Stava diventando parte di me ma io ancora non me ne accorgevo, piano piano prendeva possesso di una parte di me finchè io non potei più fare a meno di lui.
Passarono i giorni e finalmente decidemmo di vederci di nuovo, questa volta però solo noi 2.
Come l’altra volta l’ora e il posto dell’appuntamento era la stessa.
Ero molto impaziente ma avevo anche molta paura, questa volta non cera nessuno oltre a me e lui, dovevo lasciarmi andare e fare quello che mi sentivo.
Tornata a casa da scuola mi preparai in fretta, a Giugno avrei avuto gli esami di terza media ma uscire con lui era più importante.
Ero felice, avevo un appuntamento, lui voleva vedere me!
Non sapevo come vestirmi, andai in camera, rimasi a fissare l’armadio, quando devi uscire magicamente tutti i vestiti che hai ti fanno schifo.
Fuori faceva caldo, quindi decisi di mettermi i pantaloncini corti con una maglietta.
Prima di uscire di casa mi andai a controllare in bagno, un po’ una scusa per perdere tempo, sorrisi.
Usci di casa, scesi i 3 interminabili piani di scale e finalmente arrivai sotto al portico, tirai fuori dalla cantina la bici e finalmente ero pronta per andare.
Come l’altra volta lui era li all’ingresso del parco che mi aspettava, anche lui era in bici, era bello e soprattutto era li per me.
-ciao mi salutò sorridendomi
-ciao ricambiai il sorriso
Iniziammo a incamminarci, il parco era molto carino, appena dopo l’entrata c’erano delle panchine di pietra poi la strada si divideva, a sinistra c’era uno spazio per i cani e un po’ dopo i giochi per i bambini e a destra era tutto prato e in mezzo a queste 2 strade si trovava il laghetto con i pesci e le tartarughe ma più volte ho sentito che qualcuno ci aveva fatto il bagno.
Come l’altra volta girammo a sinistra e ci sedemmo sotto un albero subito dopo l’area per i cani.
Cosa avrei potuto raccontargli?
Lui era interessato a quello che dicevo, il tempo passava e io non me ne accorgevo.
Eravamo seduti per terra, uno di fianco all’altro ma anche uno di fronte all’altro, le sue gambe toccavano le miei e le nostre teste erano molto vicine.
Parlammo un po’ di tutto, della scuola, del tempo libero, insomma di tutto quello di cui ancora non avevamo ancora parlato.
Gli raccontai anche dei miei e della loro recente separazione.
Ad un certo punto chinai la testa e mi guardo i piedi, quando la rialzai vedi che si stava avvicinando e senza che io avessi il tempo di pensarci ci stavamo baciando.
All’inizio mi staccai ma subito dopo ci stavamo baciando di nuovo.
Avevo paura ma non tanto per quel gesto ma perché nonostante non fosse il mio primo ragazzo avevo paura di non saper baciare bene.
Volevo essere perfetta ai suoi occhi, piano piano prendeva un pezzo del mio cuore.
Era un territorio inesplorato per me, provavo un sacco di emozioni diverse ma era bello, mi lascia andare e non ebbi bisogno di un manuale, tutto venne da se.
Quello fu il nostro primo bacio.
Finito quel momento ricco di emozioni e pensieri mi accompagnò all’uscita del parco dove mi aveva aspettata poco prima ma questa volta mi teneva per mano.
Era bello avere tra le miei mani la sua, con la mano libera spingevamo le bici.
Avrei voluto restare li, tutta la vita pur di non lasciargli la mano.
Arrivati mi salutò con un altro dei suoi baci e anche questa volta mi trovai in un altro mondo.
Rientrai a casa, in quel periodo eravamo appena andati via da casa di mio papà quindi io e mia mamma abitavamo con mia nonna, io dormivo in cameretta e lei sul divano.
Quel pomeriggio sprizzavo di gioia, mi sembrava di vivere un sogno!
Quella sera il telefono vibrò, era lui
-ti vuoi mettere con me?
-lo vorrei tanto, ma sai che non posso.. non posso fare questo alla Serena