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Autore: Miss Kon    12/08/2011    4 recensioni
Ok, so che è una follia ma non importa.
So perfettamente che quei due vicini sono come la polvere da sparo e il fuoco messi a contatto, ma che ci volete fare? Adoro gli abbinamenti esplosivi!
So anche che non avendo mai trattato nè Karin nè Suigetsu rischio di cadere in possibili OOC ma confido nel fatto che me lo farete notare.
So perfettamente anche che una raccolta di (ben!) dieci capitoli su una coppia(?) del genere sono una bella impresa, una di quelle che in parte ti sfianca appena inizi, ma voglio provare lo stesso!
Quindi? Quindi questa è una folle raccolta di dieci brevissime one-shot (lunghe in media poco più di 600 parole) dedicate a Karin e Suigetsu! Godetevela!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Karin, Suigetsu
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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No, niente. Per quanto io adori gente come Sasori non saprò mai essere puntuale come lui. Questa volta le scusanti sono cinque, ma non vi annoio sarebbe terribilmente inutile! Anzi non vi tedio minimamente e vi lascio subito alla storia! :3 Per chi è stato così gentile da recensire ho deciso di rispondere tramite i messaggi!



Alcol II.
-Giuro che ti ammazzo-


Karin si sentì la propria mente venir strattonata lontano dai sogni verso una realtà che pareva poco piacevole.
Qualcosa aveva iniziato a stuzzicarla e il suo corpo aveva reagito cercando di svegliare anche il cervello, che era tutto fuorché propenso ad allontanarsi dal piacevole nulla del sonno.
La ragazza strinse gli occhi infastidita mentre un piccolo mugugno di profondo disappunto le sfuggì dalle labbra piegate in un’espressione contrariata.
Provò a girarsi cercando di inseguire il sonno che le stava sgusciando via ma quando provò a muoversi sentì un peso fastidioso addosso.
Per un istante pensò che potesse essere la stanchezza a pesarle, dandole quella sensazione di impedimento, ma ben preso si rese conto che era una sensazione troppo realmente materiale per essere solo un’illusione.
Si ritrovò costretta ad aprire pian piano gli occhi mentre il suo cervello ancora si rifiutava di tornare alla realtà.
Fu l’odore di alcol a dare alla sua massa celebrale un buon motivo per riprendersi in fretta. Aprì rapidamente gli occhi preoccupata e lo spettacolo che le si parò davanti per poco non le mandò in corto circuito tutto il sistema.
Suigetsu, quel gran simpaticone del suo coinquilino, se ne stava beatamente disteso sul suo letto. O meglio se ne stava disteso per metà sopra di lei e per metà sopra il suo letto.
La rossa sentì una vena della tempia pulsargli con esagerata violenza, tanto che per alcuni attimi temette di sentirla esplodere.
Lei odiava Suigetsu e la sua semplice vicinanza gli provocava l’orticaria.
Lei non sopportava quella faccia da sberle che si ritrovava il suo coinquilino e la semplice coscienza che fossero costretti a dividere la casa le faceva venire i crampi allo stomaco.
Lei tollerava ben poco il sorriso sghembo di quell’imbecille, che adorava mettere a repentaglio la propria vita facendole esaurire quotidianamente la sua dose mensile di pazienza.
E ora se lo ritrovava lì, quell’irritante tizio dal sorriso fastidioso e la faccia da sberle, disteso felicemente sul suo letto.
Non sul proprio. Su quello della rossa.
Karin sentì nitidamente qualcosa dentro al sua testa suggerirle di passare all’omicidio, o almeno al tentato omicidio. Mal che fosse andata si sarebbe trovata a dividere la cella con una donnona e non più a passare il tempo con quel coglione di Suigetsu.
Suo malgrado, però, si ritrovò a scartare quell’ipotesi per un semplice motivo: doveva ancora finire l’università e per questo suo padre l’avrebbe bastonata personalmente, visto quanto ci teneva a vederla laureata entro un paio di anni.
Sospirò pesantemente mentre sentiva i palmi delle mani pruderle per il desiderio di strangolare il ragazzo che continuava a pesarle addosso.
“Suigetsu!” chiamò con un urlo irritato e gracchiante.
Sperava di poterlo svegliare così e soprattutto sperava di rendergli il risveglio più spiacevole possibile. Giusto per restituirgli il favore.
Nonostante, comunque, l’urlo rauco e acre il diretto interessato parve non sentirla e Karin, per la seconda volta , sentì nettamente la tempia pulsarle dalla rabbia.
Prendendo un profondo respiro, e cercando di recuperare un po’ di calma, si preparò a chiamarlo di nuovo ma per un attimo si zittì.
Ora che lo osservava meglio, Suigetsu da addormentato sembrava quasi una persona tollerabile. Certo aveva sempre la faccia da sberle e quel sorriso fastidioso quanto una pulce, però nel complesso, senza parlare, poteva quasi sembrare…la rossa zittì prontamente l’aggettivo “carino” che infido si era presentato sulla sua testa e veloce scosse per una spalla il ragazzo.
L’unica cosa che ottenne in risposta, però, fu un mugugno soffocato e un “racchia” mormorato. A quel punto la rossa sentì la vena della tempia pulsarle fino all’inverosimile.
“Suigetsu…” borbottò a dentro stretti “Giuro che ti ammazzo!!!” urlò poi con voce tanto colma d’irritazione da sembrare un ringhio selvaggio.
Un ringhio abbastanza forte da essere sentito da tutto il condominio.
[634 parole titolo incluso]



Hey qualcuno vuole farsi del male? Qui trovete un mio microspico disegno dedicato alla coppia SuiKa! ♥
http://madamenemo.deviantart.com/#/d3ku9av
  
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