Scorpioni rosa – Part III

“Ah… Sasori, mi fai male!”
 
Si svegliò di soprassalto e si alzò a sedere, passandosi le mani tra i capelli rossi. L’orologio segnava le tre di notte, ma Sasori non aveva alcuna intenzione di rimettersi a dormire. Sapeva che, se mai l’avesse fatto, si sarebbe svegliato di nuovo, con in mente quell’unico pensiero, quell’immagine scaturita da quel suo orribile – o piacevole? – sogno. Aveva perso il conto delle notti in cui si era ritrovato a sognare di lui e Sakura in quei… in quei momenti alquanto imbarazzanti. Lui era adulto, aveva avuto le sue esperienze, ma la sola voce allegra, quanto noiosa, di Sakura non gli bastava più. Nemmeno quelle labbra soffici, talvolta inarcate in ghigni provocatori, erano sufficienti per placare la voglia crescente che lui sentiva di lei.
Si alzò, dirigendosi in cucina per bere un bicchiere d’acqua, sperando così di poter calmarsi. Da quando Sakura era entrata nella sua vita, già da quel primo giorno di scuola, si sentiva diverso. La pazienza non era certo la sua specialità, ma farlo arrabbiare sul serio era difficile: incredibile pensare che una mocciosa, ci fosse riuscita.
 

Quello che vi ho presentato è solo un breve prologo (molto breve, il prossimo sarà più lungo). A dire la verità, ho preferito farne una long (forse mini long) di questa terza parte per alcuni motivi, che ora vi spiegherò:
1-) Devono succede alcune cosette, dato che ho parecchie idee per la mente, e una shot sarebbe venuta troppo lunga.
2-) Inutile negarlo, mi sono affezionata ai personaggi, cioè, a questo ruolo insegnante – alunna -////-