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Autore: Querthe    05/04/2006    1 recensioni
Una mia personale interpretazione di come sia nata questa strana, strana Terra...
Genere: Drammatico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle quattro ragazze le scale, i corridoi e le porte che attraversarono per giungere alla meta della loro avventura sembrarono infiniti, ma infine si trovarono di fronte alle sbarre di una cella, in fondo alla quale, accasciata su del pagliericcio il cui odore le aveva guidate nei dieci minuti precedenti e ora stava mettendo a dura prova il loro stomaco, c’era la famigliare figura della Custode della Luce. Indossava ancora il suo vestito da cerimonia bianco, composto da una gonna a pieghe che sfiorava le ginocchia e da una casacca a maniche lunghe e collo lato che metteva in risalto il suo fisico filiforme. I capelli, biondi e ricci, tagliati alle spalle, erano sudici e incollati ai lati del viso, che però non sembrava avere tracce di dolore o di patimenti, sebbene pallido alla luce del fuoco che Dany aveva evocato e con cui ora stava facilmente sciogliendo le sbarre.
- Fatto! - esultò sottovoce la maga facendo segno di entrare alle amiche.
Immediatamente le quattro entrarono e si affrettarono a soccorrere la loro principessa, che non si era mossa, probabilmente esausta dalla lunga prigionia. Solo dopo alcune volte che la chiamavano e che la scuotevano gentilmente la giovane aprì gli occhi e osservò per niente sorpresa le quattro Signore degli Elementi.
- Ero certa che sareste venute… - mormorò, quindi chiuse gli occhi e si riaddormentò.
- E ora cosa facciamo? - chiese Helen, spaventata dall’assenza di guardie o di altro che avrebbe dovuto controllare la prigioniera.
Un buio vivo, pulsante, fece tremolare la fiamma di Dany e rabbrividire le altre, che si voltarono verso l’entrata, vedendo una figura nera stagliarsi nell’oscurità che la circondava.
- Sono felice di trovarvi tutte assieme! - Disse con un tono di voce gelido lo sconosciuto. - Mi risparmierò una fatica enorme uccidendovi tutte e cinque assieme.
- E tu chi saresti? - domandò Erika, facendo apparire alcuni grandi felini accanto alla Custode della Luce per difenderla.
- Il Re nero… - balbettò Terry.
- Vedo che ti ricordi di me, allieva di Iceheart. Hai osato ribellarti a lui e a me, ma non ti ho punito, sapendo che nulla avrebbe potuto fermarmi. Ora che però avete sconfitto i miei quattro generali, siete diventate molto di più che fastidiose pulci, e credo che anticipare la morte della vostra cara principessa non cambierà i miei piani più di tanto. Avrei voluto aspettare che gli astri fossero favorevoli al sacrificio, ma anche così mi divertirò un sacco.
- Provaci! - alzò la voce la maga, facendo frusciare le vesti rosse come l’aura che si stava sviluppando da lei e che stava tentando di scacciare le tenere che emanavano dalla figura corazzata che le si parava davanti, nera come il peggiore incubo.
- Oh, parole audaci, cianciaformule. Vediamo come te la cavi con i miei cuccioli di tenebra. - rise il Re nero muovendo lentamente la mano destra verso di lei.
Subito alcune bestie fatte di tenebre pure si avventarono su di lei e sulle sue amiche facendole cadere a terra e tentando di squarciare loro la gola con le lunghe e rilucenti zanne.
- Mentre i miei fidi cagnolini si occupano dei tuoi cuccioli, cara Custode, io penserò a te.
Avanzò nella cella, portando all’interno dell’angusta stanza un buio che si incollava alle pareti, ricoprendole di brina malsana. Sollevò lentamente, quasi con rispetto, la giovane vestita di bianco, che rabbrividì al suo tocco gelido e alzò pesantemente le palpebre, osservando con dolci occhi castani le orbite senza luce dell’avversario.
- Ormai siamo alla fine…
- Già, Custode. Ormai non c’è più niente che tu possa fare per sconfiggermi. Sei nelle mie mani!
La ragazza sorrise.
- Ti sbagli, Re nero. Ti sei mai chiesto come mai fu così facile rapirmi, e perché non reagii?
Se le avesse avute, il Signore della Notte avrebbe inarcato le sopracciglia per il dubbio che gli aveva instillato.
- Dovevo entrare nel tuo castello per batterti, e tu mi hai aiutato permettendo alle mie quattro protette di raggiungermi, portandomi quello che altrimenti mi avresti tolto immediatamente. - tossì, facendo sussultare il suo debole corpo, provato dai mesi di prigionia.
- Spiegati… - esclamò l’essere, posandola a terra e allontanandosi verso l’uscita.
La Custode della Luce si alzò in piedi lentamente, appoggiandosi con le mani per sollevarsi.
- Tu credi di essere l’unico ad avere un’armatura degli Antichi?
- So che ne hai una, e questo ti ha permesso di essere la custode delle forze positive, così come io sono il signore della corruzione e della cattiveria, ma mi sarei accorto se tu l’avessi avuta addosso.
- Certamente, ma se si separano i pezzi… - sorrise la giovane, muovendo sinuosamente le sottili dita come se stesse suonando un’arpa fatta di aria.
Immediatamente quattro piccole luci si formarono nel buio della cella. I bracciali di Helen, l’anello di Dany, la collana di Erika e gli orecchini a goccia di Terry stavano risplendendo di un chiarore dorato, caldo e rilassante. Il bagliore si fece velocemente insopportabile, disgregando le quattro bestie che stavano per avere la meglio sulle Signore degli Elementi, per poi sparire in un filo di fumo riportando la stanza nel buio più completo.
- Custode!
- Sbaglio o nella tua voce c’è paura, Re nero? - chiese ironicamente la voce della ragazza, il cui tono era spavaldo, e molto più fermo e forte rispetto a prima.
Lei mosse un passo, e il rumore di acciaio sulla pietra fece indietreggiare l’essere ricoperto da una pesante corazza fuori dall’angusto spazio dove fino a quel momento vi erano cinque ragazze quasi piegate ai suoi voleri. Una debolissima fluorescenza, quasi un’illusione, iniziò a formarsi all’interno della prigione. La luce si fece più intensa, delineando una forma umana, apparentemente protetta in un’armatura completa di elmo e di spada sguainata. Ormai quasi del tutto illuminata, la sconosciuta sorrise sotto l’elmo che le copriva il viso fino al naso con una maschera cesellata e traforata.
- Ora siamo ad armi pari, Re nero, e credo che questa sarà l’ultima battaglia del nostro mondo. - disse la Custode della Luce, aspettando che il suo avversario estraesse dalla cintura la mazza chiodata che utilizzava per attaccare e difendersi.
Si voltò tranquilla verso le quattro giovani, che avevano assistito alla scena attonite, e tornò ad osservare il suo carceriere solo quando fu sicura che le sue pupille fossero sane e salve.
- Hai separato l’armatura in quattro pezzi, e ora li hai riuniti per batterti con me. Sono sorpreso, piacevolmente sorpreso… - Nella sua voce c’era una punta di gioia. - Bene, decideremo le sorti di questo pianeta con le armi. Sei svantaggiata, donna. Ho secoli di esperienza alle spalle.
- Anche io. Ora finiamola, così che si possa smettere di uccidere impunemente. Odio sacrificare delle vite inutilmente.
Ci fu un momento di calma, quindi le due figure si scontrarono allagando la stanza di ondate di luce e di ombra. La cosa si ripeté varie volte, ma nessuno dei due contendenti riusciva ad avere al meglio.
- Bel combattimento, non trovate? - disse Dreamlips alle quattro ragazze, che solo allora si accorsero che la donna era comparsa accanto a loro e si era seduta su una comoda poltrona apparsa chissà da dove.
- Ma…
Il generale oscuro posò leggera l’indice sulle labbra di Dany, sorridendo.
- Non parlare, e osserva. Questi sono gli ultimi momenti di vita del mondo che voi conoscete…
- Cosa vuoi insinuare?
- Nulla, elfetta alata. Nessuno dei due non può vincere, quindi se ne andranno entrambi.
- Non capisco…
- E non mi aspettavo che tu lo facessi, Signora della Terra. Entrambi incarnano un estremo dei sentimenti, dei poteri esistenti su questo mondo, dell’animo umano. Se manca qualcosa, anche il suo opposto non può più esistere in quanto non ha termine di paragone…
- Mi gira la testa. - mormorò Terry, suscitando la cristallina risata della maga dalle vesti nere.
- Tranquilla, ora tutto finirà. - Puntò il guantato indice sui due contendenti, che stavano osservandosi ansimando. - Guardate.
Il Re nero e la Custode della Luce si lanciarono uno contro l’altro con una velocità e una forza senza precedenti. Le quattro ragazze chiusero gli occhi, e quando osarono riaprirli videro una cosa che le avrebbe perseguitate a vita negli incubi. La spada aveva attraversato il corpo del Re nero senza problemi, ma la mazza di lui si era abbattuta letale sul cuore della loro principessa. L’impatto aveva distrutto la corazza in quel punto, che ora appariva rosso di sangue. Un grigiore si stava spandendo dai due corpi senza vita, permeando tutto quello su ci capitava. Quando raggiunse le giovani, il oro Diademi si fecero visibili e si polverizzarono, facendo tornare le Signore degli Elementi delle semplici persone. Erika perse i suoi capelli in piedi, Helen le sue ali, Dany il colore dei capelli e la sensazione della magia che le scorreva nelle vene, Terry si accorse con meraviglia che l’incantesimo di fusione era scomparso. L’unica che sembrava non risentire degli effetti di quella strana luce grigia era Elyssa, che rimase in silenzio vari minuti prima di alzarsi dalla sua poltrona e farla sparire nel nulla.
- Avete capito ora? - Domandò, non aspettando risposta prima di proseguire. - Senza luce non vi è ombra, e nello sconfiggersi hanno annullato ogni magia esistente, che si basava su uno dei due poteri che essi rappresentavano. Ora questo mondo non conoscerà più la magia per lungo tempo, e si dovrà ricostruire dal nulla.
- Tutto quello che ho fatto in questo secolo non mi è servito a nulla, se ho perso quello per cui ho combattuto! - Sbraitò in lacrime Dany. - Perché, perché non esiste più magia?
- Tutta la magia che vuoi è nel tuo cuore, e nell’amore che altre persone hanno per te. - Le rispose Dreamlips, guardando di sottecchi Terry, che arrossì involontariamente. - E poi non è vero che non esiste più magia. Voi avete mantenuto l’immortalità che i diademi vi avevano conferito e io ho ancora tutto il potere che avevo prima, e ora anche di più…
- Come…
- Facile, elfa. Io ho sempre attinto forza dalla mia determinazione, dalla mia bramosia e dalla mia ambizione, e quella se ne andrà solo con me, e non con altri. Io volevo il potere, e ora sono la più potente di questo mondo.
- Potresti conquistarlo facilmente…
- Già, ma non ci sarebbe gusto. Penso che me ne andrò in giro un po’ per divertirmi, magari creerò qualche mondo per vedere come funzionano le cose, ma credo che tornerò, un giorno o l’altro. Ci rivedremo, immortali… - La sua figura iniziò a sparire nell’aria, e la sua voce si fece rarefatta. - Ricordatevi, tutta la magia nel mondo è nel vostro cuore. Sta a voi trovarle la forza di usarla.
Svanì, lasciando le quattro ragazze sole. Un pezzo della parete alle loro spalle crollò come per incanto, facendole voltare sull’alba del primo giorno senza alcuna guerra che quel mondo avesse visto da decenni.
- Certo che è sempre uno spettacolo… - sussurrò Terry stringendosi a Dany, che le arruffò i capelli sorridendo e restituendo l’abbraccio.
- Già…
- Voi due tenerone, che ne dite se ci muovessimo? Dobbiamo costruire un mondo nuovo, e non credo che troveremo qualche manuale sull’argomento… - le riprese scherzosamente Helen.
- Quanta fretta. Abbiamo davanti a noi ben più che una vita, cosa vuoi che sia un giorno in più? - controbatté Terry, sapendo che per il resto della loro eterna vita avrebbero visto un mondo risvegliarsi da un brutto incubo, e magari caderne in altri anche peggiori.
   
 
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