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Autore: MisteriousWriters    13/08/2011    1 recensioni
Ciao a tutti! Siamo una classe di pazzi, e ci è venuto in mente di fare questa fan fiction... ispirata ad Hogwarts e al nostro mondo...
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Difesa Contro le Arti Oscure

 

Dopo un lauto pasto in Sala Grande, gli studenti del quinto anno si incamminarono verso l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure ridendo e chiacchierando e, dopo aver percorso corridoi pieni di armature e quadri animati e salito diverse rampe di scale che si muovevano (se non fosse stato per gli altri, Mary Rose si sarebbe persa in continuazione nonostante vivesse in quel castello da 4 anni e mezzo), presero posto nell’aula senza voglia alcuna di stare a sentire quel rimbambito di Siraptor che non riusciva mai a spiegarsi e, con la sua voce piena di sonnolenza, rischiava di addormentarsi lui stesso. Il ritardo del professore permise agli alunni di svagarsi ancora un po’ prima dell’inizio della lezione.

All’improvviso la porta si spalancò, ma non fu il professor Siraptor a varcare la soglia. Gli studenti si voltarono impietriti davanti a quella figura di donna che ricordavano dall’anno precedente, a quegli occhi azzurrini, a quei capelli leggermente ondulati, a quelle brutte orecchie.

La giornalista estrasse dalla borsetta rosa shocking la sua penna prendi appunti, guardò gli alunni con un sorrisetto e cominciò:

Bene bene… come sicuramente saprete, io sono la giornalista più affermata del mondo magico, grazie ad uno splendido curriculum e senza raccomandazione alcuna” disse, tanto per chiarire “Per qualche giorno farò io lezione al posto del vostro professore”

Ognuno percepiva che l’intera classe stava pensando cosa c’entrasse una giornalista (e che giornalista!) con la Difesa Contro le Arti Oscure.

Mary Rose bisbigliò a Chantal “Perché chiaramente non c’è alcun bisogno di conoscere una materia per poterla insegnare…” a voce forse un po’ troppo alta. La Skeetterotta la guardò malissimo coi suoi occhi di fuoco, si mise con fermezza un dito davanti alle sue labbra grandi e carnose e fece “Shhhh!!!” con tutto il fiato che la sua gola le consentiva di emettere. I fogli volarono da tutte le parti.

 

La Skeetterotta sorrise malignamente agli studenti, che erano allibiti. Poi si voltò verso la lavagna e cominciò la sua lezione.

Oggi parleremo di lupi mannari,…allora, non li avete fatti l’anno scorso, vero? Allora i-i-i… lupi mannari sono lupi, però anche uomini, no, aspettate, sono degli animali…, no, allora, il lupo è una creatura magica… aspettate, mi ero preparata il discorso in un altro modo…aspettate un attimo, prendo il foglietto”. E frugò nella sua borsetta rosa shocking tirando fuori una pergamena.

Ma quando l’ebbe trovata e rialzò lo sguardo si accorse suo malgrado che la classe si era dileguata silenziosamente.

 

C’è chi, in seguito a una clamorosa sconfitta, si arrende e rinuncia, chi si accorge di aver sbagliato e allora torna per cercare di rimediare all’errore. Purtroppo per gli studenti di Hogwarts, la Skeetterotta non si era arresa di fronte alla fuga dei ragazzi e certo non aveva intenzione di cominciare ad insegnare seriamente per rimediare alle numerose brutte figure di cui era già stata protagonista. Così, quel mattino,la terribile giornalista si ripresentò tranquilla e piena di sé come al solito, forse convinta che presto le avrebbero chiesto di restare definitivamente al posto di Siraptor ad insegnare Difesa Contro le Arti Oscure.

Senza commentare la figura di cui era stata protagonista, la Skeetterotta posò la borsa rosa shocking sulla cattedra e prese a farfugliare:

Bene, oggi parleremo di… aspetta, che lezione devo farvi oggi? L’altra volta parlavamo di Lupi Mannari, giusto? Avevamo finito di parlarne? O no? Beh, comunque, i Lupi Mannari sono lupi che… no, sono uomini che diventano lupi con la luna nuova. No, piena. Insomma, con la luna…”.

Intanto che continuava a cercare un modo decente di spiegare, fra gli alunni giravano i commenti.

Non ha imparato proprio niente!” disse Mary Rose

Anzi, è peggiorata ancora” rispose Chantal

Ma quando torna Siraptor?” chiese David

Perché? Ti manca?” fece Fanny

No, ma è sempre meglio di lei”.

Vorrei che esistesse un incantesimo per trasformarla in rana. Una bella rana rosa shocking. L’apprezzerei di più” disse Chantal

Credo che riuscirebbe a confondersi anche nel saltare per uno stagno” intervenne Marc

Intanto, la giornalista aveva continuato a farfugliare senza concludere nulla, e cercava di difendersi dicendo: “Insomma, nella mia illustre carriera mi è capitato spesso di trattare di Creature Magiche, anche dei Lupi Mannari…”

Ne avesse incontrato uno e se la fosse divorata!” sussurrò Fanny suscitando una leggera risatina ai compagni che le erano vicini, mentre Chantal le rispose:

Non l’avrebbe mai fatto: troppo indigesta”

“…Ho avuto anche numerosi premi per le mie ricerche” continuava la giornalista “ma oggi non so come spiegare…vediamo…”

Gli studenti la guardarono rassegnati e pieni di compassione mentre cercava la pergamena nella borsetta rosa shocking, frugando ovunque e buttando in aria oggetti non ben identificati.

Allora, ecco qui.” Mentre la povera donna prese a copiare sulla lavagna il contenuto della pergamena, pensando a come spiegarlo ai ragazzi (inutile: non ce l’avrebbe mai fatta), gli studenti stavano manifestando l’intenzione di andarsene di nuovo. Poi, presi da un istinto di pietà e da un improvviso coraggio, decisero di restare e di vedere come sarebbe andato a finire. La Skeetterotta riuscì a sbagliarsi nel leggere la propria scrittura solo una decina di volte, poi riuscì a confondersi spiegando la lezione preparata da lei circa un’altra ventina di volte.

Quando giunse alla fine, chiese se gli studenti avessero domande. Nessuno disse nulla, perché la domanda che avevano in mente era solo un “ma chi ce l’ha mandata qui?” forse non era il caso di chiederglielo.

Di fronte al loro silenzio, il volto della Skeetterotta si illuminò e si accese di un bel rosa shocking molto simile a quello della sua borsetta:

Allora avete capito tutto! Che bello, si vede che sono stata brava! Bene, bene. Forse allora potrò sperare di diventare insegnante, un giorno” (meglio non ripetere gli scongiuri degli studenti) “Bene, allora la mia lezione è terminata. Ci rivediamo alla prossima, vero?”

I ragazzi erano senza parole, ma cominciarono a credere che per lei non ci sarebbe stata una prossima volta, a meno che non trovasse divertente farfugliare confusamente ai banchi e alle sedie di un’aula vuota.

  
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