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Autore: luna nueva 96    12/08/2011    4 recensioni
Dimenticate tutto ciò che il nostro adorato Kishimoto ci ha sempre raccontato su Sakura Haruno.
Sakura è una normalissima ragazza che vive a Tokio una felice esistenza insieme alla sua famiglia, fino a quando un desiderio sconosciuto di esplorare il mondo la porterà a Konoha.
Qui, le cose intanto sono andate proprio come Kishimoto le ha descritte, quindi, da grandi conoscitori del manga, potete benissimo immaginarvi lo scenario.
Da SasuSaku accanita (ormai lo sapete), non poteva non essere questo il paring principale. Tuttavia, se solo me lo chiedeste, sarei felice di inserire anche altre coppie, a vostra preferenza.
Dal trentesimo capitolo:
Stava per scatenarsi una guerra, dicevano tutti, la temibilissima Quarta Guerra Ninja. La croce rossa avrebbe accettato di buon grado volontari. Avrei salvato Konoha. E anche Sasuke. Non consideravo nemmeno l’idea di perdere nessuno dei due.
Sorrisi a Naruto, attraverso lo specchio. Lui mi circondò la vita con le braccia e appoggiò la testa nell’incavo del mio collo, ispirando il mio profumo. Arrossì di colpo e uno strano sentimento si fece largo dentro di me, un segnale che mi avvertiva che tutto quello che stava accadendo era maledettamente sbagliato.
Senso di colpa
Ma verso chi in particolare?
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Se qualcuno mi avesse visto in quel momento avrebbe certamente dato della ridicola, e poi, notando la mia non-risposta, mi avrebbe anche riso in faccia.
In effetti sarebbe stato un comportamento perfettamente comprensibile:era già da un po’ di tempo che provavo a oltrepassare quella stramaledetta soglia, ma era inutile. Ero davanti alla scritta “Benvenuti a Konoha”, e non riuscivo a fare neanche un passo, né a dire niente.

Me ne stavo semplicemente lì, immobile, impalata, a guardare quell’ingresso spaventoso.
Avevo paura. Non paura di cambiare città, ma paura di iniziare da capo, senza i miei genitori a tendermi la mano quando mi sarei trovata in difficoltà. Non ci sarebbe stato nessuno a rialzarmi ogni volta che sarei caduta, me la sarei dovuta cavare con le mie sole forze. Forse era questo a spaventarmi più di tutti: io ero debole, tremendamente debole. E non parlavo di debolezza fisica, no, ma di esperienza,di emozioni forti che sanno scuoterti l’anima, di avvenimenti così decisivi che ti cambiano la vita: avevo una carenza su tutto ciò che riguardava il mondo reale. Non sapevo se tutto ciò ci sarebbe stato, ma avrebbe potuto esserci, e io non ero assolutamente pronta.

Davanti a me non riuscivo a vedere niente di concreto che riguardasse il mio futuro.
Come avrei fatto a sopravvivere in un mondo popolato da abili ninja che rischiano la vita ogni giorno e che darebbero l’anima per la loro patria, quando non riuscivo neanche ad oltrepassare uno stupido cancello?

Provai a girarmi indietro più volte, sperando di trovare una via di fuga, qualsiasi via di fuga che mi riportasse indietro e mi facesse capire che stavo per fare una scelta sbagliata e che me ne sarei dovuta tornare dritta a Tokio e riprendere la mia normale vita troncando la mia avventura prima ancora che cominciasse.
Mi rimbombavano ancora in mente le parole che mio padre aveva rivolto a mia madre quando avevo detto loro ciò che avevo intenzione di fare:

“Vedrai che non resisterà più di due giorni! Tornerà indietro prima ancora di essersene andata!”

 -Signorina, va tutto bene?- Un uomo vestito da ninja mi venne vicino con aria gentile. Accanto a lui un altro tizio che però rimase muto; me lo ricordo bene perché aveva una strana forma di capelli, tipo aculei viola , ma forse una persona con i capelli color rosa confetto non dovrebbe permettersi di giudicare alcun che . 

-io.. ehm, si.. è solo che sono appena arrivata.. non conosco bene la città, e..- che disastro! Un vero disastro! Se avessi potuto in quel momento mi sarei messa una mano sulla testa, e scuoterla, totalmente sconfitta da me stessa. No, sarebbe stato troppo umiliante perfino per me!
Ma dove era finito tutto il coraggio e l’euforia che avevo nel momento in cui avevo deciso di partire?

-beh, possiamo aiutarla noi, se vuole. La porteremo dall’Hokage: la signorina Tsunade potrà sicuramente aiutarla.-

Il Quinto Hokage. Avevo molto sentito parlare di questa fantomatica donna: sapevo che era in carica da poco più di tre anni, che era un grande ninja medico, forse il migliore in circolazione in tutti e cinque i Paesi ninja, e, soprattutto, che era una donna straordinaria. Non  avrei mai immaginato di incontrare una carica pubblica di un così alto livello.

I due gentilissimi ninja mi lasciarono proprio davanti all’ufficio di Tsunade; bussai timorosamente alla porta in legno battuto.

-Avanti!- mi disse una voce ferma dall’interno.
Scostai piano la porta, le mani mi tremavano. Incredibile, avevo paura di fare qualsiasi mossa!
L’Hokage era proprio come me l’ero sempre immaginata: una figura imponente e maestosa. Imponeva timore solo a guardarla.
-Buongiorno signorina.. tu sei?- mi domandò.

-Sono Sakura.. Sakura Haruno. Sono appena arrivata in città e due ninja mi hanno detto di venire qui da lei.- Balbettai un po’, ma nel complesso ero risultata abbastanza convincente.

Tsunade prese il mio fascicolo, e gli diede una rapida occhiata. -Hai già un posto dove vivere, signorina?-.

In effetti si; quando avevo convinto i miei genitori sul trasferimento, si erano subito attrezzati e avevano affittato un appartamento. Certo era modesto, ma per una persona sola quello spazio era più che sufficiente. -Si Hokage, ho già un appartamento nel centro, in realtà-.

La donna mi sorrise. -E i tuoi ti manderanno i soldi per pagare l’affitto?-.

Mi ero aspettata questa domanda, così risposi sicura delle mie parole. -Beh, per il primo periodo si, almeno finchè non troverò un lavoro. I miei genitori hanno i soldi necessari per mandare avanti comodamente le loro vite, ma non voglio che mio padre faccia gli straordinari per esaudire il mio ennesimo desiderio. Avevo buoni voti nella scuola di Tokio, e spero di poter trovare un impiego al più presto-.
La donna che mi stava di fronte sembrava soddisfatta della risposta appena ottenuta.

Stava per parlare, quando un uragano arancione sfondò letteralmente la porta.
Un ragazzo alto, biondo e con due occhi azzurri come il mare fece il suo ingresso trionfale nello studio dell’Hokage. Ma chi era costui che si permetteva di non bussare prima di entrare nello studio del capo del Villaggio? A giudicare dal sopracciglio rialzato di Tsunade, anche lei non aveva gradito questa entrata in scena improvvisa, anche se sul suo viso potevo ben leggere anche una maschera di rassegnazione.

-Naruto, so che le buone maniere non sono il tuo forte, ma non vedi che abbiamo ospiti?-.Il ragazzo si girò verso di me, diventando improvvisamente rosso per l’imbarazzo.
Quando aveva sfondato la porta probabilmente aveva pensato che Tsunade fosse sola; era in evidente stato di difficoltà.
Mi allungò una mano, che strinsi, mentre l’altra si andava a posizionare tra i ciuffi biondi, dietro la testa .

-Ciao e scusami per.. l’entrata irruenta. Mi chiamo Naruto Uzumaki- . Finì il tutto con una risata che comunque, vista la situazione, non guastava affatto. -Sakura Haruno- dissi semplicemente.
Dopo avermi mollato la mano, Naruto sembrò riprendersi dall’imbarazzo appena subito e si girò di nuovo verso l’Hokage riprendendo l’ilarità che lo aveva caratterizzato nel momento in cui aveva fatto il suo ingresso in scena.

-Allora, vecchia? Perché mi hai mandato a chiamare?-. Aveva appena chiamato l’Hokage “vecchia”? E le dava del tu? E, soprattutto, nonostante questo era ancora vivo? Anche questa volta Tsunade, però, lasciò correre e calmò i miei occhi preoccupati per la sorte del ragazzo biondo, con un gesto della mano.

-In realtà non c’è più bisogno di te, Naruto. Nel frattempo che sei arrivato è passato Sai e gli ho chiesto di fare la commissione che avresti dovuto fare tu- spiegò tranquilla, mentre Naruto prendeva un’espressione brutta sul viso al solo pensiero di essere stato mandato lì di corsa e non aver fatto niente.

-Tuttavia - continuò Tsunade -potresti sempre aiutare questa dolce donzella arrivata appena adesso in città a trasportare le valigie fino a casa sua, da buon cavaliere che sei.-
La guardai subito con fare allarmato.- Oh, no, Hokage.. non c’è affatto bisogno di scomodare qualcun’altro!- dissi. -Tranquilla Sakura-chan!- disse Naruto con una confidenza non è proprio consona ai cinque minuti in cui appena mi conosceva- sarà un piacere accompagnarti fino a casa tua.- Scossi la testa sconfitta: quel ragazzo doveva avere un gran testa dura. Poco male: un aiuto, in fin dei conti, mi ci sarebbe proprio voluto.

-Almeno lascia che ti aiuti con le valigie, sono molte- ci riprovai. -Tranquilla Sakura- intervenne Tsunade- la forza fisica per il nostro Naruto non è affatto un problema. Per lui sarà un gioco da ragazzi portarle fino a casa tua; non si accorgerà nemmeno di avere del peso in più-. In effetti il ragazzo in fatto di corporatura e altezza non scherzava. Di certo era il più forte di tutti i ragazzi della sua età.. almeno a livello fisico.  

Naruto annuì con consenso e, dopo avermi fatto cenno di seguirlo, uscì dalla porta principale. Io, invece, mi trattenni ancora un attimo per salutare cordialmente l’Hokage. -Grazie per l’aiuto, signorina Tsunade- dissi gentilmente.
Quella donna era stata davvero disponibile con me, non potevo che fare altrettanto.
-Non è stato nulla, Sakura. Anzi, se vuoi un lavoro, vieni a trovarmi in questi giorni e ne parleremo meglio.-
Le sorrisi sinceramente colpita. Primo giorno a Konoha e già avevo ricevuto una proposta di lavoro da Tsunade in persona!

Le cose iniziavano bene.  
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Avevo detto che avrei aggiornato questa fic ogni sabato, ma sono costretta ad aggiornare questa sera per un solo piccolo problema: domani non avrei tempo per aggiornare.
Ma passando oltre, posso dire di essere abbastanza soddisfatta del capitolo.
Voglio curare la storia nei minimi dettagli, quindi sto cercando di andare passo dopo passo e non tralasciare niente. Per questo ho deciso di scrivere la storia in prima persona: secondo me, in questo modo, le emozioni dei personaggi sono messe più in evidenza.
Molti di voi si aspettano l'arrivo di Sasuke, ma temo che dovrete aspettare due, massino tre capitoli. Tuttavia, anche se Sasuke non sarà presente in carne ed ossa, non aspettavi di non vederlo comparire nel prossimo capitolo...
Si, lo so, on sono proprio "chiara", ma davvero non posso svelare di più.

Ringrazio tutti quelli che leggerrano la storia, la recensiranno e la metteranno tra le preferite/seguite/ricordate.
Baci LUNA NUEVA 96  
  
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