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Autore: BlueMoon1996    10/08/2011    3 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Freedom in California

< andiamo papà! E dai! Ho diciotto anni! Sono maggiorenne ed ho anche finito la scuola, non puoi negarmelo! > urlò James, nel salotto di casa Potter, mentre Harry lo fissava arrabbiato.

< e Lily? Non pensi che vorrà venire anche lei? > chiese l' Auror.

< Lily? Me la sono sempre portata appresso Lily! Al campeggio, dalla zia, sempre! Penso che lei debba capire che io sono cresciuto e che non posso rinunciare a divertirmi solo perchè poi si arrabbia perchè vuole venire. Senti papà, è chiaro che Lily è la tua preferita e che stravedi per lei e non vuoi che stia male, ma passerà l'estate con i suoi amici, e non puoi negarmi la vacanza solo perchè dovrà rimanere a casa! > disse James, ma non urlò. Harry intanto aveva lo sguardo che saettava da James ad Albus, alla moglie, e alla fine si rivolse al suo secondogenito.

< tu Al? Andrai con tuo fratello mi immagino? E cosa pensi? Sei d'accordo con lui? >

< si papà, James ha ragione > rispose Albus tranquillamente.

Harry si aggrappò alla sua unica speranza: Ginny. Ma lei, stranamente, non stava litigando con i suoi figli, guardava la scena rassegnata.

< dovresti darmi manforte Gin! Non possono andare! >. Sembrò che Ginny fosse diventata una palla rossa per quanto era gonfia dalla rabbia dopo quell'affermazione. Harry indietreggiò preoccupato finché non sbatté contro il muro.

< HARRY JAMES POTTER! > gridò Ginny < COME OSI? I TUOI FIGLI HANNO IL DIRITTO DI DIVERTIRSI, COME LO HAI AVUTO TU QUANDO AVEVI LA LORO ETA'! POI IL FATTO CHE ERI REDUCE DA UNA GUERRA E' UN ALTRO CONTO! MA LORO POSSONO ESSERE FELICI! NON E' PER LILY! E' PERCHE' NON VUOI LASCIARLI ANDARE! >

Era vero. Mandare in vacanza da soli James ed Albus era come lasciarli andare, come capire che erano ormai indipendenti. Erano stati soli a casa, o dalla zia Gabrielle, ma era diverso, non erano adulti, erano ancora ragazzi, mentre adesso avevano finito la scuola, e si stavano preparando per una nuova vita. Harry si sedette sul divano con l'aria afflitta. Poi guardò i figli, si alzò e li abbracciò.

< andate a preparare le valigie > disse e loro, felici, corsero al piano di sopra.

< hai fatto la cosa giusta > gli sussurrò Ginny. Lui annuì e si lasciò cadere di nuovo sul divano.

 

§

 

 

Tutti i ragazzi che avevano superato i M.A.G.O quell'anno, di nostra stretta conoscenza (Weasley, Potter, Malfoy, Cliffer, Paciock e Connory) si ritrovarono alle ore 9.00 del 13 luglio, sul col dell'Ermellino, per prendere una passaporta che li avrebbe portati alla residenza dei Malfoy, quella in California, insomma, una delle tante.

I ragazzi si salutarono e salutarono frettolosamente i genitori che non mancarono di gridare raccomandazioni a tutto spiano, anche quando, cinque minuti dopo il loro arrivo, la passaporta si illuminò e i nostri protagonisti si ritrovarono davanti ad una reggia: la scala, fatta di almeno 30 gradini, portava ad un portico immenso, perfettamente lavorato in marmo, con delle bellissime aiuole. Il giardino era meraviglioso, c'era anche un laghetto, oltre le innumerevoli piante e le bellissime fontane. Piano piano entrarono, ancora estasiati da quella meraviglia e dentro la reggia era ancora meglio: il salone, immenso, aveva al centro dei bellissimi divani grandi e bianchi dove ci sarebbe stata al completo tutta la casa dei grifondoro; la cucina era grande, e c'erano due elfi che vennero loro incontro.

< salve padroncino Malfoy > dissero all'unisono mentre Scorpius li salutava allegramente

< buongiorno Nife, buongiorno Dusty > e detto ciò diede una pacca sulla spalla dell'elfo Dusty, che sorrise serenamente. I due elfi condussero ognuno nelle proprie stanze: la camera di Dominique ed Alice era magnifica, tutta lilla ed un letto intagliato in mogano con un armadio dello stesso colore; quella di James ed Albus era uguale solo che celeste e le altre erano analoghe, lilla per le femmine e celeste per i maschi. Rose, Rachel ed Evelyne condividevano la stessa stanza, mentre Scorpius ne aveva una tutta sua e Louis ed Alex erano in camera insieme.

 

§

 

Dopo essersi sistemati, e aver mandato un gufo ai genitori, decisero di rimanere a casa per quel giorno, il primo della settimana, e di andare al mare l'indomani.

Il giorno dopo, infatti, erano tutti armati di borse mare e creme solari e si avviarono alla volta della spiaggia. C'erano già un sacco di persone, e quella era una spiaggia speciale, solo per i maghi, quindi non dovevano preoccuparsi di non dare nell'occhio. Si sistemarono con i loro asciugamani vicino al bagnasciuga e stettero un po' lì, aspettando di digerire l'ottima, quanto abbondante, colazione che Nife aveva preparato per loro.

Dopo circa una mezz'ora, un gruppo di ragazze si avvicinò a loro.

< ciao! > dissero.

< ehm... salve! > rispose Scorpius un po' turbato, mentre sia Rose, che le altre cominciavano a spazientirsi, in quanto le ragazze erano davvero carine.

< ma come Scorp? Non mi riconosci? > lui si alzò in piedi ed inforcò gli occhiali da sole e Rose fece lo stesso.

< Brianna? > la ragazza che aveva parlato annuì < ma che sorpresa! > esclamò Scorpius abbracciandola; poi, accorgendosi che Rose era leggermente infastidita le presentò.

< oh, Rose, lei è una mia amica, Brianna e... Brianna lei è la mia ragazza, Rose! > le due si strinsero la mano, e Brianna fece un sorrisetto alquanto finto.

< la tua ragazza? > disse < non mi sembra il tuo tipo > continuò lanciando un'occhiata a Rose, che portava un bikini viola, e al sole le sue lentiggini si vedevano ancora di più, ed inoltre, aveva un libro in mano. < di solito preferisci i tipi come me > concluse ammiccando a Scorpius.

Lui fece per ribattere ma Rose lo interruppe < che intende? >

< oh, beh, io e Brianna siamo stati insieme l'estate del mio terzo anno, circa quattro anni fa o giù di lì > rispose lui, un po' preoccupato dalla situazione.

< si, l'unica cosa che non andava era la lontananza vero? Però credo che se non fosse stato per tuo padre, tu avresti fatto carte false per rimanere con me in California, noi ci amavamo > rispose Brianna beffarda.

< oh, che cosa triste. Beh, non preoccuparti, adesso sembra siate felici tutti e due no? > rispose Rose abbastanza arrabbiata. Scorpius era in totale allarme sfuriata Rose Weasley.

< ehi Rosie che ne dici di andare a fare un bagno? Vieni anche tu Scorp? > chiese Albus, mentre l'amico lo guardava riconoscente, ma Dominique si intromise. < ehi Brianna perchè non venite stasera? Diamo una festa! > il povero Malfoy la stava fissando con aria assassina mentre quella congedava il gruppo di ragazze che intanto non la smettevano di ammiccare ad Albus e James, mentre Alice e Evelyne gli lanciavano occhiate non molto benevole e tenevano stretti i loro fidanzati.

< si può sapere che ti ha preso Dom? > chiese Scorpius infuriato.

< più siamo meglio è no? > rispose quella, ma prima che lui potesse ribattere, Louis e Albus lo avevano già scaraventato in acqua e le ragazze li stavano raggiungendo, non prima di chiedere a Dominique < hai qualcosa in mente vero? >

< ovvio Rose, non l'ho mica invitate per niente. Stasera, ti prenderai una bella rivincita su quella lì > e ghignando entrò in acqua trascinandosi dietro anche James, che sembrava voler rimanere sull'asciugamano ancora per molto.

 

§

 

James ed Evelyne erano abbracciati su un asciugamano, nel giardino di villa Malfoy, sotto una quercia che somigliava un po' a quella di Hogwarts.

< Dominique sta tramando qualcosa vero? > chiese James, ed Evelyne rise.

< è ovvio, sai com'è, nessuno deve fare un torto alle persone a cui tiene > rispose.

Calò di nuovo il silenzio, ma non un silenzio imbarazzante. I due ragazzi si sdraiarono, per poter osservare il cielo. Le nuvole formavano strane forme, ed ognuno in quelle nuvole poteva vederci ciò che voleva. Nessuno vedeva mai la stessa cosa, era come una specie di fantasia personale, un rifugio dove nessun altro può arrivare. Ricordava un po' il vapore e le forme che prendeva, quando, alla stazione di Kings Cross prendevano il treno per andare a Hogwarts. Era bello sapere che c'era qualcosa che potesse rievocare i ricordi. Che questi non fossero solo stampati nella loro mente, ma che un odore, un sapore, un oggetto, persino una nuvola, ricollegassero la memoria a parchi, laghi e magie. Era confortante. Dopo un po', Evelyne spezzò il silenzio.

< cosa credi che ci riserverà il futuro? > chiese.

< non lo so. So solo che ti vedo insieme a me, nel mio futuro > rispose lui. Lei lo baciò e rimasero così, abbracciati, finché una domanda, di James questa volta, spezzò di nuovo il silenzio.

< tu invece? Cosa vedi? >

< mmm... > lei chiuse gli occhi e sorrise, poi rispose, senza riaprirli < vedo che diventerò un Auror> < a si? E poi? >

< poi... vedo un bellissimo vestito bianco e un bellissimo sposo >

James sorrise e poi chiese < sono forse io? >

< no >

< come no? >

< no, sei cresciuto, sei più maturo >

Lui si rilassò e poi disse < non sarò mai maturo Ev! > lei riaprì gli occhi e gli diede un buffetto sulla spalla. < allora io non ti sposerò Potter! >

lui sospirò e disse < vedrò di diventare maturo! > lei rise, poi chiuse gli occhi di nuovo.

< non ho finito >

< continua allora. Vedi altro? >

< si, vedo un bambino con i capelli neri scompigliati e gli occhi nocciola. Poi vedo un'altra bambina, con i capelli neri e lunghi, ma gli occhi viola e un bellissimo sorriso furbo sul volto > Evelyne concluse e guardò il suo fidanzato < ti amo sai? >

< anche io Ev. ma non sono sicuro di volerti sposare, e chi ti sopporterebbe? >

Evelyne parve offesa e mise il broncio, poi lui la cinse da dietro le spalle e disse < ho una macchina fotografica, facciamo qualche foto? > lei annuì e così passò il pomeriggio.

 

§

 

Quella sera, si sarebbe tenuta una festa a villa Malfoy, organizzata da Scorpius, che aveva chiamato tutti i suoi vecchi amici della California. Un'ora prima dell'inizio, Dominique aveva rapito Rose nella sua camera e da allora non si erano più viste.

Gli invitati cominciarono ad entrare e dopo poco, anche Dominique scese. Il salotto era meraviglioso: i festoni scendevano dal soffitto e c'era un tavolo per il buffet riccamente decorato davanti alla pista da ballo che l'elfo Dusty aveva evocato per l'occasione. Tutto era perfetto. Mancava solo Rose. Le ragazze si erano vestite bene e si erano truccate erano tutte bellissime. Scorpius, però, cominciava a preoccuparsi perchè Rose non era mai in ritardo. Ad un certo punto gli si avvicinò Brianna.

< ehi ciao! Allora dov'è la tua amichetta? > chiese lei.

< oh, ehm... sarà qui fra poco > rispose lui cercandola tra la folla.

< secondo me è nella sua camera a piang... > si interruppe. Rose stava scendendo la scala, ma non sembrava neanche più lei. Aveva un tubino nero stretto senza spalline e corto che le avvolgeva il corpo; due scarpe nere con i tacchi non troppo alti, ma che lei, stranamente riusciva a gestire (era sempre stata un po' goffa); i capelli erano legati dietro con uno chignon e due ciocche ribelli le ricadevano davanti agli occhi; le lentiggini erano state fatte sparire con il fondotinta e un leggero ombretto era stato messo sopra gli occhi azzurri, mentre le labbra erano state velate da un rossetto rosso un po' intenso ma che le facevano sembrare due petali di rose. La ragazza scese, un po' imbarazzata, sotto lo sguardo ammirato dei ragazzi presenti, quello sbalordito di Scorpius, quello infastidito di Brianna e quello trionfante di Dominique.

Rose andò incontrò al suo fidanzato e a Brianna.

< ciao > disse con disinvoltura.

< R-Rose? Sei Rose? > chiese Scorpius scrollando la testa per evitare di non perdersi di nuovo a fissarla imbambolato.

< ciao > rispose Brianna furiosa.

< allora, non ti dispiace se rubo Scorpius dalla vostra conversazione vero? Vorrei andare a ballare! > < Rose tu odi ballare! > ribatté il suo ragazzo sempre più sorpreso.

< beh adesso mi va. Ti dispiace Brianna? >

< no di certo > rispose quella stizzita, mentre Rose trascinava Scorpius in pista, dove Dominique e Alex stavano ballando e lei rideva sotto i baffi.

< non dirmi che c'entri qualcosa! > esclamò lui, ma sorrideva.

< ovvio che c'entro qualcosa Alex. Sono io la creatrice di quella meraviglia > e detto ciò indicò Rose.

< ti è riuscita proprio bene > commentò Alex guardandola

< tu devi guardare solo me è chiaro? > sbottò Dominique.

< certo, sei bellissima >

< ora va meglio >

 

 

La festa procedeva benissimo, la ex di Scorpius sembrava essersi rassegnata al fatto che ormai lui si era innamorato. Non per l'aspetto di lei quella sera, ma per come si comportava, gentile, amorevole, con lei non l'aveva mai fatto. Comunque, non voleva dargliela proprio vinta, qualcosa voleva combinare e aspettò di essere sola con Scorpius per agire.

< non dirmi che ti sei innamorato! > gli disse.

< ehm... credo proprio di si > rispose lui.

< oh, che peccato, magari potevamo, non so, rievocare i vecchi tempi >

Il volto di Scorpius divenne improvvisamente duro. < non capisco dove tu voglia arrivare >

< io penso proprio di si > rispose lei suadente, avvicinandoglisi sempre di più. Lui si scostò, ma lei lo prese per un polso. Allora Scorpius cercò di dileguarsi dalla sua presa ma non ci riuscì, non per nulla aveva preso lezioni di karate Brianna, sapeva come trattenere qualcuno, anche un ragazzo in forma come lui. < lasciami in pace >

< non credo che lei sia il tipo giusto per te > rispose lei ammiccando.

< non sono affari tuoi Brianna >

A quel punto lei lo baciò. Lui si scansò praticamente appena le loro labbra si toccarono ma si accorse che la sala si era fermata e che tutti stavano osservando una ragazza dai capelli rossi, con una lacrima che le colava sul viso.

< Rose > sussurrò, ma lei scappò via. Lui la rincorse e la trovò seduta sul bordo di una fontana, un luogo analogo a quello nel quale si erano dichiarati.

< finiamo sempre sul bordo di una fontana noi > disse Scorpius, sedendolesi vicino. Lei lo guardò, gli occhi rossi, gonfi, con le lacrime nere a causa della matita, sul viso. Lui le accarezzò il viso e sussurrò < Rose >

< lasciami stare! > gridò lei improvvisamente, alzandosi in piedi di scatto < non mi toccare >

< Rose non è stata colpa mia, l'hai visto io... >

< ho visto solo che vi baciavate Scorpius > rispose lei.

< allora non mi crederesti se ti dicessi che non è stato assolutamente nulla e che è stata lei? >

< io... non so >

< Non mi credi Rose? Credo che tu ormai abbia capito com'è fatta Brianna! Non te ne sei accorta? Non è vero che l'amavo! L'ho lasciata anche prima di tornare a casa perchè non volevo stare con lei. È una persona meschina Rosie! > esclamò Scorpius tutto d'un fiato.

Rose si sedette di nuovo e Scorpius fece lo stesso.

< a volte ho paura > cominciò lei, lasciando il ragazzo perplesso < paura che io sia solo un errore per te. Che pensi che ti abbia complicato la vita. Paura che tu potresti ricominciare la tua vecchia vita amorosa di una ragazza al giorno, da un momento all'altro. Paura che... che non sono fatta per te, di non riuscire ad essere com tu mi vorresti. Per questo stasera mi sono conciata così > e dettò ciò indicò disgustata l'abito che aveva addosso, asciugandosi una lacrima. Scorpius sorrise.

< Rose, stiamo insieme da quasi tre anni giusto? > lei annuì < beh, posso dirti che fino a tre anni fa non avrei immaginato mai di trovare una ragazza da amare per così tanto tempo. Poi sei arrivata tu. È stato bello, ma mi ha anche spaventato, non sapevo come comportarmi, ero un po' titubante. Però poi mi sono detto. Io la amo. E questo mi ha tolto più dubbi di quanto tu possa immaginare. Non ti amerei se non passassi gran parte del tuo tempo libero in biblioteca, non ti amerei se non litigassimo per cose futili un giorno si e l'altro pure, non ti amerei nemmeno se non avessi quelle lentiggini che io trovo estremamente dolci. Non devi preoccuparti di questo e neanche di Brianna, quella è solo un'arpia velenosa! La versione californiana di Rebecca Sheldon. > Rose sorrise e i due si baciarono. Finalmente lei aveva capito che non doveva preoccuparsi, che sarebbero rimasti insieme.

 

§

 

Dopo la festa, la settimana passò in fretta, e presto fu l'ora di tornare a casa. Si salutarono e andarono tutti alla volta delle loro case, restando ancora un po' in pace, prima di dover affrontare il mondo adulto, la vita vera. Il futuro, a loro ancora ignoto, avrebbe riservato a tutti parecchie sorprese ancora non sapevano quali, ma non sarebbero state poche.

Bene lettori, con questo vi congedo, alla prossima! Con l'epilogo, il finale di questa storia.

  
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