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Autore: _res_    13/08/2011    3 recensioni
- Allora, cosa fai stasera? -
Parole. Parole buttate, così, per caso. Quasi per perdersi nella brezza autunnale, che non essendo ancora troppo fredda donava un po’di sollievo ai passanti. Il marciapiede che affiancava la spiaggia, nonostante la temperatura, era praticamente vuoto. Non era stato il venticello caldo, ma le nuvole che coprivano il cielo a scoraggiare i surfisti che affollavano perennemente la spiaggia.
- Non ne ho la più pallida idea, anche se qualche suggerimento ce l’avrei… -
Rispose la ragazza e per far capire ancora meglio quali fossero i suoi piani, si prodigò in un lungo e profondo sbadiglio.
Una risata fu portata via ancora una volta dal vento.
Cosa fareste se aveste sedici anni e viveste ad Huntington Beach? e per di più se il vostro migliore amico fosse una ragazza?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO XI




Erano ormai dieci minuti che stava fissando il suo casco bianco ornato da disegni neri, che si trovava appoggiato sulla scrivania, senza realmente vederlo e senza nemmeno riuscire a decidersi sul da farsi, nonostante avesse finito di cenare già da mezz’ora e fossero quasi le nove.
Si trovava ancora in camera sua, seduta sulla sedia girevole, con lo sguardo vacuo e il volto appoggiato sulle braccia incrociate sul tavolo. Davanti a lei, la finestra le restituiva gli ultimi raggi del sole, che, col passare del tempo, illuminavano sempre meno il suo volto, nascosto dal casco.
Dopo la chiacchierata che aveva fatto quel pomeriggio con Drake, aveva deciso di andare assolutamente a parlare con Brian, ma come se fosse trattenuta da qualcosa, continuava semplicemente a fissare quel pezzo di plastica bianco chiedendosi cosa avrebbe fatto una volta di fronte all’amico.
Cazzo! Perché è tutto così complicato? Perché io sono così complicata? Ahhhhh! Ma che diavolo sto facendo? Non riesco nemmeno ad andare da lui! E’ una cosa da pazzi! Per fortuna che mi ero ripromessa di essere forte!
- AHHHHH!-
L’urlo uscì forte dalla sua bocca, mentre le mani correvano ai capelli. Capì di aver la bocca aperta in una smorfia di frustrazione, solamente quando udì la sua stessa voce. Non si era nemmeno accorta di aver pronunciato i suoi pensieri ad alta voce.
Aris ributto in avanti la faccia, affondando il viso fra le braccia, come per cercare di difendersi e nascondersi da quella strana faccenda.
Vado? Ma sì, dai! Jimmy ha detto che Bry è da lui, perciò posso benissimo parlargli senza venire interrotta da uno dei suoi famigliari, però… Oh! Ma perché mi devo fare così tanti problemi? Aiutooooo!
Aveva una paura matta di fallire e di mandare tutto a puttane. Aveva paura che la loro amicizia sarebbe cambiata. Aveva paura di deludere tutti, compresa se stessa.
Fu il rumore del suo cellulare a distoglierla dai suoi pensieri. Si affrettò a toglierlo dalla tasca anteriore dei jeans per leggere il messaggio. Era di Jimmy e il presentimento che Brian non fosse più a casa sua la travolse.
 
Mi dispiace ma se vuoi parlare con Bry devi andare a casa sua! E’ tornato a casa dieci minuti fa! Forza Ris! Ce la puoi fare! XD
 
Mannaggia! A quanto pare, se voglio parlargli dovrò andare a casa sua…
La ragazza sospirò, pensando al fatto che più rimandava la resa dei conti più tutto le sfuggiva di mano e il dolore aumentava. S’immaginò mentalmente la scena di entrare in quella casa e di salire le scale che l’avrebbero portata in un rifugio che conosceva benissimo.
Forse fu proprio la sicurezza che le ispirava entrare in casa di Brian, ormai come un secondo riparo nei momenti di difficoltà, a farla decidere di risolvere tutto quello che aveva buttato da parte in quei giorni, in cui aveva preferito evitarlo. Scattò in piedi per dirigersi, prima verso la porta della sua camera, e poi verso quella di casa per varcarne la soglia.
 

********************************

 
Era uscita camminando velocemente, ma presto si era ritrovata a correre a perdifiato per le poche centinaia di metri che separavano le due abitazioni. Aveva ancora il fiatone, quando suonò alla porta e qualcuno le venne ad aprire. Aveva sperato con tutta se stessa che fosse Brian, ma invece del ragazzo le apparve davanti sua madre e un po’ di quella sicurezza che aveva conquistato l’abbandonò, perché si mise a pensare a tutte quelle persone che avrebbe dovuto affrontare oltre Brian.
Forse sarebbe stato meglio da Jimmy, almeno lì non conosco nessuno e non devo giustificarmi per nulla…
Quando Suzy Haner aveva aperto la porta, non si era certo aspettata di trovarsi di fronte una ragazza ripiegata in due per il fiatone e ancor meno, che quella ragazza fosse proprio Aris. Innanzi tutto perché era tardi e sapeva quanto poco lei amasse uscire la sera, se il giorno dopo c’era scuola, secondo era da giorni che non la vedeva in giro per casa e pensava che lei e suo figlio avessero litigato.
Lo stupore sul volto della donna era palpabile e Aris finì per chiedersi se l’avrebbe mai lasciata entrare. Così, decise di darsi un certo contegno raddrizzandosi e sistemandosi i capelli con una mano.
- Aris! Non ti aspettavamo! Entra, entra pure! Sei venuta per parlare con Brian?-
- Ehm… Sì, signora Haner, in effetti devo parlare con lui… mi dispiace, non vorrei disturbare, ma non gli avevo detto niente…-
Le parole suonarono caute alle orecchie di Suzy, principalmente per il fatto che Aris non aveva intenzione di dire cose che avrebbero potuto allarmarla. Eppure il fatto che Brian non le avesse detto di aspettarla quella sera, non poteva non farla sentire almeno un po’ preoccupata, anche se quando parlò lo fece in modo naturale, come se tutto fosse normale e non sospettasse nulla, proprio per tranquillizzare Ris.
- No, ma figurati! Non disturbi! Bry è in camera sua adesso. Se vuoi salire…-
Fu quasi uno schiaffo sentire tutta la gentilezza della donna riflessa in quelle parole. Stava cominciando a sentirsi uno schifo, anche perché se le cose fra lei e Brian non si fossero sistemate, gli altri le avrebbero dato la maggior parte della colpa, se non tutta.
- Certo. Grazie signora Haner-
Un sorriso tirato spuntò lentamente sul volto della ragazza, prima di varcare la porta, che sparì non appena la donna pronunciò il suo nome ad alta voce. Il tono di con cui l’aveva chiamata aveva fatto bloccare Aris, che si era fermata all’istante, appena dopo la soglia.
- Aris! Ma quante volte devo dirtelo di chiamarmi Suzy? Va tutto bene, cara?-
Chiese la madre di Brian dopo aver notato la sua reazione.
Deve proprio essere successo qualcosa, non ha mai fatto così, insomma è troppo agitata!
- Sì, sì, davvero, non c’è nessun problema…-
Doveva rassicurare la madre di Brian o lei avrebbe cominciato a farle mille domande e Aris non aveva tempo da perdere in quel momento, anche perché era sicura che altrimenti avrebbe mandato tutto all’aria.
Due sguardi, due donne a confronto. Una chiedeva comprensione. L’altra cercava di capire. In quell’attimo i secondi sembrarono passare lenti, quasi immobili, fino a che una delle due decise di parlare.
- Bene, allora dai, fai in fretta che domani c’è scuola-
Aris tirò un sospiro di sollievo, sentendo quanto aveva appena detto l’altra e veloce si precipitò verso le scale.
- Sì, ha ragione, vado subito, allora!-
Un passo dopo l’altro, Aris scomparve velocemente dalla vista della donna, che, ancora pensierosa, cercava di capire, perché quella ragazza fosse stata così diversa dal solito.
- Amore, chi era?-
Prima di sentire le braccia del marito avvolgerla, Suzy Haner udì la sua voce accarezzarle la pelle della clavicola e poi un bacio posarsi dolce sul collo.
- Brian!-
La sua reazione non si fece attendere e con quel tono perentorio, riuscì a guadagnarsi un’occhiataccia da parte del marito.
- Non è il momento, vero?-
Chiese lui rassegnato a staccarsi da lei per vederla in faccia.
- No, direi di no! Era Aris alla porta-
- Aris… Era da qualche giorno che non la vedevo e dico sul serio, perché non ho mai lasciato questa casa, se non per andare in giardino! Stavo cominciando a preoccuparmi un po’-
- Anch’io se è per questo! Poi prima, guardandola, ho capito che è successo davvero qualcosa. Era tesa e agitata. Probabilmente è venuta qui per risolvere la situazione. Speriamo vada tutto bene!-
Terminò la donna portandosi una mano al cuore con un gesto costernato.
- Già, hai proprio ragione cara –
 

*********************************

Da fuori la stanza di Brian era molto silenziosa, forse anche troppo. Tutto ciò, naturalmente, poteva avere solo due spiegazioni: o stava dormendo con la musica spenta, oppure stava suonando la chitarra collegata alle cuffie, che metteva sempre, quando non era solo in casa. Suo padre, infatti, lo aveva obbligato ad usarle per proteggere le orecchie del resto della famiglia. Spesso Bry si lasciava trasportare talmente tanto da non rendersi conto di alzare troppo il volume delle casse, con il risultato di fare solo un gran baccano.
Aris decise di entrare senza bussare tanto, anche se lo avesse fatto, nella peggiore delle ipotesi avrebbe svegliato Bry, altrimenti, nella migliore, lui non l’avrebbe nemmeno sentita.
Aprì l’uscio pian piano, facendo entrare prima la testa per poter vedere meglio. Non era andata poi molto lontana dalla realtà, visto che Brian stava suonando sul suo letto la sua adorata chitarra elettrica. Era a torso nudo e lei, come al solito, non riusciva a capacitarsi del fatto che Bry non potesse tenersi un cavolo di maglietta addosso, quando era in camera sua. Tra un po’ era sicura che se lo sarebbe ritrovato a girare in mutande. Sapeva che non c’era niente di male, perché Brian aveva un bel fisico e poi era nella sua stanza, ma se fosse entrato un estraneo? Cosa avrebbe pensato?
La ragazza sospirò profondamente con gli occhi chiusi, per non perdere la pazienza. In quel momento riuscì a percepire anche da lì il rumore sommesso delle corde di metallo, che venivano mosse dalle dita dell’amico. Entrò del tutto e cercando di fare meno rumore possibile richiuse la porta.
Non si era ancora accorto di nulla.
Aris si guardò intorno, constatando che, come al solito, la camera era completamente in disordine.
Ok, se continueremo ad essere amici, giuro che vengo a pulire questo casino! Guarda qui! Non si riesce nemmeno a camminare! Rischi di cadere ogni due passi!
Un sorriso divertito spuntò sul suo viso, mentre gli occhi si posavano sul ragazzo di fronte a lei, ancora impegnato a suonare. Le era sempre piaciuto guardare Brian impegnarsi ed esercitarsi per ore e ore, solo per riuscire ad eguagliare i suoi miti. Forse, era perché lei non era mai stata capace di cavare più di due note da uno strumento. Era sempre stata impedita e nemmeno Brian con le sue lezioni era riuscito a tirare fuori qualcosa di buono.
Invece, Bry era davvero bravo con la chitarra. E non solo quando si trattava di riprodurre gli assoli dei più grandi musicisti, infatti, da alcuni mesi aveva cominciato a lavorare anche su alcune creazioni tutte sue ed erano proprio quelle, che ad Aris piacevano di più. Ogni volta che le ascoltava vi sentiva riflessi dentro tutti i sentimenti del ragazzo, come se fossero un tramite per il suo cuore, come se fossero uno specchio sul suo mondo.
Spesso li sentiva chiari e limpidi e riuscivano a ricordarle particolari momenti che avevano passato insieme. Altre volte, invece, riuscivano solamente a lasciarle addosso una strana sensazione di ignoto, che si depositava alla base dello stomaco. Ed erano questi i versi a lasciarla più turbata, proprio perché non riusciva a capirne la natura.
Come era successo con la sua ultima canzone.
Tutto il contrario della prima che le aveva fatto ascoltare.
Quella volta era durata poco, più o meno cinque minuti, forse quattro, ma quella melodia e quelle parole sussurrate come accompagnamento, le erano bastate per farle venire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi.
Parlava di lei e dei suoi occhi bui e senza via d’uscita e di quando lui l’aveva visto al loro primo incontro.
Da allora Aris aveva deciso di registrare ogni sua creazione per poterla ascoltare tutte le volte che avrebbe voluto, ogni momento in cui avrebbe avuto bisogno di riflettere, proprio come aveva fatto in quei giorni.
In quel momento, però, la ragazza non aveva proprio la più pallida idea di cosa stesse suonando il suo migliore amico e fu proprio per quel motivo che si avventurò in punta di piedi fin dietro alle spalle di Brian. Decise in una frazione di secondo e in un batter d’occhio fu al collo del ragazzo, intenta ad allungare una mano per levargli una cuffia e sentire cosa mai stesse combinando.
Bry, dal canto suo, si sentì stringere un braccio attorno al collo e subito dopo alcune dita, che probabilmente appartenevano all’altra mano, sfiorargli il volto e poi togliergli velocemente la cuffia destra dall’orecchio.
Le ultime note troppo forti della nuova melodia si spensero improvvisamente nelle cuffie con un riverbero, che rubò un’esclamazione di sorpresa un po’ troppo forte alla persona dietro di lui.
ODDIO! CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!?
Pensò spaventato il ragazzo, che nel frattempo aveva mollato per terra la chitarra.
Dopo un primo momento di smarrimento e paura, provocati da quell’incanto spezzato, Brian reagì all’istante. Il ragazzo mosse la mano, con cui aveva appena terminato di suonare, verso il polso che spuntava accanto al suo volto e che, molto probabilmente, doveva appartenere ad una ragazza, perché era pieno di braccialetti e le unghie erano dipinte con uno smalto azzurro dato di fresco. Lo attirò verso di sé, sentendo prima il suo petto sulla sua schiena nuda e, poi, dopo aver girato completamente la testa e aver fatto cadere sul letto le cuffie, vide il volto sorpreso di Ris davanti al suo.
- Cosa stai facendo Aris?-
Quella domanda non sembrò far prese nell’immediato sulla ragazza, che continuava a sbattere gli occhi come un’ebete, ma bastarono pochi attimi, perché Aris potesse riprendersi completamente.
- Niente-
Brian, sentendo quella risposta la guardò malissimo, come sapendo già che la ragazza stava mentendo.
- Sicura?-
- Ok, diciamo che volevo farti una sorpresa… Cosa stai suonando?-
Chiese la ragazza piegando la testa verso sinistra e mostrando uno dei suoi migliori sorrisi, che Bry era sicuro avesse tirato fuori solo per cambiare argomento.
- E’ solo per farmi una sorpresa che volevi farmi prendere un colpo, quindi? Stavo per avere un infarto!-
Le rispose il ragazzo incredulo per quella risposta, insomma, aveva rischiato sul serio un attacco di tachicardia. Infatti, poteva ancora sentire il suo cuore battere ad una velocità pazzesca.
- Eh? Esagerato! Ma cosa diavolo dici Bry? Proprio tu che sei grande e grosso? Dai, adesso mollami il braccio, che mi fai male se stringi così forte!-
Brian la fulminò con lo sguardo e strinse ancora di più la presa sul polso dell’amica, prima di lasciarla andare, guadagnandosi un’occhiataccia.
- Oh! Scusa…- disse lui in tono ironico, per poi continuare in modo più serio -Stavo lavorando ad un nuovo pezzo. L’ho cominciato da qualche settimana e l’ho anche praticamente finito, ma ci sono alcune cose che non riesco a sistemare…-
- Davvero? Wow! Me la fai sentire? Magari posso aiutarti…-
Si offrì la ragazza alzandosi da quella scomoda posizione e mettendosi a sedere accanto all’amico. Le luccicavano gli occhi, proprio come tutte le volte che gli faceva quella domanda. Era incredibile come ci provasse sempre, nonostante sapesse che non avrebbe mai ottenuto nulla.
- Tu che mi aiuti con la musica? Ma se non sai nemmeno suonare un tamburello!-
- Ehi!-
La risposta della ragazza venne accompagnata con un pugno sulla spalla di Brian, che, però, a lui provocò solo un leggero fastidio, mentre ad Aris un dolore ancora più acuto al polso.
- Stai calma, che se no ti fai male davvero! Lo sai che nonostante tu ti creda abbastanza forte per lottare contro un ragazzo non lo sei! Però, è vero che non sai suonare! E poi lo sai che non posso, perché se tu mi aiuti io mi blocco e non riesco più a finire il pezzo. Già è abbastanza dura, se poi ti ci metti pure tu dove vado a finire?-
- Ma la smetti? Dai, stavolta potresti fare un’eccezione, no?-
Dai, forse stavolta ci riesco!
Si vedeva proprio che avrebbe voluto provare a dargli qualche consiglio, ma Brian non riusciva proprio a capire come avrebbe potuto fare.
Ci prova ancora? Ma non capisce proprio! Vuole prendermi per esasperazione, allora!       
- Mmm… aspetta che ci penso… NO!-
Ancora una volta Aris vide infransi le proprie speranze, come un bicchiere di vetro che cade a terra. Ma non era ancora pronta per mollare.
- E dai!-
- No, ho detto di no! –
Aris lo guardò malissimo un’altra volta ancora, ma Bry stavolta le sembrò davvero scocciato. Forse aveva esagerato, dopo tutto, quello che lui esprimeva nei suoi pezzi erano i suoi sentimenti e non quelli di qualcun altro.
Però me la deve pagare lo stesso! Adesso se la vedrà con me!
Un sorriso maligno spuntò piano sul viso di Aris e Bry, accorgendosene, cominciò a preoccuparsi davvero e ne aveva ragione.
- Ah sì? Beh, beccati questo!—
Con quelle parole, Aris si avventò sull’amico cercando in tutti i modi di fargli il solletico. Per la sorpresa Ris riuscì addirittura ad atterrare l’amico sul letto. Le sue mani veloci passavano sul ventre e sulle braccia nude del ragazzo, che dal canto suo rideva come un matto, tanto che oramai pensava di averlo messo al tappeto. Ma ben presto la situazione si ribaltò, perché fu Brian a prendere la situazione in pugno e a farla quasi soffocare dalle risate. Con un colpo di reni, infatti, era riuscito ad alzarsi a sedere e la sua forza, nonostante la situazione rimaneva tale da riuscire a fermare Aris e a buttare lei distesa sul letto. Per la sorpresa Ris lanciò un urlo che presto venne soffocato dalle sue stesse risate. Bry si fermò solamente, quando Aris riuscì ad implorare pietà.
Con un sospiro, anche lui si lasciò cadere di schiena sul letto, accanto all’amica, con il viso rivolto verso di lei.
- Mi sei mancata… -
I loro occhi si incontrarono dopo quelle parole e Bry vide come i suoi le si riempivano di lacrime, diventando lucidi. Avrebbe voluto stringerla a sé, ma sapeva che il suo autocontrollo non avrebbe retto e quindi decise di lasciar perdere e di cambiare discorso.
- Allora, immagino che non sia stato solo per vedermi suonare che sei venuta…-
- E perché no? Sai che mi piace un sacco! E poi, forse, è una delle poche volte che ti vedo così concentrato…-
Fece lei cercando di riprendersi, dopo quell’improvviso cedimento che mai avrebbe voluto avere, almeno non in quel momento. Non era ancora il momento per le lacrime.
- Perché devi sempre dire delle cazzate? Per caso, vuoi ancora il solletico?-
Aris vide il sopracciglio destro del ragazzo alzarsi e un sorriso diabolico spuntargli in faccia, mentre la minacciava esasperato.
- No, no, per carità! Stammi lontano!-
Le mani di Aris schiaffeggiarono quelle di Bry, che cominciavano ad avvicinarsi troppo velocemente sotto la minaccia costante delle parole pronunciate prima da lui.
- Bene, allora, visto che ci siamo dimmi perché sei venuta, o giuro che ricomincio sul serio!-
Ancora una volta l’espressione di Bry divenne seria e Aris lo vide alzarsi a sedere sul letto, per mettersi in una posizione più comoda.
- Oh! Ma quanto rompi! Chi ti dice che io non sia venuta qui solo per stare un po’ con te?-
Sbuffò Aris, mettendosi a sua volta a sedere e avvicinando il viso al suo, per poterlo vedere meglio negli occhi. Già era bassa, se avesse dovuto parlare con lui in quella posizione le sarebbe parso di parlare ad una montagna con le orecchie.
- Pensandoci non sarebbe poi così strano, visto che è da una settimana che ti comporti in modo non tanto normale…-
Anche Bry avvicinò il viso al suo e lei fu costretta ad abbassare lo sguardo, perché non riusciva a sostenerlo. Era duro e pretendeva delle spiegazioni, che Aris non era più molto sicura di riuscire a dare.
Brian capì che Aris stava tentando di scappare, non appena lei distolse lo sguardo. Non riusciva più a riconoscerla. Da quando in qua lei gli taceva i suoi dubbi?
Senti la rabbia montargli come era successo già altre volte in quel breve periodo, anche se poi aveva dovuto reprimerla e mandarla giù amara. Questa volta, però, non avrebbe lasciato perdere.
- Non…-
- Non osare dire che non è vero, perché ti sbatto giù dal letto immediatamente! Sono stato zitto fino ad oggi ed ho anche cercato di essere paziente! Figurati che non ti ho nemmeno fatto una domanda! E per questo devi ringraziare Jimmy, perché è su suo consiglio che l’ho fatto! Però, adesso, seriamente, basta! Sbaglio, o sono l’unico qui in mezzo che sembra non sapere come vanno le cose? Persino quello là, che è appena arrivato, sa tutto! Insomma, capisco Maddy e Mey, ma lui? Ti sei confidata persino con Jimmy e non con me? Eppure mi sembrava di essere io il tuo migliore amico!-
Aris non aveva mai visto Brian così arrabbiato. Aveva aperto le braccia, i palmi delle mani erano rivolti al soffitto. Stava gesticolando, cosa che Aris non gli aveva mai visto fare.
Le stava urlando in faccia tutta la frustrazione e il dolore di quei giorni, che lei sapeva di meritare ampiamente per ciò che aveva fatto. Si sentiva una merda e non poteva farne a meno.
- Bry!-
Quando sentì pronunciare il proprio nome, la rabbia crebbe ancora di più. Aris stava cercando di fermarlo, magari per calmarlo, ma quello non era proprio il momento. Prima doveva sfogarsi.
- No, Bry un cazzo! Hai idea di come mi sia sentito? –
- Mi dispiace seriamente che tu ti sia preoccupato così tanto, ma avresti dovuto prevedere che poi te ne avrei parlato!-
Aris era sulla difensiva e cercava in tutti i modi di giustificarsi, lo capiva perfettamente dal suo sorriso forzato, che cercava di farlo calmare.
- Poi?!? Cioè, quindi io sarei proprio l’ultimo a cui racconteresti tutto? E da quando le cose sono cambiate? Scusa, ma dovrei essere io il primo a sapere tutto ciò che succede!... No, Aris! Taci adesso, fammi continuare!... Io sono il tuo migliore amico, cazzo! Perciò, da quello che ho capito, adesso non sarebbe normale per te, se io non mi faccio qualche domanda? Ma lo sai che ho passato giorni interi a chiedermi se per caso avessi fatto qualcosa di male, o a immaginarmi chissà quale grave avvenimento?-
Come poteva fermalo? Come poteva spiegarsi quando lui non le lasciava nemmeno la possibilità di farlo? Lui aveva avuto pienamente ragione nel pensare ciò che aveva detto, visto che lei non gli aveva dato altra possibilità, ma adesso voleva davvero rimediare. Così, non poté fare altro che urlare più forte di Brian.
- Bry smettila! Tu non hai fatto niente, o almeno non così tanto come credi tu, però…-
Aveva fatto un errore abbassando il tono di voce e adesso lui aveva ripreso la parola.
Adesso era Aris quella che si stava arrabbiando. Se voleva una spiegazione, che stesse zitto. Non poteva continuare a blaterare a vanvera.
- Vedi, te…-
- Zitto! –
Quell’unica parola fu in grado di far smettere l’amico come niente prima aveva fatto e per questo, ringraziò Dio di averla inventata. Adesso era il suo momento di continuare.
- Ok, adesso va meglio! Fammi finire! Tu non hai fatto nulla se non comportarti come un normale ragazzo di sedici anni con gli ormoni a mille e… me ne rendo conto solo adesso… Davvero, hai ragione. Quella che ha sbagliato sono io, e mi sono addirittura comportata da merda! Lo so, avrei dovuto parlartene prima, tutti me l’avevano suggerito! Ma sinceramente io non ero pronta… Prima volevo rifletterci su e… e gli altri non hanno fatto altro che darmi una mano. Hanno solo aspettato che io fossi preparata per affrontarti, come gli avevo chiesto io. Sai, a volte non è facile capire come e cosa dire, specialmente se si tiene alla persona a cui ci si rivolge… e a volte ho voglia di sentire anche altri pareri, non solo il tuo! Non è semplice dire certe cose –
Sentì gli ultimi riverberi della sua voce tremare. Ci aveva messo tutto in quelle parole. Era così che era andata ed Aris era sicura che Brian avesse capito, tanto che continuò a mantenere lo sguardo fisso nel suo, ma riuscì a leggervi solo una certa diffidenza.
Infatti, dal canto suo Bry non era per nulla soddisfatto da quella risposta, anche perché non chiariva per niente la situazione che si era venuta a creare.
- Certe cose? Tipo che ti sono venute? Sbaglio o anche se non ci conosciamo dalla notte dei tempi, tu non ti sei mai fatta dei problemi a dirmi che ce le avevi!-
Oddio! Non riesco a credere che abbia detto proprio queste cose! Che paragone è? La rabbia deve proprio avergli dato alla testa!
Ris era incredula, tanto che si ritrovò a fissarlo con la bocca aperta.
- Va beh, e che cosa centra questo? Insomma è una cosa diversa…-
Stava cercando in tutti i modi di riprendersi da quell’affermazione ridicola, ma non ci stava riuscendo molto facilmente. Però, se si fosse bloccata era sicura che Bry non l’avrebbe più fatta parlare.
- Diversa? No, è solo disgustoso!-
In quelle parole il ragazzo cercò di metterci tutto il suo ribrezzo, cosa che non gli risultò per niente semplice, perché davvero parlare di quell’argomento per lui non era molto facile.
- Non è vero, è una cosa normalissima e naturale! E poi, se non volevi che te ne parlassi bastava dirlo! –
Brian si ritrovò a pensare che l’amica non avesse poi tutti i torti, visto che, in effetti, non sarebbe stata una cattiva idea. Ma in quel momento Brian era proprio lungi dall’ammettere di essere d’accordo con Ris.
- Molto bene, allora che ci siamo, non accennare mai più nulla riguardo a quell’argomento!... E adesso, fammi il piacere di sputare fuori tutto, visto che siamo qua! O intendi restare zitta e ammirarmi mentre suono?-
Concluse lui in modo sarcastico, indicando la chitarra, che nel momento in cui si era spaventato era finita per terra.
- Brian smettila! Ti ho già detto che mi dispiace! –
Urlò Aris, tentando di spostarsi i capelli indietro, lontano dal viso.
- Bene, allora dimostralo e raccontami come stanno le cose! Voglio un resoconto completo e non scherzare, perché andrò a chiedere a quei tre cosa è successo, ti avverto-
Aris si sentì ferita da quel commento. Come poteva non credere più in lei solo per quello?
- E da quando in qua non ti fidi più di me?... Mi stai facendo passare anche la voglia…-
- Smettila, cazzo! Ma perché devi rendere sempre tutto così difficile? Non c’è mai stata una volta in cui è stato facile toglierti le parole di bocca in momenti del genere! Chissà come, quando si tratta di fare cazzate hai sempre la bocca aperta per parlare, mentre adesso, invece, sembra che si sia seccata!-
Il dolore nel petto di Aris si fece ancora più grande di quanto non lo fosse mai stato, anche più di quello che aveva provato con Andrew.
Si vedevano entrambi stanchi e distrutti, l’uno per colpa dell’altro. Una battaglia infinita, come non ne avevano mai avute.
La voce di Brian, stavolta più calma, ma non per questo meno dolorosa, le arrivò ancora una volta all’orecchio.
- Aris, ti prego smettiamola con questi giochetti, ci facciamo solo del male a vicenda…-
Le mani gli ricaddero in grembo, mentre la schiena gli si incurvava per il peso della stanchezza, che ora l’aveva preso. Brian distolse lo sguardo da lei, ma il cuore gli mancò di un battito, quando sentì la voce dell’amica tremare per il pianto che stava trattenendo. Era pur sempre la sua migliore amica, anche se era arrabbiato con lei.
Aris dovette ammettere che Brian aveva ragione, terribilmente ragione e lei non poteva farci nulla. Era sempre stato difficile per lei far uscire i suoi sentimenti nei momenti di difficoltà, non facendo altro che raddoppiare il dolore che provocava a chi l’ascoltava, soprattutto quello di Bry, perché se non riusciva a spiegarsi loro non potevano aiutarla. Quando parlò, sentì gli occhi pizzicarle, mentre le parole uscivano a fiotti, come avrebbero dovuto fare le lacrime che stava trattenendo.
- Pensi che io voglia vederti ridotto in questo stato? Vedere me ridotta in questo modo? Ci sto male anch’io, non solo tu! Insomma, lo so pure io che non faccio altro che complicare le cose, ma è difficile…-
Non riuscì più a reggere e quell’argine che aveva costruito tanto faticosamente scoppiò veloce.
Bry la vide perdere nella lotta contro se stessa, che combatteva ogni volta che non voleva piangere davanti ad altri e non riuscì a non stare fermo a guardarla. Nonostante l’avesse ferito, nonostante l’avesse sfuggito per giorni, la sua volontà di rimanere saldo sulle sue convinzioni si spezzò non appena la vide in quello stato.
- Ehi! Vieni qui-
La voce dolce e calma di Bry era diversa da quella che aveva ascoltato fino a poco prima e sentendola non poté fare altro che sentirsi ancora più meschina, di quanto non avesse fatto fino a poco prima. Lui come poteva riprenderla dopo che lei l’aveva fatto stare male?
 Sentì il mento di Bry appoggiarsi sul suo capo e le sue braccia forti circondarla, mentre la pelle sotto la stoffa della sua maglietta bruciava al contatto con quella nuda di lui e lei restava abbandonata inerme, facendosi sostenere solo da lui.
E pianse tutte le lacrime che aveva ricacciato indietro in quei giorni e che non si era concessa di lasciar uscire. Pianse in quello spazio tra la spalla e il petto su cui aveva fatto precipitare altri fiumi salati. Era quello l’angolo, che lui le aveva riservato per quei momenti, proprio vicino al cuore in modo che lei potesse calmarsi ascoltando il suo battito regolare. Spesso aveva finito per bagnare le magliette dell’amico, dispiacendosene per averle sgualcite.
Quella volta non l’avrebbe fatto, perché quelle strisce salate sarebbero scese per il petto, fino a trovare la stoffa dei pantaloni su cui si sarebbero fermate.
Eppure, Brian nonostante il tempo interminabile che doveva passare ogni volta in quella posizione per farla sfogare, non si era mai tirato indietro e nemmeno in quel momento lo aveva fatto.
Passò una decina di minuti prima che Aris riuscisse a riprendere il controllo di sé e a riprendere un certo contegno, ma il senso di colpa per ciò che era appena successo non riusciva ad abbandonarla e questo le strappò un singhiozzo involontario.
- Che cosa c’è adesso?-
Chiese Bry dolcemente, spostandola indietro per poterla guardare negli occhi. Ma quelli della ragazza erano bassi e lui dovette alzarle il viso mettendole una mano sotto il mento.
- Niente è che… tu ci sei sempre per me e io non faccio altro che darti delle preoccupazioni… Andy che ritorna, la festa e adesso questo… Mi sento più che una merda! Ma che cazzo di amica hai? Sono orribile!-
La vide ridere per l’isteria, mentre tentava di fermarsi mordendosi il labbro.
- Non fare così, anche perché un po’ di colpa ce l’ho anch’io. Sbaglio, o me la sono scelta io questa situazione? Sai, l’ho saputo fin da subito che non sarebbe stato facile starti vicino, però, pensando a tutte le volte in cui siamo stati arrabbiati l’uno con l’altra, non riesco lo stesso a pensare di trovarmi da un’altra parte! Insomma, da quando ti conosco sono successe tante di quelle cose che se decidessi di non essere più tuo amico, mi annoierei da morire! Chiedilo a Jimmy, se vuoi! L’ho fatto impazzire più io che te con questa storia!-
Brian l’aveva buttata sul ridere per tirare su l’amica, ma quello che aveva detto era la verità. Era stato ferito e si sentiva ferito, ma non riusciva lo stesso ad abbandonarla. Tutte le volte che pensava ad Andrew non riusciva a capire come avesse potuto fare quel ragazzo a lasciarla. Forse il vecchio amico della ragazza era stato davvero più intelligente di quanto non fosse lui, ma Bry stesso ammetteva ormai da tempo di essere uno stupido, quando si trattava di Aris. Pure Jimmy aveva concordato.
- Ah! Ah! Ah! Ah!... Che idiota che sei!...-
Sentirla ridere, gli fece diventare il cuore più leggero, ma nonostante questo, era arrivato il momento di fare sul serio. Lasciò andare la ragazza, che sentì proprio come alla festa il vuoto attorno a lei.
- Ok, allora, visto che adesso ti sei ripresa, che ne dici di cominciare a raccontarmi tutto dall’inizio?-
Aris chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. Quando li riaprì, Brian vide in lei una sicurezza che prima non aveva. Era pronta per spiegarsi e, magari, riuscire a farsi perdonare.
- Va bene, dopo tutto sono venuta qui per questo, no?-
Il sorriso ritornò sulle sue labbra, facendo uno strano effetto essendo unito a due occhi rossi per il pianto.
- Direi di sì…-
- Bene. Allora, alla festa, stavo ballando con Maddy e Mey, quando ho pensato di andare a prendere qualcosa da bere… solo che Maddy ha insistito per andare da sola e, quindi, io sono rimasta da sola con Mey…-
Aris aveva cominciato a parlare, continuando a guardare l’amico negli occhi e ad ogni parola il suo coraggio aumentava.
- E’ stato, per caso, quando l’ho vista io e mi ha detto che ti trovavi vicino alle casse?-
Chiese Bry ricordando la bellissima coniglietta con cui aveva parlato alla festa.
- Sì, esatto! Per caso aveva dei bicchieri in mano?-
- No, stava ballando con un fantasma… Felix ha detto che si chiamava…-
Rispose lui dondolando la testa da una parte all’altra, mentre cercava di ricordare. Quando finalmente rivolse lo sguardo di nuovo su Aris la vide scocciata e arrabbiata.
- Perché è così contraddittoria quella ragazza? Non ha detto che le interessa Jimmy e che anche lui non era da meno? Però, chi se ne frega, vero! Andiamo con Felix, che tanto lui ci sta sempre! La odio, quando fa così!-
Sibilò Ris, chiudendo le mani a pugno e sbattendone uno sulla sua coscia e l’altro sul materasso. Era già successo un’altra volta che Maddy mandasse un rapporto in rovina solo perché non si sentiva abbastanza sicura e Aris non voleva che succedesse di nuovo, soprattutto perché Jimmy le stava simpatico ed era entrato fin da subito in confidenza con lei.
- Calmati! Se ci ha ballato non è mica detto che ci sia andata per forza! Poi lui aveva anche un telo in testa…-
Disse Brian cauto per cercare di alleggerire la situazione. Non voleva che Aris si arrabbiasse con Maddy se lei non aveva fatto nulla e soprattutto non voleva fare vivere una situazione del genere alle due.
- Tu non la conosci bene, Bry! –
Sbottò esasperata lei, buttando indietro i capelli.
- Non la conoscerò bene, però, lo sai anche tu che lei non è un tipo da storie fisse… in ogni caso non ha fatto nulla di male, visto che lei e Jimmy non hanno ancora fatto niente!-
Bry aveva ragione, come sempre si ritrovò a pensare la ragazza, ma tutto ciò non toglieva il fatto che avrebbe dovuto fare un bel discorsetto alla sua amica la prima volta in cui si sarebbero viste.
- Sì, hai ragione, non pensiamoci! Beh… tornando al discorso di prima, come stavo dicendo, ero rimasta da sola con Mey, quando è arrivata Maggie…-
- Chi? Scusa?-
L’espressione di Brian in quel momento era esilarante e ci mancò poco che Aris gli scoppiasse a ridere in faccia. Aveva il sopracciglio desto alzato verso l’alto e la bocca storta in una smorfia semi aperta.
- Maggie! Quella che gioca con me!-
Le rispose come se fosse la cosa più ovvia lei, però non doveva esserlo altrettanto per Bry perché la sua espressione divenne ancora più ridicola.
- Come se fosse facile memorizzare tutte le ragazze che sono in squadra con te! Sarete una ventina! E per di più alcune si assomigliano, quindi non pretendere così tanto da me! –
Era sconcertante pensare che lui non sapesse riconoscere le sue compagne di squadra dato che era venuto ad un sacco di partite.
- Sei impossibile Bry! Capisco Maddy che non riconosce le persone nemmeno se si mettono davanti a lei a due centimetri di distanza e con un cartello con su scritto il loro nome! Ma tu? Mi lasci senza parole!-
Come se lei si ricordasse tutti quelli che le presento! E poi, ora che ci penso lei non me le ha mai fatte conoscere!
Questi erano i pensieri di Bry, mentre si grattava la testa, cercando di concentrarsi meglio. Ad Aris parve una scimmia e non poté che spuntarle un enorme sorriso, che Bry catalogò come irrisorio.
- Ehi! Tu me le hai mai presentate le tue compagne? No! E allora cosa pretendi?... Poi non osare paragonarmi a quella lì!... –
Perché adesso ce l’ha con Maddy? Ma cosa le ha fatto di male quella ragazza! No, aspetta, forse non dovrei neanche chiedermelo…
Una serie di ricordi passò davanti ai suoi occhi e tutti rappresentavano momenti in cui Maddy lo prendeva in giro. In ogni caso la ragazza decise di difendere l’amica. Non stava bene parlare male di qualcuno che, non essendo presente, non poteva nemmeno difendersi.
Aspetta, aspetta! Dall’espressione che sta assumendo sembra che la voglia difendere. Ma come può farlo, dato che sa benissimo cosa mi ha fatto? Beh, però nemmeno io ci sono andato piano a volte…
Il ragazzo fu distolto dai suoi ragionamenti, nel momento in cui la voce di Aris risuonò alta per la stanza.
- Non chiamarla “quella lì”! Maddy ce l’ha un nome!...-
- …non posso credere di essere stato paragonato a Maddy, insomma finire ai suoi livelli…-
- …mi hai capito? Bry! Mi stai ascoltando?-
- …insomma non ci posso credere!... Eh? Hai detto qualcosa?-
Aris non riusciva a capire se stesse facendo apposta o meno. Insomma, lo sguardo vacuo c’era, ma non poteva credere che non avesse detto tutte quelle cose apposta.
- Ok, ci rinuncio! Piuttosto, Maggie è quella con i capelli corti e biondi. Ha un anno in meno di noi-
Gli spiegò lei, cercando di ritornare all’argomento di cui stavano trattando e finire quindi la spiegazione. Anche perché, aveva appena buttato un occhio alla sveglia e aveva visto con suo grande orrore che erano già le dieci.
- Tu dici quella con il tatuaggio sul braccio destro e con due tette enormi?-
Aris non poteva credere alle sue orecchie.
Ma come diavolo fa a ricordarsi le persone! Mio Dio! Sono scandalizzata! Beh, però forse non dovrei… è pur sempre Brian quello di cui stiamo parlando… E poi sbaglia pure! Ma come siamo messi male!
- Bry! No! Quella è Zoe! E poi Zo è dell’ultimo anno… per di più ha pure i capelli neri e lunghi fino a metà schiena!-
La sua voce aveva un non so che di scandalizzato, che unito ai suoi occhi sbarrati lo fece divertire un sacco. In ogni caso non riusciva a capire come aveva fatto a sbagliare, eppure era così convinto di averci preso.
- Ah… scusa, ma sai quando ci si sofferma su certe cose non si fa caso ai capelli…-
Con quelle parole lo sconcerto di Aris divenne ancora più grande e lei non poté fare a meno di sbarrare ancora di più gli occhi.
- Non voglio nemmeno sapere su cosa ti soffermi tu, quando guardi una ragazza! Ok, tornando a noi, Maggie è quella che gioca in porta –
Forse con questo chiarimento la sua mente riuscirà a capire! O forse devo usare altri dettagli? Ma com’è che Maddy ha sempre ragione su certe cose?
Brian la vide scuotere la testa, probabilmente per ciò che stava pensando e che lui poteva benissimo immaginare.
- Ok, adesso ho capito, se vuoi saperlo lei l’ho classificata come…-
- No, per carità! Taci e fammi continuare!-
Ris non aveva alcuna voglia di sentire porcate quella sera, ne aveva già avuto abbastanza e per di più era già tardi e lei il mattino dopo si sarebbe dovuta svegliare presto.
- Come non detto, ma se cambi idea io…-
Brian non aveva mai provato tanto gusto nel prenderla tanto in giro, così prese mentalmente appunto su come riprovarci a tempo debito, ma la guardò malissimo nel momento in cui lei si tappò le orecchie con le mani, blaterando ad alta voce.
- Non Sento! Non sento! Non sento! Bla, bla, bla, bla, bla…-
- Per quanto pensi di voler continuare?-
Aris non aspettava altro, infatti, aveva ancora le mani premute sulle orecchie, quando riprese il discorso appena lasciato.
- Fino a quando tu non chiuderai quella tua dannata boccaccia e mi lascerai finire! Bene, allora, dov’ero arrivata? Ah! sì… Maggie è arrivata e mi ha chiesto di parlare. Così ho domandato a Mey se potevo andare, visto che altrimenti sarebbe rimasta sola… Comunque Mey è stata gentilissima, perché mi ha lasciata andare!-
- Vuoi dire che l’hai abbandonata?-
Dai non può averlo fatto, insomma non sarebbe da lei…
- No! Secondo te! Mi ha detto di andare perché era arrivato Jack e in questo modo lei poteva andare da lui –
Puntuale, la risposta di Ris arrivò per dissipare tutti i suoi dubbi.
- Mmm… e poi cosa è successo?-
Chiese il ragazzo incoraggiandola ad andare avanti.
- Sono uscita fuori in veranda con Maggie, perché lì si poteva parlare meglio-
- Quindi è per questo motivo che ti ho trovata lì…-
Fece lui soprappensiero. Infatti, quella non era una domanda, ma Aris non poté fare a meno di rispondergli.
- Sì –
- E lei cosa voleva da te?-
Brian era sempre più dubbioso riguardo la cosa, perché non riusciva a capire cosa potesse essere successo.
- Parlare –
- Parlare?-
Solo questo? No, ma va là!
- Sì, parlare-
Aris non riusciva a capire perché mai lui non riuscisse a metabolizzare il concetto. Era impossibile per lui parlare ad una festa? Eppure loro due l’avevano fatto.
- E cosa vi siete dette?-
Ok, ora è il momento della verità! Se glielo dico sono una grande!
Aris prese un gran respiro, mentre questi pensieri le si formulavano in testa e cercava di trovare le parole giuste per finire la sua spiegazione.
 - Mi… mi ha confessato che è da alcuni mesi che le piace una persona…-
O mio Dio! L’ho detto! Dai, adesso dovrebbe capire, no? Insomma non è così ottuso!
L’attesa prima che Brian parlasse fu snervante per Aris, anche perché la faccia del ragazzo era particolarmente inespressiva. Quando finalmente gli si accese di un barlume di comprensione, l’agitazione di Ris crebbe ancora di più.
- Oddio! E’ lesbica! Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo, che qualcuna della tua squadra si sarebbe dichiarata!...-
No, Non è possibile! Ma che cazzo dice?
Fu uno shock per lei ascoltare quella frase e sperava con tutto il suo cuore che quella fosse solo una cretinata, uno scherzo e non quello che pensava davvero.
- Ma che cazzo sta dicendo Bry? Ma ti senti? –
- Perché? Non è lesbica?-
Ma lo pensa realmente! Perché devo avere un amico del genere?
- No! Callie e Francine sono lesbiche… e poi anche se fosse cosa ci sarebbe di male?-
- Niente, sai che sono un ragazzo molto aperto, ma…-
- Stai zitto che fai più bella figura, Brian! No, a lei piace un ragazzo, capito? Ra-gaz-zo! R-A-G-O-Z-…-
Magari questa volta avrebbe capito, oppure gli avrebbe dovuto mettere un’insegna luminosa sopra la testa?
- Sì, sì, ok, ho capito! Continua…-
No, non hai capito proprio niente! Va beh, intanto che ci siamo glielo spiego tutto per bene…
Aris faticò non poco a reprimere il suo sconcerto e la delusione, per rassegnarsi a continuare la sua spiegazione.
- Niente, mi ha semplicemente chiesto di farle un favore e di sondare il terreno per lei… diciamo, che ha paura di sentirsi rifiutata-
- Mmm… e cosa ci sarebbe di così tanto difficile da fare? Voglio dire, capisco che il compito richieda un sacco di astuzia per non farsi beccare, ma…-
Brian proprio non capiva. Ok, ci stava chiedere a qualcuno di indagare per conto di un’altra persona, se questa non aveva le palle per farlo da sola, ma che poi fosse questo il problema di Aris era alquanto strano. Insomma, avrebbe potuto benissimo parlarne solo con lui visto che si trattava solo di quello.
- Brian Elwin Haner Jr! Sei esasperante, quando ti ci metti! Meggie mi ha chiesto di indagare su di te!-
Finalmente l’aveva detto, finalmente era riuscita a liberarsi di una parte di verità e cominciava già a sentirsi meglio.
Da parte sua Brian ci mise un attimo a recepire il messaggio. Non riusciva a credere alle sue parole.
Me? Ok, forse è solo uno scherzo… anche se da come mi guarda preoccupata non deve esserlo… forse faceva bene ad essere inquieta…
- Su di me?-
Tutto lo sconcerto di Brian venne fuori con quelle due sole parole.
- Sì, su di te! Le piaci, Bry! Ed è anche una cosa normale, visto che sei un bellissimo ragazzo! E’ solo che è stato davvero difficile per me! Mi dava davvero fastidio –
La vide abbassare lo sguardo, segno che era stato duro per lei dire quelle parole. Ma ancora lui non riusciva bene a capire il perché quella richiesta la mandasse tanto in bestia.
- Che cosa?-
- Il pensiero di vederti con un’altra! Insomma, Brian, tu sei il mio migliore amico e mi da noia pensare che tu possa preferire passare il tuo tempo con un’altra ragazza piuttosto che con me! Un conto sono Maddy e Mey, che so che sono semplici amiche, ma un altro sono quelle che potrebbero rappresentare delle eventuali fidanzate!–
E’ gelosa? Lei è gelosa? No ma dai sul serio, lo sa che non deve! Come può anche solo pensare di passare in secondo piano?
Brian non riusciva a capire i ragionamenti dell’amica. Se lui aveva deciso di aiutarla e di starle vicino, questo voleva dire che l’avrebbe fatto fino a che non fosse stato necessario e aveva sempre saputo che per tutto quel periodo non avrebbe praticamente avuto tempo per storie serie, quindi perché scaldarsi tanto?
- Tu, quindi, saresti gelosa?-
- Sì, sono gelosa! Che c’è, non posso?-
Aris lo vide sbattere le palpebre un paio di volte, probabilmente per riuscire ad assorbire un concetto, altrimenti per lui incomprensibile.
Va bene, adesso devo farle io un bel discorsetto e spiegarle come vanno le cose!
- Sì, cioè no… no, no che non puoi! Tu sei la mia migliore amica, l’hai detto anche tu e, secondo me, non dovresti pensare a queste cose! Come puoi pensare che ti metterei in secondo piano per qualcun’altra! Non lo farei mai! Se troverò una ragazza che mi piace, tu sarai la prima a saperlo e anche quella da cui verrò a chiedere l’approvazione!-
- L’approvazione?-
Adesso era lei quella che non ci capiva dentro niente.
- Sì! Se lei vorrà essere la mia ragazza, innanzi tutto dovrà accettare il fatto, che tu sei questo per me e che, perciò, noi due passiamo molto tempo insieme. Non voglio che si senta in competizione con te, anche perché altrimenti non vedo come potremmo stare insieme!... Ehi! Cos’hai adesso?-
Brian la vide scuotere la testa e sospirare. Non capiva perché lei stesse facendo quello, insomma, aveva detto forse qualcosa di male? Eppure a lui era sembrato uno dei più bei discorsi che avesse mai fatto.
- Mi sento una stupida e una deficiente! –
- E perché dovresti?-
Chiese Brian, cercando di capire se la reazione dall’amica era stata data dal fatto di essere stata gelosa, o da quello di ritenersi idiota, per essere sua amica dopo quel discorso.
- Perché non avrei dovuto sentirmi gelosa e diffidente nei tuoi confronti! Ho una paura matta di perdere chi mi sta accanto, lo sai… e quindi… non so Brian, ho passato cinque giorni a tormentarmi per niente e a farti preoccupare, quando invece sarei dovuta venire subito a parlarne con te! Sarebbe stato tutto così semplice e io, invece, l’ho solo complicato! –
 Brian tirò un sospiro di sollievo a quelle parole. Era vero ciò che aveva detto e la capiva benissimo, visto quello che aveva passato, ma adesso che aveva capito la situazione non vedeva il motivo per non perdonarla. Certo, lei si sarebbe dovuta aprire subito, ma tutti potevano sbagliare.
- Avevi bisogno di pensare! E’ normale avere dubbi, specialmente dopo che io senza volerlo ti ho reso la vita ancora più difficile!-
- Cosa vuoi dire?-
La piegarsi in avanti, attenta alle parole che aveva appena pronunciato e di cui ancora non capiva il significato.
- Che quella sera avrei dovuto pensare di più a te! Sapevo benissimo che c’era qualcosa che non andava e ho peggiorato tutto, quando Heidi mi ha baciato -
Aris si illuminò improvvisamente e spalancò occhi e bocca per lo stupore. Capì in quel momento che forse sarebbe stato meglio se avesse tenuto la bocca chiusa.
- Heidi? Vuoi dire la rossa vestita da vampiro?-
La voce di Aris prese a diventare più acuta, via via che la rabbia saliva. Sì, non c’era dubbio, sarebbe dovuto stare zitto.
- Sì, quella. Fa spagnolo con me. Era ubriaca sabato sera e senza volerlo sono stato la prima persona che conosceva che ha visto. Perciò mi è venuta incontro e mi è caduta in braccio, mentre mi stava salutando e poi… alla fine l’hai visto anche tu! Mi ha baciato -
Stavolta era lui quello sulla difensiva e Aris l’aveva capito benissimo.
- Quindi tu mi avevi visto? –
Pronunciò quelle parole lentamente e a bassa voce, portando le mani ai fianchi e rendendo  la scena parecchio terrificante, tanto che Brian avrebbe voluto scomparire da lì. Aveva una paura folle di una sua reazione.
- Sì-
Pensò che quella sillaba l’avrebbe portato all’inferno e così aspetto stoicamente a testa alta la rappresaglia dell’amica.
- Sai che mi sono incazzata come una bestia in quel momento? Insomma, ti stavi baciando con un’estranea, come se quello fosse stato il tuo ultimo momento prima di morire, senza nemmeno essere ubriaco! Ti sembra una cosa normale? Davvero, non puoi immaginare quanto mi abbia dato fastidio! E poi, scusa, se era solo una tua compagna di classe ubriaca marcia, perché non te la sei tolta di dosso? –
Le parole stavolta le uscirono come un fiume in piena, pronte a cozzare su Brian, che continua a cercare di difendersi.
- Hai visto anche tu che dopo due secondi mi sono staccato da lei!-
- Due secondi? Saranno passati almeno cinque minuti prima che smettessi di baciarla!-
Aveva urlato come non aveva ancora fatto da quando si trovava lì dentro. Oramai, Brian capiva benissimo che la rabbia era uscita da lei come una mandria di bufali inferociti pronti a spazzare via tutto. Proprio come Aris.
Nemmeno Brian, però aveva intenzione di cedere, visto che per quanto ne sapeva lui poteva ancora fare ciò che voleva.
- Ma quanto la fai lunga, cazzo! Che due che fai venire anche te! Ci siamo baciati e allora? Tanto dopo non è successo più niente! Lei è andata per la sua strada e io per la mia! Anzi, lei lunedì non si ricordava nemmeno più nulla! Te l’ho detto, te ne avrei già parlato io, se quella fosse diventata una storia seria!-
Aris rimase interdetta, perché non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere, almeno non in quel momento. Era sicura che avrebbe implorato pietà e invece le aveva risposto a tono.
- Ok, scusa! Mi ha solamente dato fastidio, tutto qui!-
- Tutto qui? Ne stai facendo una tragedia! Davvero, la devi smettere! Te l’ho già detto un sacco di volte che io non me ne vado! Non ti lascio sola, lo sai, perciò smettila di fare la bambina-
Ha ragione, ma perché devo fare sempre così? Mio Dio quanto sono patetica…
La rabbia oramai era passata, smontata completamente dal discorso dell’amico e ora Aris non riusciva a fare altro che darsi della stupida.
- Hai ragione, scusa… va beh, tanto… non fa nulla, insomma, pensandoci adesso, a mente fredda, tu non hai fatto nulla di male… sei un ragazzo e hai sedici anni! Come ho già detto prima sei umano e queste cose capitano… e poi tu non mi dovresti spiegare nulla! Io e te siamo solo amici quindi… per me va bene se fai così –
- Sei sicura che non ti dia fastidio? Hai appena detto il contrario-
Non credeva in ciò che gli aveva appena detto e visto che pensava di conoscerla almeno un po’ era sicuro che la situazione non si sarebbe risolta in cinque minuti.
- Sì, cioè no… oddio! Senti Bry io non posso proibirti di fare quello che ti pare, perciò… fai pure! Sappi, però, che se tu v ai in giro a fare di queste cose tutte le volte che c’è una festa con dell’alcool, non mi va poi così bene. Ci penso ogni volta e credo che non ti faccia bene ubriacarti, per divertirti almeno un po’! E poi, altrimenti, se non ti ubriachi, fai delle cagate! Insomma, devi anche imparare a controllarti un po’! –
La ragazza non gliel’aveva mai detto, perché era da poco tempo che aveva cominciato a ragionarci seriamente, ma adesso si sentiva davvero meglio, perché era riuscita a dirgli tutto.
Forse non ha tutti i torti, insomma, non c’è solo l’alcool alle feste e ci sono anche altri modi per divertirsi, però…
Brian era indeciso, insomma non voleva smettere di fare quello che faceva, anche se sapeva di correre un grave rischio per la sua salute.
Fu con un sospiro che la ragazza seppe che Bry era riuscito a trovare un compromesso accettabile.
- Ok, facciamo che adesso che so che ti dà fastidio, cercherò di moderarmi un po’, però, anche tu ci metti del tuo a volte!-
Disse lui riferendosi a quello che aveva combinato alla festa.
- Ok, mi dispiace essermi nascosta in quel modo, non lo farò più, giuro. Ho anche la mano sul cuore, cosa vuoi di più? E in più, cercherò anche di essere meno gelosa, perché… tu fai molto per me e io facendo così, non faccio altro che distruggere tutto-
Il  silenzio cadde sui due, sprofondati nei loro ragionamenti. Tutti e due erano riusciti a dire, anche se a volte in modo un po’ indiretto di volersi bene e di contare molto l’uno per l’altro.
Fu Aris la prima a parlare e a far sparire l’incanto di un silenzio carico di cose non dette ma risapute, che a volte abbracciava i due.
- Quindi, cosa pensi di fare con Meggie?-
I loro occhi si incontrarono e ognuno fu contento di vedere quello rassicurante dell’altro.
- Beh, prima che tu mi dicessi chi fosse non sapevo nemmeno a chi delle tue compagne attribuire quel nome! Immagino che se la conoscessi, potrebbe anche andarmi bene, ma… non ne sono molto convinto. E’ una ragazza carina, però, non è quella giusta…-
Fu solo in quel momento che Aris sentì allentarsi anche l’ultimo groppo alla gola che le era rimasto e fu contenta di sentirgli dire quelle parole.
- Perciò, devo dirle che non sei interessato?-
- Sì-
- Va bene-
La ragazza annuì con un sorriso, mentre muoveva la testa dall’alto verso il basso come per approvare quella decisione.
- Quindi, adesso è tutto chiarito? Non c’è più alcun dubbio? –
Chiese lui per assicurarsi che fosse veramente tutto a posto e non un’illusione. Non voleva proprio ritrovarsi a litigare di nuovo, visto che per quella sera ne avevano avuto entrambi abbastanza.
- Sì, tutto chiarito e direi che non ci sono più dubbi-
- Bene-
Si sorrisero a vicenda, rassicurandosi sul fatto che finalmente tutto fosse finito. Così, entrambi poterono rilassarsi e appoggiare la schiena attorno alla testiera del letto di Brian. Un silenzio leggero e scarico della tensione precedente scese sui due ragazzi, intenti a riorganizzare le idee.
Brian si accorse dopo alcuni minuti che la ragazza lo stava guardando e così le domandò cosa avesse aggrottando le sopracciglia.
- Stavo pensando che avevi ragione prima, mi sei mancato in questi giorni Bry!-
Fu strano sentirsi dire quelle cose dalla ragazza, non era abituato e questo gli provocò una stretta al cuore che non aveva mai provato prima.
- Vedi, io ho sempre ragione!-
Rispose lui beffardo, mentre un ghigno diabolico gli si dipingeva in faccia.
- Non è vero! Smettila di darti delle arie!-
Aris gli diede una spallata e il ragazzo fece finta di essere spinto via. La risata di entrambi riempì la stanza, rendendo i due ancora più felici.
- Tu sei solo invidiosa –
- Non è vero! Perché mai doveri esserlo? –
In effetti Aris non vedeva proprio ragione per esserlo, dato che stava bene così com’era.
- Perché io sono il migliore!-
Sempre il solito! Perché ha un ego così grande?
- Ma quanto sei stupido? Ogni giorno che passa peggiori! Ha proprio ragione Drake, “più si invecchia più si peggiora”!-
- Sono abbastanza d’accordo, ma chi è Drake?-
Il ragazzo la guardava interdetto senza sapere se essere agitato o meno. Avevano appena finito di sistemarsi dopo un litigio sulla gelosia di Aris e adesso quel tipo poteva rappresentare un elemento di disturbo. Non voleva proprio che succedesse di nuovo qualcosa di male.
- E’ un mio vecchio amico, uno di quelli con cui giocavo da piccola e, naturalmente è il mio vicino di casa!-
Brian cercò di ricordare se avesse mai sentito parlare di lui, ma da quanto si ricordava no gli aveva mai accennato nulla su quel tipo. Così si mise a pensare se avesse visto qualche ragazzo della loro età uscire dalle case a fianco. Scartò immediatamente due ragazze molto carine che aveva notato e dopo vari tentativi riuscì a richiamare alla mente l’immagine di un ragazzo alto e pallido,  dai capelli corti e biondi, quasi bianchi.
- Qual è? Quel tizio biondo e palliduccio?-
Wow! Incredibile ci ha beccato al primo colpo! Secondo me domani nevica!
Pensò la ragazza allibita da quanto era riuscito a fare Bry.
- Sì, esatto! Comunque, parli proprio tu che non sei proprio così abbronzato…-
- Va beh, ma io posso, lui no!-
Come si permetteva di mettere in discussione la sua colorazione di pelle? Se avesse voluto essere abbronzato avrebbe passato il suo tempo a fare surf,  invece di cose più costruttive.
Purtroppo Aris l’aveva presa davvero male e Brian lo capì immediatamente da come aveva strinto gli occhi e da come aveva spalancato la bocca.
- Ma se sei idiota! Smettila di trattarlo male, non lo conosci nemmeno!-
Sbottò lei infuriata e senza nemmeno più parole da dire.
- Oh! Ma come sei irritabile stasera! Non si può nemmeno fare una battuta!-
- Non è vero! Sei tu quello intrattabile! Non ti si può dire niente che cerchi qualcosa di sbagliato nell’altro per controbattere! –
Brian non riusciva a capire cosa le fosse preso in quel momento. Era senza parole.
- Senti, smettila per favore o va a finire che qui ci mettiamo a litigare di nuovo! Tu e la tua bocca fate sempre e solo dai casini! “Trovami”-
Terminò lui con un’imitazione in falsetto dell’amica. Capì in quel momento di aver varcato un limite che non avrebbe dovuto nemmeno avvicinare. Ma invece di fare marcia indietro, non essendo proprio dell’umore giusto per farsi mettere i piedi in testa su qualcuno che nemmeno conosceva, Brian aveva deciso di lasciar perdere tutto il buon senso che l’aveva animato fino a quel momento.
- Cos’hai detto?-
Chiese Aris allibita spalancando gli occhi.
- Solo la verità! –
La ragazza rimase senza parole. Come si permetteva di trattarla in quel modo?
Con questo, pensò Ris,per stasera ha proprio chiuso con me!
- Bene, visto che la pensi così io e la mia bocca ce ne andiamo via da qui e togliamo il disturbo! Non vorrei finire ancora più male la serata…-
Le ultime parole furono gelide e non aveva nemmeno finito di pronunciarle che si alzò in piedi e si avvicinò alla porta della stanza.
- No, Aris asp…-
Brian non riuscì a fermarla, perché proprio in quel momento l’amica sbatté la porta in faccia, con un tonfo assordante.
Sapeva che si sarebbe messa a correre a perdifiato per le scale, avrebbe salutato i suoi, che vedendola in quello stato si sarebbero allarmati ancora di più e che poi, Aris avrebbe continuato a fuggire da lì fino a che non sarebbe arrivata a casa sua. Eppure, l’unica cosa che riusciva a fare era quella di stare lì, seduto sul letto, con la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi. Non voleva vedere quello che era riuscito a combinare, perché stavolta era irrimediabilmente tutta colpa sua.
Perché sono così idiota? Ma mai stare zitto, vero?
Questi furono gli unici pensieri che riuscì a permettersi prima di crollare per la tensione.
 


CIAO A TUTTI!
Lo so, ci ho messo mesi e mesi prima di postare questo capitolo e chiedo umilmente perdono, proprio come tutte le volte, ma tra compiti, vacanze in montagna senza un minimo straccio di computer, poca voglia di muovere anche solo un dito e il lavoro estivo è stata un'impresa finire questo lunghissimo capitolo! Infatti, lo sto postando ad un orario pazzesco e credo che la maggior parte della mia famiglia mi stia ritenedo una povera malata di mente per tutto questo! Ok, sto blaterando a vanvera e me ne rendo conto, perciò cercherò di smetterla! XD 
Comunque, andando alla storia, spero che il capitolo possa esservi piaciuto e spero che non vi sia sembrato troppo banale la reazione di Bry, dopo che ha sentito tutta la storia, perchè in questo momento sto avendo dei ripensamenti seri e non va affatto bene! 
Terminando, voglio fare un saluto a tutti. da quelli che oramai avevano perso le speranze e a quelli che invece si erano già dimenticati di me!
Un bacio dalla vostra scrittrice delirante! Ci vediamo al prossimo capitolo! XD
  
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