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Autore: p e r s e p h o n e    12/08/2011    4 recensioni
Un nuovo inizio è come un nuovo respiro, e quella sera l'aria aveva il profumo della carta, della polvere sulle mensole della Torre di Astronomia, di parole che fino a poco prima non si sarebbero pronunciate nemmeno per sbaglio, della paura di avere oltrepassato un confine tanto invisibile quanto proibito.
Ma era un libro. Solo un libro.
"Di cos'hai paura in realtà..?"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo III. Un brivido

 

Il giorno seguente non fu affatto più fortunato per Hermione, tanto meno la sera.
Le lezioni erano state tra le più noiose a cui avesse mai assistito da sette anni a quella parte, per di più dopo cena le rimaneva ancora da fare un mucchio di compiti di Trasfigurazione per il prossimo martedì - era davvero impensabile per lei non avere finito tutto con almeno una settimana di anticipo - e aveva appena cominciato il tema di due rotoli per Erbologia ('Il Millefoglio: caratteristiche, leggende e usi magici') che era da consegnare entro due giorni.

Se solo avesse sprecato meno tempo a cercare quel libro, si rimproverò mentalmente, intingendo la sua piuma nell'inchiostro nero.
 

Ron e Harry, seduti alle due estremità del divano, avevano deciso che il modo migliore per passare la serata era quello di lanciarsi una scatola di Api Frizzole, disquisendo del fatto che a breve si sarebbero tenute le selezioni per la nuova squadra di Quidditch.
 

Dai, Hermione, metti via quei libri! E' una bella serata, domani è domenica!” la chiamò Ron mentre tirava a Harry l'involucro ormai vuoto delle caramelle.
E quindi?!” lei sollevò la testa dal suo compito solo dopo avere calcato bene il punto alla fine della frase ('Il Millefoglio, o Achillea Millefolium -da non confondersi col Cinquefoglio, o Potentilla Reptans – è una pianta soggetta all'elemento acqua e conta un elevato numero di usi magici. Se indossato, ad esempio, il Millefoglio svolge un'azione protettiva, inibisce la paura e dona il coraggio.') “Forse fareste meglio a mettervi sotto coi compiti anche voi, anziché perdere tutto quel tempo a parlare di Boccini e Battitori. Vi dice niente la parola M.A.G.O.?”
Rilassati, l'anno è appena iniziato, come puoi pensare già alle cose brutte della scuola?!”
Ron ha ragione” rincarò Harry, ignorando un ragazzino del primo anno che gli girava attorno e cercava di sbirciare sotto i suoi capelli per assicurarsi che la famosa cicatrice fosse ancora al suo posto “Ce lo siamo meritato dopotutto, no?”

Hermione, che non trovava affatto gli esami un castigo divino come gli altri due, si schiarì la voce prima di parlare.

“...non centra niente, Harry! Quello che è stato è stato. Ora dobbiamo pensare-”
“Al nostro futuro di maghi. Si, Hermione, lo hai detto almeno un milione di volte da quando siamo arrivati.”
“Ma voi due non sembrate averlo capito, però.”

 

Riprese a sfogliare un paio di voluminosi erbari che aveva prelevato dalla biblioteca per la sua ricerca.

Portare addosso il Millefoglio fresco non solo attira l'amore, ma anche l'amicizia e le persone distanti con cui si vorrebbe avere un contatto; è in grado, infatti, di richiamare l'attenzione di coloro che si desidera maggiormente vedere.

 

In quel momento Ginny scese le scale dei dormitori delle ragazze e raggiunse gli altri nella Sala Comune dei Grifondoro.

Credevo di non farcela, davvero.” sospirò sedendosi tra Ron e Harry “Demelza voleva convincermi ad accompagnarla a Hogsmeade domani!”
“E cosa ci sarebbe di così sconvolgente in tutto ciò..?” le chiese il fratello, che prese a rigirarsi le Api Frizzole tra le mani pur di non vederla baciare Harry con disinvoltura davanti ai suoi occhi. Gli faceva ancora impressione, tutto qui.

C'è che io non ho alcuna intenzione di fare da terzo incomodo tra lei e il ragazzo con cui ha un appuntamento ma non ha il coraggio di incontrare da sola, Ronald.” rispose lei acida, e si concentrò sul ciuffo di capelli che ricadeva in maniera disordinata sulla fronte di Harry.

Ben detto, Gin.” commentò distrattamente Hermione senza staccare la piuma dal foglio ('Anticamente i babbani credevano che un mazzo di Millefoglio essiccato appeso sopra il letto facesse sì che un amore durasse almeno sette anni. E' superfluo dire che questa credenza non è fondata su basi magiche accertate. Il Millefoglio è però una componente essenziale per molti filtri d'amore.'), ma l'amica non se ne curò neppure.

Ron si alzò dal divano a disagio.

Vieni, 'Mione. Andiamo a fare due passi.”

 

Lanciò un'ultima occhiata alla sorella e a Harry, disapprovando un tale trasporto in pubblico, ma aveva smesso ormai da tempo di esternare le sue critiche ai due.

Hermione appoggiò la piuma al tavolo e si lasciò convincere a prendere una boccata d'aria, dato che le sarebbe stato impossibile proseguire i suoi compiti senza rinchiudersi in camera. La Sala Comune si stava riempiendo di studenti e gli altri due non sembravano affatto interessati alla conversazione.
 

Va bene, ma promettimi che domani inizierai il tuo tema senza fare storie, d'accordo?”
“D'accordo, d'accordo. Ma ora non parliamo più di compiti, ok?”

 


*


Draco uscì dalla Guferia in tutta fretta, infilando sotto il mantello una lettera color avorio bordata d'argento.

L'odore della pioggia imminente gli solleticò le narici.
Si guardò attorno con attenzione, poi imboccò le scale che riportavano ai piani inferiori.

 

Ehi, Draco.” una voce lo chiamò un paio di rampe di scale più in basso “Allora sei qua. Ti sto cercando da quasi un'ora!”
 

Si sporse oltre il corrimano di marmo.

Che vuoi, Blaise?”
“Come, 'che vuoi?'?! Tu sei pazzo. Pazzo, ecco cosa ti dico.”
Blaise Zabini, la cui figura nervosa sembrava scolpita nell'ebano, gli lanciò un'occhiata furente, per poi raggiungerlo a metà a strada.

Mi hai lasciato solo con Pansy e poi mi chiedi cosa voglio?! Ahh, Draco!” alzò gli occhi al cielo “Giuro che se lo fai ancora Schianto te e lei.”
Quante storie, te l'avevo detto che dovevo sbrigare una faccenda.”
Peccato tu non l'abbia detto a lei. Tu lo sai che io ho molta pazienza, ma l'ho dovuta usare tutta stasera per sopportarla.”
“L'ho detto anche a lei, invece. Se non ha capito non è colpa mia.”
 

Draco continuò a scendere le scale, seguito a breve distanza dal suo compagno di corso.
 

Lo sai com'è fatta quella. Basta che ti perda di vista un paio di minuti e va fuori di testa. E poi voleva sapere cosa dovevi fare senza di lei. E per la verità inizio a chiedermelo anch'io...”
Blaise si fermò qualche gradino sopra di lui e lo guardò accigliato.

L'altro si voltò e sostenne il suo sguardo.

Sei paranoico, Blaise. Io sono pazzo, ma tu sei paranoico.”
Oh, ma scusa tanto se solo l'anno scorso-”
Blaise.”
“Mpf.”

Riprese a scendere le scale senza aspettarlo.

Volevo solo mandare un gufo a casa.”
“Perchè non te la sei portata dietro?”
“Non mi andava.”

 

Blaise tacque fino a che non arrivarono al piano terra, poi si affiancò a lui.

Non ti andava di farle vedere che scrivevi a mammina?” chiese con voce melliflua.
Draco gli diede una gomitata senza troppa convinzione, poi sorrise.
Dopo quello che è successo, è diventata un tantino apprensiva, tutto qui."
“Cocco di mamma.”
“Che c'è di male?!”

Blaise ridacchiò rendendogli la gomitata.

Ora, di grazia, fammi la cortesia di andare da Pansy e aiutala a fare pace col cervello. Non voglio sentire la sua voce fino a domani.”
“Mmmh” Draco annuì facendo un gesto vago con la mano.

Che entusiasmo.” commentò l'altro, guardandolo con la coda dei suoi occhi obliqui.
"Non sono affari tuoi." 
"Certo, certo..."

 

Erano da poco passate le nove della sera.
Fuori, oltre le alte colonne del porticato, era già scesa la notte.
La luce fioca delle lampade a olio si rifletteva tremula sul pavimento sotto i loro piedi.
Draco infilò le mani in tasca e proseguì lentamente.
 

Nonostante tutto alla fine era di nuovo lì, abbracciato dalle antiche mura della scuola, cullato da una tranquillità che poco prima sembrava impossibile.
 

Hai intenzione di rientrare nella squadra di Quidditch?” domandò Blaise, come ansioso di parlare di altro.

Non ho ancora deciso.”
“Si dice che i Corvonero abbiano un paio di nuovi giocatori piuttosto bravi, quest'anno. Invece, i Grifondoro... beh conteranno come al solito sulla fortuna di Potter. E su quella dei due Weasley.” le sue labbra si contorsero in un ghigno disgustato “Ah, si parla del diavolo.” gli fece cenno con un movimento del capo verso due figure poco distanti.

Seppure immerse nella fioca penombra della sera, Draco riuscì a distinguere con assoluta certezza la sagoma di Weasley che parlava all'orecchio di Hermione Granger, chinato su di lei mentre era seduta sul muretto del porticato.

Sembrava ridere, Hermione, nascondosi dietro una mano.

 

Qualcosa di divertente.
Qualcosa di carino.

Chissà cosa le stava dicendo.

 

Per una frazione di secondo ci pensò davvero.
Ma non riuscì proprio a immaginarlo.

 

Malfoy.”
Fu Ron a salutarlo per primo, con la fredda cortesia di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico “Zabini.” aggiunse.
E anche Draco lo sapeva bene.

Weasley. Granger.” rispose lui in un soffio, tirando dritto per la sua strada a passo più sostenuto, senza offrire la possibilità di una replica. Tutto a un tratto sembrava essersi ricordato il motivo - nell'improbabile caso ne avesse avuto uno - per cui andava così di fretta fino a poco prima.

 

Pensavo che gli avresti detto qualcosa.” mormorò Zabini qualche passo dopo.

Qualcosa tipo..?”
“Che ne so, qualcosa di cattivo come fai di solito.”
“Non mi andava.”

 

Blaise rise.

Vecchio mio, lasciatelo dire: stai perdendo la tua solita verve.”

Draco non reagì. Girarono l'angolo e in quel momento lanciò uno sguardo ancora verso di loro.
Una linea retta senza imprecisioni.

Così perfetta da essere insopportabile.

 

Domani pioverà.” commentò Blaise affacciandosi al porticato e scrutando un cielo grigio di nubi “Che seccatura.”
“Già. Neanche una stella.” concordò senza enfasi “Tanto meglio.”

Ma fu tradito da un unico, stupido brivido.

 

*

 

Vuoi già rientrare?!”
Si è fatto freddo, Ron.”
Va bene, come vuoi.”

Le porse la mano e l'aiutò ad alzarsi.
Lei incollò gli occhi ai suoi.
 

Rassicurante.
 

 

*

 

Fece a pezzi la lettera che aveva nascosto sotto il mantello, poi con un movimento deciso della bacchetta ridusse in cenere i brandelli di carta che giacevano sul pavimento.

 

Fortunatamente, ci aveva ripensato in tempo.
In fondo era così pazzo come Blaise credeva.

 

 

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Ce l'ho fatta, eh ç__ç 
P.

  
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