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Autore: _Nat_91    13/08/2011    6 recensioni
Un tuffo nei ricordi dell'estate 2010.
Un'estate calda e piena di imprevisti. Un'estate durante la quale Tom incontrerà finalmente una persona in grado di tenergli testa e di umiliarlo.
Una vendetta che si accenderà e lo porterà a scoprire in lei una persona che non è assolutamente come sembra e nasconde un segreto...
Una piccola storia su Tom e su come uno scontro estivo possa cambiare la vita...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno a tutte!
Eccomi con il secondo capitolo di questa piccola Fanfiction.
Grazie ancora per i commenti al capitolo precedente e per tutto il resto; grazie davvero, sono molto felice. Ma adesso voglio ringraziare di cuore:
- aquariusff, niky95, _MINA_, sere_96, Layla per aver commentato il secondo capitolo;
- Layla per aver inserito la storia tra le preferite;
- sere_96 per aver inserito la storia tra le ricordate.
Grazie davvero a tutte quante; spero che anche questo capitolo vi piaccia come i precedenti...
Buona lettura a tutte...
Il quarto capitolo arriverà verso mercoledì dato che probabilmente non ci sarò fino a martedì-mercoledì per mancanza di internet... Ma comunque saprete che avrò postato il giorno stesso in cui risponderò ai vostri commenti ^^
Un bacione a tutte e buon ferragosto
Nat
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Capitolo 3

Leyla sospirò non appena finì di leggere quella pagina; quel giorno aveva davvero esagerato ma Tom le stava sullo stomaco e la sua sola presenza la irritava. Aveva sempre odiato chiunque non l'ascoltasse o ignorasse le sue parole ed il suo caratterino l'aveva sempre spinta a farsi valere ad ogni costo. Non le importava di niente e di nessuno se non di se stessa, della sua famiglia e di Zoe. Il resto era solo un dettaglio insignificante mischiato al tutto.
Un sorriso amaro si dipinse sulle labbra di Leyla che si alzò e scese in cucina, prese un bicchiere di limonata fredda ed uscì in giardino. Era fantastico, il prato era curato ed al centro c'era una bella piscina con bordi fatti in quarzo. Osservò tutto con una punta di sorpresa, poi si avvicinò ad un albero e si sedette poggiando la schiena contro il tronco. Chiuse gli occhi beandosi di quel leggero venticello di fine agosto che le accarezzava il viso e le scompigliava i capelli. Bevve un sorso della sua limonata fredda poi riprese il diario e se le poggiò sulle ginocchia infine si immerse nuovamente nei ricordi dell'estate più infervorata della sua vita.
 
"                                                        Maldive, 9 luglio 2010
Le giornate stanno trascorrendo tranquillamente ed io e Zoe
ci stiamo divertendo un casino. Il mare è meraviglioso, i       
fondali sono cristallini e permettono di vedere le meraviglie 
sottomarine. In questi giorni abbiamo preso molto sole, abbiamo 
conosciuto dei ragazzi molto carini ed abbiamo fatto un bel    
giro dell'isola. È stupenda! E ne ho approfittato per comprare 
qualcosa alla mia famiglia. Mi mancano tantissimo e non vedo
l'ora di riabbracciarli, di riabbracciare mio padre. E spero che 
gli piacerà ciò che gli ho comprato: una chitarra, uguale a       
quella che aveva usato quando si era dichiarato a mia madre 
e che aveva distrutto in un impeto di rabbia e disperazione      
dopo la sua morte. So che gli manca quella chitarra, l'ho visto 
spesso mentre osservava una foto che teneva gelosamente   
conservata. Per Tess ho preso un lungo vestito da sera color 
del mare senza spalline e che si allaccia dietro al collo; per      
la mia piccola ballerina Eva ho comprato un paio di scarpe da 
punta color grigio perla; infine per lo spericolato Ben ho preso 
uno skateboard nuovo. Spero di aver scelto le cose giuste.      
Dimenticavo, finalmente mi sono liberata di quel Kaulitz            
insopportabile; anche se ci incontriamo in spiaggia o nel palazzo
(già, devo pure sopportarlo qui) mi ignora totalmente. Quello    
schiaffo gli ha fatto ripartire il cervello..."                                 
 
 

- Zoe ti ho detto che sto arrivando -disse Leyla parlando al telefono con l'amica- Tranquilla, te l'ho presa io... Ehi, Derek l'ho visto prima io quindi è mio... Va bene, va bene arrivo.

Chiuse la chiamata e posò il cellulare nella sua borsa poi, quando vide che le porte dell'ascensore si stavano chiudendo, corse velocemente e passò in mezzo al piccolo spazio che era rimasto entrando appena in tempo. Sospirò di sollievo ma trasalì nel vedere che non era sola, con lei c'era la persecuzione in carne ed ossa e quella persecuzione era Tom Kaulitz. Per quanto stronzo quel ragazzo potesse essere, non poteva negare che fosse molto carino. Era lì appoggiato ad una parete con le braccia incrociate al petto che le sorrideva compiaciuto; era a torso nudo ed indossava semplicemente un costume verde scuro, sulla sua spalla destra era poggiato un asciugamano bianco.
Lo guardò pochi istanti poi si voltò verso le porte dell'ascensore deglutendo a fatica e schiaffeggiandosi mentalmente per cancellarsi quelle immagini dalla testa. Un leggero sobbalzo la risvegliò dai suoi pensieri e notò che l'ascensore si era fermato ma le porte d'acciaio erano ancora chiuse quindi si voltò alla sua sinistra e vide Tom fermo davanti alla scatola dei pulsanti con il dito premuto sullo stop.

Con un'espressione visibilmente infuriata, si avvicinò al pannello di controllo e cercò di far ripartire l'ascensore ma Tom glielo impedì prendendole i polsi e sbattendola contro la parete.
- Kaulitz lasciami andare e fai ripartire questo maledetto ascensore -gli ordinò urlando fuori di sé- Ti ho detto di...

- Lo so cosa hai detto ma non lo farò -la interruppe il chitarrista divertito premendola con il suo corpo contro il muro- Adesso tu fai la brava e mi ascolti.

- Giuro che ti affogo se non mi lasci subito -sibilò provando a liberarsi.

- Non stancarti troppo Schlange -le sussurrò lui all'orecchio provocandole un brivido lungo la schiena- Così mi ecciti di più e tu non vuoi che ti stupri qui dentro vero?

- Non lo farai -rispose lei ostentando sicurezza anche se quelle parole l'avevano spaventata- Non te lo permetterò; sarai anche un ragazzo ma io non sono una che si crea troppi problemi ad alzare le mani.

- Oh lo so bene -mormorò strofinando il naso contro la sua guancia- Anche io ne so qualcosa e ho in mente come vendicarmi, Schlange.

- Smettila di toccarmi e di chiamarmi in quel modo -gli ordinò urlando e cercando i muovere le braccia- E lasciami.

Tom fece finta di non averla sentita ed iniziò ad annusare i suoi capelli, la pelle ora bronzea del suo collo. Non poteva negare che fosse bella; in quel momento avrebbe tanto voluto essere impegnato in altro invece che a discutere con lei ma aveva una questione da risolvere.
- Se tu mi dicessi come ti chiami allora non saresti più Schlange -gli rispose strafottente guardandola negli occhi- Ma tanto lo scoprirò comunque.

- Senti Kaulitz, sto perdendo la pazienza -affermò con rabbia e stringendo i pugni- Lasciami andare immediatamente o giuro che ti faccio male.

Il chitarrista spinse il suo bacino contro quello della ragazza che riuscì a sentire benissimo quanto lui fosse eccitato ed una scarica elettrica la fece rabbrividire. Ma durò tutto pochi secondi perché tornò subito in sé.
- Sarò io a farti molto male invece -replicò lui sicuro di sé- Lo so che ti faccio impazzire ed è proprio su questo che scaverò la tua fossa, anzi -si corresse subito- sarai tu a scavartela con le tue mani quando ti innamorerai di me.

Leyla lo guardò sbalordita e cercò di trattenersi ma, alla fine, scoppiò a ridere di gusto.
- Io...innamorarmi di te? -disse sarcastica lei tra le risate- Mai! Stai pur certo che non mi innamorerei mai di te neanche se fossi l'unico ragazzo sulla faccia della terra e poi... -aggiunse seria e con un'espressione fredda e indecifrabile in volto- Io non amo.

Tom si bloccò di fronte a quelle parole guardandola sorpreso e la mora approfittò di quel momento di distrazione per defilarsi dalla sua presa e far ripartire l'ascensore.
Il chitarrista tornò di nuovo in sé e la guardò sorridere vittoriosa prima di voltarsi verso le porte d'acciaio che si erano aperte.

- Entro questa estate tu capitolarai ai miei piedi -affermò lui, sicuro di ciò che diceva.

- Credici Kaulitz -rispose lei divertita incamminandosi e sventolando una mano per sminuire le sue parole- Ma non venire a piangere da me quando capirai che non me ne frega niente di te.

- Tranquilla Schlange -le disse sorridendo- Non sarò io a piangere. E comunque nel frattempo mi divertirò con le altre ragazze. Ne ho vista una molto carina in spiaggia in questi giorni, mi sembra si chiami...Zoe -aggiunse infine dopo aver fatto finta di pensarci.

Leyla si fermò immediatamente, ghiacciata da quel nome, poi si voltò e lo raggiunse a passò svelto. Gli mise una mano intorno al collo e lo spinse contro al muro avvicinandosi al suo viso.
- Tom Kaulitz -ringhiò ad un soffio dalle sue labbra- Prova anche solo ad avvicinarti a Zoe e quello che si farà male seriamente sarai tu. Zoe non devi nemmeno guardarla e tantomeno avvicinarti. Fallo e ne subirai le conseguenze -gli disse prima di lasciarlo e dargli le spalle.

- A quanto pare non sei proprio di ghiaccio -affermò il ragazzo per nulla spaventato da quella reazione- Tieni davvero molto a lei.

- Sì -rispose Leyla lanciandogli uno sguardo fugace- E non permetterò a nessuno di farle del male. Ricordatelo Kaulitz.
Lo trappassò ancora una volta con il suo sguardo grigio verde per poi dargli definitivamente le spalle ed incamminarsi verso l'uscita del palazzo. Strinse i pugni lungo i fianchi cercando poi di calmarsi; quel ragazzo sapeva farla andare sui nervi ma d'ora in poi lo avrebbe tenuto sotto controllo. Una sola mossa falsa ed era finito!

Quando Leyla vide Zoe farle un segnale con la mano, si avvicinò a lei sorridendo e notò con piacere che Derek e suo fratello Mark si erano uniti a loro. La mora si spogliò davanti a loro mostrando il suo nuovo bikini color pesca e corse in acqua seguita dall'amica e dai due ragazzi.
Non avrebbe permesso a nessuno di rovinarle quelle vacanze alle Maldive; le parole d'ordine nel suo vocabolario erano semplicemente divertimento, sballo e tanto mare.
Era la sua estate con la sua migliore amica e Tom Kaulitz doveva starne fuori!
 

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