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Autore: Lules    09/08/2011    3 recensioni
Primo capitolo di sette intensi brevi passi sulla storia d'amore tra Tonks e Lupin. Come sarà iniziata? E come finirà tutto? Leggete e recensite...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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THE END.


2 maggio 1998
 
Remus le aveva detto di restare a casa di sua madre con il piccolo Teddy. Per proteggere se stessa e il figlio dall’imminente battaglia che stava per scatenarsi ad Hogwarts. L’uomo era stato richiamato da Arthur Weasley e Kingsley Shacklebolt, i quali gli avevano inviato una richiesta di aiuto. Lui, senza tanti complimenti era partito all’istante, non prima di aver salutato la moglie e il figlio. Come se non li avrebbe mai più visti.
Dora si stava crogiolando nelle sue preoccupazioni quando sua madre, Andromeda, entrò nella stanza da letto dove si trovava. E quando la vide, Dora seppe cosa doveva fare.
-Mamma-, e saltò su dal letto,-prendi Teddy. Tienilo tu, adesso. Vado da Remus-. Sul volto di Andromeda apparve un’espressione terrorizzata.
-Ma Remus non ti ha detto di restare qui?
-Proprio così-, rispose Dora, mentre si infilava il cappotto,-ed è per questo che ora lo raggiungo. Ogni volta che mi ordina di restare in un posto succedono solo guai. E poi sono stanca di doverlo aspettare-.
-Tu sei una madre, Dora! Il tuo posto è qui, con tuo figlio, che ti vorrei ricordare, ha a malapena due settimane! Non sai se Remus tornerà, e se vai anche tu…-, e un piccolo singhiozzo uscì da Andromeda, troppo in fretta perché potesse fermarlo. Dora si avvicinò alla madre, e le poggiò una mano sulla spalla.-Mamma. Ascolta. Non posso prometterti che tornerò. Spero di sì. Ted è troppo piccolo perché perda entrambi i genitori, quindi vedrò di riportare me e Remus indietro sani e salvi.
Al che, sollevò il figlio e lo strinse a se. –Ti voglio bene, amore mio. Torno presto-, lo baciò sulla fronte e lo consegnò ad Andromeda. –Mamma… se  non…se non dovessi tornare, mi prometti che ti prenderai cura di lui? E che gli racconterai tutto, quando sarà più grande? E gli dovrai dire che… io e Remus lo amiamo. Lo farai?
-Sì, certo-, annuì la donna. Abbondanti lacrime ormai le inondavano il viso. Dora, delicatamente, abbracciò Andromeda.-Ti voglio bene, mamma-, e baciò di nuovo il figlio,-ti voglio bene, Ted Remus Lupin-. Poi si girò, e senza voltarsi, uscì dalla stanza. Doveva raggiungere Remus il prima possibile.
 
Remus la vide, e distratto dall’apparizione improvvisa della moglie, riuscì a scansare appena in tempo una maledizione di Antonin Dolhov. Riuscì a schiantarlo.
 Cosa diavolo  ci faceva Dora ad Hogwarts, quando lui le aveva ordinato di non muoversi dalla casa di sua madre, qualunque cosa fosse successa?
La donna stava correndo verso di lui, con le braccia sollevate, per attirare la sua attenzione, con una specie di sorriso stampato sul volto. Non era esattamente il momento adatto per sorridere, dal momento che mezza Hogwarts era assediata da un esercito di Mangiamorte e Voldemort stesso era sempre più vicino alla scuola e ad Harry Potter. Ma forse, si disse lui, sorride perché vede che sono ancora vivo. Si accovacciò dietro una colonna, dove le maledizioni non potevano raggiungerlo. Dora lo raggiunse.
-Ti-avevo-detto-di-restare-a-casa!-, ruggì Remus, cercando di coprire il boato di un muro che crollava. Lei gli gettò le braccia al collo e lo baciò.-Sei ancora vivo!
-Sì che sono vivo, Dora, ma devi tornare a casa dal bambino!-, e un altro muro crollò in lontananza. –ADESSO!-, aggiunse. Lei scosse la testa decisa. –No, resto con te!
E dall’espressione della moglie, capì che non l’avrebbe mai convinta a tornare indietro. Si guardò attorno: Dolhov si stava rialzando. -E va bene! Resta! Ma stai attenta. Ti amo, Dora-. Si baciarono di nuovo, come due naufraghi in procinto di affogare. Intanto, la battaglia imperversava intorno a loro. Lei si allontanò per gettarsi nella mischia.-Stai attenta!-, le ripetè Remus. –TU stai attento!-, gli rispose lei di rimando. Lui scosse la testa, quasi sorridendo, e tornò combattere.
 

Dora non lo riusciva a trovare.  
-Remus! REMUS!-, continuava a chiamare, disperata.
Un terribile presentimento si era impadronito di lei, quando aveva visto Dolhov duellare con il marito. Poi, tutto era crollato: parte delle scale erano state distrutto da uno Schiantesimo male indirizzato.
Poi, lo vide. Remus non aveva smesso di combattere contro Dohlov,anzi: la ferocia con la quale si battevano aveva raggiunto un livello terribile. Ad un tratto, parte del soffitto sopra di loro cedette, e nel caos che seguì, Dolhov perse di vista il suo avversario; Remus, approfittandone, si voltò e scoprì la moglie, che si rialzava a fatica dopo lo schianto. –Dora! Vai di là, VAI DI LA’! CORRI!-.
 Dora annuì senza pensarci.-TI AMO REMUS!
Lui le sorrise. –Anch..
 Ma non fece in tempo a finire la frase. Un lampo di luce verde squarciò l’aria, e attraversò il pettò di Remus in una frazione di secondo. Il corpo dell’uomo,ormai senza vita, cadde all’indietro.
Per un attimo, il tempo parve fermarsi: coloro che combattevano contro gli altri Mangiamorte al fianco di Remus, tra i quali Minerva McGranitt e Dean Thomas, dovettero fare un’enorme sforzo per non farsi abbattere dai loro avversari. L’orrore si era impadronito di loro: non era possibile che fosse morto, non lui, così valoroso, non così coraggioso, non…
-REMUS!-. Un urlo agonizzante era uscito dalla gola di Dora, che nel frattempo aveva capito quel che era successo. –REMUS!-, poi si voltò verso Dolhov,-..TU, BRUTTO PORCO ASSASSINO!-. Gli lanciò una maledizione, ma l’uomo la scansò. Riuscì solo a vederlo mentre correva via, con un sorriso beffardo sulle labbra, mentre scappava da Dean Thomas, che nel frattempo aveva disarmato e  abbattuto il suo avversario, e, preso da una rabbia irrefrenabile verso l’assassino di Remus Lupin, aveva deciso di finirlo.
Dora scoprì però che non aveva la forza di rincorrere il Mangiamorte:per quanto dentro di se urlasse vendetta, non poteva abbandonare lì Remus … Corse verso il corpo del marito e si lasciò cadere accanto a lui. Lo scrollò. Magari, non era morto … -Remus! Remus, ti prego… TI PREGO… rispondimi… Remus…
Copiose lacrime cadevano dai suoi occhi sul viso dell’uomo. –Remus…
 E infine accadde. Mentre Dora era ancora presa a scuotere Remus, presa da singhiozzi irrefrenabili, disperata e sola, e mentre attorno a lei tutto il mondo sembrava cadere, un’altra donna arrivò. Era terribilmente somigliante a sua madre, a parte gli occhi scuri e i capelli neri e un sorriso folle dipinto sulle labbra. Bellatrix si avvicinò lentamente alla nipote.
-Mmmh…è morto il maritino della mia nipotina? Eh? Come farà la mia sporca nipotina mezzosangue senza di lui? Sarò generosa … la aiuterò a ricongiungersi a lui …  e poi toccherà alla mammina Andromeda e al figlioletto, com’è che si chiama? Ah, già … Teddy, il piccolo Teddy …-, la schernì Bellatrix.
-NO! TED NO! NO, BRUTTA …-, urlò Dora, alzando lo sguardo verso la zia, ma senza staccarsi dal marito. Non voleva lasciarlo.
-Magari … ci potrei pensare ma … magari … comunque sia, com’è che si dice? Ah, sì … una vita per una vita-. E alzò la bacchetta. Dora fu costretta a sollevarsi per scansare la maledizione. Con tutte le sue forze, lanciò una fattura a Bellatrix, ma era troppo tardi … la donna respinse l’incantesimo della nipote con un Sortilegio Scudo così potente che fece cadere Dora all’indietro, esattamente nel punto da cui si era rialzata poco prima,accanto al corpo di Remus. Ormai, stava per morire … un ultimo pensiero d'amore rivolto al figlio, che non avrebbe mai conosciuto ne lei ne il padre, e a sua madre Andromeda....
Si voltò prendendo il volto del marito tra le mani, e lo baciò delicatamente sulle labbra fredde. –Ti amo, Remus-.
Bellatrix rise. Un lampo di luce verde.
 Ninfadora Tonks cadde affianco al marito, Remus John Lupin.
 Ora, erano insieme.
Per sempre.


Sto piangendo come una scema! Per quanto è patetico questo capitolo e per quanto questa parte del libro è triste ...
Vorrei specificare una cosa e ricordarvene un'altra: la prima, è che la cara zia Rowling ha raccontato che è Dean Thomas, durante la battaglia di Hogwarts, ad abbattere Dolhov, aiutato da Pix, ed è per questo che ho deciso di inserirlo in questa parte (se volete potete cercare su wikipedia questa cosa sulla voce di Dean Thomas); la seconda è che dopo questo capitolo c'è un epilogo! Ma lo avevo comunque già detto. Alla prossima, allora!

 
  
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