹La vita lo è sempre. La morte è invece molto logica.››

Silente si alzò e così fece Harry. Arrivato alla porta di pietra, tirò fuori da una tasca delle sue vesti una busta da lettere. ‹‹Stavo quasi dimenticando. Questa ti è arrivata da tua zia.››

‹‹Mia zia? Petunia?››

‹‹Precisamente lei.››

Prese la busta come se scottasse. Questo era davvero surreale.

Doveva dirglielo. Aveva l’impressione, se non la certezza, che non avrebbe più avuto l’occasione di vederlo. Per la prima volta nella sua vita, si sentì eguale al suo mentore.

‹‹Sa Professore, so che dovrei essere spaventato, ma non lo sono. Credo di essere pronto per quest’avventura.››

‹‹Lo sei da tanto tempo, Harry, straordinario ragazzo.››

 

 

 

  
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