first doubt
{ prompt #04: pain }
Gli unici occhi
belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
- Coco Chanel -
marzo 1995
Le dita le si
indolenzivano e gonfiavano ogni secondo di più. Hermione
sfrecciava verso l’infermeria, le lacrime agli occhi, senza guardarsi
né a destra né a sinistra; perciò tutto sommato non rimase
neppure tanto sorpresa quando investì in pieno qualcuno che svoltava un
angolo. Stava già per filare via senza scusarsi, quando il qualcuno la bloccò
sul posto con un secco: « Ma cos... Hermione? »
Alzò gli occhi.
« Fred! »
Lui l’allontanò
un poco, con aria sorpresa. « Sei proprio tu! Si può sapere dove te
ne vai così di corsa? Perché non sei a colazione? »
« Potrei farti la
stessa domanda » rimbeccò, un po’ irritata, sorreggendosi le
mani l’una nell’altra.
Fred sollevò un
braccio. « Polso slogato. Sono scivolato scendendo dal dormitorio. Non
sembra grave, ma devo farlo sistemare... Per il Quidditch,
sai. Aspetta un attimo » soggiunse, perché ormai doveva essersi accorto delle sue smorfie di dolore; « sei
sicura di stare bene? »
Hermione tirò su col naso
e lo fulminò con lo sguardo. « Com’è possibile che
salti fuori sempre nei momenti peggiori? »
« Leggi della
fisica, credo... Ma la Cooman ti direbbe che è
destino » rispose lui senza sorridere. Con estrema cautela le prese una
mano dolorante nella sua – quella non slogata. « Queste sono piaghe
da pus di Bobotubero, Hermione.
Come hai...? Oh, no, lasciami indovinare » si rispose da solo,
guardandola di sottecchi. « Lettrici di Rita Skeeter,
giusto? »
Hermione si limitò ad
annuire tristemente. Fred non rise neppure stavolta; lei gliene fu grata oltre
ogni dire.
Ci fu una breve pausa.
« Tu non stai con Harry, vero? »
Dapprincipio la domanda
inaspettata la spiazzò, ma un istante dopo la mandò su tutte le
furie.
« Non posso
crederci! Anche tu! Quante volte
dovrò ripeterlo a tutto il mondo
che Harry e io siamo soltanto buoni amici? Quell’arpia s’inventa
storie su storie soltanto per... Ahi!
» dovette interrompersi, perché la mano che aveva stretto a pugno
era stata percorsa da un’altra fitta di dolore.
Fred – con
un’espressione di colpo più allegra – catturò anche
quella, con i denti sfilò dal taschino un paio di fazzoletti e
borbottò un incantesimo perché si stringessero attorno alle dita
di Hermione. Il fresco delicato del tessuto fu un
sollievo immediato.
« Be’, possiamo
andare in infermeria insieme. Lo prenderò come un piacevole diversivo. »
Hermione si studiò le
fasciature improvvisate, poi guardò lui. Si era aspettata che la
prendesse in giro, o peggio, che ricorresse a qualche stupido consiglio sul
lasciar perdere la Skeeter – perché, oh,
lei gliel’avrebbe fatta pagare,
alla Skeeter. Invece, quel sorriso imprevisto la disorientava.
Avrebbe voluto
ringraziarlo, ma le parole le si persero da qualche parte in gola, e non
riuscì a fare altro che arrossire.
Fred rise e
l’affiancò lungo il corridoio verso l’infermeria, dondolando
appena la mano slogata. Come se il dolore fosse scomparso...
Pus di Bobotubero a parte, anche lei avrebbe potuto considerarlo
un piacevole diversivo.
[ 467 parole ]
Spazio dell’autrice
Penso che sarebbe stato più che banale utilizzare il Ballo
del Ceppo come missing moment da Il Calice di Fuoco, soprattutto perché viene usato molto
spesso. Allora mi è venuto in mente l’attentato epistolario da pus
di Bobotubero che Hermione
subisce dopo l’articolo di Rita Skeeter sul “triangolo
Harry-Hermione-Krum”. Ah, sì, per quanto
riguarda l’incantesimo borbottato da Fred: lo so che per lanciare un incantesimo bisogna necessariamente avere in mano una bacchetta, ma passatemela, ok? Mi
esaltava troppo immaginarmelo con le mani di Hermione
nelle sue mentre i fazzoletti facevano tutto da soli. *rolls*
Mon Dieu, di già a metà raccolta? Potrei anche rallentare un
po’ xD
Aya ~